OGGI 4 settembre:
L’Intervento del sen. Nicola Mancino
Il grande pubblico per la visita in Fiera dell’ex Presidente del Senato
che si è soffermato sui temi legati al Sud e alle riforme costituzionali

Mancino a Calitri: “Il premeriato assoluto sfiora la dittatura“

Gli argomenti posti in discussione sono stati sollecitati dalle domande del giornalista Norberto Vitale – Presenti molti esponenti politici irpini
CALITRI – Lo si sapeva già in anticipo che sarebbe stato un appuntamento dall’interesse politico del tutto particolare e così in effetti è stato.
A testimoniarlo direttamente, del resto, ci ha pensato il pubblico delle grandi occasioni. Quello che, in particolare, ha letteralmente affollato la sala riunioni del quartiere fieristico di Calitri, nella penultima giornata di attività espositiva della “campionaria” alto-irpina (28 agosto – 5 settembre 2004).
L’ospite d’onore di oggi alla Fiera Interregionale, sempre gradito a Calitri e nel resto della comunità irpina, dove ritrova sempre molti amici e soprattutto tanti estimatori politici, è stato il sen. Nicola Mancino, uno dei più illustri e conosciuti esponenti del Parlamento nazionale. Un prestigio di rilievo che, tra l’altro, gli deriva soprattutto dal fatto di essere stato, negli scorsi anni, uno dei più apprezzati presidenti del Senato della Repubblica.
In particolare, il noto parlamentare irpino ha partecipato ad un convegno che, presieduto dal sindaco di Calitri prof. Vito Marchitto e dal massimo esponente dell’Eapsaim (ente promotore della “campionaria” d’estate) e della Comunità montana Alta Irpinia dott. Gaetano Sicuranza, si è occupato segnatamente di un tema di sempre viva attualità: “Il Mezzogiorno e le riforme costituzionali”.
I lavori del convegno, che sono stati introdotti dall’assessore ai lavori pubblici della Provincia di Avellino dott. Giuseppe Di Milia, sono stati “vivacizzati” dalle domande che il giornalista Norberto Vitale ha rivolto al sen. Mancino che, peraltro, non ha mancato di replicare con risposte rese con la solita chiarezza e arguzia. Tanto più che gli argomenti in discussione l’hanno sempre visto e tuttora lo vedono in prima linea in tema di impegno e dibattito politico, quale importante ed ascoltato esponente nazionale del partito della Margherita.
Dopo aver espresso con chiarezza “condanna senza appello per il progetto di riforma costituzionale predisposto dal ministro Carderoli e dai saggi della maggioranza”, Mancino ha detto che è “allarme per un disegno di legge che limita fortemente l’autonomia delle Camere e costringe in una gabbia di ferro i rapporti istituzionali”.
“Tutto ciò preannuncia – ha precisato il parlamentare irpino – dura battaglia in Parlamento e nel Paese per sconfiggere una riforma che conduce alla dittatura del primo ministro. Quella in discussione alla Camera è una riforma costituzionale che porta a risultati di sconnessione del sistema e alla rottura dell’unità politico-istituzionale del Paese. In nessun regime democratico è prefigurato un premier dotato di poteri di vita e di morte del Parlamento”.
“Nonostante le modifiche sbandierate da Carderoli – ha detto l’ex presidente del Senato -, nel testo uscito dalla commissione di Montecitorio i poteri del premier restano totalizzanti fino all’annullamento di ogni rapporto dialettico tra Governo e Parlamento. La stessa Camera dei Deputati, quella cioè che conserva un rapporto fiduciario con il governo, si spacca in due. Da una parte la maggioranza, costretta (pena il suo “licenziamento”) a sostenere sempre e comunque il governo e ad eludere il confronto con la minoranza. Dall’altra, la opposizione, ridotta a parlare a se stessa, senza la possibilità di misurarsi sulle proposte della maggioranza parlamentare. L’autonomia della Camera viene così fortemente attenuata, se non mortificata”.
Al progetto della Casa delle Libertà, parlando a Calitri, Mancino è tornato a contrapporre le proposte dell’opposizione. “Al premierato assoluto – ha detto – contrapponemmo in Senato, con appositi emendamenti e coerenti proposte legislative, il cancellierato tedesco, in alternativa, il sistema presidenziale in vigore negli Stati Uniti. Il primo venne respinto nel presupposto che chi lo proponeva volesse in realtà tornare al proporzionale, senza tener conto che in Germania in 56 anni solo sette sono stati i cancellieri alternatisi alla guida di un grande Paese, e solo per due volte si sono ribaltate le posizioni interne al Parlamento con cambi di maggioranza, poi confermati nelle successive elezioni anticipate. E non si volle, poi, dar vita neppure al sistema in vigore negli Stati Uniti, nonostante i forti argomenti anche da me sviluppati sul bilanciamento di poteri tra un presidente eletto direttamente e un esecutivo che fosse sua diretta espressione, e le due Camere legislative elette autonomamente e in grado di dar vita ad una maggioranza politica anche diversa da quella presidenziale, com’è spesso è accaduto negli Usa”.
E sulla questione fondamentale del bilanciamento dei poteri e dell’autonomia delle assemblee parlamentari? Il sen. Mancino ha precisato che “è vitale per la democrazia, ma la maggioranza continua ad ignorarlo”.
“Il premierato assoluto, se non dà vita alla dittatura, certo la sfiora – ha detto ancora il sen. Mancino -. Gli organi che dovrebbero assolvere a funzioni e ruoli di garanzia (Capo dello Stato, Corte Costituzionale, Consiglio Superiore della Magistratura), sarebbero eletti a maggioranza assoluta e diventerebbero espressione non di posizioni super partes, ma della maggioranza in carica”.
“Il tema del federalismo e dei poteri delle Regioni – ha insistito Mancino – è stato solo sfiorato sia nella passata che nell’attuale legislatura. Si è preferito restare in superficie, ritenendo impropriamente che con il riformato articolo V della Costituzione si sarebbe dato vita al federalismo. Il che non è vero. Il titolo quinto ha rafforzato i poteri delle Regioni, dando però vita a squilibri di competenze, per esempio in materia di energia e di grandi reti infrastrutturali e di comunicazione, che ora vanno riportati nella sfera statale”.
“Le Regioni – ha concluso il senatore Mancino – si sono isolate nel contesto istituzionale; i Comuni si contrappongono alle Regioni e queste ultime non sempre hanno compreso che gestire il potere non è loro compito principale. Ma anche di questo non si discute nelle proposte di riforma, né con molta probabilità se ne discuterà in Parlamento. La sensazione è che le riforme organiche di cui ha bisogno il Paese resteranno nelle pagine dei giornali e non diventeranno norme di un’organizzazione coerente del nuovo ordinamento. Un confronto vero nel Parlamento e nel Paese non c’è stato, e temo non ci sarà. Da quando è stato nominato ministro, Carderoli parla più a se stesso e a coloro che si autodefiniscono saggi che al Paese”.
Nel corso dell’iniziativa a carattere politico, organizzata a Calitri Fiera 2004, è stata, tra le altre, notata la presenza del consigliere regionale campano on. Mario Sena, del segretario provinciale irpino della Margherita Domenico Covotta, e dei sindaci di Lioni e Conza della Campania, Rosetta D’Amelio e Vito Farese.

Domani 5 settembre

L’appuntamento di chiusura del 5 settembre con l’on. Ciriaco De Mita
L’illustre parlamentare irpino, ospite della Fiera Interregionale 2004, incontrerà i giornalisti sui temi politici più importanti del momento

L’on. De Mita alla chiusura di “Calitri Fiera”

L’ex presidente del Consiglio, domani 5 settembre alle ore 10, sarà “interrogato”
dai direttori delle maggiori “testate” giornalistiche campane e nazionali

CALITRI – Domani, ultimo giorno di attività espositiva, a Calitri, importante centro dell’Alta Irpinia, per la 23^ edizione della Fiera Interregionale, com’è noto specializzata nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato, dell’industria e dei servizi, e promossa dall’Eapsaim, ente autonomo per la promozione e lo sviluppo delle aree interne del Mezzogiorno.

E per l’occasione è prevista la visita di un ospite politico illustre, l’on. Ciriaco De Mita, chiamato dall’organizzazione a chiudere ufficialmente i battenti di una “rassegna” fieristica di pieno successo, sia in riferimento al numero dei visitatori (all’incirca 40 mila) che in quanto all’insieme degli espositori (più di 350), che provengono da diverse regioni dell’Italia centro-meridionale.

La presenza in Fiera dell’ex presidente del Consiglio, come sempre attesa e gradita (lo dichiarano gli organizzatori dell’evento fieristico campano), sarà di certo di forte richiamo per un pubblico delle grandi occasioni.

L’on. De Mita, nella sala convegni del moderno quartiere espositivo di Calitri, incontrerà (ore 10) la stampa nazionale e regionale per un ampio e articolato approfondimento dei temi politici più importanti e dibattuti del momento.

Lo “interrogheranno”, in una sorta di “Question-time”, i direttori delle maggiori e più diffuse “testate” giornalistiche italiane, campane e irpine. Un progressivo e interessante susseguirsi di domande e risposte che, prevedibilmente, non mancheranno di certo di suscitare notevole interesse nei vari ambienti politici, amministrativi e culturali del Paese e della Campania.

“Calitri Fiera 2004 – dicono gli organizzatori dell’Eapsaim, ad iniziare dal dr. Gaetano Sicuranza, presidente del Consiglio di amministrazione – ha fatto in modo di organizzare un appuntamento politico molto qualificato sul piano dei contenuti e delle prospettive. Del resto, la tradizionale disponibilità dell’on. De Mita è una garanzia assoluta in tal senso. Lo dobbiamo ringraziare per la sua prestigiosa presenza a chiusura della Fiera Interregionale. E lo stesso vale per i giornalisti campani e italiani che hanno accettato l’invito di venire a Calitri per rivolgere allo stesso on. De Mita le domande sulla più viva attualità della politica locale e nazionale”.

Gli avvenimenti del 3 settembre

Importante convegno a “Calitri Fiera” sui problemi del settore primario
Dibattuto l’interessante tema della nuova politica agricola comunitaria

L’intera Irpinia può “contare”
su un ampio rilancio agricolo

L’organizzazione è stata promossa dall’esecutivo della Regione Campania,
in stretta collaborazione con lo Stapa-Cepica di Avellino e del Cesa Calitri

CALITRI – “La nuova politica agricola comunitaria”. E’ stato questo il tema di un interessante convegno svoltosi ieri sera nell’ambito di “Calitri Fiera” 2004, per l’organizzazione dell’esecutivo della Regione Campania (Area generale di coordinamento – Sviluppo attività settore primario), dello Stapa-Cepica della provincia di Avellino e dal Cesa di Calitri.
Il tema dell’incontro, che ha fatto registrare la folta presenza di amministratori locali, di imprenditori agricoli e zootecnici dell’Alta Irpinia e di rappresentanti delle associazioni di categoria e professionali, è stato “La nuova politica agricola comunitaria”.
Il discorso d’apertura dei lavori – presente il sindaco prof. Vito Marchitto che ha portato ai convenuti il saluto della città di Calitri – è stato svolto dal dott. Alfonso Tartaglia, dirigente del settore tecnico amministrativo provinciale agricoltura e di Cepica di Avellino.
“La nuova politica agricola europea – ha precisato Tartaglia – apre orizzonti nuovi circa i finanziamenti alle produzioni. Ed in particolare a quelle dei seminativi. In questo modo, gli aiuti vengono per così dire disaccoppiati. Nel senso che non si basano più sulla singola produzione, ma fanno specifico riferimento a programmi biennali. Inoltre, l’attuazione dei Por Campania, che concedono consistenti finanziamenti al mondo agricolo, possono essere utilizzati per realizzare una filiera produttiva tendente a valorizzare lo sviluppo rurale. La prossima misura Por, la 424, darà mirati contributi a sostegno del partnerariato locale con la redazione di progetti integrati rurali“.
E’ stato dato spazio, poi, agli interventi di esperti e di tecnici (tra gli altri, il dirigente di servizio del settore Ipa, Francesco Massaro), e dei rappresentanti delle associazioni di categoria operanti in Irpinia (Antonio Colombo, direttore della Coldiretti, e il presidente della Cia Antonio Mango).
“Dal prossimo primo gennaio cambiano molte cose nel settore agricolo con le nuove norme europee – ha rilevato il dott. Massaro -. E questo varrà anche per il settore primario di Campania e Irpinia, a partire dal comparto cerealico. Gli agricoltori saranno chiamati a svolgere un ruolo di autentiche sentinelle del territorio. Finiscono i tempi di un’agricoltura intensiva. D’ora in poi, tutto dovrà essere regolato da schemi applicativi all’insegna dell’eco-compatibilità. A livello finanziario, è tutto previsto per tempo. Del resto, i pagamenti dei seminativi nella nostra provincia avverranno secondo i criteri medi applicati negli anni dal 2000 al 2003. Ed hanno riguardato, nello stesso triennio, per circa 25 mila aziende, pagamenti fino a 65 milioni di euro“.
“Fortemente voluta dalla nostra organizzazione, la nuova riforma comunitaria – ha evidenziato Colombo della Coldiretti – assume tutti i caratteri della vera strutturalità. E questo, per dare risposte pronte e adeguate alle esigenze degli operatori agricoli. In particolare, essendo programmata fino al 2013, potrà consentire alle aziende di strutturare consistenti piani di sviluppo produttivo, di elevare i livelli qualitativi e, grazie alle norme sulla rotazione dei terreni e del loro riposo ciclico, si otterrà una loro migliore produttività. La riforma Ue offre spunti di forte interesse per l’ambiente, in quanto si svolgeranno attività agricole eco-compatibili, nel quadro delle specifiche misure agro-ambientali“.
“Attraversiamo una vera fase di difficoltà – ha specificato Mango della Cia – perché quella attualmente in atto non è una semplice correzione della politica agricola comunitaria, ma una riforma radicale. Si tratterà di gestire principi nuovi fondati sulla libertà di scelta produttiva da parte degli agricoltori e questo li metterà di fronte al mercato come mai è avvenuto nel passato. Si apre una competizione dagli esiti del tutto incerti per le nostre aree di collina. L’obiettivo da perseguire è quello della qualità a tutti i costi, la valorizzazione del nostro prodotto tipico e il rispetto delle condizioni ambientali. Dopo la Bse, alternative non ce ne sono e nemmeno le può dare il mercato globale“.
Alla fine dell’ampio e articolato dibattito, le conclusioni sono state tratte dal responsabile del Cesa di Calitri ed attuale assessore ai lavori pubblici della Provincia di Avellino, dott. Giuseppe Di Milia.
“Riscontro con piacere che Calitri Fiera 2004 abbia organizzato un convegno tecnico che dia modo agli operatori del settore agricolo di potersi confrontare sul nuovo progetto di riforma agricola europea – ha concluso l’assessore Di Milia -. Le norme relative messe a punto dall’Unione europea diventano ancor più importanti per la nostra provincia se si pensa al fatto che esse riguardano da vicino circa 30 mila aziende. Quella che personalmente considero la nuova rivoluzione dell’agricoltura, porterà benefici indiscutibili non solo ai produttori, ma anche ai consumatori“.

Si tratta d’incentivare ancor più un settore che può da solo dare una mano
per rendere più articolata e organizzata la rete degli investimenti produttivi

Da Calitri Fiera 2004 la giusta spinta
per più “servizi” alle imprese del Sud
CALITRI – Le regioni del Mezzogiorno e soprattutto le loro aree più interne non stanno, non possono più stare alla finestra. Trovandosi nella necessità di dover dare corso ad un processo di più ampia e articolata incentivazione nel settore produttivo, l’unico che può e deve dare un’ulteriore svolta positiva agli attuali livelli occupazionali, il “Sud interno” è impegnato più che mai a voltare pagina all’insegna dello sviluppo autopropulsivo, mandando definitivamente in soffitta l’assistenzialismo puro e semplice.
E questa propensione è anche in forte crescita, oltre che nel mondo politico-amministrativo, anche in quello imprenditoriale, non escluso quello che fa capo alle regioni Campania, Puglia e Basilicata, per tradizione più presenti alla Fiera Interregionale Calitri che, domani, al termine di 9 giorni di attività espositiva, chiuderà ufficialmente i battenti dell’edizione numero 23, quella del 2004 (28 agosto – 5 settembre). In tal senso, nell’ambito della “kermesse” fieristica dell’Alta Irpinia (non solo vetrina di prodotti, ma anche sede di idee e di confronto per il rilancio socio-economico del Sud), si risponde al meglio per fornire agli imprenditori un ampio “quadro” di concrete proposte in tema di “servizi reali”, quelli che servono soprattutto per attivare più ampi investimenti finanziari in campo industriale.
Già da anni, Calitri Fiera “punta” sull’innovazione tecnologica e manageriale del sistema produttivo. L’obiettivo era e resta quello di dare più programmazione e capacità di attuazione alle tante “azioni” di sviluppo socio-economico avviate sul territorio. Un motivo particolare, quest’ultimo, che spinge con forte determinazione e convinzione l’Eapsaim (Ente autonomo per la promozione e lo sviluppo delle aree interne del Mezzogiorno), peraltro organizzatore della rassegna fieristica di Calitri, a porsi come “sostegno” qualificato per l’effettiva ripresa del sistema socio-economico campano e meridionale. Anche Calitri 2004 ha continuato al mondo economico, ai rappresentanti degli enti e degli organismi locali, ai professionisti e agli studiosi “contatti” diretti per tutta una serie di utili, immediate e concrete informazioni. E di questo possono menare vanto i suoi organizzatori. “Quello dei servizi è un settore da incrementare sempre di più – dicono il dott. Gaetano Sicuranza e il rag. Luigi Salvante, rispettivamente presidente e vice presidente dell’Eapsaim -. Soprattutto nella consapevolezza che il mondo imprenditoriale possa essere messo nelle condizioni di disporre di pacchetti di offerte produttive alla cui base non manchino le nuove tecnologie e più aggiornati criteri di ricerca scientifica”.


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