COME SERVIRE I VINI A TAVOLA
Quando si porta il vino a tavola, bisogna fare attenzione ad alcuni accorgimenti, essenziali per il perfetto svolgimento della cena: curare ogni dettaglio è importante per mettere a proprio agio gli ospiti ed essere all’altezza delle aspettative che una cena di riguardo comporta. Ad esempio, la bottiglia deve essere sempre servita mantenendo l’etichetta in modo che i convitati possano averla di fronte, come fanno i sommelier: l’apertura della bottiglia, per il bianco e lo spumante, deve essere fatta nel momento in cui il vino viene consumato, mentre per il rosso, soprattutto se invecchiato, bisogna ricorrere a una stappatura anticipata per allontanare l’odore di chiuso dal vino (imbottigliato da molto tempo) e per esaltarne le caratteristiche organolettiche. Se il vino è vecchio occorre un maggior quantitativo di tempo prima di poterlo servire ma per accelerare l’effetto dell’ossigenazione si può versare il vino rosso in una caraffa pochi minuti prima di servirlo, operazione da non fare mai con un vino bianco. Relativamente alla temperatura di servizio, bisogna tener conto che il vino, in un ambiente normale di 20°-22°, subisce un riscaldamento di 4°-5° gradi ogni ora: in generale, un vino freddo favorisce l’emissione di profumi fruttati e attenua il gusto dolce, che potrebbe risultare eccessivo.
I grandi vini rossi d’invecchiamento vengono serviti a temperature più elevate per attenuare la persistenza del tannino prodotto dalla fermentazione, che imbriglia il gusto nella bocca e per poter assaporare il profumo complesso del vino, risultato di anni di conservazione nelle botti prima e nelle bottiglie poi. I vini bianchi e i rossi giovani possono essere serviti freschi, senza timore di trasformazioni del gusto: ad ogni tipologia di vino corrisponde una temperatura ideale di servizio, per esaltarne al meglio il sapore.

Categorie: Il Contadino

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