Il commissario ai rifiuti della Campania, Corrado Catenacci vuol far sapere ai campani che il termovalorizzatore per lo smaltimento, riutilizzo e distruzione dei rifiuti non uccide. Ha chiesto aiuto alle televisioni regionali, ed è stata approntata una serie di spot per illustrare i problemi nevralgici dell’emergenza rifiuti, ma soprattutto per far conoscere gli strumenti necessari per fare uscire dal caos le città più degradate della Campania.I filmati, in particolar modo, illustreranno i benefici dei termovalorizzatori, nei quali dovranno essere smaltite le ecoballe prodotte dai sette impianti di cdr attivi nella regione. Nello stesso tempo, le immagini e i relativi commenti giornalistici, serviranno per dimostrare la sicurezza di un sistema ormai collaudato in tutti i Paesi d’Europa e del mondo. Moderni centri di smaltimento sono attivi da decenni nelle maggiori capitali, anche in zone periferiche densamente abitate. Secondo le prime indicazioni (ma i filmati saranno definiti soltanto nelle prossime settimane) negli spot televisivi sarà ribadito anche il concetto del bassissimo impatto ambientale dei termovalorizzatori, che non provocano alcun problema sulla salute dei cittadini e sulla tenuta territoriale, purchè gestiti e controllati correttamente. Questo per far capire a tutti che non ci sono alternative alla realizzazione dei nuovi impianti di Acerra e di Santa Maria la Fossa. Il commissario Catenacci lo ha ribadito con fermezza, dopo l’ultimo incontro convocato in Prefettura la settimana scorsa, con l’intervento del capo della Protezione Civile nazionale, Guido Bertolaso. Un vertice che ha assunto il significato di svolta, per imprimere un ritmo più incisivo al piano di bonifica territoriale predisposto in Prefettura. Di qui l’opportunità di far conoscere i termini corretti della situazione ai cittadini, attraverso una campagna sistematica di comunicazione di massa. Catenacci ha dichiarato, in proposito:«L’opinione pubblica deve convincersi che gli impianti di smaltimento proposti dal nostro piano non sono in alcun modo nocivi per la salute dei cittadini.Soltanto così, facendo conoscere i termini corretti del problema, sarà possibile uscire dall’emergenza che condiziona la vita delle nostre comunità». Un solo rimpianto probabilmente lo avranno tutti gli amministratori e gli stessi cittadini. Non valeva la pena di fare tutto questo chiasso da parte dei sindaci per giungere all’unica soluzione, peraltro avanzata dal presidente della giunta regionale quando assunse anche l’incarico di commissario straordinario ai rifiuti. Non ne valeva la pena per il tempo che s’è perso, per i soldi dei contribuenti utilizzati per pagare treni e Germania che ha accolto i nostri rifiuti, per il disagio ulteriore creato alle nostre già degradate città, per la salute a rischio continuo visto che gli incendi dei rifiuti qualche danno lo hanno messo in cantiere su ciascuno di noi, perché la diossina non fa scelte. Colpisce e basta.


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