La giovane artista salernitana Ilaria BOTTIGLIERI in una rappresentazione al Teatro del Giullare con l’opera teatrale “Non si sa come” di Luigi Pirandello, spettacolo promosso dall’associazione culturale Elsinore
Colpiscono di lei i suoi occhi, profondi come quelli di un felino ed enigmatici come quelli di una vera artista che racchiude in sé tutta l’espressività di mille vite, interpretate e vissute sulla scena.
Ilaria Bottiglieri è una giovane artista salernitana, che nonostante la sua età, già ha le idee chiare su quella che dovrà essere la sua carriera professionale. La televisione non la entusiasma, mentre preferirebbe darsi al teatro, e, perché no, al cinema. Diplomatasi, nel 2004, all’Accademia del Teatro della Cometa a Roma, ha girato alcune fiction, con Enrico Montesano e ha preso parte ad una pellicola che ancora deve uscire in Italia.
Attualmente sta lavorando con la compagnia teatrale “The Misfits” e, DOMANI, venerdì 27 gennaio, debutterà, a Salerno con l’opera teatrale “Non si sa come” di Pirandello. Lo stesso regista, Antonio Santoro, essendo anch’egli salernitano,ha scelto Salerno, appunto, per iniziare la loro tournée che poi si sposterà nel Lazio ed in Umbria. La prima sarà il 27 gennaio alle ore 21,00 si replicherà, poi, il 28, mentre l’ appuntamento finale è previsto, invece, per domenica 29 gennaio, alle ore 19,00. La Compagnia è composta da Ilaria Bottiglieri, Riccardo Leonelli, Maia Orienti e Roberto Manzi (salernitano anche lui).
Verrà portato in scena l’ultimo scritto di Pirandello, dal momento che il successivo, I giganti della montagna, rimarrà incompiuto. In questa opera il Maestro scava ancora di più nella psiche umana. La questione riguarda pur sempre le «maschere» che indossiamo davanti agli altri: ma qui la materia è più inquieta e sfuggente.
Nella solitudine di una villa avvolta dalla calura estiva, il protagonista Romeo Daddi si è trovato, in un attimo di incontrollabile abbandono, fra le braccia della moglie del suo migliore amico, senza che ciò abbia inciso sui sentimenti coniugali di entrambi. Ma il senso di colpa provocato dall’episodio gliene risveglia un altro da tempo rimosso, legato a un brutto gesto commesso nell’infanzia, quando causò la morte di un ragazzo, in una lite per futili motivi. E come roso da una fissazione, egli prende a cercare in tutti quanti lo circondano le avvisaglie di analoghe debolezze sepolte nel fondo della psiche.
La cosa che intriga di più del testo è che, in origine, Luigi Pirandello aveva pensato ad un diverso finale che, però, non fu accettato dalla produzione e dagli attori e, così, fu costretto a cambiarlo. All’inizio, infatti, l’autore faceva calare la tela su una situazione molto più ambigua e sfumata, dove lo stesso protagonista sembrava conciliarsi con l’ipocrisia borghese, che pur aveva combattuto durante i tre atti. Poi, dal momento che questo epilogo non fu considerato accattivante, variò l’ultima scena con un delitto d’onore. La Compagnia ““The Misfits” stupirà i suoi spettatori, apportando delle leggere variazioni. Non si sa come finirà, se si terrà fede alla prima stesura o a quella del delitto.
La Compagnia, dopo questo spettacolo, partirà alla volta della Polonia con un difficile testo di Edgar Allan Poe.
francesca blasi

Categorie: Eventi

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