30 AGOSTO 2005
CANTIERE EDILE IN PREFETTURA, DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE REGIONALE AL LAVORO CORRADO GABRIELE: “LA SICUREZZA SUL LAVORO È UNA DELLE TANTE FACCE DELLA LOTTA ALLA ILLEGALITÀ”.
La Regione Campania, da tempo impegnata sul versante della sicurezza sul lavoro, ritiene “sconcertante il dato di cronaca del cantiere privo di misure di sicurezza che sfugge ai controlli addirittura all’interno della Prefettura di Napoli, luogo che dovrebbe essere considerato invece il simbolo del contrasto all’illegalità – sottolinea l’Assessore all’istruzione formazione e lavoro della Regione Campania Corrado Gabriele”.
“E’ veramente sconcertante il caso segnalato dall’attento dirigente sindacale – ha dichiarato l’assessore Gabriele – quella azienda ha dato il peggio dell’immagine di se stessa e della classe imprenditoriale napoletana disattendendo le più elementari norme di tutela dei lavoratori, anche quando il cantiere dovrebbe essere considerato il tempio della lotta al lavoro nero”.
Ci attendiamo in Campania una forte presa di posizione contro quell’impresa da parte dell’ANCE da sempre attenta e fattivamente collaborativi con le istituzioni come dimostrano i protocolli sulla formazione e le altre iniziative in cantiere, una collaborazione sempre molto utile ed efficace.
I cantieri edili restano ancora tristemente in testa alla lista delle morti bianche, e per di più – continua Gabriele – vengono con questo disincentivate anche le azioni messe in campo dalle istituzioni locali che hanno impegnato fondi e risorse, come la destinazione del 30% delle risorse pari a 2.965.000 euro provenienti dal Ministero del Lavoro per effetto del Dlgs 236/03 alle attività formative in materia di sicurezza sul lavoro per i lavoratori edili.
Si tratta di quasi 900.000 euro che l’assessorato regionale alla Formazione e l’Assessorato ai Lavori Pubblici hanno definito – spiega l’assessore Gabriele – per le attività nel sistema dei cantieri edili, con uno specifico protocollo di intesa con i CPT provinciali, teso a definire una capillare attività di informazione rivolta agli addetti del settore ed una specifica attività formativa nel campo della sicurezza, della prevenzione degli infortuni e dell’igiene sull’ambiente di lavoro.
Il restante 70% pari a 2.075.000 euro è invece destinato a piani formativi per tipologie di lavoratori cosiddette deboli, come quelli di aziende al di sotto dei 15 dipendenti, lavoratori precari o impiegati a part time, in CIGS o con età superiore ai 45 anni. Tutte iniziative, queste, in corso di valutazione negli uffici regionali della formazione, i cui progetti verranno approvati già nella la prima metà di settembre.
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