Francesca Blasi: I ritratti di Tommaso Guarino in mostra al Castello di Arechi tra musica e poesia
La condizione dell’essere umano raccontata dai volti “trasognati e malinconici” ritratti da un artista, sensibile e poliedrico, come Tommaso Guarino in mostra, fino al prossimo 3 settembre, al Castello di Arechi di Salerno.
Dopo aver attraversato la Penisola, lasciandosi alle spalle l’evento organizzato lo scorso novembre dalla Provincia di Milano, presso il centro culturale Cascina Grande di Rozzano, i lavori di Guarino sbarcano, per la prima volta, a Salerno. Ventuno le tele esposte al pubblico che riassumono l’ultimo periodo artistico dello scrittore e pittore ebolitano di origine, ma residente, ormai da anni, a Milano.
“Senza appartenenza” è il titolo della mostra che Guarino ha voluto concepire come un “breve racconto di vita”, dove, ad essere protagonisti, ancora una volta, sono personaggi astratti, metafisici, desiderosi di comunicare un’inquietudine esistenziale che si evince dallo sguardo “assente” dei suoi personaggi o meglio da “questa visione frontale che non rende più superbe e potenti le figure, anzi, consente di leggere nel loro volto una malinconia profonda e insuperabile”, come scrive Rossana Boscaglia, nel catalogo di presentazione della mostra.
Le sue donne, immortalate nell’istante in cui meglio si coglie la profonda tristezza del vivere quotidiano, sono però spesso impreziosite da ornamenti ed oggetti particolari che animano la scena, lasciando trapelare quella voglia di “riscatto” esistenziale, come se fossero in speranzosa attesa.
L’evento organizzato a Salerno, grazie al patrocinio della Provincia di Salerno, alla collaborazione dell’associazione Legambiente di Paestum ed alla società di gestione “Castello Arechi”, è stato pensato dall’artista come momento di sintesi tra pittura e teatro, tra l’arte di raccontare attraverso colori e simboli e la narrazione, la prosa, la parola. Ecco spiegata la presenza di Marina Zanchi, attrice romana di teatro che, STASERA sabato 15 luglio sarà a Salerno per la lettura di un passo scritto dall’autore stesso, dal titolo: “Chissà chi sarà stato a farmi questa faccia…sarà stata la luna, forse”.
Da anni, infatti, l’instancabile Tommaso Guarino si diletta a raccontare spaccati di vita quotidiana, dove personaggi appartenuti al suo passato riaffiorano in tutta la loro genuinità e forza, divenendo protagonisti ignari di storie fantastiche, come in “Io, Caterina e Pantaleo”, una singolare trilogia che l’artista ha inteso pubblicare come testimonianza di una continua ricerca dell’uomo di calore umano e desiderio di rivincita.
L’artista, seppur schivo e riservato, ama raccontare e raccontarsi attraverso i suo lavori, imperniati di una profonda umanità che traspare anche nel suo costante impegno nel mondo del volontariato.
E’ di aprile, infatti, la sua partecipazione, accanto all’attrice Lella Costa, ad una iniziativa presentata al “Dal Verme” di Milano organizzata da Massimo De Vita del Teatro Officina e dalla Casa della Carità di don Colmegna. Una festa interculturale per cui Guarino ha offerto ospitalità ad un gruppo di bambini curdi e musicisti rom della “Banda del villaggio”, prossimi abitanti del villaggio solidale di Cologno Monzese, voluto dalla Provincia e da don Colmegna.
La sua particolare sensibilità rispetto alle tragedie umane e alla sofferenza del vivere quotidiano rendono Tommaso Gaurino un artista completo e complesso, dalle forti emozioni, le stesse che catturano lo spettatore, come spesso avviene per chi si lascia cullare dalle note di una calda melodia.
Non poteva, quindi, non rendere omaggio all’amico Guarino, il pianista Renato Sellani, jazzista di primo ordine che, per l’occasione, terrà un concerto a fine agosto proprio nelle suggestive sale del Castello di Arechi.
Orari della mostra: 9.30/13.00- 16.00/19.30 Feriale e festivo / lunedì chiuso Informazioni: 089.23 39 00 338.61 34 895 – bla.fra@katamail.com


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