21 novembre 2004 – Giornalisti a congresso a Saint Vincent dal 22 al 26 novembre.
Giornalisti a congresso in Val d’Aosta, a S.Vincent, per dibattere i problemi della categoria. Provengono da tutte le regioni e si calcola che saranno almeno 400 i giornalisti, tra professionisti e pubblicisti, che per quattro giorni, dal 22 al 26 novembre, sono stati delegati dai colleghi che li hanno votati, a trovare soluzioni alle tante problematiche della categoria. Problemi che spaziano dal posto di lavoro sempre più precario, al lavoro nero, al mobbing, alle pari opportunità, all’abusivismo che c’è nella professione, confermato dalle sempre più numerose richieste di iscrizioni nell’albo dei pubblicisti e in quello dei praticanti. Ma ci sono problemi per la cassa integrazione, per la pensione, per la casa. Nel caso della Campania, poi, c’è anche il problema di avere una sede che risulti più agevole da raggiungere, sia in auto che coi mezzi pubblici. Un decentramento della stessa, sempre richiesto finora, ma mai recepito dall’attuale vertice. Eppure sarebbe importante avere locali disponibili, per ridare una casa ai giornalisti, dove incontrarsi, riunirsi e dibattere le problematiche afferenti l’esercizio della professione e quant’altro richiesto. Inoltre, si potrebbero finalmente far partire, come accade in molte altre regioni, quei corsi di giornalismo che si annunciano ogni anno e che puntualmente vengono rinviati a quello successivo, lasciando campo libero a soggetti estranei e rinunciando all’esercizio di un diritto che ci è proprio. C’è poi la questione di due correnti di pensiero: una che fa riferimento al raggruppamento nazionale che conta su una maggioranza dell’80% e l’altra che raccoglie il restante 20%. Due anime che nell’intento di affermarsi sull’altra, esasperano la categoria intera allontanando le soluzioni dei tanti problemi locali. In Campania, il rapporto non è lo stesso perché è capovolto, sia pure in numeri percentuali meno distanti, ma si avverte la voglia di cambiare pagina. Si va verso un ricambio generazionale che è auspicato da tutti, perché ogni 20 anni ci sta, è nelle cose; inoltre, potrebbe portare quella ventata di novità, in positivo si intende, ai giornalisti napoletani da sempre tesi verso l’unità della categoria, ma mai raggiunta. Tra l’altro, una divisione in correnti, se ha senso in politica, non dovrebbe averlo tra i giornalisti, dal momento che tutti dovrebbero essere al di sopra delle parti proprio per poter svolgere al meglio il proprio lavoro. Gianpaolo Necco
Della delegazione campana fa parte anche Francesco Landolfo, giornalista professionista, tesoriere dell’Ordine dei giornalisti della Campania, nonché presidente dell’Arga della Campania che ci ha rilasciato la dichiarazione che ci giunge gradita e che riportiamo, ricordando ai nostri lettori internet che in questa rubrica riporteremo giorno per giorno tutto quanto ci perverrà da Saint Vincent durante le giornate del congresso :
“ Sono particolarmente motivato a partecipare al Congresso dei giornalisti italiani, perché lo ritengo il momento chiave per dare una svolta al nostro essere giornalisti nell’Italia che sta cambiando e che nel frattempo si è inserita nel contesto europeo con vecchi problemi e nuove esigenze. Questioni che coinvolgono anche la nostra categoria, si intende. E’ da qualche tempo che si respira troppo livore nell’aria. Rivalsa e ripicche che non si possono giustificare con presunti tradimenti ideologici. Ora il mondo è cambiato. Spesso nel Paese si registra un confronto sereno tra gli opposti schieramenti, per trovare momenti di sintesi e di convergenza sui problemi da risolvere. Se vogliamo essere realmente unitari, e non solo per rafforzare le nostre richieste, ma anche per riacquistare quell’indipendenza che ci fa lavorare liberi e indipendenti, mi piace ricordare che l’altro schieramento questo segnale lo ha inviato chiaro, (cioè all’indomani di quest’ultima tornata elettorale), dobbiamo avere la capacità di dialogare con chi ci sta di fronte e cercare insieme di risolvere le emergenze della nostra categoria, particolarmente gravi e non più eludibili in Campania. Mi sento impegnato in questo confronto e auspico che altri seguano questo percorso che si basa innanzi tutto sull’onestà verso sé stessi, sulla lealtà e sulla trasparenza. E mi auguro che non ci siano sempre gli stessi nomi, presenti sempre ed ovunque,anche nei vari organismi che andremo ad eleggere. E’ tempo di ricambio. Si dia spazio e voce anche ad altri”.
La delegazione della Campania.
Giornalisti professionisti:
Gianni Ambrosino, Ermanno Corsi, Daniela Limoncelli, Francesco Landolfo, Ottavio Lucarelli, Maria Chiara Aulisio, Annarita D’Ambrosio, Patrizia Capua.
Giornalisti pubblicisti:
Domenico Castellano, Domenico Falco, Angelo Ciaravolo, Salvatore Campitiello, Elisabetta Bruno, Vera De Luca, Mauro Fellico, Luigi Zappella, Armando De Rosa, Domenico Annunziata, Luigi Argiulo.
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