Falciano del Massico(Ce): premiato il miglior Falerno 2003
A Falciano del Massico hanno di che sorridere: a un produttore falcianese è andata la palma di migliore Falerno annata 2003. Il riconoscimento di numero uno dell’enologia classica del Falerno, il più famoso e decantato vino dell’antichità, è andato, infatti, al produttore Mattia Stanziale e alla sua vigna di quarant’anni di vita, in località Castelluccio di Falciano del Massico. Si è aggiudicato l’ambito premio del VII° Concorso enologico «Immortale Falernum», organizzato dall’Acsta, Agenzia comunale per lo sviluppo delturismo e dell’ambiente, di cui è attivo presidente Pasquale Macaro, con il patrocinio della Regione Campania e della Provincia di Caserta. Il Falerno primitivo di Stanziale, che si è affermato su altri 16 vini in gara, è stato promosso da una qualificata commissione che ha proceduto ai vari esami gustativi, olfattivi, aromatici con grande rigore. La commissione era presieduta dal sommelier Antonio Terracciano, tutti esperti i componenti: il sindaco di Falciano Carlo Zannini, il presidente dell’Acsta Pasquale Macaro, Gennaro e Antonio Papa, Pasquale e Giosuè Santoro, Felice De Biase, Domenico Baldi, Roberto Gentile, Alberto Maddalena, Carmine Principale, Gaetano Prata e Amato Paolella. Il Falerno premiato quest’anno, così come quelli precedenti, è stato prodotto alle falde del Massico, con uve primitive e vigne vecchie. C’è dunque una linea di continuità nella valutazione di questo prodotto che si era affermato come la bevanda più affascinante della civiltà romana. A detta degli storici, pare che una bottiglia di Falerno costasse 60 dinari, cioè due Padreterni per ricordare il prezzo del tradimento di Giuda. L’annuale appuntamento è durato due giorni; è un rito che affonda le sue radici nelle Dionisiache di epoca ellenica. A premiare il vincitore Stanziale sono stati l’assessore comunale all’agricoltura Angelo Manica, il sindaco Carlo Zannini e l’assessore provinciale all’agricoltura Gaetano De Angelis. Tutti e tre hanno sottolineato che qualcosa si muove, anche per la presenza di una positiva realtà, costituita dalla prima cantina locale ad opera di Gennaro e Antonio Papa. Ma tutti concordano nel sottolineare che non basta, che bisogna realizzarne altre di cantine al fine di far rinverdire gli allori della storia antica. Dello stesso avviso i tecnici che sono certi della buona riuscita del piano se si affineranno le tecniche di vinificazione, soprattutto in riferimento alla fermentazione. Ma anche in questo campo, ormai, non ci sono più segreti e si può guardare al futuro, cioè all’anno prossimo, con serenità e fiducia.


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