La dose di alcool metilico in eccedenza nel limoncello sorrentino, riscontrata nei giorni scorsi dalla guardia di finanza, ha messo in moto i legali dell’azienda Villa Massa che sono orientati sempre più a contestare i limiti imposti dall’Unione europea. Infatti, il liquore prodotto ha sempre avuto, sin dalla nascita, quella stessa percentuale di metanolo, peraltro in dosi assolutamente non nocive. Il tribunale per il riesame dovrà decidere sul dissequestro dell’azienda, e delle 1658 bottiglie, ma il fatto rappresenta un duro colpo alla produzione del limoncello, vera invenzione di liquore al limone, nato proprio nella penisola sorrentina. Negli ultimi anni l’incremento della produzione ha fatto scendere in campo il Consorzio nazionale dei produttori che ha inteso tutelarlo. Il limoncello è un prodotto apprezzato ed esportato in tutto il mondo, non solo consumato sulle tavole nostrane. La filiera alimenta un sistema produttivo di numerose piccole aziende che danno lavoro a centinaia di persone, tant’è che per proteggere la limonicoltura un consigliere regionale, Gerardo De Prisco, qualche lustro fa fece approvare dal Consiglio regionale una legge che lo tutelava incrementando con appositi incentivi, la produzione dello stesso. Solo la coperativa Solari, che conta 290 soci e 300 ettari di superficie coltivata, è aumentata negli ultimi due anni al ritmo del 40 % , con 15mila quintali di limoni ovali, peraltro protetti dal marchio Igp. Inoltre sempre la Solari ha creato un consorzio di tutela e garanzia denominato Terra delle Sirene, con lo scopo di valorizzare l’ovale sorrentino e lo stesso limoncello.


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