CIAMBRIELLO:L.448/98, EMITTENZA TV CAMPANA E’ IN CRESCITA. NAPOLI, 16 GIUGNO 2005 – “In questi ultimi quattro anni, grazie alla sensibilità del Ministero delle Comunicazioni e all’impegno del Co.re.com. Campania, le emittenti televisive meritevoli hanno ottenuto importanti investimenti che hanno determinato l’ulteriore crescita della realtà televisiva campana anche in termini occupazionali”. E’ quanto affermato dal Presidente del Comitato regionale per le Comunicazioni Samuele Ciambriello che, stamane, in una conferenza stampa tenuta insieme con i componenti del Co.re.com. Isidoro Tardivo e Roberto Colizza, ha reso nota la graduatoria delle quarantaquattro emittenti televisive campane che hanno avuto accesso alle risorse messe a disposizione dal Governo per il bando anno 2004 della Legge 448/98.Ciambriello ha, infatti, ricordato che, quando è arrivato al Corecom nel 2000, i finanziamenti nazionali ammontavano a due miliardi di vecchie lire rispetto ai quindici miliardi del vecchio conio di oggi.Dei 77 milioni di euro stanziati dal Ministero delle Comunicazioni per l’emittenza televisiva locale sul piano nazionale, alla Campania sono giunti 7 milioni, 314 mila e 798 euro, dei quali 4/5 andranno, in proporzione al punteggio ottenuto, alle prime quindici emittenti della graduatoria che vede prima classificata Canale 9, e, a seguire, Italia Mia, Canale 8, Napoli Canale 21, Telecolore, Canale 10, Li.Ra. TV, Telelibera 63, Tele A, Telecapri s.p.a., Italia Mia 2, Telecapri Notizie, Napoli TV, Teleluna Caserta, Prima TV. Le risorse restanti andranno suddivise tra le altre emittenti televisive in graduatoria.Colizza ha ricordato che “le risorse vengono attribuite in base al punteggio ottenuto, ovvero sommando il valore proveniente dal calcolo della manodopera (giornalisti e altro personale dipendente) e il valore relativo al fatturato dell’emittente”.Per l’anno in corso, Ciambriello ha evidenziato “la grande novità del Bando 2005: il 37% delle emittenti che faranno domanda otterrà i benefici dei 4/5 delle risorse messe a disposizione per l’anno in corso, che ammontano a 89 milioni di euro”.Il Bando anno 2005 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.128 del 4 giugno scorso. Le emittenti televisive interessate potranno fare domanda entro il 4 luglio prossimo in duplice copia, di cui l’originale debitamente documentata, a mezzo raccomandata o via fax –n. 0817783878 – al Corecom Campania c/o Consiglio regionale della Campania – 80143 Napoli – Centro direzionale isola F/8.
CIAMBRIELLO (CORECOM): RAI, CENTRO RAI E’ IN GRAVE INCERTEZZA PRODUTTIVA . IL PRSEIDENTE DEL CORECOM CAMPANIA SCRIVE LETTERA A CDA RAI. NAPOLI, 15 GIUGNO 2005 – Una lettera ai componenti del Consiglio di Amministrazione della Rai per richiamarne l’attenzione “sulla condizione di grave incertezza produttiva del Centro di produzione televisivo Rai di Napoli, in considerazione delle risoluzioni adottate dal Piano industriale della Rai che penalizzano fortemente il centro napoletano”.A scriverla è il Presidente del Comitato regionale delle Comunicazioni della Campania Samuele Ciambriello.“Attualmente il cEntro Rai di Napoli, che impegna più di 1500 unità tra personale interno e occupati nell’indotto, si può considerare la maggiore azienda culturale del Mezzogiorno: di ciò non si è tenuto conto – spiega Ciambriello nella missiva – il Piano industriale, infatti, non prevede per la Rai di Napoli adeguati investimenti e, di fatti, marginalizza il ruolo di quello che è stato definito un centro di produzione di ‘eccellenza’”.Per approfondire la problematica, Ciambriello invita i componenti del cda della Rai a compiere un “sopralluogo presso il centro napoletano che potrebbe essere il primo passo per avviare un confronto tra Azienda, Istituzioni e Organizzazioni sindacali per l’elaborazione di un progetto che restituisca centralità e ruolo alla Rai di Napoli”.In particolare, il presidente del Co.re.com. Campania evidenzia che “tutto questo dovrebbe presupporre la volontà di promuovere investimenti economici per garantire l’adeguamento tecnologico di strutture e impianti, la possibilità di tenere insisme alle altre anche la fase ideativa della realizzazione delle produzioni, un ruolo certo e visibile nei palinsesti, l’interazione progettuale con il territorio, la garanzia del mantenimento degli attuali livelli occupazionali, la possibilità di ripristinare i due canali radiofonici in onda media chiusi dai Rai Way: partendo da questi punti – conclude Ciambriello – potrebbe delinearsi un percorso per garantire un futuro certo al Centro di produzione Rai di Napoli”.


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