Somatotropina in allevamenti bufalini sequestrati nel Casertano.

COS’E’ LA SOMATOTROPINA
di Nando Cirella
L’ormone bovino della crescita BGH, ha lo scopo di indurre i bovini a produrre più latte di quanto facciano abitualmente, circa il 10/20 per cento in più. I problemi e gli effetti collaterali associati a BGH sono numerosissimi. La sua pericolosità è tale da farlo vietare in Canada, Unione Europea e numerosi altri paesi. L’ormone provoca uno stress terribile negli animali trattati, facendoli perdere peso, diminuendone la fertilità e aumentando la sensibilità verso malattie. Tra i problemi vi è l’aumento di mastiti (infiammazione della mammella). Una mucca affetta da mastite produce latte con pus, quindi con un numero di cellule somatiche anormalmente alto (cioè un’elevata proporzione di pus) rendendo il latte non utile alla vendita.
Quando una mucca è inoculata con BGH, questo stimola la produzione di un altro ormone, chiamato fattore di crescita 1 insulino-simile (IGF-1), un ormone proteico naturalmente presente nei bovini e nell’uomo, i cui livelli nel latte così aumentano. Poiché questo ormone è attivo nell’uomo, provocando la divisione cellulare alcuni scienziati, ritengono che l’ingestione di alti livelli contenuti nel latte trattato con BGH potrebbe portare a divisione e crescita cellulare incontrollate, portando cancro al seno e al colon nei bevitori di latte.
Nando Cirella

IL CASO DELLA CAMPANIA
Sul caso emerso oggi di sequestri di capi bufalini ai quali sarebbe stata somministrata somatotropina il presidente dell’Anasb Raffaele Garofalo dichiara:
”Si tratta certamente di un caso estremamente limitato. Siamo certi che non sussiste alcuna situazione di pericolo generalizzato per la salute umana.”
Garofalo ancora aggiunge:
” Le performance produttive del bufalo e della bufala sono talmente alevate da non incoraggiare certo l’uso di sostanze come quella oggetto del sequesto: la somatotropina.”
Il presidente Anasb conclude dicendo:
“Ci auguriamo che la magistratura possa fare piena luce in questa vicenda e come Associazione mazzionale allevatori specie bufalina siamo pronti a costituirci parte civile.”

Comunicato Stampa del 10 ottobre 2006-10-10
La Mozzarella dop è e resta un prodotto certificato e sicuro
Il Presidente del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop Francesco Serra, appresa ieri la notizia del sequestro di 9 allevamenti bufalini nel casertano, per sospetto uso di somatotropina, esordisce dicendo: ”Posso solo rassicurare tutti i consumatori di Mozzarella di Bufala Campana Dop, poiché su ben 1830 aziende bufaline che concorrono con il proprio latte alla produzione di Mozzarella nell’area Dop, solo 3 sarebbero interessate al sequestro.”
Serra inoltre dichiara: ”Ringrazio l’Assessore regionale della Campania all’Agricoltura Andrea Cozzolino ed il presidente Anasb Raffaele Garofalo per le posizioni già assunte ieri sulla vicenda. In particolare il Consorzio si associa alla volontà di costituirsi eventualmente parte civile nei confronti degli allevatori coinvolti.”
Serra inoltre precisa: “Dei 9 allevamenti sequestrati solo 4 rientrerebbero nel sistema di controllo della Dop e solo 3 avrebbero fornito latte bufalino. Il condizionale è d’obbligo, poiché allo stato tutto quanto è dato sapere risulta solo da notizie di stampa.”
Serra infatti aggiunge: ”Pertanto è stato dato mandato all’Ente terzo di Certificazione della Mozzarella di Bufala Campana, il CSQA di Thiene, ad effettuare i dovuti riscontri finalizzati ad escludere le aziende bufaline dal sistema di controllo, una volta accertato l’eventuale coinvolgimento nell’inchiesta.”

Comunicato stampa del 10 0ttobre 2006
Il presidente dell’Anasb Raffaele Garofalo, in merito a quanto diffuso dai oggi dai mezzi di stampa e da quelli radiotelevisivi e internet già ieri sul sequestro di 9 aziende bufaline per presunta somministrazione di somatotropina in territorio di Caserta dice: “A mio avviso la notizia è stata eccessivamente enfatizzata, rispetto alla reale portata dei fatti e del numero di allevatori coinvolti, rischiando per altro di mettere in ginocchio un intero settore che da anni lavora sulla qualità del propria filiera.”
Garofalo sottolinea: “Gli allevatori coinvolti devono comunque essere isolati, ma è bene tenere a mente che esistono fenomeni di devianza in tutte le professioni ed in tutti i settori economici.”
Garofalo aggiunge ancora: “Ribadisco che si tratta di casi isolati, rari e circoscritti, di allevamenti non iscritti né all’Anasb né al Libro Genaologioco da questa tenuto su delega del Mipaf.”
Garofalo dichiara ancora: ”Ribadisco che l’utilizzo di somatotropina assolutamente non è una pratica usuale negli allevamenti bufalini. E la quasi totalità di essi non conosce neanche l’esistenza di tale sostanza. Tanto è vero che non vi sono lavori scientifici in Italia che provino un beneficio nell’utilizzo di questo ormone negli allevamenti bufalini, cosa che avviene invece per le altre specie.”
Garfalo quindi conclude:”Ove sussista la prova che la sostanza in questione sia stata usata da qualche allevatore, l’associazione che presiedo si costituirà parte civile, a difesa dei tantissimi allevatori onesti, che sono la pressoché totalità.”

11 ottobre
Mozzarelle di bufala: nessun rischio cancerogeno.A cura di Agostino Macrì, direttore del Dipartimento di Sanità Alimentare e Animale dell’ISS.

L’ormone della crescita bovino utilizzato, secondo quanto riportato oggi dalla stampa, da alcuni soggetti in modo illegale per incrementare la produzione del latte di bufala (come scoperto a seguito dell’indagine dei Nas di Napoli in alcuni siti in provincia di Caserta) non presenta alcun potenziale effetto cancerogeno per l’uomo.L’ormone della crescita, infatti, è sempre specie specifico e in questo caso agisce solo sulla specie bovina cui i bufali possono essere assimilati.
Una volta somministrato all’animale per via parenterale (iniezione intramuscolo o sottocutanea) si diffonde nell’organismo e si degrada in numerosi metaboliti (frammenti della molecola originale) nei vari tessuti animali perdendo le sue proprietà. Pertanto l’eventuale assunzione di questi tessuti per via alimentare da parte dell’uomo è priva di rischi tumorali.
A maggior ragione i prodotti lattiero caseari provenienti da animali trattati con ormone della crescita non possono essere considerati cancerogeni.

Gh, che cos’è l’ormone della crescita.
L’ormone della crescita GH (ormone somatotropo) è un ormone naturale, secreto dall’ipofisi che ha la funzione di stimolare lo sviluppo armonico dell’organismo. E’ presente in tutti i mammiferi, incluso l’uomo e ha la caratteristica di essere specie-specifico, cioè l’ormone umano è efficace per l’uomo, quello suino per i suini e così via. Ma il suo utilizzo in zootecnia, nella forma ottenuta grazie alle biotecnologie, è bandito dall’UE in Italia come nel resto d’Europa. Grazie alle biotecnologie è stato possibile sintetizzare l’ormone mediante la fermentazione di alcuni batteri che, come prodotto del loro metabolismo, danno origine appunto al GH. Lo sviluppo di queste tecniche ha permesso quindi di produrre al livello industriale i vari GH specifici e tra questi anche l’ormone della crescita bovino. Studi di zootecnia hanno permesso di accertare che la somministrazione per via parenterale a bovine in lattazione induce un incremento della produzione del latte di circa il 10-20%.
Sulla base di questa osservazione alcune aziende farmaceutiche hanno sviluppato dei prodotti e hanno anche effettuato ulteriori studi di efficacia, di tollerabilità e sicurezza. La documentazione disponibile è stata esaminata dai vari comitati scientifici internazionali e sono stati acquisiti dalle autorità sanitarie di vari Paesi del mondo; attualmente l’impiego del GH bovino è consentito in molti Paesi inclusi gli Stati Uniti. L’Unione Europea invece non ha autorizzato l’impiego del GH bovino, soprattutto a causa delle seguenti ragioni:
a) il trattamento dell’ormone provoca delle alterazioni negli animali trattati soprattutto sotto forma di mastiti e affezioni podali;
b) i processi di selezione degli animali e la loro riproduzione potrebbero essere compromessi;
c) la cura degli animali ammalati di mastite potrebbe comportare un incremento dell’ impiego di antibiotici con conseguenti effetti sanitari (residui e farmaco-resistenza);
d) gli effetti biologici di alcuni metabolici del GH somministrato ai bovini non sono interamente conosciuti anche se non esistono evidenze di reali pericoli per la salute pubblica.
I vari problemi esposti, uniti al fatto che in Europa al momento non c’è la necessità di incrementare la produzione di latte, hanno indotto le Autorità dell’UE a non consentire l’impiego del GH del bovino. Si fa tuttavia rilevare che i livelli di metabolici delle GH nel formaggio non sono rilevabili e comunque privi di attività ormonale.

ISS : Ufficio Stampa Focus : Mozzarelle di bufala, nessun rischio cancerogeno.
Mirella Taranto Istituto Superiore di Sanità – Viale Regina Elena 299 – 00161 – Roma (I) – Telefono: 06 4990 2950 Fax: 06 49 38 71 54 -ufficio.stampa@iss.it

A cura di Mimmo Pelagalli pelagall4@domenicopelagalli.191.it


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