Corso per la formazione di operatori
per l’assistenza al malato terminale
ENTE PROMOTORE: La Sapienza
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale
e di alta specializzazione
Ospedale ‘San Sebastiano’ di Caserta
formazione e aggiornamento professionale A.O.R.N. CASERTA
Comitato Scientifico:
Prof. Gianluigi Zeppetella, Direttore Dipartimento di Oncoematologia, fisiopatologia del dolore e cure palliative A.O.R.N. di Caserta; Coordinatore Regionale della Società Italiana di Cure palliative – SICP.
Prof. Luigi Annunziata, Direttore Sanitario Aziendale, AORN San Sebastiano di Caserta;
Prof. Lorenzo Chieffi, Preside della Facoltà di Giurisprudenza della II° Università di Napoli.
Prof. Maria Sbandi, Preside della Facoltà di Psicologia, Seconda Università degli Studi di Napoli;
Prof. Evangelista Sagnelli, Direttore UOC di Malattie Infettive A.O.R.N. di Caserta; Presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia della SUN;
Prof. Pasquale Giustiniani, Professore di filosofia teoretica presso la Facoltà teologica dell’Italia meridionale;
Prof. Raffaele Prodomo, Professore di Bioetica presso la Facoltà di Giurisprudenza della SUN;
Prof. Alessandra Dionisio, C.C. Scienze della comunicazione, Università degli Studi di Napoli Federico II.
Prof. Lorenzo De Caprio, Associato di Geriatria, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Ateneo “Federico II”, Istituto Italiano di Bioetica;
Dott. Armando De Martino, Responsabile Unità di cure palliative domiciliari, ASL SA2.
Responsabile del Corso: Prof. Gianluigi Zeppetella
Comitato organizzatore:
Gianluigi Zeppetella, Ines Scalera, Luigi Ievoli, Mario Ruberto
Segreteria organizzativa: Ines Scalera, Lina Moriconi, Salvatore Martino
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Telefoni: 0823.232075-76 232182; fax: 232074
Email: terapiadolore@ospedale.caserta.it
Parte I: Il Razionale del Progetto
Immodificata rispetto alle precedenti edizioni
Parte II: Il Percorso della Formazione
Venerdì 30 settembre 2005
09,00-13,00
Presentazione del corso da parte del Responsabile e di una rappresentanza dei docenti:
“Rompere il ghiaccio”, presentarsi ai partecipanti e far esprimere le aspettative dei discenti sul corso.
Metodo: Lavoro di gruppo
Visualizzare il programma del corso attraverso la narrazione di un caso.
Metodo: Narrativo
Valutazioni di ingresso: Valutazione delle proprie conoscenze e della qualità percepita.
Metodo: Lavoro Individuale
Ore di didattica: 4 (2 + 2)
Docenti: prof. dott. G. Zeppetella – dott.ssa I. Scalera.
Ore di docenza 4.
AREA: MEDICINA
Obiettivi:
Definire i concetti di malato terminale, terapia del dolore e cure palliative.
Fornire elementi essenziali per l’inquadramento del contesto socio-economico e legislativo di riferimento.
Acquisire consapevolezza degli obiettivi dei servizi sociali e dei vari modelli di assistenza.
Illustrare principi e finalità della TDCP facendo riferimento ai documenti ministeriali.
Fornire elementi di medicina di base, di terapia del dolore e di nursing onde assicurare al partecipante conoscenze utili per contestualizzare il proprio intervento e collaborare con le altre figure professionali.
Modulo I: (30/09/05)
14,00-17,00
Aspetti normativi e organizzativi
Metodo della: Gestione Attiva dell’Aula
Definizione di terapia del dolore e cure palliative
Definizione del concetto di malato terminale.
Gli obiettivi assistenziali contenuti nell’ultimo PSN e le tipologie dell’assistenza: domiciliare, ambulatoriale, R.S.A, A.D.I., Ospedalizzazione domiciliare, hospice.
Normative sulla TDCP a livello Nazionale e Regionale.
Analisi del bisogno assistenziale- costruzione della mappa della potenziale utenza.
Ore di didattica: 3,00
Docente: prof. G. Zeppetella
Ore di docenza 3.00
Tutor: dott. Ievoli.
Ore di tutorato: 3.00
Sabato 01/10/05
ore 9,00-13,00
AREA: SOCIOLOGIA
Promozione della metodologia di lavoro di gruppo multidisciplinare con integrazione delle competenze assistenziali.
dott.ssa Alessandra Dionisio, Scienze della Comunicazione, Università degli studi di Napoli Federico II
L’assistenza a tutto campo al malato terminale è possibile solo grazie all’intervento di un team multidimensionale, costituito quindi da operatori di diversa estrazione culturale. Questi partendo da punti di vista diversi, portrebbero naturalmente esser portati a proporre o ad imporre soluzioni mono laterali. La conflittualità interna, che in simili organizzazioni complesse è sempre latente ed è possibile, va dunque prevenuta Al contrario, ai fini dell’intervento efficace, è necessario che la conflittualità si mantenga nei limiti fisiologici, e che la differenza delle opinioni venga gestita ed orientata affinché gli operatori, senza rinunciare alla loro specificità culturale, sviluppino percorsi decisionali comuni basati sul confronto delle opinioni e sul consenso.
Nella prospettiva, infatti, dell’intervento operativo è prioritario il consenso e l’accordo del team nella definizione di: 1) che cosa, per quel dato paziente, sia la miglior cosa da fare, e 2) come concretamente realizzare l’intervento nella realtà umana di quel dato paziente.
Obiettivi specifici
Conoscenza basilare delle tecniche d’interazione inter-personale e delle dinamiche di pruppo.
Conoscenza basilare delle specificità di un gruppo operativo e delle tipicità di un team operativo multidisciplinare.
Conoscenza basilare dei criteri valutativi delle priorità, dunque: saper identificare e valutare i bisogni dell’assistito.
Conoscenza basilare dei modelli d’intervento intera-attivi, dunque: scegliere e concordare i modelli d’intervento più appropriati ed efficaci.
Contenuti teorici:
Lo spirito di gruppo: cosa è, come si crea, come si sviluppa.
L’intesa operativa: cosa è come si crea, come si sviluppa.
Le dinamiche di inter-azione: sviluppo dell’interazione di gruppo
Gestione del conflitto
I bisogni di gruppo: individuazione e gestione
Metodologie di conduzione di un gruppo multidisciplinare: il dialogo euristico
Tecniche d’integrazione delle competenze
Il progetto prevede:
ore di didattica 3, ore di docenza 3.
Venerdì 07/10/05
Modulo II (area medicina)
8,30-14,00
Aspetti clinico-assistenziali 1°
Approfondire le conoscenze di terapia del dolore.
Elementi di distinzione fra dolore acuto e cronico.
Tassonomia algologica e Stadiazione del dolore.
Illustrare il concetto di ‘dolore totale’.
Illustrare le principali cause di insuccesso del trattamento del dolore.
Tecniche di misurazione del dolore.
Descrivere il trattamento del dolore da cancro proposto dall’OMS.
Gli oppioidi: miti e pregiudizi.
Illustrazione di casi clinici e discussione terapeutica.
Metodo della Gestione attiva dell’aula e discussione plenaria.
Ore di didattica. 8 (5 + 3)
Docente: prof. Gianluigi Zeppetella
Ore di docenza: 8
Tutor: dr.ssa Ines Scalera.
Ore di tutorato: 8 (5+3)
Venerdì 14/10/05 (area medicina)
Modulo III
8,30-14,00
14,30-17,30
Aspetti clinico assistenziali e nursing
Indicazioni e limiti delle tecniche invasive.
Tecniche di somministrazione dei farmaci
Indicazioni all’infusione sottocutanea continua, precauzioni, complicanze e principali incompatibilità nell’impiego dei farmaci usati. Pompe infusive.
Elencare i sintomi più frequenti nel malato terminale.
Trattamento dell’ansia, insonnia,depressione,agitazione,confusione e delirio.
Trattamento della tosse e dispnea.
Cause di disidratazione nel malato terminale e suoi effetti
Trattamento della nausea e del vomito.
Trattamento della stipsi e dell’occlusione intestinale.
Cause e trattamento del delirio nei malati terminali.
Cause e trattamento della anoressia e dell’astenia.
Cause e terapia della disfagia e del singhiozzo.
Cause e terapia della Xerostomia.
Metodo della gestione attiva dell’aula e discussione su casi clinici- lavoro di gruppo- esercitazioni pratiche.
Ore di didattica: 8 ( 5+3)
Docenti: prof. Gianluigi Zeppetella, dott. Luigi Ievoli,
Tutor: C.I. Loredana Lentini, I.P. Vittoria Giordano.
Ore di tutorato: 8 (5+3).
Sabato 15/10/05 (area medicina)
Modulo IV
ore 9,00-13,00
L’assistenza nel paziente terminale con AIDS
Ore di didattica 3,0
Docente: prof. Evangelista Sagnelli
Ore di docenza: 3,0
Venerdì 21/10/05 (area medicina)
Modulo V
8,30-14,00
14,30-17,30
Aspetti clinico-assistenziali 2°
Indicazione e controindicazione della nutrizione enterale e parenterale dei malati terminali in Hospice ed a domicilio.
Principali modalità di nutrizione artificiale al domicilio per il paziente in fase avanzata.
Metodi di monitoraggio dell’introito alimentare.
Assistenza respiratoria al malato domiciliare.
Descrivere il processo decisionale per affrontare una situazione di emergenza al domicilio.
Discutere il concetto di qualità della vita del malato terminale
Illustrare i principali strumenti per la valutazione della qualità della vita nel malato terminale.
Descrivere la struttura dello STAS
Metodo: Gestione attiva dell’aula- lavoro di gruppo- discussione su casi clinici
Ore di didattica: 8 (5+3)
Docente: prof. Gianluigi Zeppetella
Ore di docenza: 8.
Tutor: C.I. Lina Moriconi
Ore di tutorato: 8 (5+3).
Sabato 22/10/05 (area medicina)
Modulo VI
Ore 9,00-13,00
La terapia del dolore e l’assistenza in età pediatrica
Ore di didattica 3,00
Docente: prof. Luigi Falco
Ore di docenza: 3.00
Venerdì 28/10/05 (area medicina)
Modulo VII
8,30-14,00
Aspetti clinico assistenziali 3°
Illustrazione dei criteri prognostici delle varie malattie oncologiche
Indicazioni e controindicazioni ed effetti collaterali della Radioterapia, chemioterapia e chirurgia palliativa.
Le gestione delle crisi in ospedale ed al domicilio (soffocamento, emorragia, compressione midollare, fratture, convulsioni, ipercalcemia, occlusione cava superiore, break-through pain)
Metodo: gestione attiva dell’aula-discussione casi clinici.
Totale didattica: 5 ore.
Docenti: dott.ri Gianluigi Zeppetella, Luigi De Lucia.
Ore di docenza: 10
Tutor: dott. Luigi Ievoli – Ore di tutorato: 5
Sabato 29/10/05
AREA: L’ASSISTENZA PSICOLOGICA AL MALATO CON AIDS
ore 9-13
Dott. Felice Morra (psicopatologo, dirigente medico SERT)
Rationale:
La formazione degli operatori alla comunicazione nel personale impegnato all’assistenza dei malati terminali in generale, ed a quelli con AIDS in particolare, deve tener conto del carattere contingente del vissuto di questi pazienti e della crisi delle certezze esistenziali dell’individuo
Obiettivo: Promuovere negli operatori oltre che la conoscenza anche la sua partecipazione sui significati e sulle elaborazioni complesse della sofferenza, della morte della persona malata e dell’accompagnamento all’evento finale.
Metodologia: Il progetto proposto si caratterizza e si differenzia per un attività didattica che s’articola secondo il modello fortemente partecipativo della piena identificazione dell’operatore nel “dramma” vissuto dal malato attraverso una metodologia che s’ispira a quella dei “ruoli” teatrali. Pertanto il percorso dell’apprendimento s’articola come “esperienzale” nel senso pieno del termine e si sviluppa con la modalità della lezione inter-reattiva.
Contenuti:
Dalla comunicazione al vissuto di vita e di morte.
L’elaborazione delle difese soggettive
Le dimensione spaziali e temporali della vita e della morte
La morte dell’Io
La coscienza d’essere un essere finito
Il rifiuto e l’accettazione della malattia, della sofferenza, della morte.
Docente dott. Felice Morra
Ore di didattica 3,
ore di docenza 3
Venerdì 04/11/05
AREA: MEDICAL HUMANITIES:
8,30-14,00
14,30-17,30
Promozione di una cultura dell’assistenza al malato terminale
Nell’area o rientra una didattica che dia ai discenti un panorama generale storico-filosofico sul tema della morte nelle diverse epoche e che sviluppi un approccio alla sostanza religioso-spirituale ed antropologica del problema.
In questa prospettiva si colloca il modulo:
Il “morire” nella cultura umana
Questa sezione, proposta come introduttiva e della durata di 5 ore, ha il fine d’allargare la prospettiva culturale dei discenti, fornendo loro conoscenze utili a promuovere un approccio complesso ai problemi umani e culturali sollevati dall’evento morte.
Lo spazio che qui si vuole dare alle scienze cosiddette “umane” vuole promuovere la conoscenza orizzontale sulle elaborazioni della morte sotto i diversi approcci culturali, l’obbiettivo è quello di favorire nei discenti la riflessione critica capace d’incidere sulla mentalità dominante che semplifica ed esorcizza la morte risolvendola nelle tecnologie mediche.
Contenuti:
Le rappresentazioni e l’elaborazione della morte nella letteratura e nel teatro
L’idea della Morte in Psicologia
La morte nella tradizione filosofica occidentale.
La morte nella tradizione religiosa occidentale.
La Medicina e la Morte
Ore di didattica: 8
Docenti :
prof. Maria Sbandi (Psicologia) con compiti di coordinatrice 2,5
prof. Pasquale Giustiniani (Filosofia) 2,5
prof. Lorenzo De Caprio (Geriatria, Bioetica) 3 ore
Ore di docenza: 8
Venerdì 11/11/05
AREA: BIOETICA
8,30-14,00
L’obiettivo da conseguire in due moduli di 5 + 3 ore di didattica è quello di fornire ai discenti, mediante il metodo della discussione incrociata, conoscenze relative allo stato dell’arte del dibattito bioetico.
1° Modulo:
La Persona
Il Modulo si articola in lezioni frontali e discussioni su casi.
Contenuti:
Il malato come “persona”
Valori e Medicina
Il principio d’autonomia ed il consenso informato
Profili normativi e giuridici
Presentazione di casi e discussione sugli elaborati dei discenti
Discussione Plenaria
Docenti
prof. L. Chieffi (Giurisprudenza) 5 ore
prof. Raffaele Prodomo (Medicina legale, Bioetica) 5 ore
Ore totali di Docenza 10
Tutore: prof. Gianluigi Zeppetella ore 5
Ore di tutorato: 5
2° Modulo:
Morire con Dignità
14,30-17,30
Il Modulo si articola in lezione frontali e discussioni su casi e situazioni.
Contenuti:
Quale cultura e quale etica per la fine della Vita
Discussione su casi
Etica delle cure palliative
Living Will, Suicidio Assistito ed Eutanasia.
Ore di didattica: 3
Docenti:
prof. Raffaele Prodomo (Medicina Legale, Bioetica) ore 1,5
prof. Gianluigi Zeppetella (Cure Palliative) ore 1,5
Ore di docenza: 3
Tutore: prof. L. De Caprio 3 ore; Ore di tutorato: 3
Venerdì 18/11/05
AREA: PSICOLOGIA
ore 8,30-14,00
Progetto: prof.ssa Maria Sbandi.
Umanizzazione dell’assistenza, fondata su comunicazione e ascolto e centrata sui bisogni del malato.
Obiettivi:
Conoscenza sugli aspetti psicologici legati alla coscienza del dover morire personale, e del dover assistere da parte dei familiari alla morte dell’Altro, ad esempio: se, come e quando dire la verità, le reazioni, il rifiuto, l’isolamento, la collera, la depressione, l’accettazione, la solitudine.
Capacità di sviluppare nella relazione d’aiuto una comunicazione efficace, mettendo in atto un ascolto empatico del paziente per dare rilievo ed efficacia al suo vissuto ed ai suoi valori
Capacità di sviluppare un approccio centrato sul malato ed orientato al miglioramento della qualità di vita
Capacità di facilitare per quanto possibile l’elaborazione cognitiva ed emotiva sia nel paziente che nella famiglia
Capacità di facilitare le relazioni familiari: assistere la famiglia insieme al malato, ed il malato attraverso la famiglia
Obiettivi Specifici:
promuovere la conoscenza dei significati psichici intra-soggettivi ed inter-soggettivi della malattia mortale e dell’assistenza al malato terminale;
promuovere l’attenzione all’ascolto, al contenimento ed all’elaborazione dei fattori emozionali che si attivano nella relazione con il paziente, con la sua famiglia, tra gli operatori e
tra questi e l’istituzione di appartenenza;
3) promuovere il lavoro di equipe ad operatori con diverse competenze assistenziali attraverso un
apprendimento dall’esperienza diretta nei gruppi.
ore 14,30-17,00
Didattica a “piccoli gruppi” costituiti da 10 discenti ed un docente-conduttore psicologo.
Didattica a “gruppo allargato”, costituito da tutti i discenti e guidato da un conduttore psicologo.
Ore di didattica 8
ore di docenza: 8
Venerdì 25/11/05
AREA: SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE
ore 8,30 -14,00
Progetto: la Scienza del Saper Comunicare
Elaborazione della dott.ssa Alessandra Dionisio
Scienze della Comunicazione, Università degli studi di Napoli Federico II.
Ore di didattica 5
ore di docenza 5
Obiettivi
Promuovere la conoscenza dell’iter storico evolutivo delle teorie della comunicazione e del linguaggio
Stimolare la curiosità verso gli studi sulle tecniche comunicative e motivazionali che solo da poco hanno assunto in Italia un ruolo importante, ma che caratterizzano da anni il mondo americano
Inquadrare le problematiche e le possibili soluzioni in merito alla valutazione del destinatario, ai fini di rendere efficiente la comunicazione
Fornire gli strumenti necessari per ottimizzare la riuscita della comunicazione, in particolare in relazione alle esigenze non della tipologia del malato terminale, ma della singola, unica individualità con cui si è tenuti a confrontarsi
Contenuti
Parte 1: Teorie della comunicazione
L’approccio della teoria dell’informazione
Il modello comunicativo semiotico- informazionale
Il modello semiotico-testuale
De Saussure: la svolta nel rapporto comunicazione-linguaggio
PNL: il linguaggio e la comunicazione
L’importanza dell’analisi transazionale
Parte 2: Tecniche di comunicazione e motivazione
“Comunicare”: un’arte che si DEVE imparare
I requisiti di una buona comunicazione: chiarezza e comprensibilità
L’efficacia della comunicazione: “valutare” il destinatario, scegliere i canali, diminuire le “interferenze”
L’approccio: small talk e key words
Customer satisfaction: saper ascoltare in modo “attivo” e dare risposte “soddisfacenti”
I tre linguaggi della comunicazione(verbale, para-verbale, non-verbale) e loro rilevanza: cenni di prossemica
Tono della voce e il ruolo della pausa: approfondimento di alcuni strumenti della comunicazione
“Non sottovalutate il potere dell’entusiasmo”: da Carnagie a Robbins le tecniche motivazionali di stampo americano- quando la comunicazione diventa strumentale.
ore 14,30-17,30
AREA: ECONOMIA ED ORGANIZZAZIONE
Docente: dott.ssa Antonella Tropiano
Obiettivo specifico
Promuovere la metodologia del lavoro di gruppo multidisciplinare con integrazione delle competenze assistenziali. Favorire l’interazione tra i potenziali componenti il gruppo multidisciplinare fornendo strumenti organizzativi minimi per la identificazione dei bisogni assistenziali. Scegliere e coordinare i modelli d’intervento più appropriati ed efficaci utilizzando al meglio le risorse umane e materiali disponibili.
Modulo 1:
Aspetti Normo-organizzativi
Ore: 2 con metodo della: Gestione Attiva dell’Aula
I Modelli organizzativi prevedibili:
l’organizzazione del lavoro con il sistema per “progetti”.
I diversi modelli assistenziali organizzati secondo il metodo dipartimentale o a matrice
Analisi del bisogno assistenziale- costruzione della mappa della potenziale utenza
La valutazione delle risorse disponibili ed impiegabili
La scelta del modello da adottare
Modulo 2 2 ore
Aspetti economici ed organizzativi
Ore di didattica 2, metodo: Gestione Attiva dell’Aula
Dare un senso all’investimento anche in termini di risorse investite e da investire
Il comportamento efficiente quale sistema razionale per raggiungere l’efficacia del risultato con il minor dispendio di energie
“Far di conto” come strumento di misurazione dell’efficacia e quale contributo alla valutazione delle possibilità ed opportunità
Inventarsi un sistema di rilevazione dei costi del progetto
Lavoro di gruppo conclusivo
Tempo 1 ora
Elaborare un progetto per l’assistenza al malato terminale
Esame in aula dei lavori di gruppo
Valutazione del percorso formativo.
Il progetto in conclusione prevede 5 ore di didattica, tra lezioni frontali, esercitazioni e discussione e verifica.
Docenti impegnati 1; ore docenza 5.
ESPERIENZE PRATICHE NEL CAMPO DEL VOLONTARIATO (1 ora da integrare).
Progetto A.V.O. -Sezione di Caserta- per il paziente terminale: un percorso lungo 10 anni:
Esperienze sul campo del Gruppo A.V.O. Casertano nell’U.O. complessa di Terapia del dolore e cure palliative dell’Azienda Ospedaliera di Caserta nel decennio 1992-2001. La formazione in terapia del dolore e cure palliative inserita nel quadro generale della “crescita” del Volontario ospedaliero.
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