Unaitalia e Assoavi contro lo strumento Cun Anlac: “trasparenza fondamentale per democrazia economica”
Le principali associazioni di trasformazione delle carni bianche violando i principi di correttezza e buona fede, calpestano la trasparenza di cui all’art 6 bis della L. 91/2015, che istituisce e protegge le Cun, per tornare all’ oscurantismo delle borse merci locali.
Dopo la sospensione della Commissione unica del mercato cunicolo disposta dal Mipaaf, si rischia di ritornare ad un periodo di profondo ed angoscioso oscurantismo, durante il quale la trasparenza della formazione dei prezzi all’ origine sarà messa in discussione. Lo ha dichiarato Saverio De Bonis, presidente Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli.
Le Cun – aggiunge – sono nate in Italia proprio per superare i meccanismi opachi delle borse merci locali, ma a quanto pare le industrie italiane non vedono di buon occhio la trasparenza nei mercati all’origine e si stanno attrezzando per riaprire la Borsa merci di Verona non senza la complicità di alcune organizzazioni agricole. Così, il lavoro portato avanti dal Parlamento e dall’ amministrazione centrale in questi anni, seppure con fatica, rischia di svanire nel nulla insieme al piano di settore.
Dopo l’ autosospensione di UnaItalia, di oltre un anno fa, – prosegue – è arrivata l’ autosospensione di Assoavi, che da circa due mesi ha bloccato il funzionamento della Cun-conigli, favorendo prezzi speculativi a danno degli allevatori e dei consumatori su cui presto investiremo l’antitrust, dopo aver prontamente informato anche il Presidente della Repubblica Mattarella affinchè difenda la democrazia economica nel nostro Paese.
Il comportamento dell’ industria non è casuale – sottolinea il presidente – ma appare un gesto politico concomitante con la discussione del decreto attuativo sulle Cun. Secondo l’ Anlac, il decreto, che doveva essere già emanato entro il 5 ottobre 2015, deve disciplinare il funzionamento delle commissioni nelle principali filiere italiane e risolvere l’annosa questione dei conflitti d’interesse e dei dati necessari per elaborare in maniera trasparente le previsioni di tendenza e i prezzi indicativi. Ma a qualcuno il decreto non va giù.
L’ industria di trasformazione – fa notare – teme forse che si possa mettere in discussione non tanto la governance delle commissioni attuali (suini e conigli), quanto l’ organizzazione della filiera in forma di soccida. Un’ ascesa delle Cun potrebbe rappresentare una minaccia per gli equilibri di mercato e gli allevatori che hanno perso la loro autonomia imprenditoriale grazie alle Cun potrebbero recuperarla.
La nostra associazione – conclude – ha lanciato l’allarme e sarebbe una pesante irresponsabilità non intervenire con fatti concreti che pongano uno stop all’ abuso di dipendenza economica. Ci appelliamo a tutti i rappresentanti delle istituzioni democratiche affinchè risolvano il problema in maniera definitiva, bloccando ogni tentativo di riapertura della borsa merci di Verona, e, soprattutto, dissuadendo Confagricoltura, Cia e Coldiretti. Invitiamo, infine, il Ministro Martina ad accelerare l’emanazione del Decreto e a riaprire velocemente la Cun conigli.
da: Ufficio Stampa Anlac anlac [info@anlac.it]
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