Dal 29 agosto al 1 settembre Amalfi torna il Medioevo col Capodanno Bizantino.
L’antica Repubblica marinara con una serie di manifestazioni rievoca da oggi a mercoledì la nomina del Gran maestro. Amalfi festeggia il «Capodanno Bizantino». Le celebrazioni inizieranno domani e dureranno quattro giorni, in una Piazza dei Dogi in versione medioevale, tra danze e musiche, rebus in latino, comparse in costume ed una prolusione del «Duca di Amalfi», il maestro di diritto Giorgio Berti. Secondo i bizantini, l’anno iniziava il primo settembre: costituitasi in Repubblica indipendente, Amalfi si legò al mondo bizantino e continuò a rispettare la tradizione. Da sei anni, la tradizione è diventata festa. Il via alle celebrazioni domani lo darà una «caccia al tesoro medievale».
Scorrazzeranno su e giù per il paese alla ricerca del tesoro medievale, tra quesiti, trabocchetti e indizi nascosti in piazze, angiporti o embrici delle chiese. Si inaugurano con una coinvolgente caccia a tesoro i festeggiamenti del Capodanno Bizantino, a cui Amalfi lega ormai da sei anni il conferimento del titolo di gran maestro del diritto ad un illustre giurista italiano. E lo fa proprio nei giorni in cui l’antica repubblica marinara celebrava l’investitura del suo nuovo Duca, massima espressione dell’aristocrazia repubblicana e principale custode e arbitro del diritto.
Si tratta di uno dei passaggi più importanti della storia amalfitana (dall’839 fino agli inizi del 900 questo evento coincideva proprio con il primo settembre, considerato in epoca bizantina come data d’inizio dell’anno amministrativo) tra cui si snoderà la singolare caccia al tesoro concepita dai dieci giovani dell’associazione “La mia idea”. «Contra hostes fidei sempre pugnavit Amalphis» è il titolo della competizione che si svolgerà domani pomeriggio (l’inizio è fissato alle 16) lungo l’intera città.
Partendo dal respiro della grande piazza fino ad arrivare a quella trama pittoresca e talvolta inestricabile di vicoli, slarghi e scale a gradoni che si inerpicano fino ai luoghi più panoramici della città. Al massimo sei le squadre ammesse alla gara e ciascuna composta da non più di dodici partecipanti che si daranno battaglia tra prove di enigmistica, abilità manuale e domande storiche (fondamentale è stata la consulenza del Centro Cultura e Storia Amalfitana) sull’epoca medievale. Quella stessa che, a lungo, vide Amalfi primeggiare sul Mediterraneo sia nei rapporti commerciali sia nelle battaglie a difesa del cattolicesimo e che si annunciano come i veri nemici dei partecipanti. La caccia al tesoro prenderà il via da una delle piazze di Amalfi e toccherà i punti nevralgici della città, luoghi in cui le cui mura sono intrise di storia e di leggenda. Ma una buona parte della competizione si svolgerà anche sullo specchio d’acqua antistante la baia, trasformato per l’occasione in anfiteatro dove si svolgeranno parte delle prove di abilità.
Alla squadra vincitrice sarà offerta una cena medievale, mentre il ricavato della caccia al tesoro sarà devoluto alla famiglia di un giovane amalfitano affetto da una grave forma di tumore. Il rendez vous con la storia repubblicana si conclude con la musica popolare di gruppo maiorese in attesa della “sacra unzione” del nuovo Duca d’Amalfi la cui proclamazione è programmata per mercoledì ad Atrani dinanzi alla chiesa di San Salvatore de Birecto. Lì, Giovanni Conso, consegnerà il berretto di gran maestro del diritto a Giorgio Berti, docente dell’università di Milano e tra i più importanti giuristi italiani. (Mario Amodio, Il Mattino)

Categorie: Eventi

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