CONCORDIA, MARCIANO (PD): SI PRESENTI PROGETTO PER CANDIDARE NAPOLI

Napoli, 14 Gennaio
—————————
– “Autorità Portuale, Regione Campania e Comune di Napoli si attivino immediatamente per verificare se ci sono ancora le condizioni per candidare lo scalo partenopeo alla demolizione del relitto della Costa Concordia”.
È l’appello di Antonio Marciano, vicecapogruppo del Partito Democratico al Consiglio regionale della Campania.
“Condizione primaria – spiega l’esponente democrat – resta comunque la predisposizione di un progetto che risponda ai parametri ambientali, di sicurezza e di economicità individuati da Costa Crociere, e che metta in luce le caratteristiche tecniche e infrastrutturali del Porto di Napoli. In breve, quello che doveva esser fatto nei mesi scorsi e che invece è rimasto solo negli annunci e negli intenti”.
“Una volta provveduto a recuperare questo ritardo, potremmo chiedere al Ministro dell’Ambiente di favorire il rapporto con Costa Crociere per l’accoglimento, seppur in extremis, della candidatura del Porto di Napoli, contando sul fatto che il bando, nonostante la dimensione internazionale, non sembra presentare termini temporali eccessivamente perentori”, conclude Marciano.
—Gennaro Mancini
333.5923105 328.0218432
——————–
10 gennaio 2014
———————-
CONCORDIA, MARCIANO (PD): PORTO DI NAPOLI NEPPURE CANDIDATO A RIMOZIONE
Napoli, 10 Gennaio – “L’assenza del Porto di Napoli dalla rosa degli scali candidati alla rimozione della Costa Concordia è la drammatica conferma che alla politica degli annunci del Governatore Caldoro non fa seguito la concretezza degli atti amministrativi”.
Così Antonio Marciano, vicecapogruppo del Partito Democratico al Consiglio regionale della Campania, dopo la conferenza stampa del Ministro Andrea Orlando.
“Risalgono allo scorso aprile i proclami del presidente della Giunta sulla candidatura dello scalo partenopeo allo smantellamento della Concordia. Fecero ben presto eco l’assessore ai trasporti Vetrella e l’allora commissario del Porto, Luciano Dassatti, ma l’unico atto prodotto fu una lettera che Caldoro inviò all’allora presidente del Consiglio, Mario Monti. Nulla più è stato fatto, sul piano formale, per far valere le ragioni di Napoli, se non una richiesta di intervento alla stessa Regione lo scorso 31 ottobre, quando «in apertura di seduta del Comitato Portuale, il Commissario Straordinario ha proposto una mozione, approvata all’unanimità, di sollecito alla Regione Campania affinché si adoperi nuovamente acché il porto di Napoli possa essere individuato quale sito di demolizione della nave Concordia»”, spiega l’esponente democrat.
“Nel frattempo, altre realtà in giro per l’Italia più che annunciare hanno scelto la strada più corretta della costruzione delle necessarie sinergie tra istituzioni locali e imprese private, che ha portato a proposte serie e sostenibili. E invece Napoli, che pure aveva tutte le caratteristiche infrastrutturali per cogliere questa opportunità, che avrebbe dato ulteriore respiro alla cantieristica navale, a partire dalla vicina Fincantieri, resta drammaticamente fuori, neppure candidata”, prosegue Marciano.
“La domanda, a questo punto, è lecita: Cosa è mancato? E di chi è la responsabilità? Perché sindaco di Napoli e presidente della Giunta regionale, che siedono in seno al Comitato Portuale, non hanno mai avanzato formalmente la candidatura del nostro scalo? Come sempre – conclude Marciano – a rimetterci è l’intera comunità regionale, mentre si continua ad assistere alla progressiva perdita di competitività del Porto di Napoli, che rischia di sprofondare inesorabilmente”.

Gennaro Mancini
333.5923105 328.0218432
Ufficio Stampa Antonio Marciano [ufficiostampa@antoniomarciano.it]

—————————
Il Fatto Quotidiano > Cronaca >
———————————–
Costa Concordia…Costa Concordia, a marzo si sceglie il porto. Orlando: “Meno strada fa e meglio è”
Gabrielli: “Rimozione del relitto a giugno, tempistica confermata”. A marzo si deciderà dove la nave sarà demolita: in lizza Piombino, Genova, Palermo e Civitavecchia, ma arrivano offerte anche da Norvegia, Regno Unito, Francia e Turchia. Il ministro dell’Ambiente: “Tra le candidature si sceglierà tra quelle che garantiscono la maggiore sicurezza anche nel viaggio”
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 10 gennaio 2014
Commenti (2)Più informazioni su: Andrea Orlando, Costa Concordia, Franco Gabrielli, Grosseto, Isola del Giglio.

Rimozione della Costa Concordia a giugno e decisione sul porto in cui demolirla a marzo. A dirlo è il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli che conferma la “tempistica” prevista. Al momento sono 12 i porti e le aziende, di sei nazioni, che hanno manifestato l’interesse a smantellare la nave naufragata all’isola di Giglio. Il governo “preferirebbe una destinazione nazionale”, dice il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Ad oggi, ha aggiunto Orlando, i porti italiani in lizza sono Piombino, Genova, Palermo e Civitavecchia. Le società estere interessate, invece, fanno capo ai porti di Norvegia, Regno Unito, Francia e Turchia. “C’è anche la Cina – ha aggiunto Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione della Concordia – ancorché vi sia una preferenza per i Paesi Ocse.
I criteri per la selezione sono stati definiti prima di Natale e si registrano già le prime esclusioni come il porto di Rotterdam che, pur avendo strutture adeguate alle operazioni, non si è qualificato”.
Certo è che l’affare fa gola. Già spuntano da diverse parti d’Italia comunicati per incensare le qualità dei propri scali, da Genova a Palermo.
Ma Orlando dice anche una cosa non da poco: tra le proposte al vaglio per la rimozione e lo smantellamento del relitto della Costa Concordia, dice, “si sceglierà tra quelle che garantiscono la maggiore sicurezza, il minore impatto ambientale e la garanzia di chiudere il cerchio. Per noi, la scelta del porto di destinazione non è indifferente: meno strada dovrà fare il relitto meglio sarà e preferiamo la soluzione del trasporto a traino perché la nave è ancora piena di acqua”.

Orlando aggiunge che “nessun trionfalismo è autorizzato quando sia parte da una vicenda tragica, ma una legittima soddisfazione su come la vicenda è stata affrontata finora credo sia giusto averla. C’è stata una forte collaborazione tra soggetti pubblici e privati, per affrontare una sfida che non aveva precedenti nella storia della marineria”. “Abbiamo affrontato un primo pezzo, molto importante e delicato, ora c’è la seconda fase che non è meno delicata – ha proseguito Orlando – Vogliamo mantenere l’impegno affinché la prossima stagione turistica non veda più la nave al Giglio. La fase è delicata, ma la affrontiamo con ottimismo visti i risultati già ottenuti, e l’Italia puà svolgere un ruolo da protagonista nella chiusura del ciclo”. La realizzazione del progetto dirimozione della Concordia dall’isola del Giglio ha raggiunto gli oltre 600 milioni di euro di costi, esclusi quelli per il trasporto. La stima è stata fatta dall’ad di Costa Crociere, Michael Thamm. “Questo incidente fa parte del nostro dna, non ce lo dimenticheremo mai – ha poi aggiunto Thamm – la nostra mission è fare in modo che non accada mai più non solo alla Costa ma in tutto il settore crocieristico”.

Il porto che accoglierà la nave Concordia dovrà avere determinate caratteristiche e infrastrutture adatte a ricevere un relitto di tali dimensioni (ad esempio una profondità di almeno 20 metri) nonché attrezzature adeguate per la demolizione e il riciclo della nave in accordo con la normativa nazionale e internazionale applicabile e nel rispetto dei più elevati standard di tutela ambientale e di salvaguardia della sicurezza. E’ stata adottata una procedura che consenta di selezionare l’impianto presso il quale la demolizione e il riciclo del relitto possano avvenire secondo metodologie che offrano la migliore soluzione in termini di velocità e certezza dell’esito, protezione dell’ambiente, sicurezza sul luogo di lavoro. La procedura è gestita da London Offshore Consultants, consulenti tecnici che agiscono per conto di Costa Crociere e dei suoi assicuratori. La procedura è suddivisa in 3 step. Prima fase: manifestazione di interesse, completata nel novembre 2013. Seconda fase: invito a formulare proposte, in corso. Terza fase: definizione della short list finale e selezione, prevista a fine febbraio-inizio marzo 2014.

Prima fase. L’invito ad esprimere manifestazioni di interesse è stato distribuito il 13 novembre 2013 a oltre 30 società ed enti ritenuti potenzialmente in grado di effettuare la demolizione e il riciclo del relitto. Ogni partecipante doveva indicare la località presso la quale l’operazione verrebbe eseguita. Dopo una prima analisi delle risposte, società/enti di diversi paesi – tra i quali Italia, Francia, Norvegia, Regno Unito, Turchia – sono stati ritenuti idonei e pertanto sono stati invitati a partecipare al secondo step.

Seconda fase. Il 17 dicembre 2013, la London Offshore Consultants, per conto di Costa Crociere e dei suoi assicuratori, ha fatto pervenire l’invito a formulare proposte ad alcuni tra le società o gli enti scelti tra quelli che hanno presentato manifestazioni cli interesse per la demolizione e il riciclo del relitto Concordia. L’obiettivo dell’invito a formulare proposte è quello di fornire un quadro entro il quale Costa possa valutare la capacità del candidato di effettuare la demolizione e il riciclo del relitto e la relativa metodologia in base a 3 criteri chiave: rispetto delle normative nazionali ed internazionali, certezza dell’esito e protezione dell’ambiente e sicurezza sul luogo di lavoro.

Terza fase. Le offerte saranno analizzate ed eventualmente approfondite al fine di definire il conferimento dell’incarico di demolizione e riciclo del relitto, secondo i termini e alle condizioni di cui all’invito a formulare proposte. Si prevede che questo terzo e ultimo step possa essere completato per fine febbraio-inizio marzo 2014.

da: Il fatto quotidiano del 10 gennaio 2014

Categorie: Mare e Pesca

0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *