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24 luglio 2015
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GIORNATA NAZIONALE ORTOFRUTTA: INIZIATIVA DISTRIBUZIONE FRUTTA IN CALABRIA
A Crotone nel Piazzale della Stazione ferroviaria martedì 28 luglio p.v. dalle ore 8,00 alle 10,00 la Coldiretti Calabria distribuirà frutta di stagione agli immigrati che vivono nei pressi dello scalo ferroviario. Tale iniziativa, si svolge in contemporanea con la Giornata Nazionale dell’ortofrutta a Expo Milano 2015. “Questo appuntamento – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – rientra in un progetto anche più ampio di solidarietà, legalità e rispetto della dignità delle persone”.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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23 luglio 2015
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CALABRIA, CALDO: TRATTORI CON I SERBATOI A SECCO CAUSA SICCITÀ E ALTE TEMPERATURE
Coldiretti Calabria chiede al Presidente Oliverio assegnazione supplementare gasolio agricolo
L’allarme giunge da tutto il territorio regionale: c’è il concreto rischio di stop per i mezzi e i trattori agricoli con la conseguenza di non poter più svolgere le normali attività in campagna perché diventa impossibile irrigare e raccogliere i prodotti. L’allarme per la mancanza di gasolio a causa della siccità e le alte temperature viene lanciato da Coldiretti Calabria, che chiede al Presidente Mario Oliverio di predisporre un’assegnazione supplementare di gasolio agricolo.
Il maggiore impiego dei mezzi per l’irrigazione dei campi a causa del caldo al di sopra della media del periodo – spiega Coldiretti Calabria – ha ridotto fortemente la disponibilità di gasolio agricolo delle aziende, che rischiano, da un lato, di non poter più irrigare e quindi di non poter ottenere una produzione e una qualità adeguata per prodotti come le patate, ortofrutta, ma anche per il mais e il foraggio per alimentare bestiame, e, dall’altro, di non poter far funzionare i mezzi per la raccolta e il trasporto.
“Le temperature record di luglio (minime superiori di 3,7 gradi alla media del periodo) – afferma Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – stanno mettendo a dura prova anche gli impianti di irrigazione dei Consorzi di Bonifica messi sotto sforzo per riuscire ad evitare che il caldo eccessivo “bruci” il raccolto”. La conseguenza è un forte aumento dei costi di produzione e soprattutto un calo sostanzioso delle riserve di carburante agricolo che bisogna ripristinare al più presto. E’ fondamentale perciò – chiede Coldiretti – che ci sia una assegnazione supplementare di gasolio per permettere i normali lavori di campagna per ottenere i prodotti di qualità che contraddistinguono l’agricoltura regionale e reddito per gli agricoltori.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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20 luglio 2015
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CALABRIA : EXPO, ARRIVANO A MILANO PRODUTTORI, ECCELLENZE TERRITORIO E CULTURA CALABRESE
Presentato il Programma al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
“La Calabria antica, autentica, accogliente” questo lo slogan scelto che farà da sfondo alla settimana della Calabria agricola e agroalimentare che si svolgerà a Expo Milano da lunedì 27 luglio a domenica 2 agosto. Il programma è stato presentato in modo significativo in una location d’eccezione: il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria” dove sono esposti, i famosi “Bronzi di Riace”. I numeri che Coldiretti Calabria porterà a Milano sono di grande rilevanza: 90 aziende agricole ed agroalimentari, 14 eventi che spaziano dalla cultura, al cibo, alla dieta mediterranea, ai beni culturali, all’agricoltura sociale, alla tutela del suolo e piano irriguo regionale, artigianato di qualità con in testa il maestro orafo Gerardo Sacco che impreziosirà il Palazzo Coldiretti (ingresso Cardo Sud) sede degli eventi in chiave calabrese. Ci saranno innumerevoli laboratori e degustazioni guidate con il meglio delle nostre produzioni e proprio perché il cibo è comunicazione vivace, l’agrichef Enzo Barbieri delizierà i palati anche quelli più esigenti. “La Calabria – ha affermato Pietro Molinaro presidente Regionale di Coldiretti Calabria – non è seconda a nessuno e i visitatori di tutto il mondo potranno conoscere da vicino e direttamente le eccellenze delle produzioni agricole della nostra regione, frutto della laboriosità e dell’alta professionalità raggiunta ormai nella realtà quotidiana delle campagne. L’ampio, stimolante e variegato programma, che abbiamo predisposto, è un investimento sicuro per il futuro perché servirà senza dubbio a veicolare una Calabria positiva che piace e vince, creando condizioni per far varcare sempre di più ai nostri prodotti i confini nazionali. Valorizzeremo i nostri punti di forza che sono tanti ed innumerevoli con un occhio particolare ai giacimenti storico culturali che cercheremo di raccontare con originalità, per suscitare attenzione e curiosità. Quello che ci inorgoglisce – ha continuato – è l’aver trovato una ampia condivisione al programma e alla partecipazione da parte dei Gal, Consorzi di Bonifica, Sindaci, cooperative ma anche dalla stessa Regione con in testa il Presidente Mario Oliverio che sarà presente in un particolare evento. Ci sarà anche la presenza il 29 luglio dell’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro – Squillace mons. Vincenzo Bertolone, proprio a voler sottolineare la sintonia con il messaggio dell’Esposizione Universale che punta a sensibilizzare proprio su un modello di sviluppo centrato sul lavoro degli agricoltori in grado di nutrire il pianeta attraverso la fornitura di cibo sano, sicuro e accessibile a tutti. Insomma una grande squadra quella che scenderà in campo a Milano e i produttori agricoli che con il loro lavoro ed entusiasmo saranno i protagonisti. Sarà una presenza forte e dinamica e con altre sorprendenti novità per testimoniare che attraverso l’operosità, l’ingegno e la capacità di innovazione delle  imprese e del territorio, la Calabria, ha l’opportunità di proseguire la scalata alla crescita, sviluppo e redditività.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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17 luglio 2015
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PSR 2014-2020: BISOGNA AVERE PIU’ FIDUCIA NEI GIOVANI CALABRESI CHE SI INSEDIANO IN AGRICOLTURA
Le proposte di Coldiretti Calabria che chiede una forte e chiara posizione politica-
Perché il negoziato con la Commissione europea è top secret?
“Vorremmo – è la richiesta di Coldiretti – che ci fosse più coerenza fra il programma di Governo del Presidente della regione a favore dei giovani e delle aree interne e quanto previsto nel PSR 2014-2020, anche perché sono sempre di più i giovani calabresi che scelgono di investire nell’agricoltura. La Calabria con il PSR 2014-2020 deve dare fiducia ai giovani”. Questa è la richiesta di Coldiretti Calabria. “Ad oggi – scrive Coldiretti – la strategia regionale per i giovani ed il sostegno per il primo insediamento, sono incoerenti con le politiche messe in campo a livello europeo e nazionale. Le scelte sul nuovo PSR 2014-2020, non incentivano in modo adeguato il sostegno ad una nuova classe imprenditoriale con la creazione di nuovi sbocchi occupazionali e modelli di business nell’agroalimentare regionale; così come è, i giovani under 40, nelle aree interne e svantaggiate, sono penalizzati , nel prendere in mano le redini aziendali. Dal PSR proposto viene fuori un “pacchetto giovani” riduttivo. Ma in concreto di cosa si tratta: presto detto. “Non prevedere nel PSR la concessione del premio con la massima intensità di aiuto previsto dal Regolamento nelle aree interne appare incoerente. La giustificazione al tavolo partenariale è mortificante. Infatti, si pensa di ridurre il premio per evitare presunte “beneficiate” a favore di giovani che incassato il premio sparirebbero e di inserire vincoli relativi ad investimenti obbligatori per far spendere il premio. Il premio, invece, come è noto ha finalità tese all’incentivazione per affrontare spese che non sono sostenute dal PSR. La Coldiretti è da sempre in prima linea per combattere le rendite, ma non può essere d’accordo sull’obbligo di dover effettuare investimenti per almeno 100mila €, non sempre necessari all’azienda. Fra l’altro – afferma Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – se si pensa di insediare circa mille giovani verrebbero impegnati almeno 100 milioni di euro, quando con le stesse risorse, senza il vincolo della spesa obbligatoria, si potrebbero insediare altri duemila giovani. L’iniziativa va lasciata al giovane che può elaborare un Business Plan in funzione della sua visione imprenditoriale e degli effettivi bisogni dell’azienda. Se la Regione teme imbrogli – chiarisce – ha tutti gli strumenti utili a stroncare qualsiasi iniziativa fraudolenta, in primis i controlli di primo e secondo livello a tappeto su tutti i beneficiari, senza contare che il premio è garantito da polizza fidejussoria a favore dell’Amministrazione. In nessuna regione – scrive Coldiretti – è stato previsto come condizione di ammissibilità l’obbligo di un investimento di almeno 100.000 €uro. Siamo al “rush finale” del negoziato con la Commissione Europea ed occorre un cambio di rotta con una chiara decisione. Un altro punto strategico – sottolinea ancora Coldiretti – è la poca informazione dell’Autorità di gestione alle richieste e proposte, non ultimo si rileva l’assenza di report dettagliati sulla fase negoziale con la Commissione dal 20 maggio u.s. in poi, che ad oggi è “top secret”. Invece è necessario più che mai dare unitarietà alla programmazione dei fondi comunitari. Coldiretti – è la chiosa finale – continuerà a rappresentare le esigenze del comparto agroalimentare e forestale della Calabria e dei comprensori rurali informando gli agricoltori, i giovani ed i cittadini della Calabria di quello che ha proposto, quanto è stato accolto, ma anche di ciò che non abbiamo condiviso e che, invece, viene contemplato nel Programma. L’esigenza è una:  scelte politiche coraggiose in grado di premiare la qualità e la capacità di guardare avanti con fiducia, in una Regione dove le eccellenze già fanno sistema.
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LA COLDIRETTI CALABRIA SI ASSOCIA AL DOLORE PER LA SCOMPARSA DEL PROF. GIOVANNI ANANIA
Ha dato lustro alla Calabria e al suo sistema universitario
“ Il prof. Giovanni Anania è stato un’economista di razza, capace di spaziare su vari temi, con un filo rosso costituito da un apporto a livello internazionale che ha prodotto contributi di riflessione e di approfondimento sui temi dello sviluppo agricolo e territoriale e delle relative politiche, nonché sulle questioni del commercio e delle relazioni economiche internazionali. Con la scomparsa del prof. Anania, docente all’UNICAL di Cosenza, la Calabria ma più in generale la comunità scientifica internazionale, perde una figura rara, brillante studioso da ricordare anche per “il suo rigore culturale e la sua passione civile, il suo personale disinteresse e il generoso senso delle istituzioni universitarie alle quali ha dato lustro”. Con queste commosse parole il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, ” ne ricorda l’impegno costante e generoso, all’interno del “Gruppo 2013 – Politiche europee, sviluppo territoriale, mercati” che ha operato nel’ambito del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione promosso da Coldiretti e dove contribuiva, insieme ad altri studiosi, in modo autorevole ad analisi e approfondimenti sui temi dello sviluppo agricolo e territoriale e delle relative politiche, nonché  e, soprattutto, nella prospettiva degli sviluppi successivi al 2013. “Una perdita incolmabile – conclude Molinaro – per la comunità scientifica, per l’ateneo, per gli studenti, per l’agricoltura, l’agroalimentare, per la moglie Margherita D’Aprile alla quale siamo profondamente vicini”.

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15.07.2015
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Coldiretti Calabria: Risorse della PAC e PSR non liquidate ancora una strada in salita: la Regione metta ordine all’Arcea.
Scongiurare le numerose istanze in “carta bollata” e pagare le aziende agricole
“La Regione ed Arcea – devono azzerare i gravi ritardi nella gestione dei pagamenti degli aiuti agli agricoltori e le inadempienze accumulatesi che impediscono il corretto svolgimento dell’utilizzo dei servizi del Sistema Informativo Agricolo Nazionale, a supporto degli adempimenti gestionali dei Fondi Comunitari nonché delle funzioni degli Organismi Pagatori, che è quello di pagare i contributi europei agli agricoltori con puntualità ed efficienza e senza ricorso ad azioni straordinarie di fine anno”. Con questo puntualizzazioni, e dopo diverse sollecitazioni la Coldiretti Calabria insiste con una lettera al Presidente Oliverio e ai Dirigenti: Nicolai (ARCEA) , Salvino (Dipartimento Agricoltura ), Zanfino (Autorità gestione PSR Calabria) . Coldiretti riferisce che sono o stanno per partire numerose istanze in “carta bollata” per le trascuratezze che si continuano a sommare sul mancato pagamento degli aiuti delle annualità pregresse della domanda unica e delle misure a premio del PSR 2007-2013 compresi gli aiuti per la manutenzione degli imboschimenti per i quali anche il Dipartimento deve completare le proprie attività delegate da Arcea. “ Gravi inadempienze – si legge nella lettera a firma del presidente Molinaro – che non escludono le responsabilità della Regione, riguardo gli impegni che deve garantire e che stanno impedendo la messa in linea e la piena operatività della macchina strumentale nazionale dei servizi gestionali ed operativi, accompagnata per tutte le regioni, dalla SIN srl – che deve, assicurare la corretta funzionalità ordinaria del sistema e il relativo sviluppo dei processi attuativi delle regole comunitarie di riferimento rispetto agli adempimenti amministrativi legati alle erogazioni delle risorse della PAC e del PSR il cui rinvio ulteriore, creerà danni ancora più gravi sul bilancio della regione. Tale stato di “stallo, – continua – se non affrontato con urgenza ed in via definitiva, mette in ballo anche le future risorse della PAC, oltre alle risorse attuali non liquidate del PSR 2007-2013. Basta dire che ad oggi sono da liquidare: i saldi dei premi 2014 non pagati (indennità compensative e biologico; riemissioni dei pagamenti non andati a buon fine, bloccati da 6 mesi a causa delle irregolarità rilevate della Commissione Europea e che riguarda numerose aziende; i saldi delle annualità 2013-2014 e precedenti della domanda unica. La Riforma della PAC caratterizzata da un copioso impianto normativo – ha determinato un notevole processo di rinnovamento amministrativo e organizzativo – a cominciare dal livello nazionale con le diverse norme ministeriali che esplicitano,anche un nuovo approccio della Pubblica Amministrazione verso il settore agricolo, liberandolo da lacci burocratici. Un processo che deve essere fatto anche in Calabria – riorganizzando Arcea ed il Dipartimento Agricoltura che dovranno assicurare anche l’attuazione della legge regionale 15/2015 sulle materie ritrasferite alla regione la cui gestione deve essere contenuta sul portale informativo agricolo . Ulteriori rinvii non sono più accettabili e l’attesa è stata fin troppo paziente. – rimarca Coldiretti – non è più tempo di altri rinvii, subito vanno pagati i saldi alle aziende. Le aziende agricole – continua la lettera – hanno bisogno di tempi certi e la Regione ed ARCEA li devono assicurare, perché gestiscono importantissime risorse che devono essere date agli agricoltori. Occorre pensare al presente e al futuro prossimo e metterci al passo con i tempi – chiede Coldiretti – attraverso una un’imponente riorganizzazione di Arcea e del Dipartimento Agricoltura per una dematerializzazione dei documenti e la conseguente digitalizzazione delle procedure, in particolare quelle riferite alla gestione della risorse ordinarie, nonchè una forte spinta improntata sulla semplificazione e sulla sussidiarietà quali fattori che contribuiscono ad essere competitivi ed efficienti.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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Mercoledì, 8 Luglio dalle ore 9,30
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LA MOBILITAZIONE A ROMA A DIFESA DEI FORMAGGI FATTI CON VERO LATTE: LA REGIONE IN PRIMIS PRENDA FORTE POSIZIONE
Molinaro: in Calabria a rischio settore importante per l’economia e il presidio del territorio
“In Calabria si sta puntando molto sulla zootecnia e sui formaggi (quelli fatti con latte vero) e l’Unione Europea, sotto il pressing delle lobby, vuole liberalizzare l’uso di latte in polvere per produrre formaggi? Siamo all’assurdo –commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – presente a Roma con una nutrita delegazione di allevatori, casari e consumatori calabresi che in piazza Montecitorio si sono mobilitati per impedire il via libera in Italia al formaggio e allo yogurt senza latte che danneggia e inganna i consumatori, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale. A rischio – prosegue – c’è un settore che – sottolinea rappresenta una voce più importante dell’agroalimentare e che svolge anche un ruolo insostituibile di presidio del territorio, nel quale la manutenzione è assicurata proprio dal lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali al pascolo. Il via libera alla polvere di latte significherebbe aumentare la dipendenza dall’estero con la chiusura delle stalle, la perdita di posti di lavoro e l’abbandono delle montagne e delle zone interne, a rischio spopolamento, dove il formaggio si fa con il latte vero. Sono interessi veri e reali – continua – che guardano a quello generale e che hanno visto cittadini-consumatori, Istituzioni nazionali e locali, imprenditori tutti uniti in questa sacrosanta battaglia sulla quale non arretreremo di un millimetro. Davanti a tali pericoli – chiede – che ci sia un posizionamento forte in primis della Regione, ma anche da parte di cittadini, trasformatori ed altre Istituzioni locali. Formaggi senza latte non li vogliamo!
08.07.2015
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria
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 in piazza Montecitorio a Roma 
LA CALABRIA CONTINUA A REAGIRE PER IL NO AL FORMAGGIO SENZA LATTE IN PIAZZA ALLEVATORI, CASARI E CONSUMATORI 
“Occorreva reagire infatti lo stiamo facendo con energia e tutta la nostra forza”. Posizione chiara ed inequivocabile quella della Coldiretti Calabria che con allevatori, casari e cittadini sarà in piazza a difesa del Made in Italy per impedire il via libera in Italia al formaggio e allo yogurt senza latte che danneggia ed inganna i consumatori, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale. “I cittadini-consumatori prediligono le provole, le ricottine, il caciocavallo, il pecorino etc. prodotti con il nostro latte al solo pensiero che possano essere fatti con il latte in polvere – afferma Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – resterebbero inorriditi. I riflessi negativi sulla nostra regione sono molto seri – precisa – perché si danneggiano produzioni, territori, economia, occupazione con prodotti di nessuno standard qualitativo. In Calabria, produciamo 614.330 quintali di latte ma tra latte importato e quello delle cagliate si arriva ad una quantità di 749.233 quintali di latte (il 122% della produzione calabrese). Se oltre questo, si permetterà di produrre formaggi con il latte in polvere, ci troveremmo davanti una vera e propria sciagura”. L’appuntamento è per mercoledì 8 Luglio, dalle ore 9,30, in piazza Montecitorio a Roma dove sarà possibile conoscere direttamente il metodo tradizionale di preparazione del formaggio e il grande patrimonio di diversità dei formaggi. Saranno pero’ anche svelati i trucchi dei furbetti del formaggino che vogliono speculare sulla qualità italiana. L’obiettivo è difendere la legge n.138 dell’11 aprile del 1974 che da oltre 40 anni garantisce all’Italia primati a livello internazionale nella produzione casearia anche grazie al divieto all’utilizzo della polvere al posto del latte. Il superamento di questa norma provocherebbe l’abbassamento della qualità, l’omologazione dei sapori, un maggior rischio di frodi e la perdita di quella distintività che solo il latte fresco con le sue proprietà organolettiche e nutrizionali assicura ai formaggi, yogurt e latticini Made in Italy. Con migliaia di manifestanti ci sarà il presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo che insieme ai rappresentanti della principali associazioni dei consumatori accoglierà i cittadini, i parlamentari dei diversi schieramenti e i rappresentanti delle Istituzioni che intendono sostenere la battaglia per il Made in Italy con una apposita sollecitazione al Parlamento per la difesa della qualità del sistema lattiero caseario italiano. 
Con l’occasione sarà presentato uno studio Coldiretti sui primati lattiero-caseari italiani nel mondo.Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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26-06-2015
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COLDIRETTI CALABRIA, ANTICIPO PAC 2015 CON CREDITAGRI ITALIA
MOLINARO: LIQUIDITÀ IN TEMPI BREVI PER GLI AGRICOLTORI
Anche per il 2015, attraverso la struttura dedicata della Coldiretti, CreditAgri Italia, mette a disposizione delle imprese agricole lo strumento dell’anticipo PAC per soddisfare, almeno in parte, le esigenze di credito a breve delle imprese agricole. “E’ una opportunità importante – tiene a sottolineare Pietro Molinaro presidente della Coldiretti calabrese – anche perché le imprese agricole potrebbero attende anche sino a giugno 2016, quindi quasi un anno prima di ricevere il pagamento dei premi previsti dalla nuova politica agricola europea. Infatti, attraverso la sottoscrizione di appositi accordi con alcuni Istituti Bancari Partner, è stato messo a punto e condiviso un modello operativo in grado di favorire l’accesso al credito da parte delle imprese agricole, che potranno così richiedere un finanziamento fino all’importo massimo dell’80% dell’importo richiesto nella domanda unica a tassi di assoluto vantaggio. In sostanza, si definisce una soluzione di accesso ai finanziamenti di «Anticipo contributo PAC», tramite la rete di sportelli CAA Coldiretti e l’intervento in garanzia di Creditagri Italia, con efficienza e rapidità di erogazione. Nella quantificazione dell’importo erogabile, si terrà conto delle novità introdotte dalla riforma della PAC 2014-2020. Per avere un elemento attendibile, sul quale parametrare l’anticipazione richiedibile, si fa riferimento alle due componenti «certe» del contributo, il pagamento base e il greening. E’ possibile richiedere, alternativamente, 3 differenti tipologie di finanziamento per l’anticipazione che può essere: annuale, biennale e triennale. Gli importi calcolati, tramite simulazione da parte del CAA non possono essere modificati dalla banca. Tutte le richieste sono assistite da garanzia a prima richiesta pari al 5% dell’importo da parte di Creditagri Italia. CreditAgri Italia è un Ente Finanziario sottoposto alla Vigilanza della Banca d’Italia, il cui presidente nazionale è il prof. Sabino Cassese, in grado di mettere a disposizione delle imprese agricole prodotti e servizi in convenzione con primari Istituti di Credito a tassi e condizioni riservate. In modo semplice e immediato, i titolari delle aziende che decideranno di aderire potranno richiedere l’anticipazione del premio senza dover attendere l’erogazione da parte dell’Organismo Pagatore. “Consigliamo agli agricoltori – conclude Molinaro – per maggiori dettagli sulle opportunità offerte, possono rivolgersi direttamente ai nostri sportelli CAA Coldiretti dove è stata presentata la Domanda Unica PAC”.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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26.06.2015
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PROVINCIALE DI CROTONE: ATTIVI LE PROCEDURE PER IL RICONOSCIMENTO DELLA CALAMITA’
Molinaro: delimitazione del territorio e quantificazione dei danni
“La forte grandinata che si è abbattuta oltre dieci giorni fa sul cirotano, colpendo diverse colture ed in particolar modo i vigneti proprio nella fase importante della maturazione delle uve, deve essere affrontata con risolutezza”. Questo chiede Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria che invita l’Amministrazione Provinciale di Crotone a mettere in atto le procedure previste con la relativa delimitazione del territorio e la quantificazione dei danni. L’azione di monitoraggio delle zone colpite deve essere fatta in modo rigoroso – precisa – essa è necessaria al fine di valutare l’incidenza dei danni e conseguentemente vengano attivate tutte quelle procedure necessarie per il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Inoltre Coldiretti inviata anche i Sindaci dei Comuni interessati affinchè anch’essi continuino ad attivarsi per verificare l’entità dei danni dovuti alla forte grandinata. La Coldiretti Calabria si rende disponibile ad ogni forma di collaborazione.

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24 giugno 2015
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Il prof. Sabino Cassese nuovo presidente di Creditagri Italia
Credito in agricoltura? Coldiretti guarda avanti sempre più con autorevolezza e competenza
“Il credito alle imprese agricole negli ultimi anni si è notevolmente contratto e questo è stato un nervo scoperto per consolidare investimenti da parte delle azienda agricole condotte in particolare dai giovani ma Coldiretti – sottolinea Pietro Molinaro presidente regionale – si è attrezzata per tempo con CreditAgri Italia, la “finanziaria degli agricoltori italiani” promossa dalla Coldiretti che offre servizi creditizi e tecnico finanziari a beneficio della filiera agricola ed agroalimentare italiana fatta da imprese agricole, agroalimentari, cooperative e società agroindustriali. Il prof. Sabino Cassese giudice emerito della Corte Costituzionale è stato eletto presidente e guiderà l’ articolato Ente Finanziario di garanzia mutualistica italiano operante in agricoltura e iscritto nell’Elenco Speciale ex Art. 107 del Testo Unico Bancario. Una Finanziaria di interesse pubblico sottoposta al controllo e vigilanza da parte della Banca d’Italia, presente e operativa anche in Calabria e che cresce costantemente. Ad oggi, ha erogato a livello nazionale 3,6 miliardi di credito a circa 30mila aziende di cui 18mila condotte da giovani. All’atto dell’elezione, illuminanti e significative le parole del prof. Cassese che ha dichiarato: “Ho accettato la proposta di assumere la presidenza di CreditAgri per l’apprezzamento per le realizzazioni e per il programma di attività di Coldiretti al servizio dell’agricoltura Italiana”, esprimo una valutazione positiva del disegno organizzativo e operativo di CreditAgri che attraverso l’accorpamento di 40 confidi locali e la loro gestione unitaria è sia un alleato importante del sistema agricolo italiano, sia un essenziale supporto del sistema creditizio nazionale”. Non possiamo che essere soddisfatti – commenta Molinaro – guardare sempre avanti è il nostro obiettivo quotidiano, e contribuire a favorire l’accesso al credito destinato prevalentemente a sostenere processi di investimento a medio – lungo termine, orientando le imprese alla razionalizzazione e miglior utilizzo della finanza d’impresa sono oltretutto i presupposti necessari e inderogabili anche per la completa, efficace e necessaria realizzazione tra l’altro delle misure previste dal PSR 2014-2020 e, CreditAgri in Calabria è pronta a continuare ad accompagnare le imprese per il credito in generale e per gli investimenti.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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19 giugno 2015
————————- CATANZARO: CAMBIO DELLA GUARDIA ALLA DIREZIONE DELLA COLDIRETTI DI CATANZARO
La direzione diventa unica nelle tre provincie: Pietro Bozzo succede a Francesco Manzari
Il calabrese Pietro Bozzo, direttore della Coldiretti di Crotone, è il nuovo direttore della Coldiretti Interprovinciale di Catanzaro – Crotone – Vibo Valenzia. Succede a Francesco Manzari trasferito nella sede di Matera. “Sono onorato della nomina alla direzione delle tre province – ha affermato i direttore Bozzo – e di continuare a lavorare proficuamente con il Presidente Roberto Torchia e tutta la dirigenza per raggiungere obiettivi comuni e di continua crescita. In continuità con la direzione che mi ha preceduto e che ringrazio – continuato Bozzo – lavorerò perché si realizzi sempre meglio il progetto di Coldiretti per la filiera agricola italiana che, facendo leva su distintività e legame con il territorio, è l’unico in grado di assicurare reddito alle imprese agricole e agroalimentari.” “Il Presidente Interprovinciale Torchia ha sottolineato che la direzione interprovinciale unica permetterà uno sguardo d’insieme ancora più concreto ,con la possibilità di ottimizzare progetti economici e sociali nonché le risorse umane con una presenza ancora più costante nelle zone e confronto con i produttori agricoli.” Il presidente regionale Molinaro, si è detto certo che “si intensificheranno iniziative organizzative e sindacali e saranno consolidati con dinamismo e il protagonismo necessario i progetti e le politiche di valorizzazione del “made in Calabria”, per offrire sempre maggiori opportunità di reddito per le imprese agricole – agroalimentari ed i territori ed in tale ottica sarà determinante il ruolo del nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 per accompagnare le imprese in questo percorso”.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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17-06-2015
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IL COMUNE DI CROTONE ADERISCE AL PARTENARIATO PROPOSTO DA COLDIRETTI
Concessi spazi per la vendita diretta della rete “Campagna Amica”: dalle nostre campagne ai cittadini
Una straordinaria e positiva attenzione della Amministrazione Comunale di Crotone
Il comune di Crotone, avrà il mercato richiesto dalla Coldiretti e rientrante nel progetto di Campagna Amica. La Giunta Comunale del comune pitagorico, ha infatti autorizzato e concesso gli spazi fino a settembre 2015 (prorogabile per altri tre mesi) per lo svolgimento dell’agrimercato che si svolgerà il martedì e giovedì dalle 17,00 alle 20,00 nell’area presso il PalaMilone e il venerdì sempre dalle 17,00 alle 20,00 nell’Area Piazzale Ultras (lungomare cittadino). Di rilievo sono le motivazioni poste a base della delibera della Giunta stato, dove afferma che: “l’iniziativa rappresenta un’opportunità sempre più consolidata per la massima valorizzazione delle ricchezze espresse dai nostri territori rurali in una provincia a forte vocazione agricola ed in continua crescita, caratterizzata da imprese che nel tempo hanno scelto di investire lungo questo trend per migliorare e generare occupazione e reddito, ha di fatto posto le basi per incentivare nuove tipologie di azioni utili a migliorare il reddito aziendale, nel rispetto del concetto di multifunzionalità”. Questo servirà anche ad accrescerne l’attrattiva, rigenerare e valorizzare il tessuto urbano. “Dalle nostre campagne ai cittadini – ha sottolineato il presidente Roberto Torchia – : sono certo che i cittadini e i turisti, apprezzeranno i prodotti agro -alimentari proposti dai produttori del territorio con i loro profumi e colori. Un sentito grazie – aggiunge – alla volontà del sindaco Vallone e dell’intera Giunta Comunale che ha inteso premiare le imprese agricole ed agroalimentari che in numero sempre maggiore sono condotte dai giovani. Nel rispetto della “stagionalità” a disposizione dei cittadini ci saranno prodotti ortofrutticoli e agricoli, nonché formaggi, salumi, vini, olio, confetture e tanti altri prodotti provenienti dal territorio e quindi a “km Zero”. “Il mercato di Campagna Amica – riferisce il Direttore Pietro Bozzo – è il “contenitore” che promuove l’agricoltura e l’alimentazione made in Italy attraverso forme di vendita e consumo che accorciano la filiera agro-alimentare, più vantaggiose sia per i produttori che per i cittadini –consumatori. Al di là di tutti i vantaggi derivanti dalla vendita diretta, del diverso approccio al consumo, legato sia all’eticità che alla stagionalità del prodotto, questo tipo di mercato permette di promuovere anche e soprattutto il territorio e la sua economia.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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13 giugno 2015
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MOLINARO- LA CRESCITA DEI MANGIMI OGM FREE: UNA GARANZIA PER I CONSUMATORI E I NOSTRI ALLEVAMENTI
Opportunità notevoli per i nostri cerealicoltori e per la rete dei Consorzi Agrari calabresi
Il mercato dei mangimi senza Ogm negli ultimi tre anni cresce in Italia e anche in Calabria. Parallelamente crescono le opportunità per i nostri cerealicoltori delle aree maggiormente vocate vista anche la richiesta di cereali che è destinata a svilupparsi. Una buona occasione – afferma Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – ad esempio per i produttori di mais del crotonese che qualificando la loro produzione, potranno avere sbocchi sul mercato e prezzi adeguati. Questo – prosegue – significa anche rivitalizzare il ruolo della rete dei Consorzi Agrari nella nostra Regione che venderanno mangimi OGM free. “Si tratta di una vera svolta per i Consorzi Agrari – sottolinea Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – a significare che l’elemento valoriale del NO OGM assume sempre più un ruolo strategico a salvaguardia della qualità e della distintività delle nostre produzioni. I Consorzi Agrari in Calabria – prosegue – sono una realtà e unici attori sul mercato che possono controllare la filiera partendo dal seme, giocano un ruolo importante nel panorama agroalimentare. Il tutto si traduce in grandi opportunità anche per gli allevatori che intendono distinguere e valorizzare le loro produzioni ma anche per i cerealicoltori che attraverso contratti di filiera possono accorciarle e valorizzare le produzioni locali di qualità”. Consorzi Agrari d’Italia, con le strutture di riferimento sul territorio regionale , si pone dunque l’obiettivo della valorizzazione dell’identità territoriale, proponendosi, sempre di più, come elemento aggregante in un contesto generale agricolo in cui fattori quali esperienza, professionalità, capillarità territoriale, efficienza nel fornire servizi alle imprese, possono risultare elementi strategici fondamentali e vincenti. Dopotutto, i consumatori, sono disposti a pagare di più per avere la carne cerificata come proveniente da alimentazione priva di ogm.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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11-06-2015
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A CATANZARO: TUTTI I GIOVEDI’ IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA IN PIAZZA DUOMO DALLE NOSTRE CAMPAGNE AI CITTADINI
Una straordinaria e positiva attenzione della Amministrazione Comunale di Catanzaro
Il comune capoluogo di Regione Catanzaro, avrà il mercato settimanale richiesto dalla Coldiretti di Catanzaro e rientrante nel progetto di Campagna Amica. La Giunta Comunale su proposta dell’assessore Saverio Loiero ha infatti autorizzato in via sperimentale e per la durata di un anno (fino a maggio 2016) lo svolgimento del “farmer market”sarà in Piazza Duomo ogni giovedì dalle 14,30 alle 21,00. “Dalle nostre campagne ai cittadini – ha sottolineato il presidente Molinaro – : sono certo che i cittadini di Catanzaro, ma anche quelli dei quartieri, sapranno apprezzare i prodotti alimentari proposti dai produttori del territorio con i loro profumi e colori. Un sentito grazie alla volontà del sindaco Abramo e dell’intera Giunta Comunale che ha inteso premiare le imprese agricole ed agroalimentari che in numero sempre maggiore sono condotte dai giovani. Lo spazio concesso è necessario per ospitare circa 15aziende. A disposizione dei cittadini ci saranno prodotti ortofrutticoli e agricoli, nonché formaggi, salumi, vini, olio, confetture e tanti altri prodotti provenienti dal territorio e quindi a “km Zero”. Il mercato di Campagna Amica, è il “contenitore” che promuove l’agricoltura e l’alimentazione made in Italy attraverso forme di vendita e consumo che accorciano la filiera agro-alimentare, più vantaggiose sia per i produttori che per i cittadini –consumatori. Al di là di tutti i vantaggi derivanti dalla vendita diretta, del diverso approccio al consumo, legato sia all’eticità che alla stagionalità del prodotto, questo tipo di mercato permette di promuovere anche e soprattutto il territorio e la sua economia oltre a dare un contributo per animare e popolare il centro storico della città. “. E’ sempre di più apprezzato – conclude Molinaro – valorizzare questo stile di vita sano, attraverso il consumo di prodotti freschi, che dalle vicine campagne arrivano sulle tavole dei catanzaresi”.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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06-06-2015
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FALSI BRACCIANTI NEL CATANZARESE: BENE LA DENUNCIA ALLA CORTE DEI CONTI
Molinaro: controlli rapidi e mirati al reticolo di faccendieri per non danneggiare le vere imprese
“Una ricaduta negativa complessiva per i reati commessi, in termini economici ma anche di diseducazione alla legalità questo il quadro che – a giudizio di Coldiretti Calabria – viene fuori dalla denuncia alla Corte dei Conti da parte della Guardia di Finanza e dal comando provinciale dei Carabinieri di Catanzaro sull’illecita percezione di finanziamenti pubblici sotto forma di prestazioni a sostegno del reddito erogate dall’I.n.p.s., con particolare riferimento all’indennità di “disoccupazione agricola”, all’indennità di “maternità” e “malattia”, nonché a taluni “aiuti” all’agricoltura stanziati dall’Unione europea nell’ambito della Politica agricola comune. Ancora una volta nel ringraziare le Forze dell’Ordine – commenta Pietro Molinaro – di fatto ad essere danneggiate sono le vere imprese agricole, vi è una evidente distorsione del mercato del lavoro che deborda in altre aree alimentando un sistema perverso di intrecci e rapporti che sicuramente non fanno il bene della Calabria”. . Qualcuno con operazioni fraudolente e truffaldine che servono solo ad arricchirsi e che con l’agricoltura non ha niente a che vedere, vuole vanificare il grande sforzo di ammodernamento e competitività che sta compiendo l’agricoltura calabrese. Questi perversi meccanismi messi in atto, creano sleale concorrenza, e cosa ancor più grave scoraggiano i tanti giovani ed onesti imprenditori che con passione, voglia di fare ed impegno stanno costruendo prospettive in direzione dello sviluppo, della crescita e della buona e sana occupazione. Per la Coldiretti, bisogna proseguire incessantemente perseguendo anche quel reticolo di operatori-“faccendieri” “professionisti delle carte” che alimentano un circuito perverso e si arricchiscono sfruttando quelli che sono i diritti e la dignità delle vere imprese e dei veri lavoratori. Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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29 maggio 2015
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BOMBA D’ACQUA NEL VIBONESE: FARE LA CONTA DEI DANNI ED INTERVENTI PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO
Sull’impiego delle risorse non si può più attendere
“L’ ondata improvvisa di maltempo con una vera e propria bomba d’acqua che ha colpito il vibonese ed in particolare la fascia che da Francavilla Angitola va fino ad Acconia, ripropone l’impegno, non più rinviabile, degli interventi di prevenzione per la mitigazione del rischio idrogeologico”. Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria va dritto al cuore del problema, infatti commenta: “l’ingrossamento dei torrenti che non vengono puliti da troppi anni è la causa di alluvioni che danneggiano, come è avvenuto, aziende agricole e compromettono raccolti, strutture e macchinari. Molto spesso – continua – si vanificano i risultati economici di un intero anno di lavoro, ma anche molte opportunità di occupazione stagionale. La Coldiretti in prima battuta, nel dichiarare la propria disponibilità, chiede ai Comuni interessati e all’Amministrazione provinciale di Vibo Valenzia di effettuare con immediatezza la conta dei danni in modo da avere il quadro preciso della situazione e poi di mettere mano ad interventi di prevenzione impiegando le risorse, che ci sono, relative ai fondi sul dissesto idrogeologico. “Sul dissesto è necessaria una accelerazione – continua – anche individuando con certezza competenze e chi deve fare e che cosa. I Consorzi di Bonifica, – conclude – sono pronti a raccogliere la sfida per un piano di messa in sicurezza del territorio”.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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26 maggio 2015
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PROSEGUONO GLI INCONTRI DELLA COLDIRETTI: LE NOVITA’ PAC e PSR 2014-20 AL CENTRO DELL’ATTENZIONE
Domani mercoledì 27 maggio p.v alle ore 10,30 – Sala Centro Aggregazione sociale comune di Sant’Onofrio (VV)
Proseguono gli incontri della Coldiretti Calabria infatti domani mercoledì 27 maggio p.v. alle ore 10,30 nella Sala del Centro di Aggregazione Sociale a Sant’Onofrio (VV) si terrà un incontro territoriale della Coldiretti Calabria su PAC (Politica Agricola Comunitaria) e PSR (Piano di Sviluppo Rurale) 2014-2020. “Sono temi di scottante attualità – sottolinea Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria che interverrà all’incontro – e come Coldiretti intendiamo accompagnare gli agricoltori a fare scelte importanti per il presente e futuro delle aziende e dei territori”.Oltre ai rappresentanti dei comuni del territorio, parteciperanno: Onofrio Casuscelli presidente Coldiretti di Vibo Valentia, Francesco Manzari direttore Coldiretti Catanzaro-Vibo, Giovanni Cipolla e Mario Todeda esperti. “E’ un confronto incessante ed una informativa puntuale quella che stiamo svolgendo – commenta Pietro Molinaro – che sta riscuotendo notevole interesse e consensi. C’è grande attenzione sulla nuova Politica Agricola Comunitaria e gli aiuti diretti agli agricoltori e sul PSR 2014-2020 e pertanto verranno approfondite ed illustrate tutte le novità sui vari settori produttivi, con particolare attenzione alle richieste che verranno dalle aziende agricole ma si dibatterà anche su tematiche locali.

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23-05-2015
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TROPPI SPRECONI E SPRECHI DELLA SANITA’ CALABRESE
Coldiretti: La gestione manageriale della sanità è un’enorme piramide troppo appuntita e spesso senza controlli
“Un pozzo di San Patrizio inesauribile e da cui si attinge a piene mani. Questo sembra essere la sanità calabrese, paradossalmente “eterna ammalata”. La storia continua a ripetersi e la sanità regionale, aldilà di qualche parola chiave (’equità, efficienza, efficacia), evidentemente senza troppo significato e riscontro, da noi non si sa da dove si parte né dove si vuole arrivare e continua a cumulare debiti su debiti con sacche di inefficienza ed insipienza burocratica paurose che emergono quotidianamente”. Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, chiede proprio sui temi gestionali al Commissario Scura, al Governo e al Consiglio regionale una profonda riflessione e cambio di rotta, altrimenti aggiunge “il bilancio della Calabria con una sanità vorace rischierà il default e gli investimenti in tutti i settori avranno vita dura. La sfida del risanamento della sanità – continua – deve essere una priorità altrimenti la spesa continuerà crescere e il diritto alla salute dei cittadini sarà sempre di più a rischio. Il front office, cioè la rete ospedaliera in qualche modo funziona, nonostante sacrifici e abnegazione da parte del personale medico e paramedico, ma sulla giungla che vi è dietro, fatta di “presunti” manager e direttori generali e tanto altro, forse bisogna stendere un velo pietoso. Siamo quasi all’abc se è vero come ci dicono le cronache che si pagano fatture più volte, ci sono consulenze (di vario tipo) d’oro, macchinari che vengono acquistati e non vengono messi in funzione, extrabudget; ed ancora, gli operatori devono aspettare oltre 2 anni per aver pagate le fatture emesse, mentre i cittadini devono attendere mesi per prenotare esami e fare visite specialistiche. La disorganizzazione è a tutti i livelli, l’informatizzazione degli uffici è ancora scarsa. Non esistono sistemi di controllo per i servizi erogati. Ci troviamo quasi all’anno zero. Insomma nessun controllo ne preventivo ne a risultati raggiunti. Coldiretti, come rappresentanza di interessi e forza sociale, vuole partecipare al miglioramento della sanità calabrese. Quali sono ad oggi i risparmi realmente conseguiti, anno per anno, e quale è l’impegno per non creare più un centesimo di deficit? Qualcuno dovrebbe pur dircelo!!!! E’ giunto il tempo di aggredire gli sprechi, partendo dal mitico costo della siringa che deve essere uguale in tutta Italia. La sanità è il principale bersaglio nella ricerca della quadratura dei conti pubblici ma la gestione sanitaria prima ASL e oggi ASP e quant’altro è troppo appuntita e confidare solo in una conversione “etica” forse non è sufficiente, occorrono sanzioni più severe e certe per chi ha sbagliato, altrimenti i recuperi di efficienza rimangono una chimera. I conti in disordine non sono accettabili – rimarca Molinaro – anche perché questo comporterà sacrifici notevoli per i cittadini e risulta che la Calabria è tra le Regioni con il minor numero di cittadini molto soddisfatti dell’assistenza medica ospedaliera e se si considera la mobilità interregionale, un indicatore indiretto della qualità dei servizi, la Calabria è di nuovo nel gruppo degli ultimi. E ancora il numero di cittadini che restano in regione per farsi curare, la Calabria registra una tra le più basse percentuali del paese. Una vicenda, quella della sanità, che si presta senza dubbio a più commenti. Ma certamente ed è del tutto evidente che gli attuali meccanismi di controllo sui sistemi sanitari regionali non funzionano e questo – conclude il presidente di Coldiretti– deve essere assolutamente colmato.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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22.05.2015
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A Marano Principato SocialMente Attivi, un progetto per valorizzare la persona e il territorio
Continuano a salire i metri quadri di orto pubblico in Calabria – L’iniziativa di Marano Principato
Sale l’interesse di città, paesi in Calabria nel destinate ad orti pubblici svariati metri quadri di terreno di proprietà comunale divisi in piccoli appezzamenti e adibiti alla coltivazione ad uso domestico, all’impianto di orti e al giardinaggio ricreativo.. Si tratta di una risposta alla crescente domanda di verde anche nelle città che complice la crisi spinge un italiano su quattro alla coltivazione fai da te per uso domestico. Le coltivazioni degli orti urbani – sottolinea Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – non hanno scopo di lucro, sono assegnati in comodato ai cittadini richiedenti e forniscono prodotti destinati al consumo familiare e, oltre a rappresentare un aiuto per le famiglie in difficoltà e ad avere anche un valore didattico, concorrono a preservare spesso aree verdi interstiziali tra le aree edificate per lo più incolte e destinate all’abbandono e al degrado. Di tale possibilità, si è fatto carico anche il comune di Marano Principato (CS) dove è stato presentato nella Sala Consiliare il progetto denominato ‘SocialMente Attivi’, promosso dall’Amministrazione Comunale e fortemente voluto dall’Assessore alle Politiche Sociali A. Roberto Bilotto. Gli orti sociali, grazie all’accordo con Coldiretti Calabria, entreranno in filiera ‘Campagna Amica’. Gli ambiti di azione e i dettagli del progetto composto da 5 sotto progetti, sono stati esposti e illustrati nel corso della manifestazione. In seguito a dimostrazione di interesse, lo sviluppo e la realizzazione dello stesso è stato affidato all’Associazione CtgOps!. Un progetto che mira a coinvolgere i cittadini in attività volte alla valorizzazione del paesaggio, al ritorno all’agricoltura, alla conoscenza della storia, all’educazione allo sport e al benessere. Un progetto complesso e di grande impatto sociale: alla base la realizzazione degli orti sociali. L’Amministrazione del sindaco Tenuta, ha messo a disposizione un terreno di circa 1200 mq che, suddiviso in lotti, sarà dato in affido a persone disagiate, giovani inoccupati, associazioni, disoccupati, pensionati residenti nel Comune. Alla presentazione sono intervenuti il Presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, il consigliere regionale On. Orlandino Greco che .ha ribadito la validità del modello di sviluppo che punta su agricoltura e agroalimentare e che queste iniziative senza dubbio ne rafforzano la sensibilità nei confronti di istituzioni, cittadini e imprenditori agricoli. Ha partecipato anche il sindaco di Castrolibero Giovanni Greco che riproporrà analoga esperienza nel suo comune.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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20 maggio 2015
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COLDIRETTI: IL NON FUNZIONAMENTO DI ARCEA PENALIZZA GLI AGRICOLTORI CALABRESI
Molinaro: gli asset di valore sono 430 milioni di € annui erogati, 120mila aziende agricole interessate, 140mila domande annue
“Attualmente ARCEA si trova in una situazione di stallo operativo generato dalla disfunzione dei servizi della SIN per la mancata sottoscrizione del contratto per l’utilizzo del Sistema Informativo e dei Servizi conseguenti, determinando il mancato pagamento degli aiuti, a migliaia di agricoltori per le campagne 2012-2014”. Una preoccupazione legittima e molto avvertita, che ha portato Pietro Molinaro, Presidente di Coldiretti Calabria, a scrivere una lettera al Presidente della Giunta Mario Oliverio. “E’ evidente che l’Agenzia – si legge – svolge una funzione importantissima per la corresponsione delle somme agli agricoltori, e tale compito, diventa ancora più rilevante nell’attuazione della nuova Politica Agricola Comune 2015-2020. Nel 2009, la nostra Regione, in linea anche con altre Regioni, giunse alla decisione di dotarsi di un proprio Organismo Pagatore per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA). L’attività dell’ARCEA è rilevante infatti, i pagamenti annuali erogati agli agricoltori calabresi sui Fondi della Politica Agricola Comune, raggiungono il ragguardevole valore annuo di circa 430 milioni di euro con 120.000 aziende agricole interessate; con una fortissima ricaduta economica sull’intero tessuto produttivo e sociale. Quelli sopra evidenziati, sono assett (attività di valore) che devono essere mantenuti e costantemente alimentati, sia in termini organizzativi sia di flusso finanziario, al fine di garantire la corretta attività gestionale e di controllo dell’ingente numero di procedimenti per i pagamenti di 140.000 domande annue. Infatti, la notevole complessità delle attività gestionale obbligatorie (istruttorie e controlli) per l’assegnazione dei nuovi diritti, la presentazione delle domande e il successivo pagamento, passano attraverso l’utilizzo obbligatorio del Sistema Informativo Agricolo Nazionale per lo sviluppo dell’Agricoltura (SIAN) gestito dalla società SIN. Tale stato di cose, – preoccupa Coldiretti poiché, rischia di sfociare in numerosi contenzioni che, se non definiti e ricondotti a carico della spesa comunitaria, nei tempi utili, significherà scaricare i danni finanziari conseguenti, sul bilancio regionale, il cui valore – rileva -sarà ben oltre l’importo che la Regione deve rendere disponibile per l’esercizio delle attività delegate dalla Commissione Europea sulla gestione dei pagamenti. Un pericolo incombente che va assolutamente scongiurato!! Davanti a tale stato delle cose – chiede Molinaro – riteniamo urgente debba essere ripristinata la piena operatività ed efficienza di ARCEA, al fine di garantire certezze agli agricoltori sulla erogazione, delle risorse finanziarie e relative soprattutto alle ultime annualità 2013 e 2014, che rappresentano il biennio di riferimento per l’attribuzione dei nuovi titoli da assegnare agli agricoltori per il prossimo periodo 2015-2020.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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14 maggio 2015
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MADE IN ITALY: IN USA SALUMI TAROCCHI SUPERANO ORIGINALI, BENE OK EXPORT MA LA CALABRIA RESTA A BOCCA ASCIUTTA
Molinaro: oltre al danno la beffa drammaticamente la Calabria non potrà avvantaggiarsene
Con il venir meno delle restrizioni sarà piu’ facile esportare salami, pancette, culatello e coppe in Usa dove sul mercato prevalgono le imitazioni dei salumi e prima fra queste la soppressata calabrese. “Drammaticamente – afferma Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – la Calabria non potrà avvantaggiarsi nell’export dopo l’annuncio del Ministero della Salute sul fatto che le Autorità statunitensi hanno finalmente rimosso una serie di misure che limitavano fortemente l’export dei prodotti a base di carne cruda, operanti dal settembre del 2013. Infatti, come abbiamo denunciato più volte la Calabria non è territorio dichiarato ufficialmente indenne dalla vescicolare suina e quindi continuerà a subire le restrizioni di “regione canaglia”. Oltre al danno la beffa – commenta Molinaro – la nostra soppressata (vedi foto) ed i nostri salumi DOP sono i più imitati e noi non possiamo esportare!!! Una filiera storica, conosciuta e apprezzata nel mondo, con ben quattro DOP, subisce forti limitazioni a causa di ritardi burocrati ed inefficienze varie che non consentono l’eradicazione delle epizozie”. Il superamento del blocco ci poteva consentire – continua – di aumentare le esportazioni anche grazie al tasso di cambio favorevole che sta facendo impennare le esportazioni negli Usa a ritmi crescenti. Per l’irresponsabilità di pochi, tra l’altroben individuati, da anni sta pagando e continuerà a pagare la Calabria con il rischio che dei nostri veri e autentici salumi resteranno nel mondo solo le foto. Ribadiamo e reiteriamo l’urgenza affinchè il Presidente Oliverio e il Commissario Scura intervengano con determinazione.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria
Nella foto allegata: due prodotti statunitensi che imitano il made in Italy tra cui una falsa soppressata calabrese.
Si autorizza la libera pubblicazione dell’immagine

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14.05.2015
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IMU AGRICOLA 2015: L’OPPORTUNITA’ OFFERTA DAL PARLAMENTO RAFFORZA L’AZIONE DEI SINDACI PER IL PARLAMENTO ESENZIONE PER AFFITTI FAMILIARI
C’è grande attenzione sulla vicenda dell’IMU agricola e Coldiretti ne sta seguendo da vicino l’evoluzione. “Continuare l’impegno per l’IMU 2015 è molto importante – sottolinea Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – che ritorna a chiedere ai sindaci di ridurre al minimo l’aliquota da applicare nel 2015 ai terreni agricoli nei comuni interessati ed inoltre a riservare interesse nell’aggiornamento degli indici, che va fatto dai comuni entro il 30 giugno e il 31 dicembre. A tal proposito, occorre prestare attenzione alla classificazione per grado di montanità, che prevede la suddivisione dei comuni in “totalmente montani”, “parzialmente montani” e “non montani”, non è una “classificazione Istat” ma l’esito dell’applicazione dell’art. 1 della legge 991/1952 – Determinazione dei territori montani. Tale classificazione viene trasmessa all’Istat dall’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), ed è una tra le informazioni di interesse ai fini dello studio statistico del territorio comunale congiuntamente ai codici statistici comunali. “Su questa specifica indicazione – prosegue – abbiamo già scritto ai sindaci interessati. Ma un’altra novità positiva si va profilando – comunica Molinaro. L’Assemblea della Camera dei Deputati ha approvato alcune mozioni che impegnano il Governo a modificare o rivedere i criteri per l’esenzione dell’IMU dovuta per i terreni agricoli montani, collinari e svantaggiate. In particolare, Coldiretti auspica che si dia seguito all’impegno sollecitato nella mozione firmata da oltre 50 parlamentari di maggioranza in cui, tra l’altro, si chiede di ampliare l’ambito delle esenzioni dando priorità ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola, tenendo altresì conto di coloro i quali concedono in affitto a soggetti professionali, in modo particolare tenendo in considerazione l’affitto nell’ambito familiare.
“Accogliamo positivamente questa approvazione che ci pare un piccolo ma significativo passo in avanti” precisa Molinaro. “Continuano ad arrivare segnali che fanno ben pensare e siamo fiduciosi per l’attenzione che il Governo sta riservano all’agricoltura. Ricordiamo, allo stesso tempo – conclude – che l’Imu è un argomento chiave da affrontare in maniera definitiva per il lavoro dei coltivatori diretti e se si opera sinergicamente e con impegno sicuramente può aumentare la platea degli esentati” .
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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13 maggio 2015
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A OTTO ANNI DALLA SOPPRESSIONE DELL’ARSSA E DUE ANNI E MEZZO Molinaro: questo ente strumentale imbalsamato e avulso dall’agricoltura ORMAI NON SERVE PIU’
Ha spento le otto candeline (ma non c’è niente da festeggiare) la soppressione dell’ARSSA (l’Azienda Regionale Servizi Sviluppo Agricolo) in buona compagnia (si fa per dire!), negli ultimi due anni e mezzo, dell’ARSAC (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese ). Un mostro a due teste imbalsamato, più unico che raro, costruito dal legislatore regionale che drena ben 124mila €uro al giorno e tra l’altro ha distrutto quello che di buono era sopravvissuto come ad esempio i servizi di assistenza tecnica e di supporto alle imprese e la divulgazione agricola. La soppressione e conseguente messa liquidazione dell’ARSSA, come si ricorderà fu disposta dalla L.R. n. 9 dell’11 maggio 2007 art. 5 mentre con la L.R. 66 del 20 dicembre 2012, cambiando solo il nome, è nata la nuova azienda ARSAC. “Questo sistema che distrugge risorse finanziarie non serve all’agricoltura e non ce lo possiamo più permettere – afferma categorico Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria. In questi otto anni – continua – sono stati spesi inutilmente più di 362 milioni di €uro, oltre i corrispettivi delle dismissioni, sottratti di fatto alla crescita dell’agricoltura. Ha fatto bene il Presidente Oliverio, con l’ultima Legge di Bilancio, a fissare al 31 luglio 2015, la definitiva liquidazione. “E’ un atto politico che tende a recuperare la vergognosa responsabilità di troppi soggetti che hanno avallato questo spreco; Coldiretti chiede di tagliare definitivamente entrambe le teste di questo mostro”. Non ha dubbi Molinaro quando afferma che “le riforme sono la sfida del Governo e del Consiglio Regionale nonché dei soggetti di rappresentanza di interessi che con coerenza, responsabilità e trasparenza devono dire NO agli sprechi e alle rendite che soffocano la speranza e sacrificano gli interessi di cittadini, lavoratori e imprese. Bisogna prendere atto – prosegue – che questo Ente Strumentale ha esaurito il compito storico e non è stato in grado di rigenerarsi. Un appello: non perdiamo tempo il tema dei tagli alla spesa pubblica sono sempre di grande attualità – sottolinea – e questi sperperi denotano una crescente insostenibilità che non possiamo più permetterci. Si è giunti ad una fase decisiva, di tenuta dell’architettura finanziaria del bilancio regionale che mentre non finanzia e anzi azzera servizi reali al territorio e alle imprese agricole, al contrario attingendo dalle risorse dell’Agricoltura, ha “garantito” a piè di lista” il finanziamento all’ARSSA e all’ARSAC. Tenere in piedi tutto questo – rimarca – non è più accettabile da parte di nessuno! Uno stallo voluto in questi duemilanovecentoventi giorni eloquente che ha portato alla paralisi assoluta dell’ARSSA e dell’ARSAC. Hanno funzionato (anche qui si fa per dire!!) solo le sontuose (in tutti i sensi) strutture di vertice, che evidentemente nessuno ha controllato. Autoreferenzialità è stata la parola chiave più volte usata dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti per la Regione Calabria parlando degli Enti Strumentali che continuano ad esistere e che sono funzionali a se stessi. “Insomma una serie di conferme – ribadisce Molinaro – che non fanno il bene della Calabria. Bisogna inaugurare un new deal, a rapido impatto e in grado di abbattere questa spesa improduttiva in modo da liberare risorse per sostenere la crescita dell’agroalimentare a partire dalla prossima manovra di assestamento del bilancio regionale. Se tutto questo viene fatto varrebbe il “quadruplo” in termini occupazionali e di competitività sui mercati. Nel rispetto dei ruoli – conclude – la politica è chiamata a decidere velocemente per fare in modo che si esca da questa palude. Coldiretti è pronta a fare la sua parte. E allora coraggio!!!
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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12.05.2015 ore 10
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La Fondazione Marincola Politi, Coldiretti Calabria, l’ADI Regione Calabria, hanno organizzato per martedì 12 maggio alle ore 10.00 presso la sede della Fondazione Marincola Politi in Soverato in via G. Verdi, 5 il convegno “Alimentazione è BenEssere: educarsi per educare”. E’ un momento significativo – sottolineano gli organizzatori – utile a testimoniare e chiedere una sempre maggiore e continua attenzione sull’importanza del diritto ad un’alimentazione sana, e sicura con una spiccata sensibilità alla prevenzione ed ad un qualificato stile di vita in sintonia con Expo Milano per dare il proprio contributo ed evitare lo sfruttamento e la speculazione sul cibo”. Non solo un convegno quindi, ma una azione sociale ragionata che racconterà anche il legame tra la società e gli agricoltori, soffermandosi sul molteplice ruolo che essi svolgono: produttori di beni, custodi della bellezza e della nostra campagna, protagonisti dell’economia del Made in Italy che crea ricchezza e lavoro per tutti. Il programma prevede: Saluti autorità, con l’introduzione e moderazione (Antonio D. Marincola – Presidente Fondazione Marincola Politi); intervento Pietro Molinaro (Presidente Coldiretti Regione Calabria); presentazione e Firma Protocollo d’intesa fra Fondazione Marincola Politi e Coldiretti Calabria; intervento Antonio Mansueto (Presidente FederPensionati Coldiretti). Relazionano su: “Obesità e malattie correlate: ruolo dell’alimentazione” – Romana Aloisi (Medico Diabetologo ASP SOVERATO – Presidente ADI Regione Calabria); “Prevenzione dei tumori del colon-retto” – Rocco Spagnolo (Dottorando Ricerca in Gastroenterologia Università Magna Græcia di Catanzaro). Le conclusioni saranno svolte da don Paolo Bonetti (Consigliere Ecclesiastico Nazionale Coldiretti).
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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8 maggio 2015
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CALABRIA, FRUTTI POSITIVI DELLA GRANDE MANIFESTAZIONE “UN GIORNO DA ALLEVATORE” – PROMOSSA DA COLDIRETTI
Molinaro: la radice del problema è nei controlli sul latte in entrata
Importante il sostegno della Regione e dei Comuni
La grande manifestazione “un giorno da allevatore” promossa nelle principali piazze italiane da Coldiretti lo scorso 6 febbraio – che in Calabria si è svolta a Cosenza in Piazza Municipio- continua a dare importanti risultati a difesa del latte italiano: Il Consiglio dei Ministri. ha approvato un decreto legge per il rilancio del settore in crisi per il crollo del prezzo alla stalla imposto dalle multinazionali quali Lactalis. Le principali novità riguardano: – I rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali di mercato con antitrust, attraverso il monitoraggio dei costi medi di produzione del latte crudo da parte di Ismea.l’avvio dell’indagine conoscitiva sulla filiera lattiero-casearia da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che era stata sollecitata proprio dalla stessa Coldiretti. Le cifre, come era stato affermato a Cosenza a proposito del mercato del latte parlano chiaro, “il prezzo del latte fresco in Italia moltiplica più di quattro volte nel passaggio dalla stalla allo scaffale della grande distribuzione, con la spesa media per il latte di alta qualità che è di 1,5 euro al litro sugli scaffali ma, che oggi, viene pagato agli allevatori in media 0,37 centesimi al litro. La metodologia di rilevazione che il Ministero intende adottare per il tramite di Ismea, è finalizzata a monitorare le variazioni di mercato improprie ai fini di un eventuale intervento dell’antitrust che, qualora dovesse riscontrare violazioni può commutare multe agli acquirenti che vengono aumentate da un minimo di 3.mila e fino a 50.mila €. L’obiettivo è quello di correlare il prezzo del latte alla stalla ai costi medi di produzione. Altra novità è che i contratti di vendita del latte dovranno avere la durata minima di un anno secondo l’art. 62 del d.l. n.1 del 2012. Il contratto scritto deve contenere il prezzo da pagare alla consegna che può essere fisso o legato agli indicatori di mercato, ai volumi consegnati e alla qualità. Ed ancora, creazione dell’interprofessione del latte per organizzare la filiera secondo quanto avviene in Francia e in altri paesi europei, estendendo il campo di azione alla tutela ambientale e alla ricerca. Tali misure, rappresentano l’immediata risposta all’attuale situazione di crisi. Da qui il commento positivo di Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria. L’impegno sarà pertanto finalizzato a ridurre il divario tra i costi di produzione alla stalla e il prezzo di vendita del latte, che determinano margini di reddito per gli allevatori irrisori. Altro obiettivo è quello di dare certezze in termini di sicurezza alimentare e maggiore trasparenza ai cittadini –consumatori che oggi attraverso l’indicazione obbligatoria del paese d’origine o del luogo di provenienza per il latte, possono indirizzare la loro preferenza verso il latte italiano. In Calabria, pur in presenza di una positiva organizzazione di mercato per il latte che vede circa il 75% del prodotto gestito da un’unica OP, continuano ad arrivare dai più svariati paesi comunitari (dalla Lituania all’Ungheria oltre che dai tradizionali fornitori quali Francia e Germania) ben 36.923 quintali di cagliate (corrispondenti a 369.233 q. di latte). “Quello del prezzo del latte è un argomento che è nella nostra agenda di priorità da tempo, e ci aspettiamo grandi e positive novità dal decreto” afferma Molinaro. “Le nostre attenzioni al prezzo del latte sono da considerarsi nel rispetto del lavoro immane che compiono ogni giorno gli allevatori” calabresi per continuare a garantire l’alta qualità delle produzioni.
I DATI DELLA PRODUZIONE DI LATTE CALABRESE
In Calabria, ci sono 341 allevamenti da latte titolari di quote, il 17% in meno rispetto al 2007; la produzione annua è di 614.330 quintali di latte, ma ne sono importati ben 380.000 quintali annui, il 62% della produzione regionale; in Calabria arrivano 36.923 quintali di cagliate (pari a 369.233 q. di latte). Se si sommano i dati del latte importato e quello delle cagliate per produrre formaggi si arriva ad una quantità di 749.233 quintali di latte (il 122% della produzione calabrese) più della produzione regionale. Oggi, per ogni litro di latte, solo il 17% va nelle tasche dell’allevatore. Nella nostra Regione nel comparto lattiero-caseario, con l’indotto si arriva a 1000 persone occupate con l’origine obbligatoria in etichetta su tutte le produzioni, si può quasi triplicare l’occupazione diretta e indiretta.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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06 maggio 2015
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INCONTRO TERRITORIALE: L’AGRICOLTURA DI CHI AMA LA CALABRIA: PAC e PSR 2014-20 AL CENTRO DELL’ATTENZIONE
Domani giovedì 7 maggio p.v dalle ore 17,00 – Sala riunioni aeroporto di Crotone
Sarà in modo significativo l’aeroporto di Crotone a Isola di Capo Rizzuto, ad ospitare domani giovedì 7 maggio p.v. dalle ore 17,00 nella sala riunioni l’incontro territoriale della Coldiretti Calabria. Gli agricoltori di un comprensorio, con enormi potenzialità che rappresenta a livello organizzativo il fiore all’occhiello della Coldiretti, non faranno mancare la loro presenza a questa importante assemblea. Oltre ai rappresentanti dei comuni del territorio, parteciperanno Pietro Molinaro presidente Coldiretti Calabria, Roberto Torchia presidente Consorzio di Bonifica crotonese e della Coldiretti, Francesco Cosentini e Pietro Bozzo direttori Coldiretti Calabria e di Crotone, Giovanni Cipolla e Mario Todeda. “E’ un confronto incessante ed una informativa puntuale quella che stiamo svolgendo – commenta Pietro Molinaro – che sta riscuotendo consensi.” Uno specifico focus di approfondimento, che è di grande attualità, sarà svolto sull’applicazione della nuova Politica Agricola Comunitaria e gli aiuti diretti agli agricoltori e sul PSR 2014-2020 per fornire agli imprenditori agricoli notizie aggiornate sulle ultime scelte fatte.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria
Con invito a seguire l’evento. Nostri graditi ospiti. Grazie

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30-04-2015
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FALSI BRACCIANTI NELLA SIBARITIDE: LA COLDIRETTI SULLA PRESUNTA TRUFFA ALL’INPS
Molinaro: questa non è l’agricoltura calabrese. L’impegno della Fondazione Agromafie promossa da Coldiretti
Controllare sempre di più le zone grigie dove operano faccendieri e “professionisti delle carte”
“L’ultima operazione nella sibaritide della Guardia di Finanza del “Gruppo Sibari”, coordinata dalla Procura di Castrovillari, a cui va il nostro plauso, che ha smascherato un ingente giro d’affari che era finalizzato all’assunzione fittizia di braccianti agricoli è l’ennesimo episodio di macro-corruzione: reati cioè di corruzione dai quali si propagano effetti di arricchimento non limitati ai soggetti che li commettono, ma che si trasformano in produttori di convenienza per un universo di altri soggetti. Una illegalità quasi con carattere di sistema – commenta Pietro Molinaro Presidente Coldiretti Calabria – e che ogni volta che viene alle cronache assesta un colpo ferale al nostro sistema agroalimentare sempre di più impegnato in un grande sforzo di ammodernamento e competitività. Sono episodi da condannare senza riserva – aggiunge – perché incrinano il rapporto di fiducia tra le vere imprese agricole e cooperazione sana e buona con i cittadini- consumatori. Bisogna continuare sulla strada della tolleranza “doppio zero” – prosegue Molinaro – anche perché i perversi meccanismi truffaldini messi in atto nel settore agricolo creano sleale concorrenza, danno una immagine negativa e sbagliata della nostra regione che pare proiettata solo all’imbroglio e all’assistenzialismo e cosa ancor più grave scoraggiano i tanti giovani ed onesti imprenditori che con passione, voglia di fare ed impegno stanno costruendo prospettive in direzione dello sviluppo, della crescita e della buona e sana occupazione. Questa deve essere una lotta “senza quartiere” poichè impoverisce la vera agricoltura bruciando risorse pubbliche. Coldiretti Calabria insieme alla Fondazione Agromafie è impegnata a costruire un sistema di regole e proposte legislative per debellare il fenomeno in una stretta alleanza con la magistratura e con le forze dell’ordine. Il rammarico è enorme – continua – perché alla vigilia di Expo Milano offriamo una immagine devastante che rischia di annullare ogni sforzo pubblico e privato. Per la Coldiretti, bisogna proseguire incessantemente perseguendo anche quel reticolo di operatori-“faccendieri” “professionisti delle carte” che in spregio ad ogni collocazione lavorativa alimentano un circuito perverso di intrecci e si arricchiscono sfruttando quelli che sono i diritti dei veri lavoratori: queste persone -conclude Molinaro – bisogna continuare a smascherarle affinché siano espulse definitivamente dal sistema.
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MARSIO BLAIOTTA PRESIDENTE DELL’URBI CALABRIA ELETTO VICE PRESIDENTE NAZIONALE DELLO SNEBI
Molinaro: un riconoscimento al sistema delle Bonifiche Calabresi
Marsio Blaiotta, Presidente dell’URBI Calabria (Unione Regionale delle Bonifiche e Irrigazioni) e del Consorzio di Bonifica di Trebisacce è stato eletto vice presidente dello SNEBI (Sindacato Nazionale Enti di Bonifica ed Irrigazione). “E’ un riconoscimento al lavoro che si sta svolgendo a servizio del sistema delle Bonifiche calabresi – ha commentato il presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro. Gli Enti di bonifica calabresi sono un sistema avanzato di servizio al territorio e operano in regime di sussidiarietà distinguendosi come esempio virtuoso in Italia”.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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26-04-2015
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Prorogata al 31 maggio 2015 la chiusura della campagna assicurativa, produzioni permanenti
Uno strumento a tutela del reddito degli agricoltori
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha reso noto che sarà consentito agli agricoltori di stipulare le polizze assicurative agevolate sulle colture autunno primaverili e sulle colture permanenti fino al 31 maggio, con una proroga rispetto alla scadenza del 20 aprile, come stabilito dal piano assicurativo. L’obiettivo – comunica Coldiretti Calabria – è di consentire il regolare svolgimento della campagna assicurativa agricola, in considerazione dell’importanza che la gestione dei rischi avrà anche nella nuova programmazione comunitaria e per una concreta tutela del reddito degli agricoltori attraverso tali importanti strumenti. Con il nuovo termine si risponde anche alle difficoltà segnalate dai rappresentanti degli organismi collettivi di difesa, dagli agricoltori e dagli operatori assicurativi nella fase di avvio della campagna. La Coldiretti sollecita gli agricoltori interessati a rivolgersi presso i propri uffici dove opera il Consorzio di Difesa CO.DI.P.A.CAL che fornirà l’opportuna consulenza per la scelta di un idoneo pacchetto assicurativo.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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24.04.2015
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EPIZOZIE SANITA’ VETERINARIA E’ SEMPRE EMERGENZA. COLDIRETTI SOLLECITA IL COMMISSARIO ALA SANITA’ SCURA
Molinaro: Occorre uno sprint. Con Expo a pochi giorni non possiamo continuare ad essere “regione canaglia”
Con una preoccupata e allarmata lettera la Coldiretti Calabria ha sollecitato il Commissario alla Sanità Massimo Scura a prendere “di petto” la situazione riguardante la sanità veterinaria e le epizozie che ancora purtroppo ci penalizzano. Siamo ormai a pochi giorni da Expo Milano 2015 , – si legge nella lettera a firma del presidente Molinaro – un evento mondiale nel quale la Calabria deve presentarsi con le carte in ordine. Non possiamo dire che questo stia accadendo per quanto riguarda le misure straordinarie nella nostra regione di polizia veterinaria, per l’eradicazione delle epizozie in materia di tubercolosi, brucellosi bovina, brucellosi ovi-caprina, lingua blu, leucosi e vescicolare suina, che, pur vedendo impegnata la Task Force regionale istituita per l’attuazione del piano di rientro, tardano ad essere operative acuendo i problemi negli allevamenti calabresi che si sono ulteriormente aggravati. La vicenda – prosegue – sta creando altresì un grave vulnus alle nostre produzioni zootecniche di eccellenza quali caciocavallo silano, pecorino crotonese, le quattro DOP Salumi di Calabria, latte alta qualità, alle razze autoctone quali a titolo di esempio: podolica, capra aspromontana e nicastrese e suino nero di Calabria. E’ una questione sicuramente annosa, e permanendo tale stato di cose si hanno contraccolpi durissimi. Questo sta comportando la chiusura di aziende nelle aree interne dove più forte si sente la necessità della presenza dell’uomo per evitare spopolamento, abbandono con conseguenti danni alla tenuta stessa del territorio. Da anni in Calabria, nonostante i Piani di eradicazione, non si è riusciti ad accreditare la Regione Calabria ufficialmente indenne, e farla uscire da quel “cono d’ombra” che purtroppo continua a contraddistinguerla. Questo nonostante uno sforzo organizzativo, di investimenti e innovazione da parte degli allevatori. “Occorre ed è prioritario uno sprint – rilancia Molinaro – poiché ci sono difficoltà di vendere fuori dai confini regionali proprio in un momento di forte richiesta delle nostre produzioni zootecniche e questo, ci limita fortemente e “azzoppa” proprio alla vigilia di Expo. In sostanza ci stiamo giocando buona parte del futuro! Comprendiamo che è uno scenario difficile e complicato, però, l’impatto economico, sociale e di immagine è così forte che merita da parte Sua una particolare attenzione, altrimenti continuiamo ad essere giudicati e considerati “regione canaglia”. Non ci si può più, affidarsi al solo destino, ognuno deve fare il proprio dovere ed esercitare fino in fondo la propria responsabilità ad iniziare proprio dall’Ufficio del Commissario alla sanità, dai dirigenti e dai tanti veterinari che sono all’interno delle ASL. Bisogna farlo con rigore ad iniziare ad esempio dai controlli nelle stalle di sosta di alcuni commercianti senza scrupoli. Pur consapevoli che la sanità rivolta alle persone è al primo posto, nel chiedere un urgente incontro – conclude la missiva – la Coldiretti sollecita di riservare uno spazio significativo alla sanità veterinaria aprendo anche su questo un confronto serrato con il Governo Nazionale perché “non ci possiamo permettere nessun ulteriore ritardo o indugio”.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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23.04.2015
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La vicenda della problematica dei terreni a pascolo per i nuovi titoli di aiuto della PAC per il periodo 2015-2020
Coldiretti: si confermino le scelte del Ministro Martina
Sta appassionando “taluni” la vicenda relativa alla problematica dei terreni a pascolo che non beneficerebbero degli aiuti della Politica Agricola Comunitaria (PAC). Il Ministero ha “cancellato” le speculazioni e dato valore alla premialità a favore dei veri allevatori, e in Calabria c’è chi chiede una deroga alla Regione per ottenere una rendita da contributi PAC sui pascoli senza possedere animali. Ma Coldiretti fa il punto: il Decreto Ministeriale (DM) che fissa le disposizioni applicative per la nuova PAC, sancisce che per avere diritto ai premi comunitari sui terreni a pascolo posseduti in proprietà o altri titolo di possesso, bisogna dimostrare due condizioni: 1) che i pascoli possono essere considerati superfici ammissibili ai pagamenti se effettivamente pascolati; 2) che il pascolamento deve essere fatto con animali di proprietà del soggetto che possiede la proprietà o la disponibilità dei terreni a pascolo sui quali intende ottenere il contributo. Con la normativa precedente si poteva ottenere il contributo senza la dimostrazione dell’effettivo pascolamento. Così’ soggetti, non allevatori, possessori di pascoli, con questo meccanismo, beneficiavano dei contributi. Il DM, quindi, abolisce il pascolamento di terzi ed annulla le speculazioni che si verificavano a danno degli allevatori veri che, non subiscono nessuna penalizzazione, anzi l’esatto contrario. Ancora. Il D.M., dà alle Regioni la possibilità di adottare delle regole più restrittive e non “allargamenti” che sono in contrasto con le nuove regole comunitarie che metterebbero a rischio la non certificazione della spesa a danno del bilancio regionale. Coldiretti, ribadisce la contrarietà a tali deroghe, precisando che l’aiuto deve essere erogato agli allevatori e quindi all’agricoltore professionale per come sancito nei testi della Riforma della PAC. “Auspichiamo – chiede Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria- che la Regione confermi le scelte del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e non adotti “deliberazione di deroga” che agirebbe nella direzione sbagliata. In tal senso ci sono stati pronunciamenti del Tar del Lazio nel 2014 e successivamente la sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito la non ammissibilità del pascolamento di terzi. Si eviti – continua – di alimentare confusioni e strumentalizzare falsi problemi a favore di chi continua a sfruttare l’agricoltura per fare rendite di comodo. I sostegni della PAC e del PSR, devono essere dati a chi lavora per davvero la terra e non sula carta. Ci auguriamo che in questo momento difficile dell’intero Paese ed in particolare per la Calabria nessuno abbia la leggerezza di legittimare insostenibili privilegi”.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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23 aprile 2015
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COLDIRETTI CATANZARO PARTECIPA E SOSTIENE LA MANIFESTAZIONE DI LIBERA NELLA CITTA’ CAPOLUOGO
La Coldiretti di Catanzaro partecipa e sostiene la manifestazione organizzata da “Libera” che si svolgerà venerdì prossimo 24 aprile a Catanzaro. E’ un momento importante di grande impegno e testimonianza che deve concretizzarsi nella vita di tutti i giorni. Nella vita imprenditoriale agricola che ha saputo innovarsi nel servizio della persona e della comunità tutta con esperienze straordinarie, pur in una situazione di difficoltà, in cui rischia di prevalere l’egoismo e l’indifferenza ci sono iniziative tese a conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale per evitare qualsiasi forma di aggressione al territorio che deve essere “bene comune” per eccellenza da salvaguardare. Attraverso la Fondazione sulle Agromafie, promossa da Coldiretti, il cui Comitato Scientifico è presieduto dall’ex Procuratore Giancarlo Caselli la Coldiretti porterà in piazza anche una testimonianza specifica e importante quale è quella di evitare l’infiltrazione mafiosa nelle campagne e nel nuovo business del “cibo” che è diventato terra di conquista per le organizzazioni criminose. La lotta ai fenomeni di criminalità organizzata presenti nel settore agroalimentare comporta effetti vantaggiosi in termini ambientali, sociali ed occupazionali.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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23 aprile 2015
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Come difendere gli ulivi dal contagio della Xylella fastidiosa? Un incontro tecnico a domani a Cosenza
Interverranno dirigenti della Coldiretti pugliese
Come difendere i propri alberi di ulivo dalla Xylella Fastidiosa, evitando al contempo la catena maledetta del contagio? Quali le misure necessarie da conoscere per prevenire? Le regole pratiche per farlo, e con successo, ci sono, e saranno l’oggetto dell’incontro organizzato dalla Coldiretti Calabria per domani, giovedì 23 aprile (ore 17.00), presso “Italiana Hotels in Via Panebianco a Cosenza. Attività agronomiche e buone prassi da far conoscere e diffondere agli olivicoltori. All’incontro moderato dal Direttore della Coldiretti Calabria Francesco Cosentini interverranno: Pantaleo Piccinno – Presidente Coldiretti di Lecce, Nicola Murrone Tecnico OP Soc Cooperativa “olivicoltori di Puglia”; Rodolfo Rossi Tecnico OP Soc. Coop. “CoopOlio”, Carmen Barbalace Osservatorio Fitopatologico Regione Calabria.
22 aprile 2015 Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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22. 04.2015
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TERRENO I.T.A. “TOMMASI” LA COLDIRETTI RILANCIA: L’UTILIZZO IN LINEA CON PROGRAMMI E ATTIVITA’ DELL’ISTITUTO AGRARIO
Un NO secco ad eventuali progetti di cementificazione e consumo di suolo agricolo
“Certamente la decisione dell’Amministrazione Provinciale di Cosenza e del suo presidente Mario Occhiuto di annullare la manifestazione di interesse per la vendita del terreno annesso all’Azienda Didattica dell’Istituto Tecnico Agrario Tommasi va accolta con favore”.
Cosi la Coldiretti Calabria, che per prima aveva sollevato il problema schierandosi nettamente contro la scelta di alienare il terreno.
“Ma adesso, rilancia Coldiretti, occorre essere in linea con i programmi e attività dell’Istituto Agrario evitando scelte che vadano ad incidere negativamente e comunque apportano una nuova cementificazione, che, per questa area situata al centro della città di Cosenza rappresenterebbe un modello di sviluppo sbagliato”.
Coldiretti indica una strada precisa: il terreno deve essere una palestra naturalistica e laboratorio di agricoltura per gli alunni.
E’ necessario – ribadisce Coldiretti – che l’Azienda Didattica venga potenziata come ad esempio, parco delle biodiversità con sentieri naturalistici e anche spazi di ricerca ed approfondimento nel settore agroalimentare. Crediamo che questa sia la l’opzione più consona, idonea a proteggere il territorio ed i cittadini; ciò significa anche difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra oltre a valorizzare l’Istituto ad indirizzo Agrario che negli ultimi anni ha visto costantemente aumentare le iscrizioni creando altresì figure professionali e sbocchi occupazionali di rilievo.
Nell’anno di Expo, prosegue l’organizzazione agricola, scelte coerenti rappresentano un vero biglietto da visita oltre che esempi positivi da emulare da parte di altre Amministrazioni pubbliche: perché “di altro cemento e consumo di suolo agricolo non ne abbiamo davvero bisogno”!
La Coldiretti si rende disponibile ad aiutare e sostenere con una adeguata progettualità ogni iniziativa che possa fare affermare un modello di sviluppo sostenibile, durevole e inclusivo a beneficio della collettività e strettamente connesso al ruolo formativo e al prestigio dell’Istituto Agrario.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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21-04-2015
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COLDIRETTI CALABRIA SULLA GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA DOMANI 22 APRILE – UN SISTEMA LEGISLATIVO E AUTORIZZATORIO MENO PERMISSIVO
Molinaro: Il grande contributo di una agricoltura sostenibile e durevole.
In occasione della 45ma Giornata mondiale della Terra, il cui tema è “il volto del cambiamento climatico”, che ricorre come ogni anno domani 22 aprile Coldiretti Calabria ne condivide gli stessi principi, che – dichiara il suo presidente Pietro Molinaro – “sono il fondamento delle nostre attività, contando sulla sostenibilità ambientale e, attraverso questa, alla sicurezza alimentare. La Terra è un bene che è il più grande che abbiamo, ed è il fondamento della vita. In numero sempre maggiore – continua – i cittadini (in Calabria se ne stimano 400mila) acquistano prodotti a Km zero nella rete di aziende dei Mercati e Botteghe promosse dalla Fondazione Campagna Amica e questo ha sicuramente rimodulato in termini culturali la vita dei calabresi che così hanno dato una mano all’abbattimento dell’anidride carbonica a effetto serra nell’atmosfera. Nella Rete di Campagna Amica, si trovano solo prodotti locali del territorio messi in vendita direttamente dagli agricoltori e questo significa tra l’altro, promuovere la conoscenza della stagionalità dei prodotti con i cibi in vendita che non devono percorrere lunghe distanze riducendo notevolmente le emissioni in atmosfera. Non è solo una celebrazione ma una testimonianza attiva del ruolo fondamentale che svolge l’agricoltura che rispetta stili di vita rispettosi del nostro pianeta. L’iniquo sfruttamento delle risorse naturali è un tema che deve appassionarci e portare, nella nostra regione a scelte fondamentali sul consumo eccessivo del suolo agricolo, sulle discariche e l’assurdo proliferare di impianti eolici e fotovoltaici che stanno compromettendo in modo notevole lo sviluppo dei territori nel rispetto della loro vocazionalità. “La tutela della Terra – conclude Molinaro – non è una moda passeggera ma una grande questione umanitaria che deve vedere impegnate le Istituzioni ,ad ogni livello di responsabilità, in un sistema legislativo e autorizzatorio meno permissivo e che guarda al futuro”
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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19.04.2015
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OLIO: MOLINARO, ANNATA NO CHE NON PREGIUDICA QUALITA’ EXTRAVERGINE MADE IN CALABRIA
Ma per l’export qualcosa non va!
Denuncia di Coldiretti su olio all’estero contraffatto spacciato per italiano
I “capitani coraggiosi” dell’olivicoltura calabrese non si arrendono, ma devono fare i conti con gli adulteratori. Un messaggio chiaro che giunge dalle imprese olivicole pur in presenza di un 2014 che resterà probabilmente nella storia come una delle peggiori annate dell’olivicoltura calabrese, con la produzione di olio che è scesa oltre la metà a circa unmilione di quintali, con conseguente mancato reddito per le imprese, a causa dei problemi legati al maltempo. “Sono numeri da paura – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – e una campagna no che non può però far dimenticare i passi da gigante compiuti in questi anni dall’extravergine calabrese, oggi diventato sinonimo di alta qualità. Ma uno strano fenomeno sta accadendo nell’export denuncia Coldiretti – il mercato interno tira ma l’export frena. Le aziende olivicole calabresi che hanno rapporti commerciali con l’estero stanno subendo una notevole contrazione nelle vendite. Infatti, nei mercati internazionali, che sono predominio del nostro “oro verde” sostanzialmente la richiesta langue. Un fatto strano – sottolinea Molinaro – ma spiegabile. La stampa estera e non solo, ha messo in guardia dall’acquistare olio italiano tra l’altro a prezzi bassi, perché contraffatto: si tratterebbe di olio adulterato. Una maxifrode che vede alla base oli provenienti da altri paesi e spacciate come olio extravergine d’oliva di alta qualità. “L’italianità è un grande valore di sicuro appeal con la politica valorizzazione del Made in Italy portata avanti da Coldiretti per tutelare le nostre produzioni, da un lato con le tante battaglie per la trasparenza che hanno garantito l’approvazione di importanti leggi a difesa di imprese e cittadini ma, gli adulteratori però fanno affari alle nostre spalle e come “api al miele”, fiutano l’affare e vi si gettano a capofitto danneggiando le nostre produzioni, in primis l’olio che è il nostro marchio distintivo. Quello che sta accadendo ci chiama a difendere le nostre produzioni e filiere produttive ma – continua – ci preoccupa notevolmente perché pregiudica il nostro futuro e la stessa competitività. Per questo insistiamo sempre e comunque che occorrono maggiori e sempre di più controlli altrimenti troveremo sempre più spesso degli oli di oliva extravergine che costano meno del prodotto agricolo pagato agli agricoltori.
Patrimonio olivicolo regionale:
– Superfice agricola investita in olivo 189.375 ettari;
– Piante 215milioni
– Produzione Olio 2milioni600mila quintali
– Dop riconosciute 3 ( Lametia- Bruzio e Alto Crotonese)
– Valore Medio della produzione 600milioni di €
– Manodopera 15milioni di giornate lavorative
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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16 aprile 2015
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ANCORA UNA VOLTA L’AGRICOLTURA CENERENTOLA NEL BILANCIO REGIONALE
All’agricoltura solo lo 0,50% del totale delle uscite di cui il 71% agli enti strumentali
A quindici giorni da Expo Coldiretti chiede al Governo e Consiglio Regionale di puntare con decisione sull’agricoltura…..coraggio coraggio!
Nell’anno di Expo Milano dedicato al cibo e a come nutrire il pianeta che segnerà in modo decisivo i prossimi anni, in presenza di continui episodi di dissesto idrogeologico e dello spopolamento delle aree interne, di tutto questo solo il bilancio regionale sembra non accorgersene! I dati dicono questo: complessivamente al settore agricolo sono state assegnati € 48.399.428,22 milioni, circa lo 0,50% sul totale delle uscite di competenza 2015. Da considerare che la somma suddetta, per ben 34.082.088,00 milioni di €uro è destinata agli Enti Strumentali (ARSSA, ARSAC e ARCEA) che, come si evidenzia in modo palmare, assorbono circa il 71% delle risorse previste al settore agricolo. “Agricoltura ancora una volta cenerentola – afferma Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – ci aspettavamo scelte coraggiose e un bilancio coerente, che con risorse e politiche adeguate fosse in grado di dare risposte alle criticità presenti. Vi è una netta sperequazione distributiva, che non fa giustizia del potenziale dell’agricoltura e dell’agroalimentare sia in termini economici che occupazionali. La Calabria è una regione agricola con tantissime imprese che hanno saputo creare traiettorie di futuro per molti giovani, offrendo opportunità da intraprendere e per qualche milione di €uro che il bilancio regionale nega, si rischia di compromettere gli sforzi compiuti. Vi è – a giudizio di Coldiretti – una eccessiva frammentazione della spesa che inevitabilmente alimenta sprechi e rendite di posizione. Per Coldiretti ad essere stati penalizzati sono proprio quei soggetti che garantiscono servizi reali quali ad esempio i Consorzi di Bonifica e il Sistema Allevatoriale. “Non riusciamo a capire come si potrà iniziare la campagna di irrigazione e procedere alle opere di manutenzione ordinaria dei fossi se sono stati azzerati interi capitoli di spesa riferiti a leggi regionali. Nel mentre, ci lecchiamo le ferite sul dissesto idrogeologico viene di fatto annullata la possibilità di azioni primarie di prevenzione. Coldiretti chiede al Consiglio Regionale maggiore coraggio altrimenti annota: “è come nuotare contro corrente:si nuota per restare fermi”. Serve maggiore incisività nello sconfessare la politica dei tagli uniformi e procedere ulteriormente ad eliminare sprechi e rendite. Non possono essere ignorate esigenze quali il potenziamento e funzionamento degli interventi dei servizi Fitosanitari Regionali vista la nuova emergenza per l’agricoltura che interessano l’apicoltura (Aethina tumida) , l’olivicoltura (xyilella) , il kiwi (batteriosi) , castagno (cinipide); il sistema allevatoriale per l’assistenza tecnica e i piani di qualità; il sostegno ai consorzi di Garanzia fidi in agricoltura per garantire l’accesso al credito; l’abbattimento in percentuale delle addizionali regionali agli agricoltori residenti nelle zone di montagna in ragione della loro attività per la prevenzione del dissesto idrogeologico; prevedere un Collegato Agricolo per modificare ed innovare alcune leggi regionali del settore e legiferare su temi non più rinviabili come: danni da fauna selvatica; consumo del suolo agricolo; banca della terra per utilizzo dei terreni demaniali, ristrutturazione passività onerose e sostegno nuovo credito. La Coldiretti ha chiesto alla Commissione e all’intero Consiglio Regionale, al cui vaglio sono i provvedimenti di bilancio, con la necessaria condivisione della Giunta Regionale, che accolgano le richieste e proposte , sia nella parte ordinamentale che finanziaria che dettagliatamente sono state avanzate. Le risorse, senza ulteriore tempo, devono essere recuperate sia con tagli selettivi ad altri settori, senza escludere gli Enti Strumentali, sia adoperando una piccola parte dei residui, che prudenzialmente non sono stati utilizzati in questa previsione di bilancio.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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10.04.2015
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IMU AGRICOLA 2015 PENSARCI IN TEMPO: COLDIRETTI SCRIVE AI SINDACI
Fare attenzione nell’aggiornamento e comunicazione degli indici. Ridurre comunque al minimo l’aliquota
La Coldiretti Calabria, ha scritto ai sindaci di tutti i comuni che non sono rientrati, in base alla classificazione ISTAT come comuni Montani e/svantaggiati, non hanno potuto usufruire della esenzione IMU agricola. I nostri Comuni, ad esempio, per la quasi totalità, sono stati interessati negli anni da eventi di dissesto idrogeologico, e questo sostanzialmente, può aver mutato la geologia e morfologia e quindi il valore stesso del territorio. A tale proposito – si legge nella lettera a firma del presidente Molinaro – la classificazione per grado di montanità, che prevede la suddivisione dei comuni in “totalmente montani”, “parzialmente montani” e “non montani”, non è una “classificazione Istat” ma l’esito dell’applicazione dell’art. 1 della legge 991/1952 – Determinazione dei territori montani. Tale classificazione viene trasmessa all’Istat dall’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), come viene anche specificato nelle note dell’elenco pubblicato, ed è stata inclusa tra le informazioni di interesse ai fini dello studio statistico del territorio comunale congiuntamente ai codici statistici comunali. La legge 991/1952, oltre a stabilire i criteri di classificazione geomorfologici (l’80% della superficie al di sopra dei 600 metri o un dislivello maggiore di 600 metri) e di tipo reddituale dei terreni (reddito imponibile medio per ettaro inferiore a 2.400 lire). La coldiretti, nell’assicurare ogni utile interlocuzione, che si rendesse necessaria, segnala che i Comuni, sulla base proprio degli indici, li aggiornano entro il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno e suggerisce , proprio sulla stringente fattispecie dell’IMU agricola ma anche di altre possibili interconnessioni con la classificazione, riguardo benefici, finanziamenti, welfare e quant’altro, pur tenendo conto dei parametri oggettivi, possa essere elaborato come “atto politico” e non solo in chiave tecnica, che evidentemente deve supportare le scelte. Comunque la Coldiretti auspica che tutti i Sindaci riducano al minimo l’aliquota da applicare quest’anno ai terreni agricoli nei comuni interessati.

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04-04-2015
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COLDIRETTI E URBI CALABRIA AD ORIOLO (CS):DICHIARARE SUBITO LO STATO DI CALAMITA’ CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALL’AGRICOLTURA
Le risorse per il dissesto non debbono rientrare nel patto di stabilità attivare la misura 126 del PSR
Pietro Molinaro e Marsio Blaiotta rispettivamente presidente di Coldiretti e URBI (Unione Regionale delle Bonifiche) Calabria si sono recati ad Oriolo (CS) colpito duramente da una frana che tuttora sta interessando il territorio. Oriolo, è il paradigma e l’esempio concreto di quello che non bisogna fare – hanno sottolineato – infatti gli eventi franosi sono noti da tempo ma anche i soliti vincoli burocratico – amministrativi, ad esempio il rispetto del patto di stabilità non permettono gli interventi di prevenzione. Infatti, nel caso specifico, il Comune di Oriolo, come ha informato il sindaco, aveva deliberato un mutuo di 800milioni di € ma purtroppo proprio per le pastoie del patto di stabilità non è stato possibile utilizzarli ed oggi “intervenire, oltre ai notevoli disagi, costerà molto ma molto di più”. Quello che chiediamo subito – affema Molinaro – è il riconoscimento dello stato di calamità per l’agricoltura e per questo già abbiamo attivato tutti i e le interlocuzioni necessarie. L’altra cosa, che chiediamo alla Regione è un bando urgente riferito alla misura 126 del Piano di Sviluppo Rurale. Sono queste proposte che si possono rapidamente attuare. Il problema è sempre lo stesso: si spendono milioni di euro, con Ordinanze di Protezione Civile, per far fronte continuamente alle emergenze idrogeologiche senza una seria programmazione degli interventi di prevenzione e mitigazioni dei rischi. La terra frana anche perché sono dimezzati gli agricoltori nelle aree marginali che se ne prendevano cura e ciò è avvenuto soprattutto per la mancanza di concrete opportunità economiche e sociali, con una conseguente riduzione del presidio e della manutenzione delle opere di protezione”. Se Oriolo è l’attuale ed ennesimo modello di quello che non bisogna fare, l’obiettivo è quindi quello di accendere l’attenzione della politica su questi temi evidenziando la necessità di pianificare e programmare le politiche territoriali nei prossimi anni”. “Governo del territorio, semplificazione normativa, reperimento e continuità delle risorse economiche (che ci sono) per un’efficace politica di prevenzione, questo è ciò che la Coldiretti e l’Urbi chiedono al Governo Regionale in coerenza con quanto giustamente affermato dal Presidente Oliverio in occasione del discorso programmatico di insediamento. Per intanto, il sistema dei Consorzi di Bonifica, dopo una rapida ricognizione metterà a disposizione uomini e mezzi per intervenire sulle situazioni più critiche.

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03.04.2015
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ETICHETTA. Agnello in tavola ora si saprà da dove viene: buona notizia per i consumatori e l’economia agroalimentare calabrese
Finalmente non sarà più anonima la provenienza della carne fresca di agnello, capretto, maiale e volatili grazie all’entrata in vigore, dal primo aprile 2015, in Italia del nuovo Regolamento che impone l’indicazione del paese di origine o del luogo di provenienza delle carni fresche, refrigerate o congelate di animali della specie suina, ovina, caprina e di volatili. E’ questo il risultato della lunga battaglia della Coldiretti per la trasparenza, con la maggioranza degli operatori che si sta già adeguando per rispettare la scadenza già nel fine settimana. Come evidenzia Coldiretti Calabria, la questa sarà la prima Pasqua con i primi agnelli e capretti con il luogo di provenienza riportato in etichetta.
Per essere certi di portare a casa prodotto al 100 per 100 tricolore, spiega la Coldiretti Calabria occorrerà scegliere la carne con la scritta “origine Italia” poiché sta a significare che tutte le fasi, dalla nascita all’allevamento fino alla macellazione si sono svolte sul territorio nazionale. Una storica novità, anche perché – sottolinea Coldiretti Calabria – nelle festività natalizie e nelle tre settimane precedenti la Pasqua si commercializza, in Italia, circa un quarto della produzione annuale di carne di agnello. Il consumatore italiano preferisce acquistare le carni ovine provenienti da animali giovani.
La carne ovina di animali più grandi, anche se meno tenera, si può meglio utilizzare per ricette che richiedono un più lungo ed appropriato sistema di cottura. Coldiretti Calabria rimarca che per le carni ovicaprine la Calabria è fortemente rinomata, poiché caratterizzata dagli ampi pascoli di montagna in particolare aspro montani e silani, che garantiscono agli animali una alimentazione sana e naturale, in un ambiente integro. Con una consistenza di oltre 3.374 allevamenti ovicaprini (dati ISTAT) ed un patrimonio zootecnico di oltre 112mila animali, la Calabria può autorevolmente candidarsi ad appagare i palati più fini, determinati a mettere a tavola pregiata carne di agnello. Si va completando un percorso – sottolinea Molinaro – iniziato circa 15 anni dall’obbligo di etichettatura di origine per la carne bovina fresca, introdotta – come si ricorderà – sotto la spinta, dell’emergenza “mucca pazza” con il regolamento che impose l’obbligo di indicare anche il luogo di nascita, oltre a quello di allevamento e macellazione. L’indicazione di origine in etichetta ormai è la strada maestra – conclude – anche perché la vuole la stragrande maggioranza dei cittadini e questo può fare solo bene alla nostra agricoltura e all’economia agroalimentare con una spinta anche agli investimenti.

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02-04-2015
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COLDIRETTI CALABRIA ESPRIME VICINANZA AL CONSIGLIERE REGIONALE ARTURO BOVA
La Dichiarazione del Presidente Regionale Pietro Molinaro
“Non è sicuramente “miele” ma ben altro la vigliacca intimidazione subita dal Consigliere Regionale Arturo Bova che si è visto bruciare due autovetture. A lui, alla sua famiglia ed alla comunità di Amaroni (CZ) esprimiamo tutta la nostra attiva solidarietà e vicinanza . Questo è l’ennesimo atto di chi vuole affermare con la violenza gli interessi illegittimi di pochi contro quelli legittimi del servizio alle Istituzioni prima come sindaco della cittadina di Amaroni e oggi come consigliere regionale fortemente impegnato in veri processi di sviluppo. L’avv. Bova sapendo di poter contare su anticorpi positivi della società – conclude Molinaro – saprà reagire con la consueta serenità e determinazione a questo atto di violenza subito, continuando la propria attività per il bene della Calabria e dei suoi cittadini.

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02-04-2015
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PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI CHE ARRIVANO IN CALABRIA DA OGNI DOVE
Gravi ripercussioni ai produttori del lametino una area di produzione importante con relativo inganno per i consumatori
“Potremmo essere un grande mercato di produzione (produciamo circa il 50% del fabbisogno ortofrutticolo regionale) ed invece siamo mercato di transito”. Questa l’amara considerazione che fa il presidente Molinaro che nell’ambito della propria attività ha raccolto e toccato con mano la denuncia di diversi produttori che vedono sottopagati i loro prodotti subendo una sleale concorrenza da parte di chi si approvvigiona di prodotti provenienti da qualunque parte e senza controlli vengono poi messi in vendita come calabresi. “E’ un grido di allarme che quotidianamente si sta estendendo a macchia d’olio in tutta la regione e sul quale non possiamo tacere o peggio ignorare: la Coldiretti non ci sta! “Nessun prodotto ne è escluso – continua – e ormai, con basi logistiche scientificamente organizzate e facilmente individuabili, si pone in essere un vero e proprio furto non solo di identità ma, cosa ancor più grave, un una sottrazione di reddito al lavoro degli agricoltori”. Insomma c’è chi lucra su tutto e tutti e quindi – sottolinea – c’è qualcosa che non funziona”. Vi è – prosegue – il fondato sospetto che la Calabria, in assenza di controlli stringenti, sta diventando, sia nella fase di arrivo che nella vendita, ricettacolo e terreno di facile di conquista. C’è sicuramente una regia, e ricordo che l’ultimo rapporto della Fondazione sulle Agromafie – Eurispes ha posto l’accento del grande interesse che la criminalità ha sull’agroalimentare. Quello che davvero fa rabbia – denuncia – è che vengono messe in ginocchio aziende agricole nelle aree a più alta valenza agricola dove ci sono giovani che stanno e vogliono continuare ad investire. L’altro elemento che Molinaro pone in evidenza è che ci sono strutture pubbliche, che ospitano i mercati generali. Ed ancora più esplicito chiede: come può accadere che in giorni e orari precisi con trasporto su gomma arrivano prodotti e nessuno se ne accorge? Forse – conclude – è arrivato il tempo di fare controlli selezionati , ben articolati e con un coordinamento tra gli organi preposti e le forze di polizia che hanno le competenze, per fare in modo di sventare e rendere nullo l’attuale stato delle cose sulle quali la Coldiretti è più decisa che mai a smascherare. Perche a rimetterci sono i nostri produttori, a nostra economia e i cittadini consumatori.

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29-03-2015
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COLDIRETTI: ERADICAZIONE EPIZOZIE ZOOTECNICHE E DISSESTO IDROGEOLOGICO
Molinaro: non possiamo più attendere sono fattori chiave di competitività e di crescita per tutto il sistema economico
“La Calabria non può più attendere su due fattori chiave di competitività e crescita di tutto il sistema economico”. Pietro Molinaro presidente della Coldiretti Calabria ancora una volta rilancia su due aspetti: la improrogabile necessità di misure straordinarie di polizia veterinaria nella nostra regione, per l’eradicazione delle epizozie in materia di tubercolosi, brucellosi bovina, brucellosi ovi-caprina, lingua blu, leucosi e vescicolare suina e l’avvio vero del piano di prevenzione per la i messa in sicurezza del territorio, poiché ad ogni minima allerta meteo registriamo un bollettino di guerra con paesi isolati, strade non percorribili, imprese agricole irraggiungibili. Non spendere proficuamente le risorse che ci sono e andare in ordine sparso non serve a niente perché i costi degli interventi successivi sono enormemente superiori, come dimostrano tutti i dati, agli interventi preventivi. Epizozie e lotta al dissesto – continua – hanno effetti visibili, a cominciare da quelli sulle opportunità di crescita. Sono quindi urgenti politiche rapide per invertire la tendenza altrimenti di fatto ci estromettiamo da soli nel non cogliere effetti moltiplicativi di breve e medio periodo che autorevoli Istituzioni danno per certo. Per una regione agricola, quale è la Calabria, dobbiamo fare molto di più (e in meno tempo) aumentando appeal, impatto sull’occupazione e sul Pil: siamo costretti a correre. E’ purtroppo evidente che le cure che non ci sono aggravano i problemi. Ad esempio – cita Molinaro – finalmente non sarà più anonima la provenienza della carne fresca di maiale, di agnello e capretto grazie all’entrata in vigore dal primo aprile p.v. anche in Italia del nuovo Regolamento che impone l’indicazione del paese di origine o del luogo di provenienza delle carni fresche, refrigerate o congelate di animali della specie suina, ovina, caprina e di volatili. E’ questo il risultato della lunga battaglia della Coldiretti per la trasparenza, con la maggioranza degli operatori che si sta già adeguando per rispettare la scadenza già nel fine settimana. Per essere certi di portare a casa prodotto al 100 per 100 tricolore – spiega -, occorrerà scegliere la carne con la scritta “origine Italia” poiché sta a significare che tutte le fasi, dalla nascita all’allevamento fino alla macellazione si sono svolte sul territorio nazionale. Una storica novità che ci impone di essere dentro un sistema di sanità veterinaria regionale all’altezza della situazione. Al neo Commissario alla Sanità dr. Massimo Scura, pur comprendendo che è pieno di tante incombenze, chiediamo che, allarghi l’orizzonte della sua attività anche sulle politiche di sanità veterinaria e per questo ci rendiamo disponibili subito ad un incontro.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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27. 03.2015
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DISINNESCARE LA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE DELLA PROVINCIA DI COSENZA VENDITA TERRENO I.T.A. “TOMMASI”
La Coldiretti Calabria invita l’Amministrazione bruzia a rivedere la decisione
In una fase di aumento delle iscrizioni negli Istituti ad indirizzo Agrario sia superiori che universitari, è davvero strano e comunque non apprezzabile che la l’Amministrazione Provinciale di Cosenza – Settore Bilancio e Programmazione – Patrimonio emetta una “Manifestazione di interesse per l’acquisto di fabbricati e terreni” nel quali è compreso il terreno dell’Azienda Didattica dell’Istituto Tecnico Agrario Tommasi di 25mila metri quadrati. La svolta “green” che si sta registrando nelle scuole ad indirizzo agrario con riscontri positivi anche per orientamenti legati ad ambiente e territorio, testimonia una vera rivoluzione culturale che bisogna in qualche modo assecondare poichè da questi settori possono – come sta avvenendo – venire sbocchi occupazionali importanti con figure professionali di grande valenza professionale. Ci auguriamo che l’Amministrazione Provinciale di Cosenza, riveda la decisione e pur comprendendo le esigenze di cassa si operi una netta inversione di tendenza – sostiene Coldiretti Calabria – disinnescando la manifestazione di interesse e quindi annullarla. E’ tempo – continua Coldiretti –
di scelte coraggiose, moderne, consapevoli. Il terreno oggetto della manifestazione di interesse è patrimonio di tutti i cittadini e un diritto di tutti fruire di uno spazio aperto nella città per valorizzarlo facendolo diventare una palestra naturalistica e laboratorio di agricoltura gli alunni. E’ necessario – ribadisce Coldiretti – che l’Azienda Didattica venga potenziata come un parco delle biodiversità con sentieri naturalistici e anche spazi di ricerca ed approfondimento nel settore agroalimentare. Tra l’altro risulta che i beni oggetto della manifestazione hanno una destinazione d’uso obbligata e non possono essere alienati per altri scopi. E’ evidente che la vendita del terreno, è un colpo durissimo anche all’importanza e validità dello stesso Istituto scolastico. Non vorremmo e crediamo non vogliono la quasi totalità dei cittadini che ci si trovasse davanti ad una speculazione di cui la città non ha alcun bisogno.

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25-03-2015
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DISSESTO IDROGEOLOGICO : DA DIECI ANNI TUTTO FUMO E NIENTE ARROSTO
Molinaro: serve accelerazione e coinvolgimento vero e fattivo. L’analisi perfetta della relazione della Corte dei Conti
“Chiediamo, con forza, un intervento risolutivo ai soggetti politici decisori sul dissesto idrogeologico da dieci anni almeno, assistiamo a tutto fumo e niente arrosto.” Pietro Molinaro continua ad essere molto attento e deciso su quello che è un argomento cardine per la Calabria e ricorda “che fino ad oggi su questa emergenza, che riguarda tutti i 409 comuni della Calabria, non si è prodotto nulla di buono“. Che sia la volta buona? Ce lo auguriamo: anche perché le risorse ci sono e ci saranno! – commenta Molinaro. Anche perché – prosegue- come denunciato proprio oggi dalla Corte dei Conti molte risorse disponibili, vengono poi destinate all’emergenza, anziche’ ad una effettiva opera di prevenzione. La riunione della commissione consiliare “Ambiente” con una specifica sessione dedicata al dissesto idrogeologico fa ben sperare ,così come le dichiarazioni del suo presidente Nicola Irto che sottolinea che la Regione deve essere in prima fila, utilizzando ogni tipo di risorsa disponibile e coinvolgendo ogni soggetto, pubblico e privato, istituzionale o associazionistico che hanno voce, – io aggiungerei chiosa Molinaro competenze, capacità ,dedizione e idee – in una materia che è decisiva per lo sviluppo della Calabria. Coldiretti ha su questo idee molto chiare da sempre ribadite e portate avanti, anche se è ormai quasi stanca di fare il giro “delle sette chiese” ricevere promesse, riscontrare solo annunci ma rimanendo al punto di partenza. Occorrono decisioni rapide di solo buon senso – continua – e i Consorzi di Bonifica sono Enti di autogoverno degli agricoltori che operano in regime di sussidiarietà, hanno dimostrato con le poche risorse disponibili di essere capaci e virtuosi ed allora cosa si aspetta a fare in modo che il parco progetti dei Consorzi venga finanziato? “Non abbiamo bisogno di grandi ed iperbolici investimenti con il rischio di improduttive richieste di stati di avanzamento – prosegue – bensì di puntare su piccoli-medi progetti che rendono più sicura la montagna e collina e proteggono la pianura. Accelerare gli investimenti significa dare sbocchi occupazionali, far lavorare con maggior profitto e impegno per la collettività le maestranze ad iniziare dagli Operai idraulico Forestali. Dissesto idrogeologico e piano regionale irriguo regionale sono prove importanti per questo nuovo Governo Regionale che per davvero possono segnare una svolta.. “Ma occorre fare presto anzi molto presto – conclude Molinaro –” poiché anche qui l’autorevole relazione della Corte dei Conti è eloquente individuando la criticità nella dilatazione dei tempi di attuazione degli interventi “. E’ l’ora di una autorevole unità di missione che sappia e possa decidere: solo così possiamo escludere imprevedibili e tragiche fatalità”.

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25-03-2015
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IL CONSORZIO DI BONIFICA DI LAMEZIA FA BENE: L’ACQUA AD USO IRRIGUO DEVE ESSERE PAGATA
Molinaro: i sobillatori (e gli ispiratori) non pensino di intimorire ne gli amministratori ne la Coldiretti
Scende in campo con decisione la Coldiretti Calabria nel difendere e avvalorare le scelte del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica di Lamezia che sta bloccando l’erogazione dell’acqua agli utenti morosi da troppi anni. E’ davvero assurdo – dichiara Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – che in uno dei sistemi irrigui più avanzati della Calabria (la valle del Savuto) con prelievo attraverso tessera elettronica ci possa essere chi sobilla con argomentazioni fatue e vane per non pagare la tariffa idrica. Sono agitatori di pseudo-piazze che evidentemente pensano di farla franca e purtroppo trovano sponda in chi, senza costrutto, pensa di avere consensi ed invece non sa che sta penalizzando numerosi imprenditori onesti che in ossequio a leggi e regolamenti pagano il dovuto. Nel comprensorio del Savuto, ci sono 650 contratti irrigui e 350 utenti, circa il 10% sono utenti morosi. L’acqua erogata con tessera elettronica risulta essere pari a 1.195.00 mc, il consumo che viene rilevato ai contatori è di circa 3milioni di metri cubi evidentemente vi è un prelievo abusivo di circa 1.990.00 mc e questo non può essere assolutamente tollerabile. Combattere l’evasione ed elusione, oltre ad essere un principio sempre valido, è un impegno che da sempre fa parte del programma elettorale della Coldiretti per i Consorzi di Bonifica e quindi – rimarca Molinaro -non si fanno sconti a nessuno. In questi anni – continua – non vi è stato alcun aumento della tariffazione per l’acqua che rimane ferma al 2003 (12 anni fa) e quindi gli agitatori e i loro ispiratori, difendono gli utenti morosi a danno della stragrande maggioranza che paga con regolarità, creando tra l’altro una sorta di concorrenza sleale. “Si mettano l’anima in pace – chi non paga deve farlo e su questo la Coldiretti non transige”. Nessuno e dico nessuno pensi di intimorire il Consorzio e i suoi saggi amministratori, nemmeno ricorrendo ad atti vandalici (che sono stati denunciati alle autorità di polizia per ora contro ignoti) che poi devono essere riparati aggravando i costi di gestione. Coldiretti ribadisce il rispetto delle regole e chiedendo controlli alle forze di polizia vigilerà attentamente e non permetterà che alcune, per ora deroghe, si risolvano a tarallucci e acqua o con l’uso della carota”. “Davvero fa rabbia – conclude Molinaro – che mentre ci battiamo per piani di investimento per le reti irrigue avanzate c’è chi, pensando di farla franca, diventa invece una zavorra”.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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24.03.2015
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NON SOLO IL VINO MA TUTTE LE NOSTRE PRODUZIONI SUBISCONO CONCORRENZA SLEALE
Una fabbrica dell’illegalità che penalizza fortemente le nostre produzioni. Il ruolo dei Consorzi di Tutela
In questi giorni, il vino, grazie all’evento di Vinitaly, è stato il prodotto al centro dell’attenzione. Ancora una volta però – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – trova conferma che in Italia arriva tanto, troppo vino straniero anonimo e il timore è che un quantitativo elevato venga probabilmente imbottigliato e senza una adeguata tracciabilità finisca – continua – per fare concorrenza sleale ai nostri produttori che stanno crescendo in quantità e qualità con benefici effetti sull’economia e sulla promozione dei territori, e ingannano i consumatori. Ormai – prosegue – è una storia che si ripete e vale per tutti i comparti agricoli ed agroalimentari; occorre fare chiarezza sulle destinazioni finali di queste produzioni a chilometro illimitato – sottolinea – per evitare il rischio di frodi ed inganni a danno del Made in Italy come testimonia l’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura promosso dalla Coldiretti con l’ex procuratore Giancarlo Caselli alla guida del comitato scientifico, che ha più volte puntato il dito sul pericolo di inganni che si nascondono dietro la mancanza di trasparenza nell’importazione massiccia di materie prime agricole. “Non possiamo più permettercelo e per questo – sostiene la Coldiretti – occorre rendere pubblici i nomi delle aziende che importano vino sfuso e altre produzioni, per consentire ai consumatori piena libertà di scelta. Si tratta di togliere il segreto di Stato sui flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero al fine di contrastare le aggressioni e salvare il Made in Italy conseguenti alla lavorazione nel nostro Paese di prodotti alimentari oggetto di importazione o di scambio intracomunitario e la successiva messa in commercio come prodotti autenticamente italiani. Finora, infatti, una complessa normativa doganale ha impedito l’accessibilità dei dati senza significative ragioni legate alla tutela della riservatezza – come testimoniato da diverse indagini – provocando gravi turbative sul mercato e preoccupazione dei consumatori, a fronte all’impossibilità di fare trasparenza sulla provenienza degli alimenti. In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato – conclude il presidente – il valore aggiunto della trasparenza e i Consorzi di Tutela hanno un ruolo importante e sicuramente possono e devono fare di più, proprio per i compiti che gli vengono affidati dalla legge e in una regione agricola come la Calabria questo è un valore aggiunto notevole.

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23.03.2015
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COLDIRETTI: DAL RAPPORTO DELL’ONU SULL’ACQUA UN INVITO AD INVESTIRE NELLA NOSTRA REGIONE NELLE RETI IRRIGUE
Le priorità: subito il piano Irriguo regionale e l’utilizzo dei fondi comunitari
“Non sprecare l’acqua e preservarla fino all’ultima goccia” . E’ un impegno che non possiamo assolutamente mettere in secondo piano – afferma Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – in seguito ai dati diffusi dall’ONU in occasione della giornata mondiale dell’acqua che sostanzialmente ci dicono che è un bene che dobbiamo tutelare. In particolare per la nostra regione, l’acqua ha una importanza particolare. In questo momento – commenta Molinaro– questa sfida è stata raccolta dai Consorzi di Bonifica della Calabria che sono pronti anche con una progettualità spinta ed efficace. L’acqua ad uso irriguo – prosegue – si è costantemente adeguata ai nuovi bisogni contribuendo in misura determinante alla qualità e quantità delle produzioni, alla competitività delle aziende ed alla produzione di energia pulita, con benefici effetti sull’ambiente. Una spinta con l’utilizzo dei fondi comunitari può venire con il progetto IRRIFRAME in fase sperimentale anche in Calabria, che consente un uso corretto dell’acqua, con le relative tecniche di risparmio idrico, e la sua stessa qualità e che rappresenta un ulteriore passo in avanti per le nostre produzioni di eccellenza. Siamo convinti – aggiunge Molinaro – che l’uso sostenibile dell’acqua “bene comune” per preziosità, è una via per lo sviluppo della regione, magari rimettendo anche ordine nelle concessioni e convenzioni per fare in modo che il settore sia sempre di più strategico. Salvaguardare questo bene unico, dai rischi poi dell’inquinamento e dagli sprechi orientando le azioni a mantenere integro il patrimonio ambientale è un interesse generale che vede gli agricoltori protagonisti attivi. Si deve ritornare ad investire nella risorsa idrica – continua – e quindi stabilire come priorità il Piano irriguo Regionale per assicurare l’acqua, gestirla e consentire di ammodernare le reti irrigue, che sono di proprietà regionale, i Consorzi calabresi – sottolinea – su questo hanno già visione e progetti chiari”. Naturalmente il Piano irriguo nazionale sta anch’esso vedendo i Consorzi in prima fila. Non possiamo più permetterci – conclude – di continuare nella nella flessione nella spesa per investimenti nel settore e i Consorzi vogliono, avendone competenza e capacità, investire in quello che diventerà sempre di più un fattore decisivo della competitività dell’agricoltura e agroalimentare calabrese e non solo.
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19-03-2015
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DENUNCIA DI COLDIRETTI: QUOTIDIANAMENTE CONTINUANO A GIUNGERE IN CALABRIA ARANCE “CLANDESTINE”
Molinaro: IMMESSE SUL MECATO DIVENTANO MAGICAMENTE CALABRESI
“E’ gravissimo lo stato di crisi di mercato del settore ortofrutticolo e più specificatamente di quello agrumicolo che sta mettendo in ginocchio le imprese agricole calabresi. Eppure quotidianamente nel territorio ionico tra Corigliano e Rossano Calabro, ma non escludiamo che accada anche da altre parti, abbiamo potuto riscontrare che sono arrivate, quasi quotidianamente prima ingenti quantità di clementine, e tuttora arance, in una sorta di corsia preferenziale, in particolare spagnole che abilmente sono state stoccate e poi spacciate per italiane sui mercati nazionali alimentando un circuito illegale di importazioni/ di prodotti agroalimentari”. Questa la chiara denuncia di Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria. Insomma agrumi “clandestini”, che chiedono “asilo” e che creano concorrenza sleale ”. La Calabria, è leader per quantità e qualità delle produzioni agrumicole ma – continua Molinaro – con l’importazione di agrumi dalle più svariate provenienze, le nostre produzioni rimangono sulla pianta e la piana di Rosarno Gioia Tauro è la testimonianza più tangibile. Il consumatore pensando di acquistare arance calabresi, si porta a casa, senza saperlo, un prodotto di altro paese. Diversi magazzini della Calabria purtroppo si prestano a questo. I sequestri – afferma – sono all’ordine del giorno ma questo non basta E’ una situazione non più sopportabile e necessariamente devono convergere gli sforzi della Regione Calabria e del Ministero per le Politiche Agricole al fine di elevare il livello dei controlli sulla totalità e non solo su campionature di prodotti ortofrutticoli provenienti da Paesi extracomunitari e non, garantendo il monitoraggio nella fase della commercializzazione per garantire il consumatore contro le frodi alimentari che si celano dietro una falsa etichetta di provenienza del prodotto”. “Quanto sta accadendo nella nostra Regione rispetto alla crisi delle arance, – aggiunge Molinaro – impone la messa in atto di un piano di azione che da un lato promuova le produzioni tipiche di qualità e dall’altro sventi eventuali tentativi di spacciare prodotti di dubbia origine e provenienza e scarsa qualità per ‘made in Calabria’ quando nulla hanno a che fare con il nostro territorio”. Vergognoso è il rapporto all’interno della filiera dove , ad esempio, un Kg di clementine sulla pianta al coltivatore è stato pagato al massimo 15 – 20 cent.mi di euro che sono diventati 50 – 70 ai mercati generali (è aggiunta la raccolta, lavorazione, incassettamento e trasporto) per arrivare sul banco dei mercati e supermercati ad euro 1,50 – 2,00 che pagano i consumatori. Chiediamo di irrobustire i controlli a tappeto attivando particolarmente gli organismi nazionali preposti. Un elemento che non può essere sottaciuto – commenta Molinaro – è quello che questo circuito perverso è sempre di più penetrato e condizionato dal potere criminale, – come ha posto in evidenza l’ultimo rapporto della Fondazione Agromafie promossa da Coldiretti – esercitato ormai in forme raffinate attraverso la finanza, gli incroci e gli intrecci societari, la conquista di marchi prestigiosi, il condizionamento del mercato, l’imposizione degli stessi modelli di consumo. Uno stato di cose che non è più possibile sostenere perche a rimetterci le penne sono i nostri produttori.

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12.03.2015
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CON IL PSR 2007-13 PER LA VENDITA DIRETTA AMMESSE AL FINANZIAMENTO 57 AZIENDE
Molinaro: grande interesse tra le imprese condotte da giovani e donne
La Regione Calabria, ha finanziato 57 aziende riferite alla misura 121 del PSR 2007-13 e riguardante la vendita diretta, una tipologia che è stata fin dalla prima ora a cuore della Coldiretti con la rete di “Campagna Amica”. L’importo ammesso è di 3.362.551,26 €uro. “E’ – sottolinea Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – un risultato importante a favore delle imprese che investono e innovano e fanno leva, per migliorare le performance, sulla vendita diretta che cresce nel fatturato e nel numero e trova un riscontro in particolare in quelle aziende condotte da giovani e da donne. “Sono imprese -continua – che reagiscono e rispondono positivamente alle difficoltà, creando nuova occupazione, vivacità e attrattiva sui territori., segno di una Calabria agricola che accetta sfide e si mette sempre in gioco per essere protagonisti del proprio futuro. Recupero di strutture con la possibilità quindi, di avviare la vendita diretta e la prima commercializzazione, confezionamento e preparazione dei prodotti agroalimentari per agevolare la filiera corta. L’unico rammarico – commenta – è che la graduatoria arriva a fine programmazione ma comunque è segno inequivocabile dell’impegno di Coldiretti che fortemente e da subito, ha richiesto l’adozione di tale tipologia di finanziamento all’interno della vecchia programmazione. Il sistema agricolo ed agroalimentare calabrese ha dimostrato e continuerà a farlo di sapere utilizzare al meglio le risorse comunitarie, generando processi di sviluppo diffuso con realizzazione degli investimenti finanziati – conclude – si allargherà e migliorerà la rete regionale della filiera corta per avvicinare chi produce e chi consuma, valorizzando i prodotti locali e garantendo prezzi equi.

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11-03-2015
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I giocolieri della frutta: tanti coloranti e poca frutta, lo scandalo dei succhi di “arancia rossa”
Molinaro: ci eravamo sbagliati il valore delle arance nelle bibite non è di tre centesimi ma nemmeno di uno
“ I giocolieri e gli allegri chimici della frutta e delle alchimie continuano imperterriti”. Così Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria commenta lo scandalo dei sedicenti succhi di frutta “arancia rossa” con coloranti e poca frutta arriva alle porte della Commissione Europea. “Può succo di frutta dalla denominazione ‘arancia rossa’ essere venduto con quantità irrisorie di frutta inferiori al 12 per cento? E possono essere legittimamente usati coloranti (come l’E120) che ingannano il consumatore, suggerendo una presenza ben più elevata di succo di arancia rossa?”. Questo si chiede Molinaro che conferma di non mollare sulla battaglia dell’aumento di succo di arance dal 12 al 20% di percentuale nelle bibite. “Ad onor del vero – commenta ironico – parlavamo di tre centesimi di €uro il valore delle arance nelle bibite: ci siamo sbagliati alla luce di questo siamo forse nemmeno ad un centesimo di €uro. Ci fa piacere che questi gli interrogativi sono stati posti dal Parlamento europeo alla Commissione. Non solo. Nell’interrogazione parlamentare, il deputato Giovanni La Via ha chiesto come possa la Commissione assicurare che i controlli svolti dalle autorità nazionali riescano a garantire la presenza effettiva di arancia rossa e non di coloranti. E se ritenga in essere una vera e propria frode alimentare in caso l’arancia non sia presente, o sia presente in quantità molto basse. Il consumatore infatti risulta immediatamente ingannato dalla vista a prescindere da ogni altra considerazione su ingredienti effettivamente dichiarati. Ma un ulteriore aspetto rilevato dall’on. La Via riguarda la presenza del colorante “cocciniglia”, senza che i consumatori siano informati. Tra i succhi di frutta che fanno supporre una presenza di frutta più elevata di quella realmente presente, oltre a quelli che nella denominazione riportano “arancia rossa” in modo fuorviante, vi sono gli Ace (addizionati di grandi quantità di zucchero e coloranti, ma con bassissima presenza di arancia, carota e limone). Trova quindi conferma – conclude Molinaro – quello che asseriamo da tempo e cioè che i chimici delle bibite giocano sul fraintendimento del consumatore, che anziché intendere la bevanda come “di fantasia”, o a base di frutta, sono ingannati da nomi come “arancia rossa”, e presuppongono una presenza ben più sostanziale di succo di arancia, che invece è decisamente scarsa per dei veri e propri succhi di frutta.
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domenica 8 marzo 2015
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alle ore 16,00, si terrà in corso Numistrano a Lamezia Terme, l’inaugurazione del Mercato di Campagna Amica, in collaborazione tra la Coldiretti di Catanzaro e il comune di Lamezia Terme. Il mercato di Campagna Amica valorizza e promuove i prodotti della filiera agricola italiana per garantire al consumatore: origine, qualità, sicurezza alimentare, tracciabilità e sostenibilità ambientale. L’iniziativa, vedrà la presenza di numerose aziende agricole del territorio, aderenti a Coldiretti, che allestiranno i loro stands in una location spaziosa e in una zona cittadina molto popolata: ortofrutta, formaggi, salumi, olio, vino, miele, confetture e sott’oli saranno i prodotti che i cittadini potranno acquistare. All’inaugurazione parteciperanno il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza, il presidente e direttore della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro e Francesco Cosentini e il direttore di Catanzaro Francesco Manzari.

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7 marzo 2015
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Valorizzare le donne conviene alla società e anche all’agricoltura
E’ di nuovo l’otto marzo festa della donna. Ma ormai – sostiene Coldiretti – il ruolo della donna ha sempre di più una importanza nella società e anche nell’agricoltura e agroalimentare, dove con un cammino continuo le donne stanno effettuando una rivoluzione silenziosa ma costante che è partita con la crescita occupazionale nell’agricoltura che è stata favorita dagli effetti della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali delle attività connesse a quella agricola come la trasformazione dei prodotti, il settore dell’agribenessere, le fattorie sociali, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy fino ai mercati degli agricoltori di Campagna Amica o l’agriturismo. Le donne hanno trovato nuovo spazio occupazionale e sempre di più – sono protagoniste nella gestione dell’impresa – afferma il Presidente della Coldiretti Calabria Molinaro. In Calabria siamo a oltre il 40% di imprese agricole condotte da donne che tra l’altro con la loro sapienza e capacità, conciliano i tempi di lavoro con quelli della famiglia, poiché l’impegno in agricoltura ha il pregio di dare questa possibilità che è molto avvertita dalla società per il benessere dei figli. Coldiretti in questo giorno che comunque è speciale, rivolge un augurio a tutte le donne nella perfetta considerazione che la parità di genere va comunque difesa e attuata anche in tutti gli altri 364 giorni dell’anno.

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06. 03.2015
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Il presidente Coldiretti Moncalvo al Carrefour di Zumpano (CS) battezza la nascita della seconda isola FAI
Dopo l’ortofrutta a chilometro zero arrivano le produzioni locali di olio, formaggi, salumi e conserve
Zumpano (CS), 6 marzo 2015 – Non solo ortofrutta, ma, a testimonianza di filiere che crescono e si affermano, anche olio extravergine di oliva, miele, formaggi, salumi, conserve. L’ipermercato Carrefour di Zumpano, a un anno esatto dall’inaugurazione di “Ortofrutta calabrese a km zero” in collaborazione con Coldiretti Calabria e Filiera Agricola Italiana (FAI), si arricchisce di una seconda “isola” di prodotti tipici locali, grazie alla sinergia con aziende e piccoli produttori del territorio. La presentazione dell’iniziativa, è avvenuta oggi venerdì 6 marzo 2015 presso l’Ipermercato Carrefour, a Zumpano (CS), alla presenza del Presidente nazionale di Coldiretti, Roberto Mocalvo, del Segretario Generale Vincenzo Gesmundo, dell’intera Giunta Confederale, del Presidente e del Direttore di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro e Francesco Cosentini. Sono intervenuti, Ramiro Ciscutti, Direttore dell’Ipermercato Carrefour, Giuseppe Zavaglia, Responsabile Centro-Sud e Sardegna, Federico Ciampi, Buyer ortofrutta. Da circa un anno, all’interno dell’ipermercato e’ stata allestita un’ isola di circa 36 metri quadri di prodotti ortofrutticoli a marchio Fai. Dal mese di aprile, questo “spazio” di qualità si amplierà con la seconda isola di prodotti agroalimentari tipici della regione, legati alla stagionalità degli alimenti e alle tecniche tradizionali di produzione e conservazione. Attualmente Carrefour di Zumpano lavora in collaborazione con 90 fornitori locali che in questi primi mesi del 2015 hanno incrementato il loro fatturato del 15,7% rispetto al 2014, con un’incidenza del 16% sul totale del fatturato del “fresco”. Il fatturato realizzato con FAI nel 2014 ha avuto un’incidenza del 15% sul totale del reparto ortofrutta. Il grande successo tra i consumatori fa ben sperare anche per la “seconda isola” pronta ai nastri di partenza: segno che il binomio grande distribuzione e produzione locale ha sempre più appeal tra i consumatori attenti alla qualità di quello che si mette in tavola. “Questa è la strada giusta che dobbiamo seguire – ha commentato il Presidente Nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo – oggi è un evento importante per una filiera agricola tutta italiana, su cui Coldiretti investe energie da mesi. Il Made in Italy è la risposta per le imprese agricole piccole e grandi. Questa è la Calabria vincente che vogliamo”.

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06-03-2015
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LA GIUNTA DELLA COLDIRETTI NAZIONALE IN VISITA OPERATIVA IN CALABRIA –
Il Report dell’incontro con le aziende della filiera zootecnica a Figline Vigliaturo (CS) presso la coop COZAC
MONCALVO: in Calabria una realtà davvero vivace e di straordinaria importanza
In preparazione di Expo Milano 2015 si stanno visitando aziende importanti di grande valenza produttiva ed economica
Tutte le tipologie delle produzioni agricole calabresi della filiera zootecnica e lattiero casearia con importanti aziende e cooperative agricole ed agroalimentari che danno forza al territorio e lo valorizzano. Con questi intenti, in c.da Pianolago nel Comune di Figline Vigliaturo (CS) presso a Coop COZAC la Giunta Confederale guidata dal Presidente Nazionale Roberto Moncalvo e dal Segretario Generale Vincenzo Gesmundo, accompagnati dal Presidente Regionale Pietro Molinaro, ha potuto apprezzare la grande valenza produttiva e gli effetti positivi e le performance economiche delle importanti aziende che partecipano al Progetto della filiera agricola tutta italiana la chiave della loro affermazione di prestigio sui mercati. Insieme a molte importanti aziende della filiera suinicola che si fregiano delle quattro DOP Salumi di Calabria attraverso la valorizzazione del suino nero di Calabria, hanno potuto raccontare e far vedere le loro esperienze le aziende del comparto ovi-caprino, che è stato illustrato e presentato da Vincenzo Abbruzzese della zootecnia da carne e da latte con la presenza di ASSOLAC rappresentata dal vice presidente Aceto Franco che rappresentano autentiche punte di diamante dell’economia della Calabria. Nel corso della intensa giornata, è stato firmato un protocollo d’intesa con il Gruppo Perrone s.r.l. primaria società operante nella distribuzione e commercializzazione di prodotti agroalimentari calabresi sul territorio regionale e anche nazionale che ha l’obiettivo della valorizzazione dei prodotti agricoli italiani con particolare riferimento a quelli “Made in Calabria” utilizzandoli e valorizzandoli attraverso la realizzazione, in tutti i suoi punti vendita, dell’Isole della Bottega Italiana. “Stiamo trovando in Calabria una realtà davvero vivace e di straordinaria importanza – ha commentato il Presidente Nazionale Roberto Moncalvo – la tutela del Made in Italy con gli spiragli che si stanno aprendo in Europa per garantire la qualità; assicurare il reddito agricolo alle aziende agricole; proporre l’agricoltura, anche attraverso Expo 2015, come modello di sviluppo per il tutto unito ad una lotta spietata alla contraffazione alimentare per dare futuro a tanti giovani con una risposta importante sull’occupazione che l’economia agricola sana ,come quella che stiamo vedendo, può dare “.
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LA GIUNTA DELLA COLDIRETTI NAZIONALE IN VISITA OPERATIVA IN CALABRIA
05-03-2015. In preparazione di Expo Milano 2015 si stanno visitando aziende di grande valenza produttiva ed economica.
La Giunta Nazionale della Coldiretti guidata dal Presidente Nazionale Roberto Moncalvo e dal Segretario Generale Vincenzo Gesmundo accompagnati dal Presidente regionale Pietro Molinaro, è in visita in Calabria. Si tratta di un tour organizzativo e preparatorio, in vista di Expo Milano 2015, con visite in primarie Aziende Agricole ed agroalimentari, che hanno realizzato il “Progetto della filiera tutta agricola e italiana” delineando di fatto la chiave del loro successo. Stamane, la prima tappa è avvenuta presso la coop Florencia di Pizzo Calabro (VV) primaria azienda che produce e commercializza piante e fiori e che adotta l’innovativo sistema dell’asta telematica. Altro fiore all’occhiello dell’importante appuntamento è stata l’azienda COF s.r.l. – ORTOMANIA è una delle aziende più qualificate nel settore italiano dei prodotti ortofrutticoli di IV° Gamma che dopo aver, gradualmente, conquistato la fiducia di importanti clienti della grande distribuzione organizzata, della ristorazione e del normal trade ha ottenuto una posizione di mercato di rilievo in tutta Italia coniugando innovazione alla tradizione agricola. Sono aziende aderenti alla rete di “Campagna Amica” e che assicurano un grado di innovazione e ricerca molto elevato garantedo una occupazione di grande livello. Nel corso della mattinata, è stato firmato un protocollo d’intesa tra Coldiretti Calabria e la Scuola Agazzi di Vibo Valentia che vanta una trentennale esistenza sul territorio, e ospita un numero di bambini/ragazzi pari a circa 300. Il protocollo stabilisce che la scuola utilizzerà nella mensa scolastica prodotti locali selezionati insieme alla Fondazione Campagna Amica promossa dalla Coldiretti nel rispetto dei principi della stagionalità e sana alimentazione. Grande apprezzamento è venuto dal Presidente Nazionale Roberto Moncalvo che ha potuto constatare una Calabria positiva che cresce e che occuperà un posto in prima fila ad Expo Milano 2015 dove la Coldiretti avrà un proprio ed importante spazio espositivo.

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04.03.2015
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Castanicoltura da frutto, in via di definizione l’accesso alle misure della Politica Agricola Comunitaria
Molinaro: una buona notizia per la castanicoltura calabrese
“E’ perfettamente in linea con le proposte della Coldiretti Calabria sia sugli investimenti del PSR 204-2020 che per i premi PAC, l’esito della riunione che si è svolta al ministero delle Politiche Agricole sulle problematiche della castanicoltura, che ha affrontato due tematiche: il castagneto da frutto e la sua ammissibilità ai contributi previsti dal primo pilastro della Pac e le misure dei Psr 2014-2020 a favore del castagno. Nel PSR della Calabria, la possibilità di investimento è prevista nelle misure agro ambientali in particolare la misura 10. Nella nuova programmazione, per la predisposizione delle domande, dovrebbero essere previsti due distinti codici: uno per il “castagneto da frutto” ed uno per il “castagneto da bosco”. “Per i castanicoltori calabresi – sostiene Pietro Molinaro – si tratta di una buona notizia poiché la Calabria è tra le principali regioni italiane per superficie investita in castagneto da frutto e quantità prodotta con un indotto in continua espansione e il castagno svolge tra l’altro un ruolo strategico nella protezione del suolo dai dissesti idrogeologici, occupando le pendici più acclivi e le parti più antropizzate del territorio montano oltre a considerare l’alto valore naturalistico che i castagneti esprimono. Relativamente alle aziende e alla superficie investita a castagneto da frutto, in Calabria risultano attive circa 5 mila aziende per una superficie di circa 9 mila ettari. Si tratta del 16% delle aziende e della superficie a castagneto da frutto investita in Italia che colloca la Calabria tra le regioni più importanti per il settore, dopo Campania e Toscana Se si guarda alle aziende che hanno solo castagneto da frutto nel loro ordinamento colturale, le aziende specializzate calabresi secondo i dati dell’ultimo Censimento, sono 750 e coprono intorno ai 2 mila ettari di superficie. Si tratta dell’11% delle aziende e del 10,5% della superficie specializzata italiana. In questa classifica la Calabria è dietro Campania, Piemonte e Toscana Nel periodo 2004- 2007 ha prodotto in media circa 95mila quintali di castagne da frutto, pari al 20% della produzione delle principali zone castanicole. Il suo peso sul valore della produzione nazionale è pari al 10%, segno segno che c’è ancora molto spazio per la valorizzazione commerciale della castagne calabresi. “Queste nuove possibilità possono ridare nuova linfa e slancio alla nostra castanicoltura – commenta Molinaro – che in questi anni tra l’altro è stata messa a dura prova con l’estensione delle infestazioni del cinipide, migliorando gli impianti suscettibili di recupero produttivo ed economico, ricostituendo ex novo i popolamenti, per ottenere un prodotto competitivo, per qualità e quantità, sui mercati, Tutelare la tipicità della produzione. La castanicoltura calabrese ha una forte caratterizzazione territoriale ed è presente in tutte le province della regione. Il patrimonio varietale della Calabria è costituto quasi totalmente da cultivar quali Reggiola, Inserta e Curcia che costituiscono oltre il 70% della produzione regionale sono presenti circa 50 varietà locali calabresi Molto spesso, in Calabria nella filiera le diverse fasi vengono svolte attraverso l’integrazione dei processi sotto un unico controllo imprenditoriale.

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02.03.2015
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COLDIRETTI SOLLECITA IL PRESIDENTE OLIVERIO: EPIZOZIE SANITA’ VETERINARIA E’ SEMPRE EMERGENZA
Molinaro: con Expo alle porte non possiamo più toppare e continuare ad essere “regione canaglia”
Con una preoccupata e allarmata lettera la Coldiretti Calabria ha sollecitato il presidente Mario Oliverio a prendere “di petto” la situazione riguardante la sanità veterinaria e le epizozie che ancora purtroppo la penalizzano. Siamo ormai a sessanta giorni da Expo Milano 2015 , – si legge nella lettera a firma del presidente Molinaro – un grande evento mondiale nel quale la Calabria deve necessariamente presentarsi con le carte in ordine. Non possiamo dire che questo stia accadendo per quanto riguarda le misure straordinarie nella nostra regione, di polizia veterinaria per l’eradicazione delle epizozie in materia di tubercolosi, brucellosi bovina, brucellosi ovi-caprina, lingua blu, leucosi e vescicolare suina, che, pur vedendo impegnata la Task Force regionale istituita per l’attuazione del piano di rientro, tardano ad essere operative acuendo i problemi negli allevamenti calabresi che si sono ulteriormente aggravati. La vicenda – prosegue – sta creando altresì un grave vulnus alle nostre produzioni zootecniche di eccellenza quali caciocavallo silano, pecorino crotonese, le quattro DOP Salumi di Calabria, latte alta qualità, alle razze autoctone quali a titolo di esempio: podolica, capra aspromontana e nicastrese e suino nero di Calabria. E’ una questione sicuramente annosa di cui non si è riusciti a coglierne, permanendo tale stato di cose, tutti gli elementi negativi. Tale stato di cose, sta comportando la chiusura di aziende nelle aree interne dove più forte si sente la necessità della presenza dell’uomo per evitare spopolamento, abbandono con conseguenti danni alla tenuta stessa del territorio. Da anni in Calabria, nonostante i Piani di eradicazione, non si è riusciti ad accreditare la Regione Calabria ufficialmente indenne, e farla uscire da quel “cono d’ombra” che purtroppo continua a contraddistinguerla. Questo nonostante uno sforzo organizzativo, di investimenti e innovazione da parte degli allevatori. Presidente, lei ben conosce cosa significhi e cosa comporta tale stato di cose. In primis, le difficoltà di vendere fuori dai confini regionali proprio in un momento di forte richiesta delle nostre produzioni zootecniche e questo, comprenderà, ci limita fortemente e “azzoppa” proprio alla vigilia di Expo. In sostanza ci stiamo giocando buona parte del futuro! Comprendiamo che è uno scenario difficile e complicato, però, l’impatto economico, sociale e di immagine è così forte che merita da parte Sua una particolare attenzione, altrimenti continuiamo ad essere giudicati e considerati “regione canaglia”. Non ci si pùò più, affidarsi al solo destino, ognuno deve fare il proprio dovere ed esercitare fino in fondo la propria responsabilità ad iniziare dai Commissari della Sanità, dai dirigenti e dai tanti veterinari che sono all’interno delle ASL. Bisogna farlo con rigore ad iniziare ad esempio dai controlli nelle stalle di sosta di commercianti senza scrupoli. Pur consapevoli che la sanità rivolta alle persone è al primo posto, Le chiediamo – conclude la missiva – di riservare, per le motivazioni sopra riportate, uno spazio significativo alla sanità veterinaria aprendo anche su questo un confronto serrato con il Governo Nazionale perché non si può ammettere nessun ulteriore ritardo.

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27.02.2015
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CALABRIA, RIPARTE L’“OSCAR GREEN” PER PREMIARE L’INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA
Vogliamo fare risplendere le realtà positive che ci sono in Calabria
Al via la IX edizione di “Oscar Green”, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa per valorizzare e premiare l’innovazione in agricoltura. Nell’edizione 2015, l’anno di Expo, l’obiettivo – comunica Coldiretti – è quello di valorizzare le giovani realtà imprenditoriali del settore agricolo e agroalimentare, capaci di distinguersi grazie ad un modello imprenditoriale, innovativo e sostenibile. Possono partecipare al concorso gli imprenditori agricoli e agroalimentari, singoli o associati che hanno compiuto massimo 40 anni e che abbiano sviluppato un’idea innovativa che si rispecchi in una delle seguenti categorie previste dal concorso: -Impresa.2 Terra, per premiare le idee più originali e creative sotto il profilo dell’innovazione e delle nuove tecnologie, capaci di coniugare tradizione e innovazione; -Campagna Amica, centrata sulla valorizzazione dei prodotti Made in Italy, per premiare le imprese che in maniera innovativa raggiungono direttamente il consumatore finale rispondendo alle esigenze di sicurezza alimentare, qualità dei prodotti e tutela ambientale; -Paese amico, rivolto a premiare tutte quelle istituzioni pubbliche (Comuni, Province, Asl, scuole) che hanno contribuito all’attuazione dei progetti promossi da Coldiretti; -We Green, è la categoria dedicata alle aziende che pongono particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e all’agricoltura sociale, ponendosi come interpreti di un modello di sviluppo sostenibile; -Fare rete, prende in considerazione i modelli di imprese, cooperative, consorzi agrari, società agricole, capaci di creare reti sinergiche in grado di massimizzare i vantaggi delle aziende agroalimentari e del consumatore finale. Le iscrizioni sono aperte fino al 5 aprile 2015. Sul sito www.oscargreen.it si possono trovare ulteriori informazioni , compreso il regolamento del concorso. “Oscar Green – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – è una bella opportunità, da non lasciarsi sfuggire per mettere in luce e valorizzare tutte quelle esperienze in cui spicca la creatività e lo spirito innovativo, tipici di tante imprese giovani che in questi anni hanno dato lustro alla Calabria. Per questo invitiamo, nella realtà regionale a fare emergere e segnalare candidature per la partecipazione al concorso, prendendo contatti con gli uffici della Coldiretti provinciali e di zona e con la segreteria di Coldiretti Giovani Impresa”.

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27.02.2015
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L’ATTENTATO ALL’AZIENDA DI CANOLO (RC): PERSONE BARBARE E MALVAGIE CHE NON VOGLIONO FAR PROGREDIRE IL TERRITORIO
Molinaro: ancora più forza e coraggio la Coldiretti è e sarà sempre al vostro fianco
Le affermazioni convinte e determinate dei titolari dell’azienda Agricola “Sapori antichi d’Aspromonte” Laura e Antonio Stilo, colpiti da un vile attentato sono già un inno a non arrendersi, fare impresa e continuare a lavorare in un territorio difficile e noi – afferma Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – le condividiamo fino in fondo e siamo al loro fianco”. Una azienda, premiata anche con l’Oscar Green della Coldiretti continuerà a farsi strada nonostante persone barbare e malvagie che evidentemente non voglio il bene e il progresso di un territorio. L’Azienda è situata in Aspromonte, più precisamente nel piccolo comune di Canolo, una delle zone della provincia di Reggio Calabria tra le più caratteristiche per il suo paesaggio di montagna è nata da uno spiccato spirito imprenditoriale e da questo prenderà nuovo slancio peche ha nel DNA volontà, competenze tecnico/ professionali ed esperienza nel settore della trasformazione delle carni, nel rispetto delle più antiche tradizioni calabresi. Una azienda multifunzionale, che ha come fiore all’occhiello, il prosciutto crudo San Canolo nonché una tradizionale stagionatura del culatello, del capocollo e delle soppressate, appesi al chiuso in stanze con tetto in tegole d’argilla. L’Azienda “Sapori Antichi di Aspromonte” fa parte anche della rete di Campagna Amica.

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25.02.2015
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VIBO VALENTIA: SERVE UNA SOLUZIONE DEFINITIVA PER I DANNI DA FAUNA SELVATICA ALL’AGRICOLTURA
L’esito di una partecipata riunione della Coldiretti nel Comune di Sant’Onofrio (VV): sarà subito proposto ai Consiglieri Regionali un Progetto di Legge regionale
Continua ad essere di grande attualità il problema dei cinghiali che ormai da molto tempo stanno causando notevoli danni alle imprese agricole e zootecniche, oltre che allarme per l’incolumità pubblica. La Coldiretti Calabria che ha sempre seguito da vicino la vicenda, ha promosso un incontro nel comune di Sant’Onofrio (VV) che in ragione di assenza di soluzioni fondate ed efficaci per contenere i danni da fauna selvatica è risultato molto partecipato. L’incontro al quale hanno preso parte Pietro Molinaro, Onofrio Casuscelli e Francesco Manzari rispettivamente presidenti regionale, provinciale e direttore della Coldiretti ha fatto il punto sulle criticità in cui il settore primario si trova per i cresciuti danni arrecati dalla fauna selvatica rappresenta ormai un fatto estremamente rilevante sia per l’ambiente che per le attività produttive. L’attuale sistema normativo non sembra più capace di mantenere e adeguare le popolazioni di tutte le specie selvatiche in modo da garantire un equilibrio tra la loro presenza e l’esercizio dell’attività agricola e le politiche ambientali con la tutela delle risorse naturali, nonché dei valori culturali e sociali. Coldiretti ha evidenziato un approccio propositivo e l’attenzione su un tema complesso ed ad oggi irrisolto ed ha proposto un Progetto di Legge Regionale (Norme in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, di tutela dell’incolumità pubblica e dell’ordine economico) che declina quadro normativo di insieme, volto ad evidenziare taluni profili propositivi e l’approccio economico-estimativo e di risarcimenti. Il Progetto di legge regionale – che è stato illustrato – già adottato da altre regioni e che sarà subito proposto ai Consiglieri regionali per la presentazione e l’approvazione attenuerà il rischio dai danni causati dalla fauna selvatica ed in particolare dai cinghiali e getta i presupposti per un sistema organico di interventi diretti alla tutela, alla gestione e al controllo delle specie di fauna selvatica presenti sul territorio; alla prevenzione e al risarcimento dei danni con una forte semplificazione in regime di sussidiarietà attraverso i Centri di Assistenza Agricola; alla pianificazione delle attività faunistico venatorie Di fatto si andrà, con norme regionali, a integrare e irrobustire le previsioni contenute nella legge 11 febbraio 1992, n.157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, che avrebbero dovuto contenere il fenomeno, e non sono risultati efficaci nè sul piano della prevenzione, né sotto il profilo del controllo numerico degli animali e del risarcimento dei danni.
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24-02-2015
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DISSESTO IDROGEOLOGICO: CONTINUA L’IMPEGNO MASSIMO DEI CONSORZI DI BOMIFICA E IRRIGAZIONE
Apprezziamo l’impegno e le scelte del Presidente Oliverio
I Consorzi con l’Urbi completeranno e proporranno scelte coerenti per l’utilizzo degli operai forestali
“ Avanti tutta per i Consorzi di Bonifica vista la strategicità e priorità della prevenzione sul dissesto Idrogeologico, come a più riprese affermato dal Governatore Mario Oliverio, sia nella relazione programmatica che in varie occasioni, con le relative scelte coerenti che ha effettuato: organizzative, di programmazione e gestione degli interventi; tra l’altro riservando una speciale “Unità di Missione” istituita presso la presidenza della Giunta Regionale. “. Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – è molto soddisfatto di quello che si va configurando – “una vittoria della cultura del fare che deve consolidarsi anche nelle Istituzioni, nella quale i consorzi di bonifica continuano a collocarsi a pieno titolo in modo operativo”. Dopotutto – continua – lo stanziamento di 700 milioni contro il rischio idrogeologico da parte del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) è una grande segnale di attenzione ed una spinta a operare presto e bene anche nella nostra regione. “Siamo convinti – prosegue – che l’immediata cantierabilita’ della gran parte dei progetti redatti dai consorzi di bonifica calabresi che prevedono 186 interventi, soprattutto sistemazioni idrauliche e contenimento di frane, per un importo complessivo di quasi 248 milioni di euro pur essendo una cifra ingente, si possono finanziare sia sbloccando le attuali risorse che finanziare con mutui quindicennali. D’altronde nel solo ultimo anno il numero degli interventi necessari per ridurre il rischio di alluvioni è cresciuto nella regione Calabria di quasi l’ 8%.”. E’ un importante contributo che i Consorzi di Bonifica vogliono assicurare per vincere la sfida per la crescita e lo sviluppo, per tornare a fare occupazione, con l’esaltazione dei valori del territorio, valori non clonabili, identitari, distintivi, quali quelli ambientali, paesaggistici, culturali, storici ed architettonici, ma soprattutto quelli di un primato da tutti riconosciuto che e’ quello del nostro straordinario agroalimentare, che per poter dispiegare tutta la sua forza ha bisogno di acqua nella giusta quantità e qualità e di un territorio sicuro non soggetto a frane ed alluvioni, depositario di grandi ricchezze e valori etici ed economici”. Occorre mettere in moto tutto quanto è possibile ad iniziare da un utilizzo coerente della forza lavoro assicurata dagli Operai idraulico Forestali, come già nel Piano Attuativo di Forestazione. Gli operai possono intervenire subito non solo sul reticolo minore, ma riprendendo le essenziali opere di regimazione attraverso una programmazione e progettazione operativa da parte di chi ha la conoscenza del territorio con uno stretto rapporto con i Comuni. I consorzi – ricorda – hanno strutture tecniche, professionalità, capacità per dare una accelerata agli interventi con un sicuro risparmio ed efficacia realizzativa. A tale proposito, Coldiretti e Urbi completeranno a breve la programmazione di interventi precisi da attuarsi con gli operai forestali non solo nella parte ordinaria ma straordinaria.”Siamo convinti che con l’utilizzo degli Operai Forestali, si porti maggiore solidità sia al loro stato lavorativo che al loro lavoro utile alla collettività”. Credo che non sia poco!!!!

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24.02.2015
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LA SOLIDARIETA’ DI COLDIRETTI CALABRIA A MIMMO NASONE COORDINATORE REGIONALE DI LIBERA CALABRIA
“La Calabria non cederà mai alla sfiducia. Il popolo degli onesti, che è la stragrande maggioranza, non si lascerà mai demoralizzare. Mai! Neppure davanti a questa ultima minaccia rivolta al Coordinatore regionale Mimmo Nasone di Libera Calabria». Lo afferma il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, per il quale, citando l’ultima “Nota Pastorale” dei Vescovi Calabresi stiamo già reagendo con una onestà più fiera, una professionalità più convinta, una laboriosità e impegno ancora più generosi”. A Mimmo Nasone e all’Associazione Libera va tutta la nostra solidarietà anche perché sempre di più con determinazione e coraggio abbiamo la responsabilità di far progredire territori e paesi, sottraendoli al controllo criminale delle mafie creando lavoro dignitoso per i giovani e occasioni di sviluppo pulito e giusto.

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21.02.2015
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L’ADESIONE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI COSENZA ALLA FONDAZIONE AGROMAFIE PROMOSSA DA COLDIRETTI: UNA SCELTA CHE GUARDA AL PRESENTE E AL FUTURO
Molinaro: si amplia in Calabria la rete delle adesioni. Ci aspettiamo l’adesione della Regione Calabria e di altri Enti pubblici e privati
“L’adesione della Camera di Commercio di Cosenza, alla Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, promossa dalla Coldiretti, – dichiara Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – è una scelta lungimirante che guarda al presente e al futuro e non possiamo che esserne soddisfatti, poiché, la “casa delle imprese” ha tutto l’interesse a difendere le vere imprese dalla concorrenza sleale, accentuando un impegno sul fronte della legalità contro le contraffazioni, che, come certifica l’ultimo rapporto della Fondazione sulle agromafie che ha un fatturato di oltre 15 miliardi al sistema agroalimentare italiano e la Calabria non ne è immune. Una scelta, quindi, che è perfettamente in linea con la sua missione istituzionale, volta a promuovere e sostenere lo sviluppo del sistema agroalimentare”. Ricordiamo che a presiedere la Fondazione, è una personalità autorevole come l’ex procuratore generale antimafia dott. Giancarlo Caselli che guida il Comitato Scientifico di cui fa parte il Procuratore della Repubblica di Vibo Valenzia dr. Mario Spagnuolo. Nella mission la Fondazione svolge approfondimenti e diffusione degli studi sulla criminalità e l’illegalità nell’agricoltura e nell’agroalimentare realizzando iniziative dirette a diffondere un’adeguata conoscenza e consapevolezza dell’esigenza di tutelare e preservare il Made in Italy e quindi anche il “Made in calabria” nel settore agroalimentare. L’Osservatorio è impegnato nel contrasto alle agromafie e alla contraffazione del cibo “made in italy”. In tale contesto, l’impegno della Fondazione costituisce un importante supporto cognitivo, giuridico, economico e sociale indispensabile per un’adeguata cura degli interessi pubblici. “Le adesioni alla Fondazione in Calabria crescono – conferma Molinaro – e sarebbe un bel segnale per le imprese e i cittadini-consumatori se anche la Regione Calabria, ma anche tanti altri soggetti pubblici e privati facessero la loro parte, in linea con tante altre regioni ed Enti, ritenendo cruciale e strategica l’adesione anche in vista di Expo 2015, ormai alle porte, che come si sa, è dedicato al tema del cibo e dello sviluppo sostenibile e durevole”.

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19.02.2015
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COLDIRETTI CALABRIA “UN GIORNO DA ALLEVATORE” SECONDO ATTO: GLI IMPEGNI PRESI OTTIMO L’IMPEGNO DEL MINISTRO MARTINA SULL’ETICHETTATURA DEL LATTE
A distanza di dieci giorni dalla grande mobilitazione “Un giorno da allevatore” svoltasi in tutta Italia e in Calabria a Cosenza in Piazza dei Bruzi, che è stata definita la più grande maximungitura pubblica, alla quale hanno partecipato allevatori, cittadini-consumatori e tanti rappresentanti istituzionali, si cominciano a raccogliere i primi frutti con risposte e responsabilità concrete provenienti dal mondo delle istituzioni. “Il primo – riferisce Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – il tavolo delle trattative è stato già operativo nei giorni scorsi presso il Ministero delle Politiche Agricole a seguito del quale sono stati presi una serie di impegni, primo fra tutti quello di definire un rapporto di fattiva collaborazione con l’Autorità garante per il mercato e la concorrenza al fine di evitare il prolungarsi di pratiche commerciali scorrette, riconoscendo quindi che l’attuale situazione genera un evidente dislivello tra i vari attori della filiera commerciale nel settore lattiero-caseario. L’impegno sarà pertanto finalizzato a ridare una spinta al costo di produzione alla stalla, i cui margini di reddito per gli allevatori sono ormai irrisori. Altro passaggio fondamentale affrontato durante le trattative è stato quello della trasparenza che ha indirizzato i lavori verso la necessità dell’indicazione obbligatoria del paese d’origine o del luogo di provenienza per il latte in quanto tale e per il latte usato quale ingrediente di prodotti lattiero caseari nonché eliminare, come già avviato dal Ministro Lorenzin, la secretazione dei dati sull’importazione di latte che non consente di sapere dove va a finire. Da riscontrare che c’è l’adesione, espressa dalla grande distribuzione organizzata, (Gdo) per garantire al consumatore una maggiore trasparenza sull’origine del latte attraverso una indicazione chiara ed omogenea che indichi la zona di mungitura.“E’ una grande soddisfazione vedere come le nostre mobilitazioni e manifestazioni di piazza sono utili non solo a sensibilizzare le istituzioni e i consumatori verso i problemi dei produttori – continua Molinaro – il nostro intento è assicurare reddito ai produttori, creare le premesse importanti sul versante dell’occupazione e di investimenti e assicurare i cittadini. Gli interventi sul versante dell’antitrust e le intenzioni espresse in merito all’indicazione obbligatoria dell’origine sono due pilastri fondamentali per portare a soluzione le diverse criticità dell’intero comparto”. Siamo d’accordo, dunque, con la proposta del ministro Martina e ci auguriamo vengano prese, in accordo anche con gli altri Ministeri, in particolare quello dello Sviluppo Economico, le misure opportune a garantire ai consumatori la massima trasparenza e valore aggiunto alla produzione. Quella del latte – conclude Molinaro – è una partita che giocheremo fino in fondo, Coldiretti continuerà a combattere la sua battaglia portando avanti tutte le rivendicazioni avanzate durante la mobilitazione “Un giorno da allevatore”.
I DATI DELLA PRODUZIONE CALABRESE
In Calabria, ci sono 341 allevamenti da latte titolari di quote, il 17% in meno rispetto al 2007; la produzione annua è di 614.330 quintali di latte, ma ne sono importati ben 380.000 quintali annui, il 62% della produzione regionale; in Calabria ancora arrivano 36.923 quintali di cagliate (pari a 369.233 q. di latte). Se si sommano i dati del latte importato e quello delle cagliate per produrre formaggi si arriva ad una quantità di 749.233 quintali di latte (il 122% della produzione calabrese) più della produzione regionale. Oggi, per ogni litro di latte, solo il 17% va nelle tasche dell’allevatore. Nella nostra Regione oggi, nel comparto lattiero-caseario, con l’indotto si arriva a 1000 persone occupate con l’origine obbligatoria in etichetta su tutte le produzioni, si può quasi triplicare l’occupazione diretta e indiretta.

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18.02.2015
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SEMINARI DELLA COLDIRETTI: CON LA NUOVA PAC ED IL NUOVO PSR OPPORTUNITA’ CONCRETE PER LE IMPRESE AGRICOLE MA DEVONO CAMMINARE INSIEME
Seminari in tutta la Regione. Grande l’interesse delle imprese agricole e dei giovani imprenditori – Colmare i ritardi sul PSR 2014-2020
“Sta continuando l’azione di informazione sui territori di Coldiretti sulle nuove regole che sovraintenderanno alla corresponsione degli aiuti della PAC fino al 2020. Quest’anno, prima di presentare le domande, di aiuto PAC (Politica Agricola Comune) è bene informarsi. È opportuno – afferma Francesco Cosentini direttore di Coldiretti Calabria – rivolgersi a tutti gli uffici della Coldiretti perché le novità sono tali e tante che è necessario aggiornare tutti i dati della propria azienda e, soltanto a verifica completata con una consulenza specialistica fornita dagli uffici, avviare il procedimento burocratico”. È questo il motivo conduttore dei seminari sulla PAC e sul PSR (Piano di Sviluppo Rurale) promossi per conoscere quali opportunità possano offrire tali strumenti all’imprenditoria agricola calabrese da oggi e fino al 2020. “La nuova PAC tra sostenibilità ed innovazione. Gli impatti sui territori rurali” è il tema dei seminari Infopac, che sta svolgendo la Coldiretti Calabria su tutto il territorio regionale in vista proprio della presentazione della Domanda Unica entro il 15 maggio p.v.. La Coldiretti sta fornendo agli imprenditori agricoli associati una panoramica informativa sulle nuove regole di sostegno agli agricoltori e ai territori rurali introdotti dalla riforma della Politica Agricola Comune 2014 – 2020 nonchè sulla nuova programmazione del PSR dove ci sono ritardi ma si sta compiendo ogni sforzo per recuperarli. Ai seminari aperti a tutti, afferma – Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – “ i protagonisti sono gli agricoltori, le imprese condotte dai giovani e i territori”. Ad illustrare le novità sono Mario Toteda sulla “Politica di sviluppo rurale 2014-2020 -Le nuove misure strutturali” che trovano ampia condivisione e interesse; e Giovanni Cipolla Responsabile Economico di Coldiretti Calabria, che si sofferma sulla politica di sviluppo rurale 2014-2020 “Le nuove misure a premio e la gestione del rischio” Le risorse a disposizione hanno trovato una contrazione e Coldiretti ha seguito e continua a seguire con particolare impegno tutte le fasi di applicazione della PAC e del PSR 2014-2020 ma è essenziale – ribadisce – che conoscenza e informazione diretta siano patrimonio di tutti proprio per investimenti coerenti, sostenibili e duraturi – commenta Molinaro – anche perché PAC e PSR devono necessariamente camminare insieme. I ritardi nella traduzione operativa delle nuove regole comunitarie e nel PSR calabresi vanno assolutamente colmati”. I pagamenti diretti saranno riservati agli agricoltori attivi cioè a coloro che vivono del lavoro della terra con un taglio alle rendite. Nel corso dei seminari, vengono analizzati i dettagli tecnici che prevedono i pagamenti diretti, con un lavoro di semplificazione che sta portando avanti Coldiretti e dei CAA. sottolineando il grande impegno per le giovani imprese, la montagna e le aree interne e svantaggiate. “Una traiettoria di futuro – conclude – che si affianca al ciclo di programmazione dei seminari”.

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16.02.2015
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Ok al pagamento della Domanda Unica Pac 2014 per 105mila (96%) aziende calabresi
Le aziende agricole riceveranno i saldi dei pagamenti per la domanda unica 2014 e le misure a premio del PSR e quindi
i beneficiari dovrebbero trovare, entro fine febbraio, gli importi spettanti sui propri conti correnti. Il decreto di pagamento
in elaborazione per la domanda unica 2014 liquiderà, a saldo oltre 105 mila aziende pari al 96% del numero
complessivo delle domande. A renderlo noto è la Coldiretti Calabria a seguito della riunione in ARCEA
(l’organismo pagatore regionale per gli aiuti in agricoltura) alla quale hanno partecipato dirigenti del SIN.
E’ stato comunicato e concordato che nel contempo saranno forniti gli elenchi delle domande con anomalie
che determinano il blocco del pagamento al fine di concentrare le azioni correttive e consentire la liquidazione
residua in tempi rapidi. “E’ sicuramente una notizia che va accolta con estremo favore – commenta Pietro Molinaro –
questo impegno era alla base delle richieste Coldiretti Calabria nella manifestazione di luglio scorso, rappresenta
una boccata di ossigeno per le imprese agricole in una fase di mancanza di liquidità ed anche per fare fronte ad alcuni investimenti”.

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13.02.2015
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AEROPORTO INTERNAZIONALE DI LAMEZIA TERME: INAUGURATA ISOLA BOTTEGA ITALIANA DI CAMPAGNA AMICA
Presente il Ministro Martina insieme al presidente Nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo
I viaggiatori dell’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme, potranno trovare nell’isola della Bottega Italiana i prodotti dell’agricoltura e dell’agroalimentare calabrese. Anche il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina non ha resistito e insieme al presidente Nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo. al sindaco di Lamezia Gianni Speranza e al Presidente SACAL Massimo Colosimo hanno inaugurato nel Wine Bar di Macchione Domenico situato all’interno dello scalo, quella che rappresenterà una vetrina importante e significativa per la promozione delle nostre eccellenze. Il Ministro, si è complimentato con tutta la Coldiretti Calabria per questo importante posizionamento che è in perfetta sintonia con le azioni di promozione che portano verso Expo Milano. La rete di Campagna Amica, in Calabria, si va sempre di più intensificando e collocando anche in posti strategici perché valorizzare l’agricoltura e le sue produzioni significa dare una mano notevole alla Calabria positiva.

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DOMANI 13 FEBBRAIO ORE 13,30
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AEROPORTO INTERNAZIONALE DI LAMEZIA TERME: INAUGURAZIONE ISOLA BOTTEGA ITALIANA DI CAMPAGNA AMICA
Sarà presente il presidente Nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo
Si rafforza la rete di Campagna Amica in Calabria. Domani nell’aeroporto Internazionale di Lamezia Terme alle ore 13,30
il Wine Bar di Macchione Domenico situato all’interno dello scalo, inaugurerà l’Isola della Bottega Italiana. Una
occasione importante per una sempre maggiore valorizzazione dei prodotti calabresi, Per l’occasione interverrà
all’inaugurazione il Presidente Nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo. Parteciperanno: il sindaco
di Lamezia Gianni Speranza, i rappresentanti di SACAL, della Regione Calabria e dell’Amministrazione Provinciale.
E’ una occasione importante – sottolinea Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – anche nell’imminenza di Expo
Milano che per la Calabria deve diventare una occasione imperdibile per promuovere, il suo territorio con le sue bellezze
storico artistiche e paesaggistiche che si rafforzano con la valorizzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari.
VI INVITIAMO A SEGUIRE L’EVENTO. GRAZIE

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11.02.2015
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LA COLDIRETTI CONDIVIDE LE DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE DEL PRESIDENTE OLIVERIO CHE NON SONO UN LIBRO DEI SOGNI
Molinaro: una traiettoria di futuro per la nostra Regione. La Coldiretti è pronta
In una lettera, inviata si legge. Ho letto con particolare attenzione ed interesse le Sue dichiarazioni
“Dichiarazioni Programmatiche” svolte in occasione del Consiglio Regionale della Calabria, di lunedì 9 febbraio 2015. Con estrema franchezza e chiarezza – si legge nella lettera inviata al Governatore Mario Oliverio, dal Presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro – devo dirle che, le “Dichiarazioni”, nell’architettura generale, ma anche per alcuni argomenti di dettaglio le ritengo estremamente significative e di interesse, poiché individuano una traiettoria di futuro che forse, almeno nella nostra Regione, manca da troppo tempo.
Il Suo – continua Molinaro nella lettera – è sicuramente un contributo autorevole, che servirà a mettere in movimento un processo virtuoso, che, devo dirLe, mi sembra sia molto chiaro. Anche il lessico utilizzato, è molto coerente perché, coniuga “Realismo e Speranza”. Puntare con determinazione sugli “asset naturali” della nostra Calabria, quali: agricoltura e agroalimentare, territorio, turismo, beni culturali e archeologici, prevenzione e interventi sul dissesto idrogeologico individuano chi fa chi e che cosa, biodiversità, lotta agli sprechi ed alle rendite, meritocrazia, rigore, processo formativo ed innovazione ma anche tanto altro, a mio parere, denota la qualità del Documento programmatico, che non è un “libro dei sogni” ma che evidentemente con atti legislativi e amministrativi coerenti, deve essere via via attuato, poiché, come Lei rileva, vi è un urgente bisogno di miglioramenti su ogni versante e la questione tempo è essenziale e strategica, poiché è evidente che dobbiamo accelerare il passo. Presidente conclude la lettera – condivido la sua richiesta, rivolta a tutti, ad iniziare da ogni cittadino, sulle assunzioni di responsabilità Le dico che “Coldiretti è pronta”.
Con il nostro radicamento territoriale, la qualità dei servizi e e la coerenza dell’azione, siamo disponibili coniugare l’interesse particolare con quello generale a servizio del bene comune.

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09.02.2015
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DOPO LA MANIFESTAZIONE “UN GIORNO DA ALLEVATORE” LA COLDIRETTI SCRIVE AI SINDACI E PROPONE L’ADOZIONE DI DELIBERE DI SOSTEGNO
Dai sindaci ancora maggior forza per la difesa della zootecnia e del nostro latte
Un nutrito gruppo di sindaci ha partecipato, all’iniziativa “Un giorno da allevatore” che si è svolta a Cosenza in piazza dei Bruzi il 6 febbraio u.s.. In una lettera il presidente regionale dell’organizzazione Pietro Molinaro, esprime il corale ringraziamento esteso a tutti i “primi cittadini”- che per Coldiretti sono preziosi ed essenziali alleati. Per dare ancora maggiore sostanza e significato alla iniziativa la Coldiretti ha inviato ai sindaci una bozza di delibera da fare approvare dagli organi competenti. Per la Coldiretti della Calabria, , per gli allevatori ma anche per l’opinione pubblica, grazie anche ad una ampia risonanza mediatica, è stato una giorno importante – si legge nella lettera – e le motivazioni che ci hanno spinto a lanciarci in questa impresa, si sono solo rafforzate. e non mancano poiché, ormai da tempo, abbiamo maturato una ancora più forte consapevolezza delle enormi potenzialità che offre l’agricoltura e l’agroalimentare in termini occupazionali, di reddito, di crescita e sviluppo dei territori.
A testimoniarlo ci sono alcuni dati della nostra regione: 370 allevamenti che producono oltre 1600 quintali al giorno di latte e che attualmente garantiscono , tra occupazione diretta e indiretta, più di 1000 posti di lavoro; oltre 780.000 quintali annui, tra latte e cagliate, importati che se prodotti in Calabria assicurerebbero altri 2000 posti di lavoro ed ancora il 53% degli allevamenti sono in collina e montagna con effetti positivi sulla custodia del territorio, sul dissesto idrogeologico e vero antidoto contro lo spopolamento e l’abbandono.
Bisogna poi tener conto che dal 1 aprile p.v. terminerà il regime delle “quote latte”. L’esempio del latte è emblematico!
Nella forbice dei prezzi dalla stalla alla tavola c’è spazio da recuperare per consentire ai consumatori di acquistare un prodotto indispensabile per la salute e per dare agli allevatori italiani la possibilità di continuare a garantire una produzione di qualità con standard di sicurezza da record e a dimostrarlo ci sono gli esempi significativi di gruppi lungimiranti della distribuzione e dell’industria che ci auguriamo possano essere seguiti.
La battaglia madre, – scrive Molinaro ai sindaci – e ne va del nostro presente e futuro, per ogni produzione è l’indicazione di origine del prodotto in etichetta. Dobbiamo – conclude Molinaro appellandosi ai sindaci – farlo con sempre maggiore coraggio e determinazione.

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06.02.2015
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IN PIAZZA DEI BRUZI A COSENZA TUTTI “PAZZI” PER LA PIU’ GRANDE MUNGITURA PUBBLICA MAI REALIZZATA IN CALABRIA
Allestita una vera e propria fattoria di oltre 500 metri quadrati: grande partecipazione di cittadini e allevatori
Non è voluto mancare proprio nessuno in Piazza dei Bruzi a Cosenza per la più grande maximungitura pubblica mai realizzata in Calabria e che si è svolta in contemporanea in altre dodici piazze italiane. Tutti a richiede un latte con nome, storia, traccia e identità. Presenti testimonial di eccezione e nessuno di loro si è sottratto al rito della mungitura ma che anzi hanno accettato di buon grado di compiere, sottolineando un gesto tanto antico che ogni giorno gli allevatori eseguono per portare sulle tavole una produzione sana, genuina e di qualità elemento essenziale per l’alimentazione che fa bene a tutti, anche alle future mamme. Ad alternarsi alla cura della stalla e alla mungitura sono stati molti ad iniziare dal presidente della Regione Mario Oliverio che ha riconosciuto la straordinaria importanza dell’evento sottolineando “l’occhio lungo” di Coldiretti alla quale ha riconosciuto la leadership in agricoltura con una straordinaria capacità di coinvolgere i cittadini-consumatori. Ad alternarsi alla mungitura sono stati anche: il prof. Gino Crisci Magnifico Rettore UNICAL, Klaus Algieri Presidente Camera di Commercio di Cosenza, , le gemelle Chiara e Martina Scarpari protagoniste della trasmissione “Ti lascio una canzone”, Mario Occhiuto sindaco di Cosenza e presidente della provincia, il sen. Franco Covello, Nicodemo Oliverio Capogruppo Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, i calciatori della società Cosenza Calcio, Nicola Paldino presidente BCC Calabria, Franco Laratta consigliere ISMEA, Selene Falcone Legaconsumatori, Ernesto Magorno deputato e segretario regionale del PD, Rosella Pellegrini Serra presidente AIRC Calabria, i consiglieri regionali: Giuseppe Graziano, Franco Sergio. Sono stati presenti oltre 20 sindaci Tanti altri hanno fatto giungere messaggi di piena condivisione. Tutti hanno altresi firmato il manifesto di adesione a difesa del latte “Made in Italy” e la necessità di distinguere con l’indicazione dell’origine in etichetta prodotti che ancora oggi ne sono privi, come latte Uht (a lunga conservazione), formaggi e derivati. Straordinaria è stata la partecipazione di cittadini e allevatori che hanno visto da vicino, come si lavora in una stalla situata all’interno di una vera e propria fattoria di oltre 500 metri quadrati all’interno della quale, sotto lo sguardo vigile di allevatori e veterinari, c’erano le varie razze di vacche che vengono allevate in Calabria.
I DATI DELLA PRODUZIONE CALABRESE
In Calabria, ci sono 341 allevamenti da latte titolari di quote, il 17% in meno rispetto al 2007; la produzione annua è di 614.330 quintali di latte, ma ne sono importati ben 380.000 quintali annui, il 62% della produzione regionale; in Calabria ancora arrivano 36.923 quintali di cagliate (pari a 369.233 q. di latte) la secretazione dei dati sull’importazione non consente di sapere dove questo fiume di latte va a finire. In sostanza se si sommano i dati del latte importato e quello delle cagliate per produrre formaggi si arriva alla ragguardevole quantità di 749.233 quintali di latte (il 122% della produzione calabrese) più della produzione regionale. Oggi, per ogni litro di latte, solo il 17% va nelle tasche dell’allevatore. Nella nostra Regione – commenta Molinaro – oggi con l’indotto si arriva a 1000 persone occupate se diventasse obbligatoria l’origine su tutte le produzioni, possiamo quasi triplicare l’occupazione diretta e indiretta con l’impegno di tanti giovani che sono pronti ad investire.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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VENERDI’ 6 FEBBRAIO DALLE ORE 7,00
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“UN GIORNO DA ALLEVATORE” IN PIAZZA DEI BRUZI A COSENZA.
Una eccezionale operazione di mungitura pubblica per salvare il latte Made in Italy
Una grande operazione di mungitura pubblica mai realizzata con, Sindaci, esponenti politici, ecclesiali, della cultura, dello spettacolo e del mondo economico e sociale che saranno insieme un giorno da allevatore nelle piazze italiane. In Calabria l’evento si svolgerà venerdì 6 febbraio 2015, a Cosenza in Piazza dei Bruzi dove sarà allestita una vera e propria stalla per mungere, con gli animali secondo le diverse specificità regionali, dando da mangiare e custodire gli animali. Un segno concreto di solidarietà, vicinanza e sostegno al lavoro che tutti i giorni svolgono gli allevatori, per garantire latte fresco e grandi formaggi Made in Italy ma anche la biodiversità e il presidio del territorio anche nelle aree interne e più difficili dove vi è il rischio dello spopolamento. Con questo evento si vuole far rilevare ai cittadini-consumatori lo squilibrio di potere contrattuale che c’è all’interno della filiera del settore lattiero caseario. Da tempo – sottolinea Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – si assiste a pratiche commerciali sleali e ad una situazione di debolezza contrattuale nel settore, evidenziata a livello europeo e nazionale che sta seriamente danneggiando le imprese agricole e questo si riscontra in forma accentuata nel settore lattiero-caseario in quanto il latte viene prodotto giornalmente, non può essere stoccato e va ovviamente ritirato e destinato immediatamente alla lavorazione e trasformazione. Il prezzo del latte alla stalla mediamente è diminuito del 19% mentre il prezzo del latte fresco di alta qualità al consumo è aumentato nell’ultimo trimestre del 1,2%. La mancanza di informazioni ai consumatori sull’origine del prodotto consente di importare latte dall’estero e trasformarlo magicamente in “prodotto italiano”, rendendo indistinto anche il 40% della produzione nazionale. Si ricorda che in Calabria si producono oltre 1500 quintali al giorno di latte che garantiscono occupazione diretta e indiretta per oltre 1000 persone. In queste ore, stanno fioccando le adesioni all’appuntamento e fino ad ora sono da annoverare: mons. Domenico Nunnari arcivescovo Metropolita di Cosenza e presidente della CEC, Mario Oliverio presidente Regione Calabria, Mario Occhiuto sindaco di Cosenza e presidente della provincia, Stefania Covello Deputato, Nicodemo Oliverio Capogruppo Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, i calciatori della società Cosenza Calcio, Nicola Paldino presidente BCC Calabria, Franco Laratta consigliere ISMEA, Dario Antoniozzi già parlamentare Europeo, tanti sindaci e giornalisti.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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05.02.2015
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DOMANI VENERDI’ 6 FEBBRAIO DALLE ORE
7,00 STORICA MAXIMUNGITUURA IN PIAZZA DEI BRUZI A COSENZA.
I DATI DELLA PRODUZIONE CALABRESE E IL FIUME DI LATTE CHE NON SI SA DA DOVE ARRIVA
Lo stiamo facendo con grande impegno e convinzione e lo testimoniano le continue adesioni che continuano a giungere poiché la nostra zootecnia da latte, attraversa un momento di sofferenza. Se questa situazione di pesantezza del mercato dovesse continuare, si rischia di compromettere l’economia di molte imprese, generando problemi occupazionali non indifferenti che da noi si accentuano particolarmente nelle aree difficili e interne già a rischio spopolamento”, questo quanto afferma Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria. La situazione di pesantezza del mercato è determinata da importazioni di latte dall’estero. In Calabria, ci sono 341 allevamenti da latte titolari di quote, il 17% in meno rispetto al 2007; la produzione annua è di 614.330 quintali di latte, ma ne sono importati ben 380.000 quintali annui, il 62% della produzione regionale; in Calabria ancora arrivano 36.923 quintali di cagliate (pari a 369.233 q. di latte) e il segreto di stato sulle importazioni non consente di sapere dove questo fiume di latte va a finire. In sostanza se si sommano i dati del latte importato e quello delle cagliate per produrre formaggi si arriva alla ragguardevole somma di 749.233 quintale di latte più della produzione regionale. Oggi, per ogni litro di latte, solo il 17% va nelle tasche dell’allevatore. Nella nostra Regione – ribadisce Molinaro – oggi con l’indotto si arriva a 1000 persone occupate se diventasse obbligatoria l’origine su tutte le produzioni,, possiamo quasi triplicare l’occupazione diretta e indiretta con l’impegno dei giovani che sono pronti ad investire. In sostanza – accentua Molinaro – i cittadini calabresi non sanno che mangiano prodotti con latte non italiano. Di qui, l’intenzione di sostenere la necessità di distinguere con l’indicazione dell’origine in etichetta prodotti che ancora oggi ne sono privi, come latte Uht (a lunga conservazione), formaggi e derivati. In piazza, verranno messi in mostra gli “orrori” della contraffazione che senza indicazioni di origine, tarpano le ali alla nostra zootecnia e alla crescita. L’obiettivo – conclude Molinaro – è anche quello di far conoscere da vicino il difficile lavoro degli allevatori e gli effetti positivi per l’intera collettività ma anche i pericoli dell’abbandono come dimostrerà il Dossier “L’attacco alle stalle italiane” che sarà presentato nell’occasione. Intanto vanno ad ingrossare le fila delle adesioni e partecipazioni Ernesto Magorno deputato e segretario regionale del PD, Rosella Pellegrini Serra presidente AIRC Calabria, Prof. Domenico Britti Centro Servizi Veterinari e per la Salute Umana UMG, il famoso orafo Gerardo Sacco. Ed ancora: il presidente del Consiglio Regionale Antonio Scalzo e i consiglieri regionali: Giuseppe Graziano, Mimmo Bevacqua, Giuseppe Aieta, Franco Sergio, Orlandino Greco.

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04.02.2015
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VENERDI’ 6 FEBBRAIO DALLE ORE 7,00 “UN GIORNO DA ALLEVATORE” IN PIAZZA DEI BRUZI A COSENZA.
Aumentano ora per ora le adesioni alla mungitura pubblica per salvare il latte Made in Italy
Aumentano ora per ora le adesioni all’evento, che è stato patrocinato dal Comune di Cosenza e che si svolgerà venerdì 6 febbraio 2015, a Cosenza in Piazza dei Bruzi dove sarà allestita una vera e propria stalla per mungere, con gli animali secondo le diverse specificità regionali, dando loro da mangiare e custodire gli animali. Gli allevatori ma tutta l’opinione pubblica vuole difendere le stalle che sono segno concreto di lavoro, professionalità e passione vera di tanti operatori seri che garantiscono ogni giorno sulle nostre tavole latte fresco e grandi formaggi Made in Italy. In queste ore hanno dato la loro adesione e garantito la presenza in piazza: il dr. Mario Spagnuolo componente comitato scientifico Fondazione Agromafie della Coldiretti, il prof. Gino Crisci Magnifico Rettore UNICAL, l’avv. Marcello Manna sindaco di Rende, Klaus Algieri Presidente Camera di Commercio di Cosenza, Franco Rosa Presidente CNA Cosenza, le gemelle Chiara e Martina Scarpari protagoniste della trasmissione “Ti lascio una canzone”. Si ricorda che avevano già aderito: mons. Domenico Nunnari arcivescovo Metropolita di Cosenza e presidente della CEC, Mario Oliverio presidente Regione Calabria, Mario Occhiuto sindaco di Cosenza e presidente della provincia, Stefania Covello Deputato, Nicodemo Oliverio Capogruppo Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, i calciatori della società Cosenza Calcio, Nicola Paldino presidente BCC Calabria, Franco Laratta consigliere ISMEA, Dario Antoniozzi già parlamentare Europeo, tanti sindaci e giornalisti. Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria è molto soddisfatto per questa immediata sensibilità e attenzione che si sta riscontrando e commenta positivamente l’appello lanciato da una nota azienda della GdO e cioè che : “il latte si fa mungendo le vacche, non spremendo gli allevatori”
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PIETRO ASTORINO ELETTO PRESIDENTE COLDIRETTI DI ISOLA DI CAPO RIZZUTO (KR)
Torchia: Si rafforza sul territorio la presenza e attività della Coldiretti
E’ Pietro Astorino, imprenditore agricolo di Isola Capo Rizzuto e titolare di un’azienda agricola a vocazione olivicola il Presidente della sezione Coldiretti di uno dei più significativi ed importanti comuni della provincia di Crotone. L’assemblea dei soci non ha esitato nell’eleggere il 48enne imprenditore che sarà affiancato da un gruppo di imprenditori che si sono resi disponibili a contribuire alla costruzione di un percorso di crescita delle imprese agricole e agroalimentari. La Coldiretti di Crotone supporterà con particolare attenzione il gruppo dirigente per fare in modo che attraverso loro siano fruibili le opportunità dell’intero sistema Coldiretti per quanti fanno impresa in agricoltura nel comprensorio comunale di Isola di Capo Rizzuto, dove –come si è discusso nel corso dell’assemblea – vi è una accentuata e forte vocazione agricola che si esprime al massimo nel campo degli ortaggi, basti citare le coltivazioni del finocchio, dei seminativi, della zootecnia e della multifunzionalità delle aziende agricole..
Il neo eletto Presidente ha inoltre inteso comunicare ai presenti che l’attività sindacale e il prestigio della Coldiretti deve necessariamente responsabilizzarci nell’esercizio dei ruoli ma i risultati attesi devono essere legati imprescindibilmente al coinvolgimento di tutti gli attori delle filiere agricole. Per questo motivo, ha rimarcato Astorino, il direttivo della Coldiretti di Isola Capo Rizzuto è aperto a nuovi ingressi di imprenditori motivati al raggiungimento degli obiettivi di crescita, al reddito delle imprese con uno spiccato senso del bene comune.
I lavori sono stati coordinati dal presidente e dal direttore della Federazione interprovinciale Coldiretti Roberto Torchia e Pietro Bozzo che, al termine dell’incontro, hanno formulato gli auguri di buon lavoro al neo eletto presidente, che – hanno affermato – rafforzerà la presenza e l’attività dell’organizzazione.

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31.01.2015
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L’UDIENZA ALLA COLDIRETTI DI PAPA FRANCESCO IN OCCASIONE DEL SETTANTESIMO DALLA FONDAZIONE
Molinaro: un ulteriore sprone a tutelare e valorizzare la nostra agricoltura e l’impegno per la Calabria
“Una emozione ma anche uno sprone a continuare con maggiore impegno sulla valorizzazione del modello di agricoltura durevole e sostenibile”. Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria che ha partecipato all’udienza concessa alla Coldiretti dal Santo Padre in occasione del settantesimo anniversario di fondazione della Confederazione Nazionale dei Coltivatori trasmette in modo palpabile la gioia di questo incontro. Indicazioni forti quelle di Papa Francesco – prosegue – così forti ma nello stesso semplici e chiare quando ad esempio afferma che: “davvero non c’è umanità senza coltivazione della terra; non c’è vita buona senza il cibo che essa produce per gli uomini e le donne di ogni continente. L’agricoltura mostra, dunque, il proprio ruolo centrale”. Ed ancora : Il verbo “coltivare” richiama alla mente la cura che l’agricoltore ha per la sua terra perché dia frutto ed esso sia condiviso: quanta passione, quanta attenzione, quanta dedizione in tutto questo! Si crea quel rapporto familiare e la terra diventa la “sorella” terra. Non svendere la Madre Terra e custodirla. Temi che per noi calabresi sono di grande interesse e che richiedono un impegno continuo. Un passaggio straordinario del Papa, che terremo in grande considerazione, riguarda “l’opera di quanti coltivano la terra, dedicando generosamente tempo ed energie, si presenta come una vera e propria vocazione. Essa merita di venire riconosciuta e adeguatamente valorizzata, anche nelle concrete scelte politiche ed economiche. Si tratta di eliminare quegli ostacoli che penalizzano un’attività così preziosa e che spesso la fanno apparire poco appetibile alle nuove generazioni, anche se le statistiche registrano una crescita del numero di studenti nelle scuole e negli istituti di Agraria, che lascia prevedere un aumento degli occupati nel settore agricolo. Nello stesso tempo occorre prestare la dovuta attenzione alla fin già troppo diffusa sottrazione di terra all’agricoltura per destinarla ad altre attività, magari apparentemente più redditizie”. Siamo pronti a raccogliere queste sfide che Papa Francesco ci ha consegnato nel solco della Dottrina Sociale della Chiesa ed in particolare anche il richiamo al valore del cibo quando rivolge lo sguardo e afferma : “due aree critiche: la prima è quella della povertà e della fame, che ancora interessa purtroppo una vasta parte dell’umanità” Ed ancora in modo ancor più concreto ribadisce che “in realtà il sistema economico dominante esclude molti dalla loro giusta fruizione. L’assolutizzazione delle regole del mercato, una cultura dello scarto e dello spreco che nel caso del cibo ha proporzioni inaccettabili, insieme con altri fattori, determinano miseria e sofferenza per tante famiglie. Va quindi ripensato a fondo il sistema di produzione e distribuzione del cibo. Come ci hanno insegnato i nostri nonni, con il pane non si scherza! E poi lasciandosi andare ad un ricordo che è molto vivo anche nella popolazione della nostra regione afferma che : “Io ricordo che, da bambino, quando cadeva il pane, ci insegnavano a prenderlo e baciarlo e a riportarlo sul tavolo. Il pane partecipa in qualche modo della sacralità della vita umana, e perciò non può essere trattato soltanto come una merce “. Sarà un incontro indimenticabile e il nostro impegno e la nostra testimonianza – conclude Molinaro – proseguirà ogni giorno in modo più forte e convinto nella nostra bella Calabria dove c’è tanto da fare”.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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30.01.2015
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DOMANI PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA NELLE PIAZZE ITALIANE 200 MILA KG DI ARANCE DELLA SALUTE
La Calabria positiva che piace e vince
Domani 31 gennaio nelle piazze italiane ci saranno 200mila kg. di “arance della salute” ottimo il lavoro svolto da tre importanti aziende ortofrutticole della Piana di Rosarno- Gioia Tauro: Copam, Op Spagnolo e Medma Frutta, che hanno aderito alla centrale cooperativa UECOOP adottandone il codice etico e sono altresì accreditate alla rete di Campagna Amica e Fai In ben sette regioni italiane, per la prima volta nella storia, le piazze e le scuole verranno distribuite le arance rosse della salute in occasione della 26° iniziativa di raccolta fondi dell’AIRC per la ricerca contro il cancro. Una Calabria positiva e vincente che si afferma – dichiara Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – e diventa protagonista in un contesto di solidarietà ed aiuto alla ricerca e che tiene accesi i fari combattendo la catena di sfruttamento della manodopera extracomunitaria per la raccolta delle arance per difendere e rafforzare i valori sociali e civili e coniugandoli con la giustizia economica. Una ’iniziativa che ha una forte valenza etica e morale che servirà a dare una spinta all’economia agricola calabrese. La scelta delle arance della salute provenienti dalla piana di Rosarno – Gioia Tauro è stata orientata dalla qualità e dalla bontà delle arance pigmentate contenenti antociani, noti antiossidanti indispensabili per la prevenzione sul cancro, ancora una volta a testimoniare la bontà delle produzioni agroalimentari calabresi che oltre ad essere qualitativamente eccellenti per caratteri organolettici lo sono anche per le proprietà nutraceutiche. Le arance della piana per la bontà del clima e del terreno manifestano la massima espressione di qualità e salubrità, concretamente riconosciuto da AIRC Calabria, che a sostegno delle produzioni Calabresi ha sottoscritto un protocollo di intesa con Coldiretti Calabria per future iniziative sul territorio, inerenti la raccolta fondi per la ricerca sul cancro.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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27.01.2015
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DALLA CALABRIA IN PARTENZA PER LE PIAZZE ITALIANE 200 MILA KG DI ARANCE: 30% DELLE CONFEZIONI
Si lavora alacremente e con entusiasmo nelle aziende ortofrutticole della piana di Rosarno-Gioia Tauro
La 26° iniziativa di raccolta fondi dell’AIRC con le “arance della salute” sarà realizzata quest’anno con le arance rosse della pianadi Rosarno – Gioia Tauro, a seguito di un accordo nazionale tra AIRC – Coldiretti FAI
Tre importanti aziende ortofrutticole della Piana: Copam, Op Spagnolo e Medma Frutta, che hanno aderito alla centrale cooperativa UECOOP adottandone il codice etico e sono altresì accreditate alla rete di Campagna Amica e Fai, forniranno per sette regioni italiane, le piazze e le scuole dove verranno distribuite le arance della salute. Ancora una volta l’agroalimentare Calabrese di qualità – commenta Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – è protagonista in un contesto di solidarietà ed aiuto alla ricerca e lo è già stato combattendo la catena di sfruttamento della manodopera extracomunitaria per la raccolta delle arance con la mobilitazione”Non lasciamo sola Rosarno…Coltiviamo gli stessi interessi”, difendendo e rafforzando valori sociali e civili e coniugandoli con la giustizia economica. Nonostante l’iniziativa sia di forte valenza etica e morale il prezzo riconosciuto ai produttoriper l’acquisto delle arance della salute è superiore ai 15 cent di euro, necessari a coprire i costi di produzione,e pertanto un prezzo eticamente corretto nei confronti del costo del lavoro e dei costi di produzione sostenuti dagli agricoltori.
La scelta delle arance della salute provenienti dalla piana di Rosarno – Gioia Tauro è stata orientata dalla qualità e dalla bontà delle arance pigmentate contenenti antociani, noti antiossidanti indispensabili per la prevenzione sul cancro, ancora una volta a testimoniare la bontà delle produzioni agroalimentari calabresi che oltre ad essere qualitativamente eccellenti per caratteri organolettici lo sono anche per le proprietà nutraceutiche.Le arance della piana per la bontà del clima e del terreno manifestano la massima espressione di qualità e salubrità, concretamente riconosciuto da AIRC Calabria, che a sostegno delle produzioni Calabresi ha sottoscritto un protocollo di intesa con Coldiretti Calabria per future iniziative sul territorio, inerenti la raccolta fondi per la ricerca sul cancro.

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22 gennaio 2015
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LA COLDIRETTI DI CROTONE HA INCONTRATO IL PREFETTO DE VIVO
Il Prefetto di Crotone, Vincenzo de Vivo, ha ricevuto presso l’Ufficio Territoriale di Governo una delegazione di Coldiretti Crotone guidata dal Presidente e Direttore Roberto Torchia e Pietro Bozzo. L’incontro ha avuto lo scopo di porgere al nuovo Prefetto gli auguri del mondo agricolo per un proficuo e sereno lavoro e per illustrare in un quadro di insieme sia le positività dell’agricoltura crotonese che le problematiche connesse agli alti costi di produzione e alla scarsa liquidità economica delle aziende. Il rappresentante del Governo si è mostrato un ottimo conoscitore settore agricolo ed agroalimentare. Da parte sua il Prefetto preso atto della situazione prospettata ha garantito il massimo impegno tra le istituzioni, unitamente ad una attenzione costante al settore agricolo, che ha riconosciuto, ha un grande ruolo oltreché economico e sociale, di sostenibilità ambientale e di tutela del territorio. Il Prefetto, ha ringraziato la delegazione per la collaborazione offerta e ha manifestato la propria disponibilità ad affrontare le varie problematiche raccogliendo la disponibilità di Coldiretti a pianificare anche incontri congiunti sul territorio.

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16.01.2015
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PSR 2014-2020: IL DIPARTIMENTO AGRICOLTURA FA DA SE E IL RISCHIO E’ DI ESSERE LONTANI DAI BISOGNI DELL’AGRICOLTURA CALABRESE
Scelte importanti e coraggiose nel confronto con la Commissione Europea
La Coldiretti ha le idee chiare: NO a un pacchetto chiuso lontano dalla realtà
La Coldiretti Calabria ha scritto una lettera al Direttore Generale del Dipartimento Agricoltura Zimbalatti segnalando disallineamenti e discrasie sia di metodo che sui contenuti stessi del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 che si accentuano nell’attuale fase di stand -by istituzionale. Siamo a conoscenza – si legge nella lettera a firma di Pietro Molinaro – che a breve i Servizi della Commissione daranno avvio al negoziato formale per giungere all’approvazione definitiva del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria 2014-2020 inviato nel mese di luglio 2014 e riproposto a fine settembre a seguito della comunicazione di irricevibilità. E’ in atto quindi una interlocuzione fra Dipartimento e Servizi della Commissione allo scopo di apportare modifiche correttive al Programma inviato le quali incideranno sulle osservazioni ufficiali e potranno pesare irrimediabilmente tracciando una sorta di via di non ritorno sulla fase negoziale. Tutto questo – denuncia Coldiretti – senza mettere a conoscenza il partenariato il cui ruolo ed importanza è sancito dai Regolamenti e che rimane fondamentale per elaborare un Programma coerente con i bisogni delle filiere agroalimentari e dei comprensori rurali. Coldiretti chiede che di essere messi a conoscenza dei contenuti della interlocuzione cosi come di conoscere le osservazioni che saranno formulate, dalla Commissione, per poter rappresentare considerazioni in relazione alle osservazioni già formulate durante la fase partenariale. Occorre invece – prosegue – affrontare questa fase, con grande determinazione “pretendendo” e difendendo la distintività programmatica in funzione delle peculiarità e dei bisogni dell’agricoltura calabrese. Non possiamo fallire! Occorrono risposte autorevoli più adeguate alle esigenze di consolidamento e sviluppo del nostro settore agricolo ed agroalimentare e del suo territorio rurale. Non si può prescindere – sottolinea Coldiretti dal progressivo invecchiamento della forza lavoro in agricoltura, quindi vi è la necessità di una attenzione più significativa al ricambio generazionale, per garantire futuro della nostra agricoltura e occupazione per i tanti giovani che vogliono diventare imprenditori agricoli. Coldiretti in virtu delle specifiche necessità, ribadisce che bisogna assicurare in maniera più rilevante, l’indirizzo prioritario d’intervento verso la montagna e le aree svantaggiate; un meccanismo di premialità applicato per le misure finalizzate a compensare i maggiori costi di produzione mediante la concessione di premi compensativi nonché per le misure agroambientali che dovranno garantire il riconoscimento e l’erogazione del massimo aiuto unitario previsto dal regolamento. L’Europa deve riconoscere che i costi produttivi della Calabria sono molto più alti delle altre regioni ed i premi rappresentano gli unici strumenti per compensare queste peculiarità negative che impattano fortemente sulla competitività ed allo stesso tempo incidono sul miglioramento e difesa dell’ambiente. Sono esempi concreti – conclude la lettera – di questioni da affrontare e ciò deve essere fatto altrimenti ci possiamo ritrovare un pacchetto chiuso lontano dalla realtà produttiva e questo non possiamo permettercelo. Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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14 gennaio 2015
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Domani, giovedì 15 gennaio 2015, dalle ore 9,30 – Sede Coldiretti in via XXIV Maggio 43 a Roma
IL RAPPORTO AGROMAFIE 2015
COLDIRETTI, EURISPES
E OSSERVATORIO SU CRIMINALITÀ AGROALIMENTARE
E’ di grande interesse ed importanza per la nostra Regione – commenta il presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro – il terzo rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare sarà presentato domani giovedì 15 gennaio 2015, alle ore 9.30, a Roma nella sede della Coldiretti di Palazzo Rospigliosi in Via XXIV Maggio, 43 da Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti, Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio, Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes. L’agroalimentare rappresenta un terreno privilegiato di investimento della malavita in tempi di crisi come dimostrano le indagini piu’ recenti che sono per la prima volta oggetto del Rapporto. Una inedita analisi sulla dimensione crescente del fenomeno e sulle sue evoluzioni piu’ recenti e piu’ pericolose come l’affidamento di capitali puliti a circuiti illegali, sulle nuove forme emergenti di criminalità, sugli interessi dei colletti bianchi, sulle infiltrazione malavitose dalle campagne alla ristorazione e sul business della sofisticazione e della contraffazione, tutti temi di speciale attenzione ed interesse alla luce del prossimo appuntamento dell’Expo. Uno speciale focus è dedicato ai rischi della rete dove sono in forte crescita gli acquisti ma anche gli inganni, le sofisticazioni e offerte indecenti che saranno mostrate dal vivo nella prima “Collezione degli orrori on line”. La stesura del Rapporto è stata resa possibile anche grazie al contributo documentale proveniente dalle Forze dell’ordine, dalla Magistratura, dalle Istituzioni e dagli Enti che operano sul territorio a salvaguardia del comparto agroalimentare che saranno presenti all’appuntamento con il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il Ministro delle politiche Agricole Maurizio Martina, il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Rosy Bindi, il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti e il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone.

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08-01-2015
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DOMANI VENERDI’ 9 GENNAIO IL CdA DI ISMEA IN CALABRIA
Molinaro: Accesso al credito, pacchetto giovani e programmazione 2014-2020 le priorità
“L’incontro che il CdA di ISMEA (Istituto per studi, ricerche e informazioni sul mercato agricolo) terrà domani venerdì 9 gennaio a Strongoli (KR) presso l’azienda Dattilo è un riconoscimento importante per l’agricoltura e l’agroalimentare calabrese”. Parteciperemo con entusiasmo e forza propositiva – sostiene Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – poiché riteniamo che per i compiti affidati ISMEA ha un importante ruolo nel quadro dell’accesso al credito delle imprese agricole, quindi possiamo avvalerci di tutte le opportunità e strumentazioni che può offrire l’Istituto. Un obiettivo che è stato da tempo affrontato e condiviso con il consigliere di ISMEA Franco Laratta. “Con un apposito pacchetto – continua Molinaro – e l’essenziale ruolo della Regione, si possono sostenere sia singole aziende, che strutture associative e le filiere, di liquidità necessaria e prestiti di conduzione, per rilanciare produzioni e investimenti, ma anche per cogliere, parallelamente, le nuove opportunità che vengono date al sistema dalla nuova programmazione europea 2014-2020”. Una particolare attenzione dovrà essere rivolta ai giovani e all’esigenza di ristrutturazione del debito da parte delle imprese adottando procedure semplificate. Ecco quindi che il Convegno di Strongoli con la presenza ai massimi vertici di ISMEA è un buon segnale perché può rispondere a primarie esigenze per l’agricoltura che sono l’accesso al credito con particolare riferimento al “pacchetto giovani” e al tema strategico del riordino fondiario”.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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07.01.2015
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AGRUMI ROSARNO: COLDIRETTI CALABRIA E’ PRONTA AD INCONTRARE SUBITO LA CGIL
Tutti i diritti dell’uomo hanno una priorità assoluta e anche Coca Cola deve rispettare e garantire all’interno della filiera agrumicola
“Cè sicuramente sintonia con la CGIL Calabria su diversi temi che riguardano lo sviluppo della Calabria, le emergenze da affrontare e il modo di risolverle attraverso il coinvolgimento dei territori e delle sue popolazioni investendo altresì su asset naturali, quali l’agricoltura, l’agroalimentare, il turismo etc. che rappresentano il “tesoro Calabria”. Pietro Molinaro presidente di Coldiretti all’indomani della nota della CGIL a firma di Logiacco e Costantino sulla vicenda Rosarno, nel dichiarare prontamente la disponibilità di Coldiretti Calabria ad un incontro con la CGIL fornisce alcune precisazioni. Innanzi tutto giammai la Coldiretti ha immaginato che i lavoratori extracomunitari fossero secondari anzi, nella iniziativa “non lasciamo sola Rosarno coltiviamo gli stessi interessi” e nella copiosa letteratura, abbiamo parlato di catena dello sfruttamento rappresentata dai lavoratori, agricoltori e piccoli trasformatori. Abbiamo sempre affermato che giustizia sociale e giustizia economica sono un tutt’uno e non si possono considerare ambiti separati temi di largo respiro che sono stati poi ripresi anche dalla stampa internazionale. Sappiamo bene -continua – che i lavoratori, in questo caso extracomunitari sono una componente essenziale per le imprese agricole e non possono in alcun modo essere sfruttati o sottopagati e giammai soggiacere alle logiche del caporalato che condanniamo senza mezzi termini. I dati sono inequivocabili: le arance vengono pagate 0,7 centesimi al Kg attualmente in un litro di aranciate il valore del prodotto agricolo (arance) è di soli 0,3 centesimi questo significa che vi è un ricarico lordo di oltre il 4000% cosa che non accade in nessuna filiera produttiva. Vi è quindi uno spazio immenso di valore aggiunto nella filiera – prosegue – che è necessario ridistribuire in parte ai produttori agricoli, ai lavoratori e alle piccole industrie di spremitura calabresi, il dato di fatto è che il guadagno vero viene cannibalizzato dalle multinazionali delle aranciate. Il cuore del problema sta proprio qui! Ecco perché riteniamo che risolvere la questione economica è condizione indispensabile per il diritto al lavoro che gli agricoltori non vogliono nel modo più assoluto aggirare. Le proposte ci sono e noi continuiamo a sostenerle. In primo luogo l’innalzamento dal 12 al 20% del succo nelle aranciate questo deve fare il paio con l’indicazione di origine obbligatoria in etichetta che è un’altra misura necessaria e fondamentale. Sul fronte degli interventi legislativi Molinaro cita l’approvazione in sede legislativa da parte della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, della Legge sugli agrumeti caratteristici che riguarda anche la Calabria e non lasciarsi sfuggire questa opportunità, che interessa tutta l’Italia, è porta in dote 4 milioni di €uro per il triennio 2014-2016. Insieme a questo – prosegue – occorre portare a termine gli interventi riferiti alla DGR del 2014 che ha stanziato risorse per 2,3 milioni di €uro per le agevolazioni finanziarie, per l’ammodernamento dell’agrumicoltura da industria nella Piana di Rosarno – Gioia Tauro e dell’intera provincia di Reggio Calabria che possono incidere su un territorio particolarmente vocato e contribuire all’occupazione, sviluppo e competitività. L’altro capitolo aperto per le imprese agricole e per le industrie di spremitura saranno le condizioni favorevoli offerte dai fondi comunitari e dal PSR 2014-2020 sui quali per l’agrumicoltura da industria abbiamo avanzato le nostre proposte e che dovranno incidere profondamente sul volto dell’agrumicoltura calabrese da industria. Ci piacerebbe – conclude Molinaro – che questi progetti concreti vengano condivisi anche da CGIL e portati avanti insieme al Governo Regionale un passo necessario per tutto questo è che Coca-Cola sia disponibile a confrontarsi con trasparenza anche in occasione di EXPO 2015.
Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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05/01/2015
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A CINQUE ANNI DALLA RIVOLTA DI ROSARNO LA COLDIRETTI RILANCIA E SFIDA LA COCA-COLA A CONFRONTARSI SULLA CATENA DI SFRUTTAMENTO AD EXPO 2015
Nell’anno di Expo Milano il problema Rosarno, sostenuto dal Governo Regionale abbia diritto di cittadinanza e sia simbolo di riscatto
“Non un solo ricordo, che pure è importante, ma occorre rimettere in moto la filiera produttiva agrumicola da industria nella Piana di Rosarno – Gioia Tauro sarebbe un bel biglietto da visita per la Calabria in vista di Expo Milano 2015”. Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria rilancia a cinque anni dalla rivolta di Rosarno che, fece il giro del mondo facendo apparire in negativo la Calabria che vide messi in discussioni valori quali l’accoglienza e la solidarietà che invece sono un tutt’uno con popolo calabrese. Rinnova anche la sfida a Coca-Cola a confrontarsi in occasione di Expo 2015. “Sarebbe una grande occasione – aggiunge – nella più importante rassegna mondiale del cibo dove alla base non vi è solo una mera esposizione di prodotti (sarebbe poca cosa) ma proprio i modelli di sviluppo durevole e sostenibile che appartengono ai popoli e non alle logiche delle multinazionali”. Alla base vi è un problema economico e di giustizia sociale ed equità e questo rappresenta la punta dell’iceberg rappresentata dalla catena di sfruttamento alimentata dalle industrie italiane di bibite e dalle multinazionali quali la Coca-Cola che resistono impenitenti all’innalzamento della percentuale di succo nelle bibite dal 12 al 20% come previsto dalla normativa e ritengono applicabile una legge del 1961.” Come Coldiretti noi continuiamo e non ci arrendiamo, abbiamo smascherato questa trappola e messo in discussione protezioni, certezze e rendite. Il disagio sociale, ha toccato i lavoratori extra-comunitari ma anche i produttori agricoli che vedono sottopagato il loro lavoro poiché con meno di 15 centesimi la filiera non è remunerativa. Nonostante le promesse anche in sedi ufficiali di governo che parlavano perfino di investimenti, la più nota multinazionale delle bibite ha abbandonato il campo rifornendosi di succo altrove. Un tema caldo è sicuramente rappresentato dal ruolo che ha il porto di Gioia Tauro. Perché – chiede Molinaro – l’autorità Portuale di Gioia Tauro nonostante le rassicurazioni non rende pubblici i dati sull’ importazione di succo da altri paesi? E poi ancora, perché il succo arriva a Gioia Tauro sapendo che in Calabria non vi è un insediamento industriale di bibite? Forse, e il dubbio è una certezza e che da noi per strani e misteriosi accordi o connivenze il succo diventa magicamente italiano a danno evidentemente del nostro e allora solo in questo caso il porto è una zona franca nel senso che è senza controllo. L’indicazione obbligatoria di origine in etichetta e ormai una misura non più rinviabile. Va assolutamente ripresa l’iniziativa – chiede a gran voce Molinaro – il nuovo Governo Regionale faccia di Rosarno una bandiera simbolo di riscatto di una delle zone più importanti e significative dell’agroalimentare calabrese e ponga la questione a livello nazionale con il coinvolgimento della delegazione dei parlamentari calabresi convinti che come già accaduto si possono ritrovare adesioni da tutto il Parlamento e tutto questo è utile a far trovare il diritto di cittadinanza ad Expo Milano la vicenda di Rosarno che porta con se tutte le contraddizioni di un modello negativo di sfruttamento. Chiediamo – aggiunge Molinaro – una forte presa di posizione per una sfida che deve diventare un modello di sviluppo per la regione e dobbiamo farlo al più presto a fronte della drammaticità sociale ed economica.


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