Elisabetta Necco: Gerusalemme non solo tensioni e guerra: ma tante ricchezze che vengono dal passato.
Un gioiello nel cuore di Gerusalemme, a pochi passi dalla Moschea di Al-Aqsa e dal Muro del Pianto.
Tra gli stretti e oscuri vicoli che portano ai luoghi santi per musulmani, ebrei e cristiani, nascosta tra banchi di dolciumi e cumuli di rifiuti, si nasconde un’importantissima libreria privata di manoscritti, in assoluto la piu’ ricca e importante del mondo, la “Libreria Al-Khalidi”.
Quella degli Al-Khalidi e’ senza dubbio una delle famiglie piu’ antiche di Gerusalemme, possidente fino al 1967 (Guerra dei sei Giorni) di numerosi antichi edifici. Tra questi una libreria che conta ben 1263 manoscritti originali, dai caratteri in oro; di questi, 1209 sono in lingua araba, i rimanenti sono in persiano e in turco.
Gli argomenti riguardano 25 branche della sapere: si spazia da testi di matematica a scritti d’astrologia; e’ possibile trovarvi anche testi di medicina, libretti che illustrano come curarsi in seguito ad un avvelenamento, libri di filosofia, di lingua e di letteratura araba, di musica, di geologia.
La gran parte dei manoscritti, tuttavia, e’ di argomento religioso: fondamenti del Diritto Islamico, raccolte responsi giuridici, di editti reali e di Hadith (racconti riguardanti la vita del profeta Muhammad).
Gli autori, i piu’ famosi giuristi e studiosi dell’Islam del mondo arabo antico: Ibn Arabi, Al-Ghazali, Al-Bukhari (per citarne solo alcuni).
I manoscritti piu’ antichi e, dunque, piu’ preziosi, sono due: uno e’ una raccolta di Hadith di Malik Ibn Anas, fondatore di un’importantissima scuola giuridica, risalente al 1057 e l’altro e’ un Corano datato 1200. Entrambi sono copia unica ( altri manoscritti, invece, sono stati scritti di pugno dall’autore stesso).
La famiglia Al-Khalidi ha dovuto lottare per 5 anni contro un provvedimento della Corte Israeliana che pretendeva di occupare l’edificio che ospita la libreria, cosi’ come aveva gia’ fatto con numerosi altri antichi edifici della Citta’ Vecchia di Gerusalemme. Un esempio: l’edificio adiacente la libreria era una volta di proprieta’ degli Al-Khalidi ma oggi e’ una scuola rabbinica, in base ad una legge detta “dell’assenteismo” che permette alle Autorita’ Israeliane di confiscare gli edifici della Citta’ Vecchia di Gerusalemme, in cui i legittimi proprietari non risiedano da tempo.
Dopo cinque anni di battaglie giuridiche, gli Al-Khalidi hanno recuperato il possesso dell’edificio – d’epoca mamelucca – che, grazie all’aiuto di un’organizzazione tedesca, e’ stato restaurato.
I fratelli Kamil e Haifa Al-Khalidi ci tengono molto a sottolineare che se e’ stato possibile vincere la causa in tribunale e’ stato anche grazie alla testimonianza di due israeliani, il prof. Cohen, della Hebrew University di Gerusalemme e l’archeologo Dami Bahat.
All’ingresso della libreria giacciono da 8 secoli 3 tombe. Una appartiene ad un principe mamelucco, Husami Al-Din Baraqa Khan, morto nel 1264 circa e le rimanenti due ai suoi figli. In base a questi dati, dunque, si e’ certi che l’edificio che ospita la libreria risale almeno al XIII secolo e che e’ da allora in possesso della famiglia Al-Khalidi.
Solo nel 1726 i vari membri di questa grande famiglia cominciarono a donare alla libreria i propri preziosi manoscritti ( la prima donazione consiste’ in ben 560 manoscritti) e la libreria e’ stata ufficialmente inaugurata nel 1900. Ancora oggi, per tradizione famigliare, quando un Al-Khalidi muore, lascia i propri libri in eredita’ alla libreria.
Il restauro operato pochi anni fa ha riguardato, oltre alla struttura in se stessa, anche i manoscritti piu’ antichi e consumati dallo scorrere dei secoli.
La libreria Al-Khalidi dispone anche di 5000 stampe, in varie lingue occidentali e in latino, quasi tutte datate negli ultimi 200 anni.
I fratelli Al-Khalidi sono sempre molto orgogliosi di aprire le porte di questo loro tesoro. L’amore per la cultura (nella loro dimora era di casa lo storico palestinese Edward Said) e per la conservazione della memoria storica della loro citta’ natale, Gerusalemme, sono stati gli strumenti adatti a fare di un sogno realta’. Il loro nuovo obiettivo e’ ricevere ulteriori aiuti finanziari e tecnici per poter creare una pagina web che porti nel mondo la notizia dell’esistenza di questa libreria, oggi utilizzata quasi esclusivamente da ricercatori di alcune universita’ internazionali.
Sarebbe un modo per permettere a studiosi, studenti e curiosi di tutto il mondo di consultare, di persona o on line, i libri di questa unica biblioteca. Sfogliarne le pagine riporterebbe la mente a tempi antichi, a letture che raccontano il glorioso passato di un popolo coltissimo, quello palestinese e di una terra culla di sapere e di cultura.
Sarebbe infine una vera conquista dare ai visitatori della libreria Al-Khalidi gli strumenti per ritrovare la Palestina che giace sotto le macerie di due intifade e per riscoprirne il suo valore e le sue potenzialita’, ferite ma non annientate da un’occupazione ormai perpetua.


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