CONCERTO DELLA FONDAZIONE CASTELCAPUANO
Il Presidente della Fondazione CastelCapuano Antonio Buonajuto, Presidente Emerito del Tribunale di Corte d’ Appello di Napoli, invita la cittadinanza il 21 marzo 2018 alle ore 19 nel Museo Diocesano, Chiesa Di Donnaregina Nuova, al concerto Requiem K 626 di Mozart con il soprano Bernadette Siano, il contralto Patrizia Porzio, il tenore Luigi Strazzullo, il basso Sergio Valentino, ensemble vocale e strumentale AXIA diretto da Andrea Guerrini.
Interverrà S. Em. il Cardinale Crescenzio Sepe

Il concerto in in Re minore KV 626 comprende:
1. Requiem e Kyrie solo e coro; 2. Dies irae coro
3. Tuba mirum soli; 4. Rex tremendae coro
5. Recordare soli; 6. Confutatis coro
7. Lacrimosa coro; 8. Domine Jesu soli e coro
9. Hostias coro; 10. Sanctus coro
11. Benedictus soli e coro; 12. Agnus Dei coro
13. Lux aeterna solo e coro.
Per informazioni e accrediti contattare
Ufficio Stampa Fondazione Castelcapuano
Prof. Dott. Laura Caico
laura.caico@email.it

NOTE INTRODUTTIVE AL CONCERTO DI MOZART
Il Requiem K 626 è notoriamente legato alla
controversa vicenda della morte di Mozart avvenuta il 5
dicembre 1791, il giorno successivo alla stesura delle parti
vocali del Lacrimosa: quanto alla sua commissione, Stendhal (in Vite di Haydn, Mozart e Metastasio) narra di un anonimo committente presentatosi alla porta del Compositore nel cuore della notte, con una maschera di carnevale, un mantello scuro, aria
lugubre e una sacca contenente danari, il quale incaricò
Mozart – a quel tempo malato e caduto in miseria – di scrivere in
quattro settimane una Messa da Requiem dietro compenso di
cinquanta ducati.
Dello stato di avanzamento della composizione al momento
della morte non si hanno dati certi, ma è probabile che Mozart
avesse completato almeno nelle parti vocali anche l’Hostias, e
che avesse solo delineato una struttura superficiale del resto
dell’opera: la vedova di Mozart, Constanze (che aveva litigato col
marito ed era fuggita col figlio prima dell’incarico
compositivo) tornò appena in tempo per salvare l’opera, giacchè sulla scrivania del compositore furono rinvenute decine
di spartiti alla rinfusa e affidarne il completamento a tre
allievi del marito, nella convinzione che solo questi
avrebbero potuto rimanere vicini agli intenti originari.
Gli allievi (Eybler, Freistadler e Sussmayr) riuscirono a
completare l’opera, anche se si mostra evidente la grande
differenza tra il loro modo di comporre e quello del
Maestro. Secondo il musicologo Piero Buscaroli, invece,
il Requiem sarebbe rimasto incompiuto non – come vuole
la tradizione – a causa della morte dell’Autore, bensì per
una scelta deliberata di Mozart stesso, che non intendeva
soggiacere a una clausola contrattuale (impostagli dal
committente, che per Buscaroli era il conte Walsegg –
Stuppach) per la quale non avrebbe avuto diritto alcuno
sulla paternità della composizione.
Come ha dimostrato il musicologo Christoph Wolff nel
suo importante “Il Requiem di Mozart- La storia, i documenti, la partitura”, qualche giorno dopo la morte (e cioè il successivo 10 dicembre 1791) nella chiesa di San Michele a Vienna fu organizzata, a spese di Emanuel Schikaneder (l’autore del libretto de Il Flauto Magico), una funzione commemorativa durante la quale vennero eseguiti almeno l’Introitus e il Kyrie, con coro
organo e i soli archi.

Categorie: Eventi

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