COLDIRETTI E CIA MOBILITATE A DIFESA DELLE RICHIESTE DEL MONDO AGRICOLO. MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA CON TAPPA FINALE A ROMA.
Giornate calde per il mondo agricolo. Le organizzazioni di categoria scendono in piazza per attenzionare il governo nazionale e quello regionale sulle questioni più urgenti del comparto.
Settimana infuocata per protestare contro la manovra finanziaria e l’ennesima proroga del pagamento delle multe sulle quote latte che avvantaggia gli splafonatori, contro la mancata proroga delle agevolazioni contributive per le zone svantaggiate e di montagna, contro il mancato finanziamento del fondo bieticolo e la mancata agevolazione della riduzione delle accise sul gasolio.
Sit- in degli associati di Cia, Confagricoltura e Coldiretti per far sentire la propria voce.
Mercoledì, in Commissione agricoltura alla Camera, la maggioranza è stata battuta per un solo voto su un parere che dava il via libera alla manovra correttiva chiedendo però contemporaneamente la soppressione o la verifica da parte Ue della norma relativa alla proroga del pagamento delle multe delle quote latte.
La Lega non ha partecipato al voto, facendo così mancare i numeri sufficienti al Pdl.
La partita delle quote latte, dunque, infiamma il dibattito tra Pdl e Lega e anima le piazze.
La Coldiretti dopo la manifestazione di martedì a Roma è, infatti, tornata in piazza a Milano, proprio per chiedere il rispetto della legalità sulle quote latte.
Oggi, invece, la protesta si sposta a Bari per una mobilitazione del Sud Italia. Sarà presente anche una delegazione lucana.
Sono essenzialmente due le questioni attenzionate, come ha spiegato il presidente della Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto: una relativa alla sospensione del pagamento delle multe per le quote latte a favore dei furbi e, l’altra, è la mancata proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali per le imprese agricole che operano nelle zone svantaggiate e di montagna assumendo manodopera.
“La proroga di sei mesi – ha detto Quarto – non difende chi ha fatto sacrifici per mettersi in regola. Lo Stato deve tutelare chi si è adeguato alla legge 33 del 2009. Sono 14 mila le aziende che si sono messe in regola e ora il rischio è che si sono pagate quote latte che non esistevano. La richiesta è che si restituiscano i soldi a tutti gli allevatori che hanno versato multe non dovute e acquistato quote non necessarie calcolate su dati che lo stesso Stato oggi, con tanto di legge, ritiene non ancora certi”.
Da parte sua, il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, ha presentato il calendario delle mobilitazioni nazionali dell’organizzazione partite ieri da Cremona, per proseguire il 26 luglio a Napoli e concludersi a Roma a piazza Montecitorio il 28 o il 30 luglio.
«Noi non siamo contro la manovra ma per far sì che il settore agricolo entri nell’agenda delle priorità delle politiche economiche del Governo. Non chiediamo sussidi, ma le stesse forme di incentivo ottenute dalle altre Pmi».
Ieri,22, giornata di mobilitazione nazionale a Montecitorio anche per la Cia. Due, invece, le iniziative territoriali:
– in mattinata a Gaudiano di Lavello presso la sede del Consorzio di Bonifica per fare punto dei problemi del comparto irriguo e delle tariffe;
– nel pomeriggio a Scanzano Jonico si è svolta un’assemblea sui temi della fiscalizzazione degli oneri sociali e dei costi in agricoltura e della situazione debitoria delle aziende che si rileva sempre più allarmante.
“Alle questioni nazionali – ha detto il presidente di Cia Basilicata, Donato Distefano – aggiungiamo due temi locali: le difficoltà della risorsa idrica e della gestione irrigua. I tre consorzi sono in difficoltà: quello del Vulture ha problemi gestionali e di distribuzione di acqua, mentre il consorzio Bradano e Metaponto ha scarsità di acqua”.
Aperta una vera vertenza su acqua – irrigazione – bonifica in Basilicata insieme ai temi dei costi di produzione (oneri sociali, carburante e manodopera).
“Riteniamo che la Regione deve dare risposte immediate a alcune questioni soprattutto in merito ai consorzi. Chiamiamo a responsabilità il mondo politico nazionale e regionale. Ai consorzi abbiamo chiesto un impegno per l’emergenza estiva, ma si deve costruire una prospettiva. Tra le priorità chiediamo l’approvazione della legge di riordino, oltre al completamento di opere infrastrutturali e all’abbattimento di costi energetici dei consorzi che sono di 4 milioni di euro l’anno. Devono diventare produttori di energia. Bisogna dare risposte al mondo agricolo per rendere competitive le aziende. Tutti questi argomenti devono essere affrontati con le altre organizzazioni in uno specifico tavolo verde per attenzionare sulle questioni irrigue e dei costi di produzione”. Come visto, giornate bollenti su più fronti.
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Cosa sono le quote latte.
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La questione quote latte è iniziata 30 anni fa, nel lonatno 1983 con l’assegnazione ad ogni Stato membro dell’Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori. All’Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte.
Il 1992 con la legge 468 poi il 2003 con la legge 119 e infine il 2009 con la legge 33, sono le tappe principali del difficile iter legislativo per l’applicazione delle quote latte in Italia.
Degli attuali 40mila allevatori oggi in attività nel nostro Paese (erano 120mila nel 1996) sono solo un po’ più di un migliaio quelli che devono alle casse dello Stato 1,7 miliardi di euro di multe maturate in questi ultimi anni.
Molti allevatori si sono messi in regola in questi ultimi anni: 15mila hanno rateizzato con la legge 119 del 2003, per 350 milioni di euro, mentre altri 220 milioni di “multe” sono stati regolarmente pagati in questi ultimi 12 anni.
Con l’aumento di quota nazionale previsto dalla legge 33 quest’anno per la prima volta il nostro Paese non supera la propria quota nazionale e quindi per la prima volta non saranno pagate “multe” all’Unione Europea. Inoltre, con la stessa legge 33 circa 15mila posizioni (tra possessori di quota B, affittuari di quota e altri produttori) sono state sistemate. Restano ad oggi 1300 splafonatori (che hanno prodotto negli anni piu’ della quota assegnata) che non sono in regola e non hanno mai pagato multe ai quali l’emendamento nella manovra consente una ulteriore dilazione di sei mesi nel pagamento.
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CIA: E’ MOBILITAZIONE
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DOMANI DUE INIZIATIVE IN BASILICATA E PRESIDIO A ROMA – 21/07/2010 14.25.59
[Basilicata]. Nell’ambito della Giornata di mobilitazione nazionale promossa per domani giovedì 22 luglio, una delegazione di agricoltori della Cia lucana sarà presente a Roma, in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei Deputati, per partecipare ad un sit-in di protesta per reclamare una maggiore attenzione verso i loro problemi dal governo e dal mondo politico.
Altre due iniziative sono state programmate sempre per domani sul territorio regionale:
– a Scanzano Jonico (sala consiglio comunale ore 19) si svolgerà un’assemblea-manifestazione zonale sui temi della fiscalizzazione degli oneri sociali e dei costi in agricoltura e della situazione debitoria delle aziende che si rileva sempre più allarmante;
– a Gaudiano di Lavello (ore 10,30 sede Consorzio Bonifica) manifestazione degli agricoltori dell’area nord della provincia di Potenza, con una delegazione che incontrerà commissario e direttore del CdB per fare il punto dei problemi del comparto irriguo e delle tariffe.
Con la giornata di mobilitazione, in particolare, la Cia chiede:
– la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali (in scadenza il prossimo 31 luglio) per le imprese che operano nelle zone svantaggiate e di montagna e che utilizzano manodopera (proroga che, tuttavia, deve essere propedeutica ad una riforma tesa a ridurre i costi contributivi a tutte le aziende agricole);
– la reintroduzione del “bonus gasolio” per le serre e che deve essere esteso a tutta l’imprenditoria agricola;
– il rispetto delle legalità e la salvaguardia degli allevatori che sono stati alle regole nel contesto delle quote latte.
“Il settore – sottolinea il presidente della Cia Donato Distefano – vive una delle crisi più difficili degli ultimi trent’anni. E’ assurdo che nei confronti degli agricoltori continui ad esserci un assordante silenzio. Il settore primario ha, invece, bisogno di strategie ben diverse. Di misure che diano reali sostegni agli imprenditori e valorizzino il made in Italy”.
INFO
Iranna De Meo
giornalista free lance
Mobile + 39 347-9553076
referente Basilicata per l’Arga Campania-Calabria-Basilicata
[iranna77@gmail.com]
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