Consiglio regionale: la relazione dell’assessore alla sanità sulle liste d’attesa.
1. Il Consiglio regionale, presieduto da Alessandrina Lonardo, dopo l’approvazione del processo verbale della seduta del 21 giugno e lette le comunicazioni, ha tenuto una seduta monotematica sulla Sanità. L’Assessore regionale alla Sanità Angelo Montemarano ha relazionato sulle procedure di gestione delle liste di attesa nelle Aziende Sanitarie Locali e nelle Aziende Ospedaliere della Regione Campania, annunciando interventi tecnici con campagne d’informazione e sensibilizzazione dei cittadini, istituzione di una lista unica sia per l’attivita’ istituzionale che per quella libero-professionale, investimenti sulla riorganizzazione ed il potenziamento dell’offerta territoriale.
2. “In Campania le liste d’attesa rappresentano un sistema complesso, soggetto a numerose variabili che interagiscono fra di loro, un “problema a difficoltà dinamica crescente” che non si può risolvere aumentando l’offerta perché senza verifica dell’appropriatezza clinica si rischierebbe di “aumentare il rischio per i cittadini di essere sottoposti a trattamenti inefficaci quando non dannosi”. Le liste d’attesa in Campania sono state sottoposte, su indirizzo ministeriale, a monitoraggio che ha dimostrato che “per l’80% dei prenotati sono stati rispettati gli standards stabiliti a livello nazionale”. I meccanismi di governo delle liste d’attesa non sono altro che indicazioni, “linee guida comportamentali. Non sono e non possono essere delle norme di polizia”. Questi i tre punti essenziali della relazione, di oltre dieci cartelle, tenuta in Aula oggi dall’Assessore alla Sanità Angelo Montemarano, nel corso di una seduta monotematica sulla sanità e sul problema delle liste d’attesa. Una seduta di consiglio molto attesa, quella di oggi, sollecitata più volte dall’apposizione sia perché la sanità è stata individuata come una delle questioni più delicate da affrontare in questa legislatura, sia perché, nelle scorse settimane, la cronaca è tornata ad occuparsi di illeciti e reati perpetrati ai danni di pazienti in lista d’attesa. Momtemarano ha citato poi il rapporto ASSR ‘Monitoraggio nazionale dei tempi d’attesa: i risultati del 2004)’ da cui e’ emerso che ”per tutte e sette le prestazioni traccianti utilizzate la Regione Campania ha raggiunto lo standard prefissato dall’accordo Stato Regioni che prevedeva, a regime, che almeno l’80% della popolazione richiedente usufruisse della prestazione entro i tempi fissati dallo stesso accordo, classificandosi fra i primo e quarto posto di queste classi di prestazioni e raccogliendo un settimo ed un decimo posto solo perche’, malgrado abbiamo raggiunto una copertura del 94% della popolazione entro i tempi fissati, siamo stati superati da altre regioni che hanno evidenziato performance ancora migliori”. Montemarano ha elencato una lunga serie di iniziative da realizzare (in particolare: interventi tecnici, campagne d’informazione e sensibilizzazione dei cittadini, istituire una lista unica sia per l’attivita’ istituzionale che per quella libero-professionale, investimenti sulla riorganizzazione ed il potenziamento dell’offerta territoriale) concludendo con un messaggio politico e sociale piu’ che tecnico: ”I meccanismi di governo delle liste d’attesa sono, in effetti, delle norme di indirizzo e una sorta di linee guida comportamentali. Non sono e non possono essere delle norme di polizia. Servono a governare un fenomeno, non a reprimere un comportamento viziato. Al massimo possono ridurre l’area grigia delle ‘occasioni’. Alla norma generale e’ ascrivibile la regolamentazione dell’esercizio di un diritto secondo criteri di equita’ e trasparenza, mentre e’ ascrivibile alla responsabilita’ personale ogni forma di deroga alle stesse norme”.
CAMPANIA: SANITA’; IOSSA «VA COMBATTUTA UNA SERIA BATTAGLIA CONTRO GLI SPRECHI DELLA SPESA REGIONALE»
Il consigliere regionale dello Sdi, Felice Iossa intervenendo in consiglio a proposito del dibattito sulle problematiche inerenti alla Sanita Regionale ha affermato: «Esiste una spesa dilagante esagerata con cui fare i conti, la Giunta peraltro deve affrontare molteplici difficoltà economiche. Mi sono dunque chiesto come sia possibile in Campania sia possibile e permesso avere un disavanzo di tali proporzioni e come si possa ancora non affrontare seriamente questa situazione anche essendo impopolari con scelte importanti. Naturalmente se eriamente vogliamo dare un profilo riformista all’azione della Giunta e del Consiglio ed offrire risposte concrete e serie. C’è un principio che non va mai dimenticato: nelle difficoltà finanziarie innanzitutto bisogna riscuotere i crediti e la Regione vanta crediti dallo Stato (la Campania deve ancora recuperare nel 2001 soldi dal Fondo Sanitario Nazionale). Al di là delle posizioni politiche c’è da fare una battaglia comune: cambiare il criterio che stanzia i fondi del Piano Sanitario Nazionale, con un criterio puntuale per quello solo relativo all’età non va più bene. Siamo la seconda Regione d’Italia per popolazione, ma anche la maggiore ad avere difficoltà occupazionali. La prima battaglia è quella di far cambiare i parametri per cui si affidano i finanziamenti per la spesa sanitaria italiana. Il Mezzogiorno non si può permettere il lusso di sprecare un euro, ecco perché dico che bisogna raffreddare la spesa, introducendo 1 o 2 euro di ticket per ricetta. Del resto le statistiche della Federfarma dicono che il 97% degli italiani sciupa all’anno almeno 10 medicinali. Certo può sembrare una misura impopolare, ma mi si dica come si trovano altrimenti le risorse per fronteggiare la spesa, se non con la consapevolezza di fare una battaglia contro gli sprechi della Sanità in Campania. C’è quindi a mio parere la necessità di un ufficio regionale che controlli la spesa sanitaria. Il ticket ovviamente deve escludere la gente più povera, gli anziani o le fasce disagiate. E’ una goccia nello stagno, ma almeno si combatte il principio degli sprechi. Questa consiliatura deve essere ricordata proprio iniziando a risolvere i problemi del sistema sanitario regionale, prima di tutto migliorandolo qualitativamente».
CONSIGLIO REGIONALE: MONTEMARANO, LISTA D’ATTESA UNICA – L’ASSEMBLEA REGIONALE DIBATTE DI SANITA’ E LISTE DI ATTESA. NAPOLI, 5 LUGLIO 2005 – “Un’unica lista di attesa depositata presso la direzionale sanitaria e sottoposto al suo controllo affinché venga gestita in maniera trasparente e senza corsie preferenziali”. E’ la proposta lanciata oggi, al termine del dibattito in Consiglio regionale, presieduto da Sandra Lonardo, dall’assessore alla sanità della Regione Campania, Angelo Montemarano.Sollecitato ad intervenire sul tema dalla Casa delle Libertà, all’indomani della vicenda dell’arresto di un primario dell’ospedale Cotugno accusato da un paziente di aver accettato denaro per scavalcare la lista di attesa, Montemarano, in apertura dei lavori, ha spiegato che “in Campania la situazione risulta caratterizzata da un buon livello medio di risposta. Le liste di attesa sono un fenomeno che tende a riprodursi e che richiede di essere governato, piuttosto che di essere illusoriamente eliminato. Sono certo – ha aggiunto Montemarano – che persistono momenti di criticità ma sono sicuro che il programma di intervento già in essere con l’aggiunta di alcuni correttivi suggeriti dall’esperienza potranno fornire risposte adeguate in grado di ridurre tale criticità”. Montemarano ha, quindi, ricordato “i risultati raggiunti con il monitoraggio nazionale dei n temi di attesa da cui si evince che per tutte e sette le prestazioni traccianti utilizzate la Campania ha raggiunto lo standard dell’accordo Stato-Regioni del luglio 2002 che prevedeva a regime che almeno l’80% della popolazione richiedente usufruisse delle prestazioni entro i temi fissati dallo stesso accordo, classificandosi tra il primo e il quarto posto per cinque di queste classi di prestazioni e raccogliendo un settimo e un decimo posto solo perché, malgrado abbiamo raggiunto una copertura del m94% della popolazione entro i temi fissati, siamo stati superati da altre regioni che hanno evidenziato performances ancora migliori”. L’assessore regionale alla sanità ha, infine, evidenziato che “dobbiamo lavorare per migliorare il sistema, per renderlo più efficiente e trasparente, ricorrendo ad una lista unica di attesa, investendo sulle campagne di informazione, eliminando le liste chiuse e investendo sulla riorganizzazione dell’offerta territoriale”.Il rappresentante dell’opposizione Italo Bocchino ha definito ‘deludente’ la relazione di Montemarano. “Una relazione burocratica che ha lasciato senza risposta tutte le pro questioni poste dalla Casa delle Libertà, che non tiene conto del fatto che la sanità campana è in ginocchio, che ha evitato di commentare episodi di malcostume, con giri di tangenti per scavalcare le liste di attesa e per traghettare i cittadini verso la sanità privata” ha spiegato il deputato di An.
“Sono 91 mila i pazienti che si fanno curare fuori regione – ha aggiunto Bocchino – a fronte dei 30 mila in entrata, abbiamo più personale della Regione Lazio nonostante essa abbia 7000 posti letto in meno, abbiamo 2,6 posti letto per mille abitanti, il più basso di Italia, 144 ospedali e costi elevatissimi”.“Questa è una sanità che va demolita e ricostruita – ha proseguito Bocchino – è la peggiore di Italia, forse di Europa, dove il cittadino è trattato con sufficienza ed è costretto a subire un sistema di potere illegale, dove i manager delle Asl sono responsabili dei costi elevatissimi del servizio sanitario e della pessima qualità dei servizi, e, nonostante ciò, vengono lasciati a gestire le aziende”. Bocchino ha, quindi, affermato che “la sanità in Campania è tutta da ricostruire, ciò richiede che tutti si mettano attorno a un tavolo nell’esclusivo interesse del cittadini”.Bocchino è, poi, intervenuto sulla proposta lanciata dal consigliere dello Sdi Felice Iossa nei giorni scorsi, ovvero della introduzione di un ticket sui farmaci: “il centrosinistra lo ha eliminato in maniera demagogica, avete introdotto tasse e balzelli a carico dei cittadini, come l’accise sulla benzina e l’aumento del bollo auto, adesso pretendete di introdurre una nuova tassa”.“Accolgo la sfida di Bocchino di metterci tutti attorno a un tavolo per ricostruire la sanità campana – ha spiegato il presidente della Commissione sanità Angelo Giusto – perché la sanità non ha colore politico”. L’esponente dei Ds ha ricordato “il buon lavoro fatto dalla Commissione sanità, dalla approvazione del Piano sanitario, dopo un vuoto di 32 anni, ad altri significativi interventi legislativi, come quello che prevede il divieto di utilizzo nelle strutture ospedaliere di alimenti geneticamente modificati, la legge istitutiva delle residenze sanitarie assistenziali, troppe leggi, però – ha accusato Giusto all’indirizzo della Giunta regionale – sono rimaste inattuate”. “Ritengo che sia positivo iniziare la VIII legislatura parlando di sanità – ha proseguito Giusto nel corso del suo intervento in Aula – un settore che necessita della razionalizzazione della spesa. Per raggiungere tale obiettivo non è proponibile lo strumento del ticket – ha precisato il consigliere dei DS, ribadendo la propria posizione sul tema, la popolazione campana, con oltre 400 mila famiglie sotto la soglia di povertà e il 30% di disoccupati non è nelle condizioni di far fronte a una nuova tassa. E’ necessario intraprendere altre strade, come il mettere fine ai viaggi della speranza, sancendo il principio della territorialità delle prestazioni ospedaliere, salvo nei casi dei cittadini che risiedono ai confini della regione, restituendo la riabilitazione di anziani e disabili al settore pubblico, mentre oggi essa è per il 99% concentrata nelle mani dei privati, riducendo la spesa farmaceutica attraverso un più serrato controllo da affidare all’Arsan”.Giusto ha, infine, invitato l’assemblea regionale “a darsi temi certi per l’approvazione del Piano ospedaliero, già approvato dalla Commissione nella passata legislatura – ha ricordato – e che la V Commissione riadatterà con l’obiettivo di approvarlo al più presto”. Giusto ha, infine, sollecitato l’esecutivo ragionale “a dare seguito al Polo oncologico pediatrico di Mercogliano, rispetto al quale, nonostante la completezza degli atti deliberativi, non si comprende per quale motivo non decolla”.“La vicenda giudiziaria che ci ha indotto a chiedere questo dibattito è un caso isolato o la punta dell’iceberg della malasanità campana? – ha chiesto il capogruppo di FI Cosimo Sibilia interrogando l’assessore Montemarano – su questo non abbiamo avuto risposta dall’assessore, né tantomeno sulla reale condizione delle liste di attesa in Campania. Tutto questo crea un inaccettabile stato di cose per i cittadini della Campania, non c’è traccia nell’intervento di Montemarano degli elementi cardine e dei criteri delle liste di attesa e di eventuali monitoraggi” ha spiegato Sibilia, secondo il quale “il senso di insoddisfazione e di mortificazione di Forza Italia è lo stesso dei cittadini della Campania – ha proseguito Sibilia – di fronte a questi grandi episodi di malasanità, al valzer politico di manager, agli scioperi dei farmacisti e degli operatori della riabilitazione”. Apprezzamento per la relazione di Montemarano è stata espressa dal capogruppo della Margherita Mario Sena. “La questione sanità in Campania è molto problematica – ha spiegato Sena – per le eredità giacenti, per le complicazioni di quotidiana gestione, per la superdensità di alcune zone, per le carenze dei servizi. A fronte di questa situazione, la sanità campana non ha ancora ottenuto dal Governo 5 mila miliardi di vecchie lire, una grave mancanza da parte del Governo – ha evidenziato Sena – che certamente incide sui 9 mila miliardi di vecchie lire di disavanzo della sanità campana”. Anche Sena è tornato sulla proposta di Iossa di introdurre il ticket, ribadendo la propria contrarietà, “in quanto non si può gravare su condizioni già di disagio e non tenendo conto che la spesa farmaceutica è più gravosa in alcune zone che rispetto ad altre”. Per il capogruppo di An Francesco D’Ercole “la relazione di Montemarano è insignificante, in quanto non risponde assolutamente alle richieste da noi avanzate. Anzi, la sensazione, stando a questa relazione, è che sul fronte delle liste di attesa la Campania sia una sorta di oasi felice, rispetto al resto d’Italia. Il che, e lo sanno anche le pietre, non è assolutamente vero”. Replicando a Sena, D’Ercole ha affermato che “non esiste da nessuna parte e non è scritto in alcun documento ufficiale che il Governo ha un debito di 5 mila miliardi di vecchie lire nei confronti della Campania e che, anzi, tempo addietro in questa Aula fu messo a punto un artifizio legale per ottenere dallo Stato una premialità. Fondi che il Governo ci ha rimesso, ma che ancora una volta sono stati utilizzati in malo modo”. “Pur condividendo le linee guida dell’assessore Montemarano la situazione non facile della sanità campana ci impone alcune considerazioni supplementari – ha spiegato la consigliera di Prc Antonella Cammardella. “Rifondazione comunista è convinta che sia innanzitutto compito del Governo nazionale aumentare i fondi, ma anche il Consiglio regionale ha le sue responsabilità: è necessario restituire al territorio il suo ruolo favorendo la partecipazione dei comitati di utenza e riconvertire alcune strutture poco utilizzate in strutture come i Country Hospital, nel senso della umanizzazione della sanità”. Anche Prc si è detto contrario alla introduzione del ticket evidenziando che “ancora una volta sarebbero i cittadini a pagare senza nemmeno risolvere il problema della spesa sanitaria”.“Le piaghe che attanagliano la nostra regione sono la disoccupazione, la criminalità e la sanità” – ha spiegato Antonio Cuomo (FI) – su questi tre punti è sotto gli occhi di tutti che la Giunta Bassolino ha fatto ben poco. Il modello sanitario campano non funziona – ha proseguito Cuomo – la lottizzazione politica prevale, infatti, sulla meritocrazia e sulla professionalità”. L’esponente di Forza Italia ha, poi, lanciato una proposta: “costituire un doppio binario tra sanità napoletana e sanità nel resto della regione, attivando, dunque, una soluzione straordinaria per problemi straordinari”. Per Cuomo, infine, “il ticket è u falso problema, in quanto rende il cittadino più consapevole della sanità pubblica, introducendo una forma di educazione culturale che ponga fine agli sprechi e armonizzi la sanità pubblica e quella privata”.Il capogruppo dei Popolari Udeur, Michele Pisacane, ha definito ‘qualificata’ la relazione di Montemarano, ma ha evidenziato che “le Asl hanno sostanzialmente tradito la loro natura e i loro compiti fondamentali, in quanto, a dieci anni dalla loro costituzione, non hanno attivato il registro delle prestazioni e non hanno realizzato alcun controllo sulle liste di attesa”. In particolare su queste ultime Pisacane ha evidenziato che “la gestione delle liste di attesa è stata ricondotta a mero sistema informatico e i criteri di accesso alle prestazioni si sono ridotti al mero elemento cronologico”. Per quanto riguarda i manager delle Asl Pisacane ha annunciato che “i Popolari Udeur saranno favorevoli alla conferma di coloro che hanno ben operato, nello spirito della meritocrazia, ,a rivendicheranno discontinuità in tutti gli altri casi”.
Il capogruppo dello Sdi Gennaro Oliviero ha evidenziato che “deve proseguire l’azione riformatrice della sanità messa in campo dal centrosinistra – soprattutto in un momento di grave deficit delle risorse pubbliche nell’ambito di un quadro nazionale negativo”.“Il Consiglio regionale deve recuperare concretezza – ha spiegato il capogruppo del Udc Pasquale Marrazzo – nelle scelte fondamentali della vita dei cittadini, come la sanità che non può prescindere dal pieno rispetto della legalità e dalla piena ulitizzazione delle risorse disponibili. L’opposizione, approvando provvedimenti come la cartolarizzazione del debito pubblico e l’aumento delle tasse automobilistiche per reperire fondi da destinare alla sanità, ha dimostrato grande senso di responsabilità, adesso – ha concluso Marrazzo – ci saremmo aspettati altrettanto dalla Giunta regionale”.Per il consigliere di An Enzo Rivellini “l’unica medicina per curare la sanità in Campania è la meritocrazia. Invito la Giunta regionale ed, in particolare, il Presidente Bassolino e l’assessore alla sanità Montemarano a seguire il fulgido esmpio del Ministro Storace che, dopo solo poche settimane dal suo insediamento, ha avviato una massiccia campagna di moralizzazione e di efficienza all’interno del sistema sanitario. I dati ufficiali del Ministero della Salute dicono che in Campania siamo molto indietro – ha spiegato Rivellini – la Regione finora è riuscita ad utilizzare soltanto il 25% delle risorse messe a disposizione del Governo, avanti di questo passo ci vorranno decenni per utilizzare tutti i fondi stanziati”.“Sulla scena nazionale la sanità pubblica negli ultimi anni è stata oggetto di pesanti tagli che hanno fatto arretrare la quantità dei servizi erogati, hanno creato divari regionali nei livelli di qualità delle prestazioni e tolto certezze su quella strettamente locale, invece, a pesare è ancora l’eredità di decenni di mal governo” ha spiegato Antonio Scala (Pdci). “Nella sanità – ha spiegato Scala – il metodo non può essere quello della lottizzazione politica, occorre, invece, la moralizzazione in tutti i settori, rimettendo al centro la questione morale”. Per quanto riguarda i criteri di gestione delle liste di attesa, Scala ha evidenziato che “va incentivato i sistema informativo per l’attività ambulatoriale al fine di facilitare i percorsi assistenziali e di razionalizzazione dell’attività garantendo un principio di equità e di uniformità”. Anche Scala ha ribadito la propria contrarietà al ticket sulla spesa farmaceutica, “perché sarebbe una ulteriore tassa sulla salute”.“Montemarano è il segno della continuità di una sanità che, da tempo, in Campania è stata affidata in frachising a Ciriaco De Mita”. Così il consigliere regionale di Alleanza Nazionale e vicepresidente del Consiglio regionale, Salvatore Ronghi, intervenendo in aula nel dibattito sulla sanità. “Eppure bisogna riconoscere a Montemarano – ha detto ancora Ronghi – di aver ridotto i danni, altrimenti, considerando che l’Asl Napoli 1 di cui era manager è dimensionalmente enorme e finanziariamente una sorta di pozzo di San Patrizio, quindi praticamente ingestibile, avremmo oggi potuto ritrovarci di fronte a debiti ancora maggiori. Ma questo carrozzone clientelare – ha continuato Ronghi – va ridimensionato, riducendone l’estensione territoriale”. Il vicepresidente del Consiglio regionale ha evidenziato che “sulla sanità urge un’inversione di rotta: nei cinque anni di passata legislatura, la sanità non è praticamente esistita in termini legislativa e se qualcosa è stato fatto, lo si è dovuti al Consiglio regionale e non alle iniziative della Giunta, il risultato è stato una una cattiva qualità della spesa, l’inesistenza della programmazione ed una crescita abnorme del debito sanitario della nostra regione”. “Il Consiglio regionale – ha proseguito Ronghi – lancia alla Giunta e all’assessore Montemarano, una nuova sfida, quella del Piano Ospedaliero ed è su questo che vi aspettiamo al varco e poi sulla programmazione”.
Il consigliere di Italia dei Valori Nicola Marrazzo ha espresso soddisfazione per la relazione di Montemarano augurandosi “che sia operativa”. Marrazzo ha, inoltre, sottolineato che “la sanità è basata sul rapporto tra cittadino, paziente e medico e che le liste di attesa vanno affrontate nell’ambito di un sistema pubblico privato e incentivando la comunicazione al cittadino”.Il consigliere dei Popolari Udeur Fernando Errico ha evidenziato che “le liste di attesa è un tema legato alla questione della razionalizzazione della spesa e di moralità”. Errico ha rimarcato soprattutto “la carenza di programmazione che rende problematico il sistema sanitario campano. Infatti – ha spiegato Errico – l’assenza di programmazione non consente una adeguata implementazione delle cure e di porre freno alle migrazioni interne ed esterne della sanità”. L’esponente dell’Udeur ha, poi, ricordato che “esiste una sperequazione nella gestione delle liste di attesa tra le diverse province della regione e che, per esempio, presso l’ospedale Rummo di Benevento i temi di attesa per alcuni esami sono maggiori rispetto ad altre strutture di altre province”. Il consigliere dello Sdi, Felice Iossa, ha ribadito che “per far fronte al debito sanitario è necessario adottare decisioni anche impopolari, come quella del ticket che servirebbe a responsabilizzare il cittadino sulla spesa farmaceutica”. Su queste tematiche, in particolare su quella delle liste di attesa, Iossa ha proposto la costituzione di un apposito ufficio regionale.Il Presidente della Giunta regionale Antonio Bassolino ha definito positivo il dibattito consiliare “dal quale è emersa una sanità né oasi felice né in ginocchio”.Anticipando i contenuti della relazione di replica di Montemarano, Bassolino ha, poi, auspicato l’adozione di “una lista unica di attesa con un unico centro di responsabilità”.Nel chiudere il dibattito, Montemarano ha ribadito la disponibilità dell’assessorato regionale a dibattere di questi temi nel pieno coinvolgimento della assemblea regionale.
LONARDO: CONSIGLIO, CONTINGENTAMENTO TEMPI HA FUNZIONATO – NAPOLI, 5 LUGLIO 2005 –`´Oggi, come avrete notato, abbiamo iniziato la seduta in perfetto orario ed abbiamo anche sperimentato con successo il contingentamento dei tempi. Grazie alla collaborazione di tutti siamo abbiamo lavorato bene, con ordine, rispettando le diverse esigenze. Il nostro parlamentino oggi ha dato buona prova di efficienza, ha dimostrato che c´e´ voglia di un corretto confronto politico, com´e´ giusto che sia, ma anche unanime desiderio di raggiungere risultati concreti, in tempi certi´´. Cosi’ il presidente del Consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo, ha commentato gli odierni lavori del Consiglio regionale, al termine dei quali ha convocato i presidenti delle Commissioni ordinarie per coordinare il lavoro in vista dell´esame del Bilancio di previsione.`´Vogliamo accelerare i tempi – ha spiegato Lonardo – chiederemo alle Commissioni di rilasciare al piu´ presto i pareri di loro competenza, per fare in modo che la Commissione Bilancio possa a sua volta completare il lavoro e permettere all´Aula di procedere alla discussione e al voto finale sul Bilancio. Noi proviamo a concludere in tempi rapidi. Se possibile, anche prima della pausa estiva. Chiuso il capitolo Bilancio, ci dedicheremo alla programmazione. Vogliamo pianificare il lavoro, magari su base trimestrale. Per questo faremo un punto preciso sulle proposte di legge giacenti e sulle nuove iniziative legislative. Cercheremo di tenere in debito conto le priorita´, le urgenze, nell´interesse generale”.
LONARDO, FISSATO CALENDARIO COMMISSIONI DI MERITO PER BILANCIO – NAPOLI, 5 LUGLIO 2005 – “E’ stato fissato il calendario delle sedute delle Commissioni di merito sul Bilancio. Si riuniranno, a partire da questa settimana, giovedì e venerdì, martedì e mercoledì prossimi. Le Commissioni lavoreranno sui singoli stati di previsione, per esprimere i pareri di merito da inoltrare alla Commissione Bilancio”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo, al termine dell’incontro avuto con i presidenti delle Commissioni consiliari ordinarie. La riunione si e’ tenuta questo pomeriggio, al termine della seduta consiliare sui problemi della sanita’.
MUCCIOLO: INVESTIAMO SUI GIOVANI, SARANNO I NOSTRI TESTIMONIAL IN CONSIGLIO 12 UNIVERSITARI USA FIGLI DI EMIGRATI CAMPANI – NAPOLI, 5 LUGLIO 2005 – Dodici giovani americani, tutti figli di emigrati campani, anche di terza generazione, sono stati ricevuti oggi nella sede del Consiglio regionale della Campania. Gli studenti, provenienti da quattro diverse universita´, sono in Italia dal 26 giugno per partecipare ad un corso di Lingua e civilta´ italiana presso l´Universita´ Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lo stage formativo (che dara´ loro diritto a 5 crediti), si concludera´ il 7 luglio prossimo. L´iniziativa rientra in un progetto di scambi culturali organizzato dall´Anfe, l´Associazione nazionale delle famiglie emigrate, con il sostegno della Regione Campania, che ha cofinanziato per 26 mila euro 12 borse di studio assegnate ai figli di emigrati che si sono particolarmente distinti negli studi e nella passione civica. L´obiettivo e´ far conoscere alle giovani generazioni americane la cultura, la storia, le radici della regione d´origine delle loro famiglie, oggi perfettamente integrate nella societa´ americana. Gli studenti e figli di emigrati sono stati ricevuti dal vicepresidente del parlamentino campano, Gennaro Mucciolo, che ha colto l´occasione per ricordare le tante ricchezze e bellezze della terra d´origine dei loro genitori e nonni. `´Questi ragazzi – ha spiegato a margine Mucciolo – hanno una gran voglia di conoscere le loro origini. Dobbiamo investire su di loro, perche´ formeranno la nuova classe dirigente. Loro saranno in America i nostri migliori e piu´ efficaci testimonial. Per questo abbiamo il dovere di sostenere e potenziare queste iniziative. I giovani vanno coinvolti, interessati. Diversamente corriamo il rischio che, con la scomparsa delle vecchie generazioni, si interrompa il legame con la nostra regione, con le nostre province. Invece, la memoria, le radici vanno conservate e potenziate. Sottoporro´ il problema all´Ufficio di presidenza. Credo che insieme troveremo il modo di intervenire con ancora piu’ efficacia´´. Gli studenti sono stati accompagnati dal presidente regionale dell´Anfe, Elena Bonauro, dal console onorario Usa a Napoli, Antonio Tufano, dal professor Silvio Mastrocola, coordinatore scientifico dello stage. I ragazzi sono stati infine salutati dal presidente Sandra Lonardo, che ha assicuraro il massimo sostegno a questo tipo di iniziative. Lonardo ha colloquiato in inglese ed in italiano con i ragazzi; che si e´ voluta informare sui loro studi, sulle citta´ di provenienza delle famiglie emigrate, ottendendo risposte precise sulle citta’, i musei, le bellezze naturali della Campania. Un incontro significativo, anche dal punto di vista umano, conclusosi con un simpatico scambio di doni. I ragazzi hanno offerto al presidente Lonardo e al vicepresidente Mucciolo dei souvenir realizzati con le loro mani.
PELUSO(NUOVO PSI): EXIDE, INTERROGAZIONE URGENTE – NAPOLI, 5 LUGLIO 2005 – Un’interrogazione urgente a risposta scritta e orale al Presidente della Regione Campania e all’assessore regionale competente sulla cessazione di attività dell’Azienda Exide di Casalnuovo di Napoli. A proporla è il consigliere regionale del Nuovo Psi Antonio Peluso. Nella interrogazione Peluso, ex Sindaco di Casalnuovo, ricorda che “l’azienda Exide ha ritenuto, nel corso dell’incontro del 27 giugno scorso, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, non aderire alla posizione sindacale di richiedere la proroga della C.i.g.s. e che, pertanto, ne è conseguito il licenziamento e messa in mobilità di tutte le maestranze e di riflesso l’indotto”. L’esponente della Casa delle Libertà evidenzia, pertanto, che “questa vicenda determina la chiusura dell’ennesimo sito produttivo con il conseguente impoverimento del già debole tessuto socio economico dell’area” e che “questo negativo evento non solo determina la perdita di centinaia di posti di lavoro ma compromette il percorso di reindustrializzazione avviato in attuazione del Protocollo di Intesa firmato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il 21/6/2994 tra Comune, Regione e Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Peluso interroga, dunque, Bassolino e Cozzolino per conoscere “le iniziative da porre in essere per salvaguardare i livelli occupazionali, scongiurando la definitiva scomparsa di uno storico sito industriale, fonte non solo di reddito per centinaia di lavoratori ma che costituisce altresì un importante luogo di crescita civile e di coesione sociale” e “se la Regione ritenga opportuno, al fine di evitare conseguenze ulteriormente squilibranti sull’economia del comprensorio, attivare un processo di riutilizzo delle aree in linea con gli obiettivi della programmazione regionale, ovviamente in coerenza con le destinazioni d’uso compatibili e delle rilevanti potenzialità che esse detengono”.
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