Riti settennali: Riti settennali dall’11 la mostra De Sanguine a Guardia Sanframondi
Guardia Sanframondi(Bn).Dall’11 la mostra De Sanguine di Antonio Volpone
De Sanguine realizzata da IDEAS scarl, con il patrocinio morale dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Guardia Sanframondi, sarà inaugurata l’11 Agosto 2010 alle ore 19,00 e proseguirà fino al 26 Agosto 2010.
Dal 11 al 26 Agosto 2010 a Guardia Sanframondi, in occasione dei Riti Settennali, si terrà una mostra dal titolo De Sanguine che ospiterà le foto di Antonio Volpone e sarà arricchita da opere di ospiti di eccellenza
In occasione dei Riti Settennali di Guardia Sanframondi (BN), IDEAS scarl curerà la personale di fotografia di Antonio Volpone dal titolo “De Sanguine”. La mostra sarà allestita presso il Locale Comunale in Via Fontana, in prossimità della Chiesa di San Rocco, e sarà visitabile dal 11 al 26 Agosto 2010.
De sanguine è composta da 26 scatti fatti a Guardia Sanframondi in occasione dei riti del 2003. La mostra fotografa le espressioni dell’essere concreto, reale e sanguinante andando a definire il non spazio dell’astrazione. L’uomo ha davanti a sé gli elementi essenziali del mistero, che dietro un’apparente disposizione sacrale, nascondono un caos profano e un invito all’introspezione. Una sobria riflessione, dunque, diventa la “conditio sine qua non” attraverso la quale possiamo ricordare da dove veniamo e comprendere lo spazio verso cui siamo diretti.
Antonio Volpone molto presto lascia che i suoi studi in chimica si rendano disponibili per la fotografia (laureato in Farmacia).
Infatti, egli stesso mette la sua arte sulla carta fotografica con la particolare e minuziosa tecnica dello sviluppo in bianco e nero.
Dopo numerosi percorsi formativi, ha acquisito una tecnica che gli permette di esprimere il suo pensiero artistico. Ha collaborato con artisti internazionali appartenenti al mondo della pittura, della scultura e della musica.
Le foto che realizza sono caratterizzate da una struttura narrativa astratta con la quale propone un’attenta e profonda ricerca del proprio vissuto. Antonio Volpone mette in relazione le sue esperienze artistiche con i ricordi di un adolescente che parte per un viaggio non molto lontano, intrecciando diversi stadi e dando vita alle storie delle sue astrazioni.
La Mostra, sotto la direzione artistica di Mario De Tommasi, presidente della cooperativa sociale ideas, si arricchisce della collaborazione con la Novalis Contemporary Art di Torino e dalla presenza di quattro Special Guest:
Alessandro Fabbris. Nel suo lavoro un rigoroso e colto approccio analitico si associa a un amore incondizionato per la pittura attraverso tutta la storia dell’arte. Fabbris sviluppa il lavoro su diversi supporti, in prevalenza fogli di acetato e carte da ludico, che vengono sovrapposti e lavorano in prospettiva sulla trasparenza.
Il segno è al centro del suo linguaggio, un segno che si fa alfabeto linguistico, ritmo musicale, colore puro.
Un segno astratto, che negli ultimi lavori parte dalla dimensione del disegno per arrivare al video, in una comprensione omnia del concetto di pittura in divenire, un fare che affonda le radici nel passato per aprirsi al presente, cercando sempre un dialogo con lo spettatore.
Affiorano da questa pittura frammentata in formati e modalità diverse, che si dispone sulla parete come una partitura, la lezione di Matisse, del Minimalismo, del Concettualismo, ma molte altre tracce si fanno evidenti, risalendo al Rinascimento, ai graffiti rupestri. (Olga Gambari).
Giovenale. Presente in mostre di sottile rilevanza poetica sia all’estero che in Italia, inserisce nei suoi lavori riferimenti surrealistici, metafisici e trans avanguardistici. Le sue opere rileggono in chiave spirituale la prassi e la dinamica del nostro tempo, salvando la memoria della storia ed esaltando le forme simboliche.
Allo stesso tempo, tali forme vengono liberate da quelle stratificazioni provenienti dal loro contatto con la società dello spettacolo e del consumo. Il mistico inserito da Giovenale nelle sue opere deve essere intuito attraverso una scomposizione degli elementi che le compongono.
Infine, un’armoniosa combinazione tra materiali grezzi e pregiati, tra colori neutri e sgargianti, dona equilibrio a tutti i suoi lavori.
Rithika Merchant. Giovane artista indiana classe 1986 nata nella popolosa Bombay. La sua formazione non solo artistica è fortemente influenzata dall’esclusivo percorso esperienziale individuale.
I numerosi viaggi hanno contribuito ad una interessante esposizione ad un eclettismo culturale di cui molto si ritrova nella sua arte. Stati Uniti d’America, Grecia e Isole Galapagos hanno rappresentato un laboratorio delle risorse e delle esperienze di genti ed individui lontani per storia e cultura.
Il risultato è l’acquisizione di una poetica dal valore assoluto e globale costruita sul contributo di differenti componenti ognuna testimone ed interprete dei propri valori.
Gli incontri, gli scambi, i modi a confronto, le condivisioni stabiliscono un rapporto con le “genti altre” per ritrovarsi nel linguaggio artistico che non sintetizza per annullare le differenze ma, armonizzando queste ultime, ne specializza le esperienze. Rithika attraverso l’arte racconta la sua storia, le riflessioni personali; la sovrapposizione di forme, di elementi materiali, l’alterazione di oggetti e valori caratterizzano disegni, “exhumed books”, ritratti, stampe, istallazioni e performance.
Antje Rieck. Nasce il 12 Aprile 1970 nella storica e avventurosa città tedesca di Ulm. Cresce e si forma a Monaco negli anni ’90 incontra la scuola torinese. Nel capoluogo piemontese si avvicina al marmo e le intense possibilità espressive e formali concesse dalla materia.
La pietra, attraverso la quale riuscire a manifestare sensazioni – quelle intime e autentiche – che il fruitore attento potrà condividere.
I vuoti e i pieni, la presenza-assenza comunicano la natura dell’arte. L’elemento ulteriore è il colore che plasma e genera per conferire fluidità ai sensi. L’opera della Rieck, dal ’97 ad oggi, ha ottenuto numerosi riconoscimenti.
Tra i principali si evidenziano il Premio Cesare Pavese per la scultura, la partecipazione alla Biennale Internazionale di scultura e al premio Targetti Art Collection.
A questi si uniscono alcune importanti commissioni pubbliche e private tra cui spicca Il monumento per la piazza centrale del Comune di Canale d’Alba. Una menzione particolare meritano il monumento per i martiri delle Fosse Ardeatine inaugurato nel 2006 e la creazione scenografica per la Fondazione Merz in occasione del progetto Acqua in collaborazione con il Teatro Regio di Torino.
Per maggiori informazioni:
IDEAS scarl
Maria Scarinzi – responsabile comunicazione Cell. 3497451656
da: ideas scarl [info@ideasannio.it]
www.ideasannio.it – info@ideasannio.it
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