SCALA(PDCI): COMMISSIONE E’ PUNTO RIFERIMENTO AZIONI CONTRO CRIMINALITA’
RELAZIONE PRESIDENTE COMMISSIONE SPECIALE

NAPOLI, 13 GENNAIO 2006 – “Dai fatti di sangue drammatici per Napoli e la sua Provincia, bisogna indicare proposte e progetti ispirati alla continuità, alla coerenza, alla concretezza, al cammino comune”. Così il Presidente della Commissione speciale osservatorio contro la camorra e la criminalità, Antonio Scala (Pdci), ha introdotto la sua relazione ai lavori dell’organismo consiliare che ha tenuto una audizione con i Sindaci dei Comuni dell’area Nord di Napoli e della fascia costiera.
“Queste priorità – ha spiegato Scala – si innescano nello sviluppo, purchè qualificato dal basso e partecipato e lavoro stabile che dà dignità alle persone, nella ricostruzione dei beni pubblici, nell’educazione alla legalità come cultura, pratica della sovranità, della democrazia, cittadinanza attiva”.
“Non basta essere contro le mafie, – ha osservato Scala – se non si costruisce un’alleanza sociale che ridefinisce, mette in discussione l’economia, la politica, la cultura, una nuova qualità del vivere, che reimposti i contenuti dello sviluppo, il rinnovamento delle Istituzioni”, evidenziando che “oggi il coinvolgimento degli strati popolari nella lotta alle mafie è esiguo” e che “occorre maggiormente convincere le persone vittime della criminalità, i soggetti deboli, ma anche la zona griglia, dove si fonda il consenso per le mafie. Con essi – ha aggiunto l’esponente del Pdci – dobbiamo intrecciare condivisione, denuncia, progetto, ma nel fare ciò, tutti devono sentirsi impegnati, Istituzioni, operatori della politica, scuole, università, mondo del lavoro, società civile organizzata per assumere doveri collettivi contro le mafie, perchè le mafie non muoiono se non cambia la politica e se non c’è partecipazione!”.
“In questo quadro, la Commissione Speciale Osservatorio contro la camorra e la criminalità vuole fornire un contributo su quale politica adottare per combattere le mafie, l’illegalità, la corruzione, per una forte progettualità antimafie, per sperimentare forme di istituzionalizzazione della prevenzione sociale, economica, culturale, della lotta alle mafie, candidandosi ad essere strumento di condivisione, di denuncia e di proposta, aprendosi al territorio e divenendo punto di riferimento delle persone colpite dalla violenza criminale, delle Istituzioni, delle scuole, dell’Università, delle associazioni, delle comunità religiose, del mondo del lavoro e delle imprese”.


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