Vico Equense. Lunedì in Albis di fuoco per i bracconieri della penisola sorrentina, i cacciatori di frodo non si concedono soste e sulle colline di Vico Equense aprono il tiro su un raro stormo di cicogne bianche di passaggio. Un esemplare rimasto ferito è stato raccolto da alcuni cittadini
che lo hanno poi consegnato ad un ornitologo del posto, in seguito sono stati avvisati i volontari del Wwf sezione penisola sorrentina per le cure
del caso. La cicogna colpita, del genere ³Ciconia ciconia² presentava la frattura esposta e scomposta dell¹omero dell¹ala destra e ferite
lacero-contuse all¹ala sinistra causate da colpi di arma da fuoco. Sarà necessario un intervento chirurgico per ridurre la frattura ed un esame radiografico per escludere che i pallini di piombo delle carabine abbiano
provocato lesioni agli organi interni. L¹esemplare recuperato e lasciato per terra dal vigliacco bracconiere si trova attualmente a Caserta presso le
strutture del centro recupero animali selvatici ³Bosco di San Silvestro² del Wwf Italia. Barbaramente interrotto, il viaggio di questa splendido animale
nel nostro paese per la riproduzione non potrà proseguire. La cicogna infatti è un uccello migratore che si dirige verso l¹Africa nel periodo compreso tra agosto e settembre, facendo ritorno in Europa tra marzo e
maggio. E¹ la seconda volta che a Vico Equense stazionano per una serie di circostanze specie animali del tutto particolari. Nel settembre 2003 sull¹arenile del lido Bikini fu rinvenuto un meraviglioso esemplare di
fenicottero che durante un volo di migrazione aveva fatto tappa sul posto per rifocillarsi, in quell¹occasione, fortunatamente non c¹erano bracconieri nei paraggi. Un cattivo costume, quello del bracconaggio, che purtroppo tenderà ad aumentare con l¹addentrarsi nel periodo primaverile.
INTANTO IL MASCHIO DI CICOGNA ASPETTA NEL NIDO RICOSTRUITO A TEGGIANO.
Ricostruito il nido della cicogna sul traliccio dell’Enel (nella foto), ubicato nel territorio del Comune di Teggiano nel Salernitano. Quando fu abbattuto scoppiò un caso nazionale. Ornitologi e zoologi di tutta Italia fecero giungere la loro protesta.Anche perché la casualità volle che nell’area in cui sorgeva, l’amministrazione comunale ipotizzò un Pip, Piano di insedimento produttivo. Uno di quei piani che dovrebbero portare occupazione a danno della natura e che nel giro di qualche anno, dopo aver consumato i fondi europei, falliscono. È già capitato in diverse parti dove sono stati attuati. Non a caso Maurizio Fraissinet, uno dei massimi esperti dell’ornitologia del Mezzogiorno ed’Italia, formatosi alla scuola del compianto professore Mario Milone, fondatore dell’Associazione studi ornitologici dell’Italia Meridionale, ha così commentato: «La coppia di cicogne del Cilento è una coppia nota a livello nazionale. Tutta la comunità scientifica è a conoscenza della sua esistenza. Se dovesse ritornare anche quest’anno la notizia avrà una vasta eco che supererà i confini nazionali. In quell’area dove il Comune di Teggiano intendeva insediare un Pip mi auguro che si tuteli quell’ambiente fatto di canali e aree agricole dove le cicogne vanno alla ricerca del cibo». Analoga soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’Arga Campania, l’associazione dei giornalisti dell’ambiente e dell’agricoltura, Francesco Landolfo: «Bisogna ringraziare l’Enel di ciò che sta facendo per tutelare l’avifauna nelle zone di sue competenze.Ambiente, natura e tecnologie possono procedere di comune accordo salvaguardando soprattutto gli esseri viventi del mondo animale e vegetale»
E, così, con la primavera nel Vallo di Diano e con essa è arrivato il maschio della coppia di cicogne che solitamente nidifica sulla sommità di un traliccio di una linea elettrica a media tensione. Enel, tenendo fede a quanto promesso lo scorso anno in occasione della caduta del vecchio nido, ha collocato sulla sommità del traliccio della linea elettrica Sala Consilina – San Rufo una base più solida e sicura per consentire alla coppia di cicogne di ricostruire un nuovo nido.
Una squadra di operai dell’Enel di Sala Consilina ha sistemato una rete elettrosaldata sulla sommità del traliccio scelto dalle cicogne per nidificare. La rete fungerà da base solida e sicura per il nuovo nido che, si spera, la vecchia coppia di cicogne o i loro discendenti vorranno costruire sull’insolito ma accogliente sito. Nella primavera del 1996 alla località Termini del Comune di Sala Consilina in provincia di Salerno venne avvistata, per la prima volta da una squadra del servizio di sorveglianza ambientale del’Associazione di Tutela Ambientale A.T.A.P.S. di Sala Consilina, una coppia di cicogna bianca (ciconia ciconia).
La coppia aveva avviato la costruzione del proprio nido sull’estremità di un traliccio della linea di media tensione (20 kV) dell’Enel denominata “San Rufo”.
Data l’eccezionalità dell’’evento furono subito informati ed allertati tutti gli Enti e le Associazioni interessate. Dagli elementi di storiografia faunistica si scoprì che dal 1742 non si registravano nidificazioni di cicogne bianche in Campania e quello di Sala Consilina, ancora oggi, rappresenta uno dei tre siti di nidificazione presenti nell’Italia meridionale e tutti hanno come base un traliccio dell’Enel.
Intorno alla nidificazione di Sala Consilina si è sviluppato uno studio sull’etologia di questi magnifici cavalieri alati ed ogni anno grazie ad un progetto fortemente voluto dall’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Salerno, si organizzano delle squadre di guardie ambientali che vigilano sull’incolumità di questi uccelli e raccolgono dati sugli spostamenti e le abitudini delle cicogne.
La cicogna compie una straordinaria migrazione di circa 10.000 km dall’Europa al Sudafrica per ritornare ogni anno a nidificare nello stesso posto; è un animale onnivoro, ma ha bisogno di ampi territori per la ricerca del cibo; è estremamente socievole e tollerante della presenza umana, questo fatto in molti casi si rileva fatale per gli uccelli vittime del bracconaggio. Il nido una volta realizzato viene continuamente rinforzato ed è di grosse dimensioni. La cova dura all’incirca 30 giorni ed i nuovi nati si involano in estate inoltrata.
Sin dal primo arrivo nel 1996 e così per ogni anno successivo e per tutto il periodo di permanenza che và da marzo ad ottobre circa, L’Enel ha adottato ogni misura di sicurezza sugli impianti di propria competenza interessati dalla nidificazione e dalla frequentazione delle cicogne per tutelare la vita di questi uccelli.
Dal 1996 ad oggi le cicogne che si sono involate dal traliccio dell’Enel sono state ben venticinque e negli anni 2001 e 2002 l’Enel, in collaborazione con l’Ente Parco del Cilento e Vallo di Diano, ha provveduto ad inanellare i nuovi nati.
Grazie alla collaborazione dell’Enel si è riusciti a portare avanti una serie di iniziative volte a favorire e tutelare questi animali che, malgrado tutto, sono ritenuti una specie in via di estinzione ed i dati che ancor oggi si hanno sono tutt’altro che rassicuranti.
Lo scorso anno nel sito di Sala Consilina non c’è stata nidificazione perché il nido è stato distrutto, si presume da una bufera di vento. La coppia non ha potuto ricostruirsi il nido in tempo utile per la cova. Da qui la scelta dell’Enel di collaborare con l’Associazione di tutela ambientale A.T.A.P.S. per installare, all’estremità del traliccio di Contrada Termini che ospitava il nido, una piattaforma che crei una più ampia e sicura base di appoggio, al fine di scongiurare una futura possibile ricaduta del nido.
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