IL MALGHESE ANTONIO RODEGHIERO
PREMIATO A “CHEESE”
Durante l’inaugurazione della kermesse internazionale sui formaggi di Slow Food, premiato a Bra (CN) lo storico produttore di Asiago

Vicenza, 18 settembre 2009
Antonio Rodeghiero, allevatore e casaro asiaghese, è stato premiato a “Cheese” con altri tre colleghi del mondo.
Durante la cerimonia di inaugurazione della manifestazione, al produttore di Asiago è stato consegnato il premio “Benemerito di Cheese”.
Il riconoscimento è dedicato a quattro attori del mondo dei formaggi che si sono distinti per la passione, la dedizione e l’impegno nella ricerca della qualità in coerenza con i principi di Slow Food: buono per il palato, pulito per l’ambiente, giusto per la società.
Antonio Rodeghiero, “Toni” detto “Nickel”, è uno dei più vecchi casari produttori di formaggio Asiago Stravecchio in alpeggio, oggetto di Presidio Slow Food, nella “sua” Malga di Porta Manazzo. Con lui sono stati premiati Pascale Baudonnel (Norvegia), per il Presidio Geitost artigianale del fiordo di Sogne, Livio Garbaccio (Piemonte), pastore del Presidio del Macagn, e Francesco Giolito (Piemonte), affinatore.
“Nickel” Rodeghiero, 79 anni, è un grande artigiano che tutti riconoscono come maestro: i suoi formaggi hanno viaggiato per il mondo, simbolo della grande sapienza casearia dell’Asiago. A “Porta Manazzo”, una delle più alte dell’Altopiano dei Sette Comuni, ha perpetuato la tradizione dell’alpeggio e l’affinamento dello Stravecchio, anche quando sembrava fosse destinata a perdersi.
Le malghe ancora attive sull’Altopiano dei Sette Comuni sono oltre sessanta, un dato già di per sé eccezionale.
Una trentina trasforma il latte in formaggio, ma solo una decina produce Asiago Stravecchio a Denominazione di Origine Protetta, per un totale di un migliaio di forme circa ogni anno. Perdere un formaggio eccezionale come l’Asiago Stravecchio delle malghe dell’Altopiano dei Sette Comuni sarebbe un danno irreparabile.
Eppure il rischio esiste: perché una buona forma di Asiago diventi Stravecchio occorrono almeno 18 mesi di stagionatura in ambiente naturale e molti produttori preferiscono vendere prima le forme.
Per questo ogni anno le forme di Stravecchio sono sempre di meno e, per questo, è importante il lavoro di Antonio Rodeghiero che si prodiga per la salvaguardia di una tradizione casearia millenaria.

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Categorie: Il Contadino

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