CORPO FORESTALE PER L’AMBIENTE
CTA di Vallo della Lucania
le news dal Coordinatore Territoriale V.Q.A. Fernando Sileo.
ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE
ASSISTENTE ANTONIO SANTANGELO Cell.335/1864114
CTA di Vallo della Lucania cta.vallodellalucania@corpoforestale.it

CILENTO(SA) 19 giugno 2015-
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AMBIENTE: SCOPERTI TAGLI ABUSIVI NEL CILENTO- UNA PERSONA DENUNCIATA.
Bilz del Corpo Forestale dello Stato nei comuni di Camerota e Roccadaspide- Sequestrati 700 quintali di legna.
Nell’ambito di servizi di vigilanza ambientale e controllo del territorio finalizzati a preservare e difendere il patrimonio boschivo, il personale del Corpo Forestale dello Stato, di recente ha scoperto nei comuni di Camerota e Roccadaspide, il taglio abusivo di numerosi alberi ricadenti su terreni Demaniali e privati.
Le località oggetto degli abusi ricadono in zone di particolare valenza naturale, sottoposte a vincolo idrogeologico, nonché ricadenti nel perimetro dell’area protetta del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.
Il Comando Stazione Forestale di San Giovanni a Piro, giunto in località “Ariosi” in agro del comune di Camerota, rilevava all’interno di una proprietà boscata privata, la presenza di una ditta boschiva intenta ad eseguire operazioni colturali di taglio ed esbosco di materiale legnoso.
Le indagini condotte, le acquisizioni documentali esperite, ed infine le verifiche in campo, hanno consentito di accertare che le attività di taglio ed utilizzazione boschiva venivano eseguite in carenza delle necessarie autorizzazioni dell’Ente delegato.
Infatti, il taglio veniva eseguito in completa assenza di autorizzazione della Comunità Montana competente per territorio, ed in difformità e in contrasto a quanto stabilito nel nulla osta rilasciato dall’Ente Parco.
Accertato l’abuso, le Giubbe Verdi denunciavano a piede libero alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania il titolare della Ditta boschiva.
Il Comando Stazione Forestale di Capaccio, in località “Noce di Vreglia” in agro di Roccadaspide, ha riscontrato il taglio abusivo da parte di ignoti di circa 150 piante di alto fusto in un complesso boscato molto vasto di proprietà comunale.
Tutta la legna da ardere circa 700 quintali in parte già depezzata e pronta per essere trafugata, è stata sequestrata e data in custodia al comune di Roccadaspide; le indagini proseguono, al fine di ricostruire e trovare utili elementi per assicurare alla giustizia i responsabili dello scempio.
In entrambi i casi, le segnalazioni sono giunte al Corpo Forestale da privati cittadini, a testimonianza di una sinergia vincente tra cittadinanza ed Istituzione.
Il Corpo Forestale dello Stato dall’inizio dell’anno, ha denunciato all’Autorità Giudiziaria dieci persone per il reato di furto piante e taglio abusivo.
L’impegno del Corpo Forestale è costante e continuo a contrasto del fenomeno del prelievo indiscriminato dei boschi che sta aumentando sul nostro territorio e che comporta la sottrazione alla collettività di un bene ambientale fondamentale.
Coordinatore Territoriale V.Q.A. Fernando Sileo
Addetto alla Comunicazione Istituzionale
Ass. SANTANGELO Antonio (335/1864114)
CTA Vallo della Lucania [cta.vallodellalucania@corpoforestale.it]
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CAMEROTA(SA)- 22 maggio 2015.-
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CAMEROTA: OPERE ABUSIVE SU AREA DEMANIALE. SEQUESTRO DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO.
I sigilli sono stati posti in località Porto degli Infreschi del comune di Camerota.
Il Corpo Forestale dello Stato ha posto sotto sequestro, in esecuzione del provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Vallo della Lucania opere insistenti su area demaniale comunale e marittima della splendida località Punta Infreschi del comune di Camerota, dove sono state accertate violazioni urbanistiche ed ambientali.
L’operazione svolta dal Comando Stazione Forestale di San Giovanni a Piro dopo lunghe e laboriose indagini ha consentito di accertare che i lavori erano stati realizzati abusivamente in assenza del permesso a costruire occupando arbitrariamente l’area di proprietà demaniale senza il consenso degli Enti preposti.
Infatti, nel corso del sopralluogo si riscontavano diverse opere abusive tra cui, muretti in pietra locale e malta cementizia, un chiosco in legno adibito a bar, una serie di passerelle in legno, tre locali ricavati all’interno della parete roccioso del sovrastante costone adibiti a deposito di materiale vario, una cabina doccia, un pontile di approdo con struttura in ferro e legno.
Gli accertamenti e le indagini, oltre a far emergere gli abusi edilizi, hanno consentito di appurare che la società titolare di concessione demaniale marittima, svolgeva la propria attività sull’area soggetta a particolare protezione e di riconosciuto pregio, con atto concessorio decaduto di validità e in assenza delle previste autorizzazioni della Regione Campania.
Accertato i fatti, è stato denunciato a piede libero per occupazione abusiva di suolo pubblico e violazioni paesaggistiche ed urbanistiche il rappresentante legale della società.
Grazie all’intervento delle Giubbe Verdi, è stata restituita alla sua vocazione naturale la splendida località Porto Infreschi, area di particolare pregio naturalistico particolarmente tutelata, di rinomato richiamo turistico, su cui vegeta la famosa Primula di Palinuro.

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20 maggio 2015
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INCENDI: DUE LE PERSONE DENUNCIATE NEL CILENTO PER INCENDIO COLPOSO.
Intervento del Corpo Forestale dello Stato nei comuni di Novi Velia e Camerota.
Cilento(SA), 20 maggio 2015- Sono stati denunciati dal Corpo Forestale dello Stato G.C. e G.D.A., responsabili di due incendi boschivi colposi, divampati nei comuni di Novi Velia in località”Costa di Saccone” e Camerota località “S. Iconio-Malaspina, ricadenti nell’area protetta del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.
Le operazioni e le indagini sono state condotte dal Comando Stazione Forestale di Vallo della Lucania e San Giovanni a Piro.
In entrambi i casi, grazie ad accurate indagini avvalendosi del Metodo delle Evidenze Fisiche (messo a punto negli Stati Uniti e utilizzato dalla Polizia Scientifica in Spagna e Portogallo nelle investigazioni sugli incendi boschivi) utile per poter ricostruire la dinamica dell’incendio mediante il rinvenimento del punto di innesco, i Forestali sono riusciti ad individuare i responsabili dei roghi, i quali usando il fuoco per pulire il terreno, al fine di eliminare l’erba secca e arbusti infettanti presenti sul fondo di loro proprietà, causa il forte vento avevano perso il controllo delle fiamme, innescando due grossi focolai che hanno distrutto circa quattro ettari di macchia mediterranea e bruciati diversi alberi di roverella e ontano.
Entrambi gli incendiari, denunciati alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, rischiano da 1 a 5 anni di reclusione.
Le attività di raggruppamento e abbruciamento in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro dei materiali vegetali, effettuate nel luogo di produzione, costituiscono normali pratiche agricole consentite per il reimpiego dei materiali come sostanze concimanti o ammendanti.
Tali attività, sono sempre vietate nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi (luglio-settembre) e, in tutti i casi in cui sussistono condizioni metereologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli (presenza di vento, siccità) o nei casi in cui possano derivare rischi per la pubblica e privata incolumità e per la salute umana.

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CILENTO(SA) 19 maggio 2015-
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AMBIENTE: SCOPERTI TAGLI FURTIVI E PISTA ABUSIVA NEL CILENTO.
Tre le persone denunciate dal Corpo Forestale dello Stato.
Nell’ambito di servizi di vigilanza ambientale e controllo del territorio finalizzati a preservare e difendere il patrimonio boschivo del verde Cilento, il personale del Corpo Forestale dello Stato, ha scoperto nei comuni di Corleto Monforte, Camerota, Polla, Campora e Rofrano, una pista abusiva all’interno di un complesso boscato e il taglio furtivo di numerosi alberi ricadenti su terreni Demaniali e privati.
L’intensificazione dei controlli si è resa necessaria a seguito dell’accertato aumento di questa tipologia di delitti nell’area del territorio Cilentano.
Nella suggestiva cornice della località “Varco della Montagnola” in agro di Corleto Monforte, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, a circa 1300 metri di altitudine dove il faggio trova il proprio habitat naturale, in zona SIC (Sito di Interesse Comunitario) e ZPS (Zona a Protezione Speciale), i Forestali della locale Stazione, hanno accertato che su terreno di proprietà comunale, dove era in corso il taglio di un bosco di alto fusto, la realizzazione ex novo di una pista in terra battuta.
Le indagini condotte, le acquisizioni documentali, la consultazione della cartografia ed infine le verifiche in campo, hanno consentito di accertare, che i lavori, ossia la pista e lo sbancamento sono stati realizzati senza alcun titolo autorizzativo, presumibilmente per facilitare l’esbosco delle 3000 piante di faggio tagliate.
I Forestali, accertato l’abuso hanno posto sotto sequestro l’intero tracciato, deferendo all’Autorità Giudiziaria sia il rappresentante della ditta che il Direttore dei lavori.
Il Comando Stazione Forestale di San Giovanni a Piro, a seguito di una segnalazione, giunto in località “Arcuzzo” in agro del comune di Camerota, riscontrava la presenza di operai di una ditta boschiva intenti ad eseguire il taglio di un bosco ceduo di specie quercina.
Le indagini condotte e, la verifica degli atti, hanno consentito di accertare che le attività di taglio venivano eseguite in carenza delle necessarie autorizzazioni.
Infatti, il taglio di utilizzazione veniva eseguito su delle particelle differenti da quelle indicate nella comunicazione presentata alla Comunità Montana competente per territorio, interessando sia terreni comunali che privati.
Accertato l’abuso, le Giubbe Verdi denunciavano a piede libero alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania S.V., il quale dovrà rispondere per il reato di falso e furto di materiale legnoso sottratto illegalmente senza il consenso dei legittimi proprietari.
Per i casi accertati nei comuni di Polla, Campora e Rofrano, sono in corso le indagini da parte del Corpo Forestale, al fine di ricostruire e trovare utili elementi per assicurare alla giustizia i responsabili dei furti.

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Camerota(SA), 06 maggio 2015-
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ABUSI EDILIZI: SEI LE PERSONE DENUNCIATE NELL’AREA PROTETTA DEL CILENTO.
Il Corpo Forestale dello Stato accerta abusi edilizi, occupazione di suolo demaniale e deturpamento di bellezze naturali nel comune di Camerota (SA).
Nell’ambito dell’attività di contrasto agli eco-illeciti mirati alla prevenzione e repressione dei reati in materia urbanistico edilizia e di difesa del patrimonio ambientale, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, hanno denunciato 6 persone all’A.G. responsabili di aver commesso abusi edilizi, deturpamento di bellezze naturali e, invasione ed occupazione di suolo demaniale pubblico nel comune di Camerota in tre differenti località.
L’attività svolta dal Comando Stazione Forestale di San Giovanni a Piro, ha consentito di rilevare la presenza
di strutture abusive, realizzate in zone soggette a speciale protezione incluse nel perimetro del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.
I Forestali durante un controllo in materia urbanistico-edilizia, alla località “Lentiscelle” in agro del comune di Camerota, rilevavano all’interno di un terreno agricolo, la presenza di un cantiere edile in opera e, di tre persone intendi ad effettuare lavori, i quali, alla vista dei militari si davano alla fuga dileguandosi nella fitta vegetazione.
Durante il sopralluogo, si riscontrava in fase di realizzazione un fabbricato di circa mq. 200 con una volumetria di circa mc.700, ed altri interventi edilizi di cui: la realizzazione di una stradina, la pavimentazione esterna del corpo di fabbrica, aiuole e muretti di contenimento in pietra e cls ed altro.
Le indagini svolte, hanno consentito di individuare il proprietario del terreno quale committente dei lavori, mentre gli accertamenti svolti in collaborazione con l’UTC del comune di Camerota, hanno permesso di appurare che le opere erano state realizzate in assenza di titolo edilizio e degli occorrenti nulla osta degli Enti preposti.
Accertate le violazioni, le Giubbe Verdi ponevano sotto sequestro l’intera area.
Alle località “Mingardo” e “Cala del Cefalo” della Frazione Marina di Camerota, gli Agenti della Forestale a seguito di accurate indagini, hanno appurato una serie di abusi realizzati su suolo pubblico Demaniale, a pochi passi dal mare, consistenti nell’ installazione di prefabbricati, roulottes, gazebi e, la realizzazione di due aree di parcheggio destinate e di supporto alla balneazione durante la stagione estiva per lo svolgimento di attività turistiche; il tutto realizzato senza alcun titolo e nulla-osta rilasciato dagli Enti preposti.
I sei, denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, dovranno rispondere di violazione in materia urbanistico edilizia, di distruzione e deturpamento di bellezze naturali e occupazione abusiva di suolo demaniale.
Il Corpo Forestale dello Stato, riserva particolare attenzione alla difesa del patrimonio ambientale dell’area protetta del Parco, infatti, salgono a 30 le persone denunciate dall’inizio dell’anno ad oggi per violazioni di carattere urbanistico-edilizia.

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Centola (SA), 23 aprile 2015
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AMBIENTE: SEQUESTRATO TRATTO DI SPIAGGIA NEL CILENTO.
Operazione del Corpo Forestale dello Stato nel comune di Centola-Palinuro (SA).
– Il personale del Comando Stazione Forestale di Pisciotta ha posto sotto sequestro penale un’area di circa 400 metri quadri sulla splendida spiaggia delle “Saline” nel comune di Centola-Palinuro, ove sono stati riscontrati lavori abusivi con distruzione e alterazione di bellezze naturali soggette a speciale protezione.
Il sito di proprietà demaniale, utilizzato durante la stagione estiva per lo svolgimento di attività turistica e di supporto alla balneazione, risultava danneggiato in modo grave da parte di ignoti.
Durante il sopralluogo, all’interno dell’area, venivano accertati lavori di rastrellamento, spianatura, scavi con la predisposizione di tubazioni e, il posizionamento di numerose pietre.
Dalle verifiche e dagli accertamenti, sono emersi evidenti tracce di manomissione dell’area dunale, il danneggiamento di tutta la vegetazione presente, compreso il taglio mediante l’utilizzo di mezzi meccanici pesanti dell’abbondante giglio di mare.
Gli abusi perpetrati nella suggestiva cornice della costa Cilentana, hanno provocato gravi danni sia all’ecosistema che al paesaggio; poiché le dune costiere, svolgono un ruolo importante nella difesa della costa dall’aggressione del mare, mentre il giglio marino, pianta protetta a rischio di estinzione, tagliato in piena attività vegetativa limita la sua riproduzione.
Accertato l’abuso, le Giubbe Verdi al fine di evitare ulteriori conseguenze e, per preservare la spiaggia meta di numerosi turisti, data l’imminente stagione estiva ponevano l’area sotto sequestro.
Sono in corso da parte della Polizia Giudiziaria ulteriori accertamenti per assicurare alla giustizia i responsabili di tale scempio.
Il Corpo Forestale dello Stato afferente al C.T.A. di Vallo della Lucania, riserva particolare attenzione alla tutela degli ambienti naturali, sempre più minacciati dall’azione incosciente dell’uomo, perché mare, spiaggia e natura, rappresentano per l’intero Cilento un bel biglietto da visita e una vera economia per il territorio.

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CAMEROTA(SA) 02 aprile 2015
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AMBIENTE: LADRI DI LEGNA SORPRESI DAL CORPO FORESTALE DELLO STATO A CAMEROTA.
Tagliate abusivamente piante senza alcuna autorizzazione su terreno comunale.
– Due persone sono state sorprese in flagranza di reato dagli uomini del Comando Stazione Forestale di San Giovanni a Piro mentre erano intenti a trafugare materiale legnoso nel comune di Camerota. I due sono stati sorpresi alla località “Monte Miliosa” in un’area boschiva ad elevata valenza paesaggistico-ambientale di proprietà del Demanio boscato comunale di Camerota. L’attività di controllo delle Giubbe Verdi ha portato a individuare, i due uomini intenti a trafugare il materiale legnoso appena tagliato e depezzato in tronchetti.
In particolare, la pattuglia durante un servizio di perlustrazione nella località in questione, individuava un fuoristrada ed una moto agricola parcati nei pressi di una stradina sterrata, scesi dal mezzo di servizio proseguendo a piedi lungo la stradina, udivano dei rumori di mezzi agricoli in azione. Dopo poche centinaia di metri, individuava due uomini intenti a trafugare della legna, i due alla vista dei militari si davano alla fuga dileguandosi nella fitta boscaglia. A supporto della pattuglia giungeva sul posto anche il personale del Comando Stazione Forestale di Casaletto Spartano e, dopo alcune ore di ricerca e appostamenti venivano intercettati e fermati S.P. di anni 41 e F.A. di anni 24 entrambi di Camerota, i quali ascoltati dai Forestali, hanno confessato di aver effettuato il taglio senza le prescritte autorizzazioni da parte dell’Ente proprietario.
I due responsabili denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, dovranno rispondere di furto aggravato, invasione di terreni pubblici con modifica dello stato dei luoghi, nonché di deturpamento ed alterazione di bellezze naturali. Tutta l’attrezzatura impiegata per il furto e circa 50 quintali di legname già tagliato e depezzato sono stati posti sotto sequestro e messi a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

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Corleto Monforte(SA), 2 marzo 2015
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PUBBLICO SOCCORSO: LA FORESTALE SOCCORRE UN’AUTOMOBILISTA IN PANNE IN ALTA MONTAGNA NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO.
La telefonata d’allarme è pervenuta al numero di emergenza ambientale 1515 del Corpo Forestale dello Stato.
– A seguito di una segnalazione giunta presso la sala operativa 1515 del Corpo Forestale dello Stato di Napoli, il personale del Comando Stazione Forestale di Corleto Monforte, si è immediatamente attivato per il soccorso di un’automobilista finito sul ciglio di un burrone sulle montagne della località “Savuco” nel comune di Corleto Monforte.
La pattuglia giunta sul posto della segnalazione, trovava il conducente, fortunatamente uscito illeso dal sinistro, fuori dall’abitacolo dell’autovettura in buono stato di salute, privo di ferite o trami di alcun genere.
Dalla ricostruzione dei fatti si accertava che a causa di una manovra errata dell’uomo, l’auto era finita fuori strada finendo sul bordo di un pericoloso dirupo rimanendo in bilico sulle due ruote laterali.
I Forestali, con l’ausilio di una fune provvedevano a mettere in sicurezza l’automobile ancorandola ad un grosso albero e, successivamente con delle corde di acciaio collegate al gancio traino del Land Rover di servizio, con estrema cautela riuscivano a rimuoverla trainandola definitivamente sulla gareggiata. L’uomo di anni 40 residente a Sant’Arsenio (SA), rassicurato dai Forestali, dopo lo spavento e la brutta avventura finita a lieto fine, faceva ritorno a casa a bordo della sua Suzuki Gran Vitara anch’essa priva di danni.

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CILENTO(SA) 26 febbraio 2015-
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AMBIENTE: SCOPERTI TAGLI FURTIVI NEL CILENTO.
Denunciata una persona- Sequestrati circa 200 quintali di legna.
Nell’ambito di servizi di vigilanza ambientale e controllo del territorio finalizzati a preservare e difendere il patrimonio boschivo del verde Cilento, il personale del Corpo Forestale dello Stato afferente al Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Vallo della Lucania, ha scoperto nei comuni di Trentinara, Campora, Castel San Lorenzo, Camerota e Ceraso il taglio abusivo di numerosi alberi ricadenti su terreni Demaniali e privati.
Tutte le località oggetto degli abusi ricadono in zone di particolare valenza naturale, sottoposte a vincolo idrogeologico, nonché ricadenti nel perimetro dell’area protetta del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.
Il Comando Stazione Forestale di Capaccio-Roccadaspide, durante un servizio mirato al furto di legna, giunto in località “Marco Cozzo” in agro del comune di Trentinara, sorprendeva un uomo che con l’ausilio di una motosega stava tagliando alcune piante di specie quercina.
Ispezionando accuratamente i luoghi, si constatava che erano state tagliate e depezzate pronte per essere trafugate dieci piante di leccio. Dalle indagini, si appurava che l’uomo privo di ogni autorizzazione stava effettuando il taglio in area demaniale di proprietà del comune di Trentinara.
Accertato l’abuso, le Giubbe Verdi al fine di evitare ulteriori danni al bosco, ponevano a sequestro penale gli strumenti utilizzati per il taglio e tutta la legna, la quale veniva trasportata e depositata presso un sito del Comune. Il sequestro eseguito veniva prontamente convalidato dal Tribunale di Salerno. L’uomo, denunciato per furto e danneggiamento alla Autorità Giudiziaria, rischia la reclusione da sei mesi a tre anni.
Il Comando Stazione Forestale di Laurino, accertava alla località “Calore” in agro di Campora su proprietà comunale, il taglio da parte di ignoti di piante di cerro, parzialmente depezzate giacenti a terra pronte per essere trafugate. Vista l’impossibilità di poter risalire agli autori del reato, si predisponeva il sequestro di circa quaranta quintali di legna da ardere, che veniva trasportata, depositata e custodita presso un’area adeguatamente recintata di proprietà del comune.
Per i casi accertati nei comuni di Castel San Lorenzo, Camerota e Ceraso proseguono le indagini da parte del Corpo Forestale dello Stato, al fine di ricostruire e trovare utili elementi per assicurare alla giustizia i responsabili dei furti.

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Camerota (SA), 24 febbraio 2015
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ABUSI EDILIZI: MANUFATTI ABUSIVI SCOPERTI SULLA COSTA NEL CILENTO.
Bliz del Corpo Forestale dello Stato a tutela dell’ambiente a Camerota(SA)- Tre le persone denunciate.
– Nuovo bliz del Corpo Forestale dello Stato contro i reati urbanistico-edilizia- ambientali e per la tutela del paesaggio.
Questa volta nel mirino degli inquirenti sono finite cinque manufatti, una piscina e altre opere abusive realizzate nel comune di Camerota alle località “Cioffi” e Mingardo” zone sottoposte a vincolo paesaggistico-ambientale ricadenti all’interno dell’area Protetta del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.
L’attività investigativa svolta dalle Giubbe Verdi del Comando Stazione Forestale di San Giovanni a Piro, è terminata con la denuncia di tre persone alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania.
Nello specifico, alla località “Cioffi”, è stato riscontrato la realizzazione abusiva in assenza di Titoli Edilizi e Nulla Osta delle Autorità competenti, di cinque unità abitative a destinazione d’uso turistico/residenziale, per una volumetria di circa mille metri cubi, una piscina a servizio delle unità turistico-residenziale pari a circa mq 150 di superfice calpestabile e la realizzazione di muri, scale, rampe di accesso e altro. Sono state identificate e deferite due persone responsabili degli abusi.
Alla località “Mingardo” presso un complesso turistico, oltre ad accertare l’inottemperanza da parte del titolare del villaggio dell’ordinanza emessa dal comune di Camerota di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi di opere abusive in precedenza accertate, sono stati individuati altre tre opere abusive di nuova costruzione di cui una nuova un’unità abitativa, un manufatto in calcestruzzo e un’anfiteatro, realizzati anche in questo caso in assenza di Permesso a Costruire, ed in assenza del Nulla – Osta da parte degli Enti preposti.
Accertato l’abuso, il responsabile veniva deferito all’Autorità Giudiziaria e dovrà rispondere per il reato di abusi edilizi, alterazione di bellezze naturali e inosservanza di provvedimenti dell’Autorità.
L’attività partita da alcune segnalazioni, ha consentito ai Forestali di identificare sia gli abusi che i responsabili.
Il territorio del Cilento non è nuovo ad operazioni del genere. Da queste parti la tutela dell’ambiente e l’attività di controllo del territorio è tra le priorità del Corpo Forestale dello Stato. Poiché trattandosi di un’area a grande vocazione turistica i costruttori senza scrupoli si lasciano facilmente tentare a raggirare i vincoli esistenti nell’area protetta.

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Ottati (SA), 16 febbraio 2015
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RIFIUTI: SEQUETRATA UN’AREA NEL CILENTO ADIBITA A DISCARICA ABUSIVA.
Rinvenuti a Ottati dal Corpo Forestale dello Stato rifiuti pericolosi e speciali abbandonati a cielo aperto.
– A seguito di una mirata operazione finalizzata alla repressione dei reati ambientali, il personale del Comando Stazione Forestale di Ottati ha posto sotto sequestro una vasta area in località “Grava Morta” in agro di Ottati, in prossimità della strada comunale Ottati- Madonna del Cardoneto, illecitamente utilizzata come una vera e propria discarica a cielo aperto.
I rifiuti, abbandonati in modo indiscriminato da parte di ignoti, erano stati sversati direttamente sul suolo, privi di ogni criterio e strutture per il loro stoccaggio e contenimento, esposti agli agenti atmosferici tali da compromettere sia le matrici ambientali quanto da pregiudicare la salute pubblica.
A testimonianza del continuo abbandono, durante il sopralluogo e la perlustrazione del sito, venivano sorpresi due cittadini intenti a disfarsi di rifiuti incombranti, i quali venivano identificati e sanzionati.
Immediatamente le Giubbe Verdi al fine di al fine di interrompere la condotta illecita ed evitare ulteriori conseguenze all’ambiente circostante, hanno provveduto ad apporre i sigilli all’intera area, avviando indagini finalizzate a caratterizzare la tipologia di rifiuto, quantizzare i medesimi e ricercare elementi che consentissero di individuare gli autori del reato.
Nello specifico, nei pressi di un inghiottitoio naturale sono stati rinvenuti rifiuti pericolosi e speciali di varia natura e genere, come materiale plastico, vetro, carte e cartoni, materassi, elettrodomestici, pneumatici, metalli, materiale contenente amianto e quant’altro.
L’intera area si presentava pericolosa per i cittadini e trascurata sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico.
Si è provveduto al sequestro dell’area in questione, per attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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6 novembre 2014
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AMBIENTE: SEQUESTRATA UN’AREA NATURALE DI 10.000 MQ. DISTRUTTA NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO VALLO DI DIANO E ALBURNI.
Due le persone denunciate dal Corpo Forestale dello Stato per danneggiamento di zona a speciale protezione nel comune di Camerota (SA)- Elevate sanzioni per circa E.4000.-
Camerota (SA), 05 novembre 2014.- Sono stati denunciati dal Corpo Forestale dello Stato, B.B. e C.M., responsabili di aver eseguito lavori abusivi di movimento terra e soppressione di macchia mediterranea in agro di Camerota alla località “Malaspina-S.Iconio”.
Gli abusi a danno dell’ambiente, sono stati perpetrati all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, in zona sottoposta a vincolo idrogeologico, per i quali era necessario acquisire le preventive autorizzazioni degli Enti competenti.
Gli uomini del Comando Stazione Forestale di San Giovanni a Piro, durante un servizio di controllo del territorio, transitando per la località “Malaspina-S.Iconio” del comune di Camerota, udivano rumori di mezzi meccanici in attività.
Da un’attenta ricognizione dei luoghi, all’interno di una vasta area, riscontravano lavori di movimento terra con rimozione di pietre, rocce affioranti e vegetazione boschiva costituita da essenze tipiche della macchia mediterranea.
Esse sono le specie che costituiscono il quadro tipico dei paesaggi nostrani e ricoprono un ruolo importante dal punto di vista ecologico. Inoltre eliminare la macchia mediterranea, significa privare il territorio di una difesa fondamentale contro le frane e le alluvioni.
Dalle attività di indagini condotte per contrastare l’ennesimo tentativo di cementificazione è stato provato attraverso la consultazione delle Banche Dati del Corpo Forestale dello Stato che rispetto alla situazione originaria erano state apportate rilevanti modifiche, il tutto in assenza di titoli autorizzativi.
Accertato gli abusi, gli uomini del Corpo Forestale, ponevano sotto sequestro l’area di circa mq. 10.000 e due mezzi meccanici, deferendo alla competente Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania, i due tragressori in qualità di committente-proprietario e in qualità di esecutore materiale, i quali, oltre al pagamento delle sanzioni amministrative elevate, dovranno rispondere per il reato di danneggiamento del patrimonio naturale e di distruzione di bellezze naturali di zona soggetta a speciale protezione.

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3 ottobre 2014
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RIFIUTI: LA FORESTALE ACCERTA LO SMALTIMENTO ABUSIVO DI RIFIUTI SPECIALI NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO VALLO DI DIANO E ALBURNI.
Il bliz ha portato al sequestro di un’area di circa 200 mq nel comune di Postiglione(SA)- Individuato e denunciato l’autore.-
Postiglione(SA)–30 ottobre 2014.- E’ stato denunciato dal Corpo Forestale dello Stato, un uomo di 63 anni, responsabile di aver smaltito illecitamente e abbandonato nella sua proprietà, rifiuti speciali nel comune di Postiglione in località “Iacolata”.
I reati accertati, sono stati perpetrati nell’area protetta del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale e, a Protezione Speciale.
Il Comando Stazione Forestale di Petina, durante un servizio finalizzato alla prevenzione ed al contrasto degli illeciti in materia ambientale, nel comune di Postiglione, notava in prossimità di un bosco la presenza di ingenti quantitativi di rifiuti.
Gli Agenti, da una prima ricognizione dei luoghi, constatavano che sull’area di circa 200 mq, confinante con terreni privati, erano stati depositati diversi cumuli di rifiuti provenienti da attività edili.
Durante il sopralluogo, si appurava che all’interno dell’area erano stati riversati, in un impluvio profondo circa 2 metri, ingenti quantitativi di rifiuti speciali, pari a circa mc.200, costituiti principalmente da materiali edili di risulta, quali: grondaie in lamiera, secchi in plastica, tegole, calcinacci, mattonelle, piastrelle e quant’altro. Il reiterato abbandono del materiale aveva completamente riempito il vallone, comportando una netta e permanente trasformazione dello stato dei luoghi.
Accertata la proprietà dell’area, le Giubbe Verdi, al fine di interrompere la condotta illecita ponevano sotto sequestro preventivo l’intera area, denunciando a piede libero il trasgressore alla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno.
Diversi sono i controlli tesi al monitoraggio e al contrasto del fenomeno del traffico e della gestione illecita di rifiuti da parte degli uomini del Corpo Forestale dello Stato su tutto il territorio Cilentano, finalizzati alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.
L’attività ad oggi ha fatto registrare i seguenti dati: n°30 Notizie di Reato, n°21 persone denunciate all’Autorità Giudiziaria, n°15 aree sottoposte a sequestro, n°13 sanzioni amministrative elevate per un importo pari a circa Euro 15.000. Inoltre, molteplici sono i siti individuati e segnalati alle competenti Autorità Amministrative; questa attività riveste notevole importanza per la riconversione e il recupero del territorio mediante la bonifica e il ripristino dello stato dei luoghi, per evitare che i rifiuti, esposti in maniera prolungata agli agenti atmosferici, possano causare la diffusione di sostanze inquinanti nei terreni, compromettendo in maniera significativa l’Habitat naturale e le matrici ambientali.

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22 ottobre 2014
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BRACCONAGGIO: 3 DENUNCE PER CACCIA IN AREA PROTETTA NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO VALLO DI DIANO E ALBURNI.
Controlli, sequestri e denunce ad opera del Corpo Forestale dello Stato.
Aquara(SA), 23 ottobre 2014– Durante la stagione venatoria in corso, sono stati predisposti da parte del C.T.A. di Vallo della Lucania, una serie di controlli atti a prevenire e reprimere fenomeni di bracconaggio nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.
Ad Aquara in località “Tempa Cavallo”, il Comando Stazione Forestale di Ottati, ha sorpreso tre persone , che esercitavano una battuta di caccia al cinghiale in area protetta.
I bracconieri, di cui uno sorpreso mentre si nascondeva armato in compagnia di un cane nella folta macchia mediterranea, dopo essere stati inseguiti venivano prontamente fermati e identificati dagli Agenti.
Per loro è scattata la denuncia a piede libero, il sequestro delle armi e di tutto il munizionamento. Si tratta di tre persone tutte residenti a Roccadaspide in provincia di Salerno.
Per i tre bracconieri, oltre alla contestazione dei reati penali di caccia in area protetta ed introduzioni di armi nella medesima, si prevedono altre sanzioni accessorie come la confisca delle armi e la sospensione della licenza di caccia.
Il monitoraggio delle aree protette e dei territori agro-silvo-pastorali continua con dedizione ed impegno da parte degli uomini del Corpo Forestale, per contrastare l’attività venatoria esercitata illegalmente, ma soprattutto per la repressione delle illegalità a danno degli animali e dell’ambiente naturale.
Dall’inizio dell’anno sale a 15 il numero delle persone denunciate dal Corpo Forestale dello Stato per il reato di caccia in zona sottoposta a speciale protezione e, per introduzione clandestina di armi.

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20 luglio 2014
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RIFIUTI: LA FORESTALE SCOPRE UN DEPOSITO ABUSIVO DI RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO VALLO DI DIANO E ALBURNI.
Il bliz ha portato al sequestro di un’area di circa 100 mq nel comune di Celle di Bulgheria.
Celle di Bulgheria (SA), 21 luglio 2014 – Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato sono costantemente impegnati su tutto il territorio Cilentano nelle attività di monitoraggio e contrasto al fenomeno del traffico e della gestione illecita di rifiuti, che rappresenta una concreta minaccia sia per l’ambiente che per la salute pubblica.Il Comando Stazione Forestale di San Giovanni a Piro, durante lo svolgimento del servizio di controllo del territorio, notava alla località “Acquavona” in agro di Celle di Bulgheria, al dì sotto del pilone del viadotto della SP 430 (Cilentana), la presenza di diversi cumuli di rifiuti.
Gli Agenti, giunti sul posto, durante il sopralluogo rinvenivano su un’area di circa mq 100 di proprietà della Provincia di Salerno, n°2 cumuli accatastati di materiale eternit, pezzi di canne fumarie, pezzi di tubazione sempre di eternit, e, circa 150 mc di materiale litoide proveniente dal greto del vicino fiume Mingardo di proprietà del Demanio Fluviale pronto per essere trafugato.
Dalle indagini svolte e dagli accertamenti diretti ed indiretti esperiti in loco, non sono immediatamente emersi elementi utili alla individuazione degli autori degli abbandoni. Gli accertamenti ed il monitoraggio del sito continueranno nei giorni a venire.
Accertato l’abuso le Giubbe Verdi, al fine di interrompere la condotta illecita, ponevano sotto sequestro preventivo l’area, segnalando i fatti oltre che all’AG alle competenti Autorità Amministrative affinché si provveda alla immediata rimozione dei rifiuti, alla eventuale bonifica ed al ripristino dello stato dei luoghi, importante per evitare che i rifiuti privi di adeguata copertura, esposti in maniera prolungata agli agenti atmosferici, possano causare la diffusione di sostanze inquinanti nei terreni circostanti compromettendo in maniera significativa l’Habitat naturale e le matrici ambientali.

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Camerota (SA), 02 luglio 2014
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RIFIUTI: SEQUESTRATA A CAMEROTA L’AREA PIP COMUNALE ADIBITA A DISCARICA ABUSIVA.
Sette le persone denunciate. Operazione del Corpo Forestale dello Stato nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.
– Il personale del Comando Stazione Forestale di San Giovanni a Piro a seguito di segnalazione al numero emergenza ambientale 1515 di Napoli, ha posto sotto sequestro preventivo un’area di circa 5000 metri quadri sita in località “ Tuvolo-Giardino” nel comune di Camerota destinata a zona PIP ma di fatto adibita a discarica abusiva.
Il sito di proprietà comunale, suddiviso in 3 terrazzamenti separati da muri in cemento armato, veniva utilizzato illecitamente come discarica mediante l’abbandono e il deposito di rifiuti pericolosi e non di vario genere.
Durante il sopralluogo, all’interno dell’area, venivano rinvenuti cumuli di rifiuti pericolosi e non, tra cui rifiuti in plastica, legno e ferro, elettrodomestici fuori uso, cumuli di catrame, manufatti in cemento amianto (eternit), terre e rocce da scavo, n°13 cassonetti per la raccolta rifiuti e quant’altro.
Inoltre, venivano rinvenuti numerosi veicoli, di cui parte in evidente stato di abbandono e privi di parti idonee all’uso, ed altri depositati abusivamente di cui: n°3 autocarri, n°5 autovetture, n°1 furgone e n°1 motrice.
Concluse le indagini e gli accertamenti di rito, le Giubbe Verdi deferivano all’Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania, il Responsabile del Servizio Affari Generali del comune di Camerota per la realizzazione abusiva di discarica di rifiuti pericolosi e non, e altre sei persone per illecita invasione/occupazione di suolo pubblico.
Sempre gli uomini del Comando Stazione Forestale di San Giovanni a Piro, a seguito di segnalazione, riscontrava in località “Capocanto” in agro di Camerota, all’interno di un terreno situato in zona di campagna, circa mc.50 di rifiuti misti provenienti da attività di demolizioni edilizie, e altri cumuli costituiti da lastre contenenti fibre di amianto e residui vegetali di potature e sfalci.
I rilevi effettuati tramite strumentazione GPS, hanno consentito di appurare che l’area, esposta alla pubblica fede poiché non recintata, è risultata essere di proprietà del comune di Camerota.
Dalle indagini svolte, non sono emersi utili elementi necessari a risalire agli autori del fatto, quindi al fine di evitare la prosecuzione dell’illecito sversamento, i Forestali hanno sequestrato l’intera area di circa mq. 3000.
Entrambe le operazioni originatesi da segnalazioni di privati cittadini, rappresenta un vivo esempio di collaborazione vincente tra cittadinanza e Istituzioni.
Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato sono costantemente impegnati su tutto il territorio Cilentano nelle attività di monitoraggio e contrasto al fenomeno del traffico e della gestione illecita di rifiuti, riconducibili alle operazioni illegali ed ai crimini ambientali, oltre che al comportamento non corretto di alcuni cittadini, condotte che rappresentano una concreta minaccia sia per l’ambiente che per la salute pubblica.

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19 giugno 2014
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AMBIENTE: DUE LE PERSONE DENUNCIATE NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO VALLO DI DIANO E ALBURNI.
Il Corpo Forestale dello Stato accerta invasione e occupazione suolo demaniale e, modifica dello stato dei luoghi nel comune di Camerota (SA), alla località “Mingardo”.
Camerota (SA), 20 giugno 2014- Sono stati denunciati dal Corpo Forestale dello Stato, G.R. e M.G., responsabili di invasione e occupazione di suolo demaniale pubblico del Fiume Mingardo e modifica dello stato dei luoghi nel comune di Camerota in località “Mingardo”.
L’operazione è scattata a seguito di segnalazione pervenuta alla Centrale Operativa 1515 del Corpo Forestale dello Stato di Napoli.
Il Comando Stazione Forestale di San Giovanni a Piro, ricevuta la segnalazione giunto alla località Mingardo in agro di Camerota, lungo il tratto del Fiume Mingardo in prossimità del viadotto sulla SS “Mingardina” presso l’argine posto a sinistra idraulica del corso d’acqua, individua un’area al cui interno venivano rinvenuti alcuni materiali di cui terre e rocce da scavo, compattati sull’argine del Fiume.
Da successive indagini, mediante l’ausilio del Sistema Informativo della Montagna, veniva accertato che il materiale depositato circa mc 1000, era stato conferito e compattato sull’argine del fiume e nel demanio fluviale in assenza di autorizazioni e nulla-osta da parte degli Enti preposti.
Accertato l’abuso, le Giubbe Verdi, deferivano a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania i due trasgressori, i quali dovranno rispondere per i reati di modifica e alterazione dei luoghi e, occupazione abusiva di demanio pubblico fluviale.
L’operazione che ha portato alla denuncia e alla scoperta dei reati, originata da segnalazione di privati, rappresenta un esempio di collaborazione vincente tra cittadinanza ed Istituzioni.
Continuano senza sosta, i controlli da parte degli uomini del Corpo Forestale dello Stato, diretti dal V.Q.A. SILEO Fernando, su tutto il territorio Cilentano, finalizzati alla salvaguardia e alla tutela delle bellezze naturali.
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Montecorice (SA), 23 maggio 2014.-
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– ABUSI EDILIZI:LA FORESTALE SCOPRE LOTTIZZAZIONE ABUSIVA NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO
Le indagini del Corpo forestale dello Stato hanno portato alla denuncia di 4 persone nel Comune di Montecorice.
Approfondite indagini ed accurati accertamenti condotti dal Corpo Forestale dello Stato hanno consentito di accertare violazioni urbanistiche ed ambientali presso un rinomato campeggio in località Agnone in agro del comune di Montecorice.
I lavori eseguiti, sebbene forniti di permesso a costruire rilasciato dal comune di Montecorice, erano stati realizzati in difetto ed in difformità dei necessari titoli abilitativi.
Infatti, durante il sopralluogo congiunto con il responsabile dell’UTC di Montecorice e il responsabile dell’Ufficio Tecnico del Parco, all’interno dell’area destinata al campeggio, venivano rinvenute n°31 manufatti tipo case mobili, n°4 piastre in ferro, n°7 roulottes e n°4 natanti, risultati abusivi in quanto palesemente in difformità al dichiarato carattere temporaneo, così come riportati nei grafici del progetto di riqualificazione.
Le opere abusive riscontrate, hanno modificato sia l’insediamento turistico che il territorio, configurando una vera e propria lottizzazione abusiva, poiché, i manufatti riconducibili alla categoria delle nuove costruzioni, erano stati installati sia in assenza del Permesso a Costruire che del Nulla Osta dell’Ente Parco, oltre che privi delle certificazioni di agibilità.
Ma vi è di più.
Veniva infatti accertato che il titolo abilitativo esistente, segnatamente Permesso a Costruire rilasciato dal competente comune di Montecorice, era viziato poiché emesso in assenza del preventivo Nulla Osta dell‘Ente Parco e quindi in difformità alle previsioni del Piano del Parco e sue Norme di Attuazione.
Accertato i fatti e le relative responsabilità, sono stati deferiti a vario titolo alla Autorità Giudiziaria il legale rappresentante dell’area campeggio D.M.C., il direttore dei lavori B.G., l’impresa esecutrice dei lavori C.G. e il Tecnico del comune di Montecorice P.M.L..

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Camerota (SA), 6 maggio 2014
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SEQUESTRATO UN BOSCO CEDUO DI 5 ETTARI NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO VALLO DI DIANO E ALBURNI.
Operazione del Corpo Forestale dello Stato in agro di Camerota (SA). Due le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria.
– Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato dipendenti dall’Ufficio di Coordinamento di Vallo della Lucania, hanno posto sotto sequestro un’area boscata di circa 5 ettari ricadente nel Comune di Camerota in località “Zapparella-Bortone”, nella quale si stavano perpetrando diversi reati, su terreni demaniali e privati.
Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano ed Alburni, in area sottoposta a vincolo idrogeologico, paesaggistico-ambientale, i forestali hanno accertato che, su diverse particelle governate a bosco ceduo di specie leccio, erano in corso un’utilizzazione boschiva ed un prelievo di materiale legnoso abusivi oltre che azioni di danneggiamento del bosco.
Le indagini condotte, le acquisizioni documentali esperite, hanno consentito di accertare che le attività di taglio ed utilizzazione boschiva venivano eseguite in carenza delle necessarie autorizzazioni della Comunità Montana e, senza il preventivo nulla osta dell’Ente Parco.
Inoltre, le verifiche in campo, mediante l’utilizzo di apparecchio GPS hanno permesso di rilevare che i lavori abusivi di utilizzazione hanno coinvolto anche una superficie pari a circa 1 ettaro di proprietà del Comune di Camerota.
I forestali, del Comando Stazione di San Giovanni a Piro, al fine di evitare la prosecuzione dell’attività illecita, hanno provveduto a porre sotto sequestro preventivo l’intera area boscata e tutto il materiale legnoso ancora non esboscato.
Sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania F.P. in qualità di proprietario e L.D. esecutore materiale dei tagli, i quali dovranno rispondere a vario titolo per i reati di taglio boschivo non autorizzato, furto di materiale legnoso, danneggiamento e deturpamento di bellezze naturali.
Prosegue il controllo da parte del Corpo forestale dello Stato impegnato quotidianamente a preservare e difendere il patrimonio boschivo del verde Cilento.
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Vallo della Lucania,04/05/2014
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COMBUSTIONE ILLECITA DI RIFIUTI NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO VALLO DI DIANO E ALBURNI.
Due le persone denunciate. Operazione del Corpo Forestale dello Stato nel Comune di Agropoli(SA).
Agropoli (SA)- Sono stati denunciati dagli uomini del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Vallo della Lucania i trasgressori resosi responsabili di aver bruciato illegalmente rifiuti nel comune di Agropoli in località “Moio-Trentova”.
L’operazione è scattata a seguito di segnalazione pervenuta alla Centrale Operativa 1515 del Corpo Forestale dello Stato di Napoli.
Una squadra composta da personale del Comando Stazione Forestale di Castellabate, giunta in località “Moio-Trentova” in agro di Agropoli, in uno spiazzo adiacente una palazzina, riscontrava la presenza sul suolo di rifiuti abbandonati e dati alle fiamme in parte ancora fumanti.
Si tratta di rifiuti di vario genere, anche rifiuti speciali, tra cui materassi, sedie, pannelli di compensato, tubi di cemento, contenitori per pitture ed altro.
Le indagini svolte e, i rilevi effettuati tramite strumentazione GPS, hanno consentito di appurare la proprietà del sito e di ipotizzare anche gli autori della combustione illecita dei rifiuti abbandonati. Conclusa l’attività investigativa, le Giubbe Verdi, deferivano alla competente Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania i due trasgressori.
Le recenti norme di tutela ambientale, introdotte con la legge 6 febbraio 2014, prevedono un inasprimento per chi si renda responsabile dello smaltimento illecito di rifiuti mediante incendio degli stessi ed infatti, le persone deferite alla AG sono passibili di reclusione da due a cinque anni.
L’operazione originata da segnalazione di privati cittadini, rappresenta un vivo esempio di collaborazione vincente tra cittadinanza e Istituzioni.

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1 aprile 2014
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SEQUESTRATO UN BOSCO CEDUO DI 20 ETTARI NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO VALLO DI DIANO E ALBURNI.
Nella cornice del Monte Soprano e Vesole, in comune di Capaccio (SA), era in corso un taglio bosco di ceduo. Quattro le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria.
Capaccio (SA), 01/04/2014 – Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato dipendenti dall’Ufficio di Coordinamento di Vallo della Lucania, hanno posto sotto sequestro un’area boscata di circa 20 ettari ricadente nel Comune di Capaccio località
“Montagna del Conte”, nella quale si stava realizzando un taglio boschivo in carenza di autorizzazioni.
Nella suggestiva cornice denominata
“Monte Soprano e Monte Vesole”, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, oltretutto in zona S.I.C. (Sito di interesse Comunitario) e Z.P.S. (Zona a Protezione Speciale), i forestali hanno accertato che, su terreno di proprietà privata, era in corso il taglio di utilizzazione boschiva su tre distinte aree governate a bosco ceduo misto matricinato di specie quercino, orniello e carpino.
Le indagini condotte, le acquisizioni documentali esperite ed infine le verifiche in campo, hanno consentito di accertare che le attività di taglio ed utilizzazione boschiva venivano eseguite in carenza delle necessarie autorizzazioni.
Ed infatti, il taglio di utilizzazione delle particelle forestali, era stato realizzato in assenza di autorizzazione della Comunità Montana “Calore Salernitano”, ed eseguito senza il preventivo nulla osta dell’Ente Parco..
I forestali, dei Comandi Stazioni di Stio e Laurino, incaricati di effettuare i controlli, al fine di interrompere ed evitare ulteriori conseguenze attraverso la continuazione del taglio, hanno quindi provveduto a porre sotto sequestro preventivo l’intera area boscata per una superficie complessiva di circa 200.000 mq.
Sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria di Salerno C.A., C.E. e C.E. in qualità di proprietari e, D.E.C. titolare della ditta boschiva che eseguiva i tagli, i quali dovranno rispondere a vario titolo per i reati di taglio boschivo non autorizzato, danneggiamento e deturpamento di bellezze naturali di una zona di alto pregio ambientale.
Il Corpo forestale dello Stato è quotidianamente impegnato a preservare e difendere il patrimonio boschivo del verde Cilento, infatti, salgono a 17 le persone denunciate per il reato di furto di alberi e tagli di boschi non autorizzati dall’inizio dell’anno ad oggi.
da: V.Q.A.F. Ing. Fernando SILEO
Ufficio per la comunicazione Istituzionale. Responsabile: Commissario Capo Marcello RUSSO 338-7809511 . Addetto: Assistente Antonio SANTANGELO 335-1864114 CTA di Vallo della Lucania cta.vallodellalucania@corpoforestale.it


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