Napoli, 19, 20 maggio 2004, Città della Scienza, Bagnoli, ore 9.30 – L’orientamento della nostra agricoltura verso alimenti fortemente radicati sul territorio, senza organismi geneticamente modificati, che tra l’altro mal si adattano al nostro territorio. La necessità di garantire prodotti dal “campo alla tavola” una realtà a cui l’agricoltura campana può rispondere positivamente grazie ai valori territoriali e culturali che riesce ad esprimere. Sono questi i temi che verranno trattati all’interno delle tavole rotonde che si terranno durante la due giorni, 19 e 20 Maggio, organizzata dall’Assessorato all’Agricoltura presso Città della Scienza, manifestazione alla quale l’Arga della Campania ha già annunciato la sua partecipazione. Le importanti modifiche intervenute nella normativa comunitaria che disciplina l’impiego di OGM nel settore primario e l’interesse che suscita un argomento così delicato sono le motivazione che hanno spinto l’assessorato all’agricoltura ad organizzare il secondo forum “ biotecnologie e sistema agroalimentare” con il supporto scientifico ed operativo dell’INEA, del CRAA e della Fondazione IDIS, “La problematica dell’impiego degli Ogm nell’agroalimentare è certamente uno dei temi di più stretta attualità e di più intenso dibattito anche perché connotata da implicazioni complesse e di difficile soluzione applicativa. Dichiara l’Assessore Vincenzo Aita: “In Italia, poi, dove vi è una forte attenzione circa la difesa delle produzioni agroalimentari tipiche, essa è ancor più avvertita per le ripercussioni che l’introduzione di piante geneticamente modificate potrebbero generare nel comparto agricolo”. “Il sistema agroalimentare italiano, e ancor più quello mediterraneo, non appare infatti recettivo all’impiego di piante transgeniche per la produzione di alimenti o mangimi diversi da quelli tradizionalmente ottenuti con le varietà locali. Accanto a motivazioni di ordine etico prevalgono timori di possibili ricadute di carattere commerciale, attesa la rinomanza dei tanti prodotti tipici su cui si fonda buona parte dell’economia agricola del Mezzogiorno. “Aggiunge Aita Se a questo aggiungiamo che realtà, come quella campana, non presentano tessuti aziendali e strutturali paragonabili a quelli americani o canadesi ove è possibile competere sui mercati mondiali attraverso la massimizzazione delle quantità prodotte, si comprende anche perché quello dell’introduzione degli Ogm è un tema che non può essere proposto agli operatori del settore agricolo dell’Italia meridionale.”
Quattro le tavole rotonde:
“ OGM: COMPETENZE REGIONALI E AUTONOMIA DI SCELTA”
“ OGM E COESISTENZA: STATO DELLA CONOSCENZA “
“ OGM E SPERIMENTAZIONE: STATO DELLA CONOSCENZA “
“ OGM E CONSUMO ALIMENTARE : OPINIONI A CONFRONTO “


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