ENERGIA, AMBIENTE, CRESCITA ECONOMICA: QUALE SCENARIO PER LA CAMPANIA?

La Campania si è prefissata una serie di obiettivi per rendere il suo sistema energetico – oggi troppo dipendente dall’estero e poco sostenibile dal punto di vista ambientale – più moderno e virtuoso. Raggiungere questi traguardi è fondamentale sia per l’ambiente sia per l’economia della regione.

Il sistema energetico è uno dei settori cruciali per la crescita economica, oltre ad essere al centro di interessi che toccano le relazioni internazionali, la politica e la tutela ambientale.
La questione energetica rimane un problema aperto per lo sviluppo regionale.
I dati più recenti ci dicono che la Campania dipende per 4/5 dei consumi energetici dalle importazioni.
La produzione interna è pari circa a 3,3 mila GWh, a fronte di una domanda complessiva di circa 18.348 GWh. Quasi il 60% della produzione regionale viene da impianti termoelettrici, il 35% da impianti idroelettrici e l’8,6% da fonti eoliche e dal fotovoltaico.
Dal lato del consumo la fa da padrone il consumo domestico, che rappresenta circa il 35% della domanda; l’industria e il terziario costituiscono rispettivamente il 33,7 e il 30,7% della domanda, mentre l’agricoltura ha un ruolo marginale (1,4%).

Un dato positivo è la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Questa rappresenta il 22,7% del totale, una percentuale superiore sia alla media nazionale sia alla media delle regioni europee considerate periferiche.
In questo campo il problema viene dall’altra faccia della medaglia: se la produzione da fonti rinnovabili si assesta su buoni livelli, il consumo (6%) delle stesse fonti di energia è ancora molto basso, inferiore alla media nazionale ed europea.
Il settore delle energie rinnovabili è il vero perno delle politiche energetiche e ambientali sia alla scala nazionale sia a quella europea. Sulla crescita di queste fonti energetiche si gioca buona parte della sfida per uno sviluppo economico più sostenibile ed equilibrato.
L’Unione europea aveva fissato, per il 2010, il raggiungimento della soglia del 20% dei consumi derivanti da fonti rinnovabili, parametro disatteso da molte regioni (tra cui la Campania).

In realtà anche la produzione è sottodimensionata.
La Campania avrebbe potenzialità molto alte nelle fonti rinnovabili, soprattutto per l’energia solare (l’insolazione media è tra le più alte in Europa), eolica e derivante dalle biomasse.
Le criticità del settore riguardano anche la costruzione degli impianti. Quelli esistenti sono spesso obsoleti e in cattive condizioni; gli interventi di ammodernamento sono essenziali per adeguare la struttura regionale alla luce delle nuove tecnologie e per consentire una maggiore sicurezza ambientale.
Anche la rete di distribuzione andrebbe migliorata, per evitare perdite e interruzioni. Ma tutti questi interventi devono essere pensati ed attuati ad impatto ambientale limitato. La storia regionale recente è piena di interventi infrastrutturali che hanno alterato il patrimonio naturale e paesaggistico.

La principale sfida per il futuro è la riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili e l’aumento della quota di produzione/consumo di fonti rinnovabili.
La trasformazione del sistema energetico regionale è complessa e richiede una sinergia tra tutti gli attori coinvolti, con l’obiettivo comune di promuovere sostenibilità, sicurezza e competitività.
La regione ha preso impegni importanti da completare entro il 2020, in chiave nazionale ed europea.
L’obiettivo è raggiungere il 35% nella copertura energetica assicurata da fonti rinnovabili. Le azioni riguardano anche la domanda; si punta a
“razionalizzare” il consumo sia sul versante domestico sia per l’industria, il terziario e l’agricoltura.

Una parte importante delle strategie in materia energetica dovrebbe essere riservata alla comunicazione e alle procedure di partecipazione locale. In tema di localizzazione di impianti, di consumi, di ristrutturazione della rete, è fondamentale il coinvolgimento degli attori locali.
Se l’obiettivo è quello di assicurare alla regione un sistema energetico sostenibile e moderno, occorre mettere in campo strategie all’insegna della trasparenza.
Un aspetto fondamentale resta inoltre l’educazione del consumatore: la promozione di comportamenti eco-compatibili (a partire da tutti i livelli, anche dalle scuole) consentirebbe di equilibrare il sistema dal lato della domanda.
La “questione” energetica è un complesso intreccio di criticità sia dal lato della produzione – diversificazione, sostenibilità, fonti rinnovabili, ammodernamento degli impianti, produttività – sia da quello del consumo – risparmio, riduzione degli sprechi, educazione del consumatore.

La legislazione nazionale e quella comunitaria hanno dettato negli ultimi anni regole e tempi per il rinnovamento del sistema, fornendo alla regione risorse adeguate (soprattutto europee) per gli interventi.
L’occasione non va sprecata; l’importanza di pratiche virtuose nel campo energetico è evidente, in quanto si tratta di un settore che influenza la qualità della vita e la competitività del sistema economico nel suo complesso.
Autore: Mario Cimmino
(Fonte Foto:Rete Internet)
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