COLDIRETTI CALABRIA.
notizie a cura di Claudio Sandro Venditti, giornalista associato Arga Calabria.ufficiostampa.calabria@coldiretti.it

ALLARME COLDIRETTI: IN CALABRIA LA CAMPAGNA OLIVICOLA 2015/2016 E’ DI OTTIMA QUALITA’ E CHIEDE DI INTENSIFICARE I CONTROLLI
21 ottobre 2015. Per eliminare i rischi di frode, sofisticazione, contraffazione e concorrenza sleale verso le produzioni regionali.
Dopo che il 2014/15 ci ha consegnato una campagna olearia la più magra dal dopoguerra, la campagna olearia 2015/16 è quella del riscatto e della qualità dell’olio. Ma Coldiretti lancia un allarme. Occorre – afferma Molinaro presidente regionale della organizzazione – stringere le maglie larghe della legislazione e intanto, in un momento decisivo, occorre che tutti coloro che ne hanno titolo e competenze, intensifichino i controlli per la tutela e valorizzazione della qualità e della trasparenza della filiera degli oli di oliva per evitare rischi di frode, sofisticazione, contraffazione e concorrenza sleale verso le produzioni regionali. La messa in commercio di oli di oliva vergini di scarsa qualità come oli italiani e l’usurpazione del Made in Italy provoca gravi danni all’economia della Calabria, alle imprese agricole virtuose e viola il diritto dei cittadini – consumatori ad alimenti sicuri, di qualità e di origine certa. In questi giorni – prosegue – si stanno aggirando tra i nostri produttori persone (commercianti e mediatori) senza scrupolo che preferiscono assicurarsi olio di nuova produzione, e cercano di imporre prezzi sulla scorta – a loro dire – di contratti con paesi europei ed extraeuropei che sono sensibilmente più bassi. “Questo aumenta il rischio che vengano spacciati come Made in Italy prodotti di altri paesi. Non bisogna allentare su questo fronte – continua – la campagna olivicola in Calabria e già in fase avanzata e noi siamo la seconda regione produttrice in Italia. L’olivicoltura mette in moto un comparto che può contare su un patrimonio di superfice agricola investita in olivo di 189.375 ettari con 215milioni di piante; tre Dop e una IGP riconosciute; valore medio di produzione di circa 600 milioni di €uro ed una manodopera stimata di circa 14milioni di giornate lavorative. Infatti gli oli di oliva vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri un inganno per i consumatori e un danno ai nostri produttori”. Certamente bisogna guardare con attenzione le etichette ed acquistare extravergini in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane.” Sotto accusa – sostiene la Coldiretti – è anche la mancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicare per legge l’origine in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere è però quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile.”. Nella filiera olivicola – ricorda Molinaro – operano tantissime aziende condotte da giovani.
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20 ottobre 2015 – IL GOVERNO NAZIONALE INVESTE IN AGRICOLTURA E AGROALIMENTARE: LA REGIONE LO DEVE SEGUIRE. Coldiretti: Non ci vuole un pensiero da premio Nobel che in Calabria bisogna investire in agricoltura e agroalimentare. Basta guardare fatti e dati socio-economici
Sarà pure il traino e l’entusiasmo per l’indubbio successo di Expo Milano, certo è che il Governo Nazionale sta rispettando gli impegni assunti nel settore agricolo e agroalimentare a partire ad esempio dall’abolizione di IMU e IRAP, come aveva annunciato un mese fa il presidente del Consiglio Renzi alla platea di Coldiretti in occasione della giornata nazionale dell’agricoltura. E poi, lo stanziamento di 140 milioni di euro in due anni per finanziare il programma di agevolazioni assicurative in agricoltura contro le calamità naturali per sostenere i redditi delle imprese con opportuni strumenti di gestione del rischio. “Lo slogans “Tornare alla terra” del Governo Nazionale, deve trovare accoglimento e rilancio nel governo regionale, per le competenze e scelte che esso può compiere. Troppi sono – continua Coldiretti – i temi da affrontare e molte cose da fare. La Calabria dovrebbe invece approfittare di questo trend positivo e concentrarsi su questo settore quanto mai necessario a sostenere la crescita economica e sociale. Almeno per ora però, l’operatività e i risultati sono molto diversi. Investire su agricoltura e agroalimentare, non è un pensiero da “premio Nobel”, basta guardare fatti e dati socio-economici – commenta Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – e alla vigilia del “forse” assestamento di bilancio e comunque del DEF (Documento Economico Finanziario) e del Bilancio Regionale di Previsione si impone con forte pragmatismo, affrontare le diverse problematiche. Coldiretti non è per il “rubinetto” che è un meccanismo pericoloso, però per scelte selettive questo certamente che si! Vale sia per gli investimenti che per la revisione della spesa. Accompagnare il PSR 2014-2020, con politiche virtuose di bilancio e quindi anche qualificando la spesa che, non vuol dire aumentarla, nonchè con un collegato ordinamentale agricolo per aggiornare e introdurre alcune norme. Sono – a nostro giudizio – continua – operazioni fondamentali per fare in modo che il grado di penetrazione dell’innovazione e il contributo alla crescita dell’occupazione, soprattutto dei giovani, che, come afferma il Presidente Oliverio, “sono il capitale del nostro riscatto”, in un settore particolarmente dinamico come l’agroalimentare Made in Italy, possa diventare realtà. “Coldiretti – conclude Molinaro – si aspetta molto e continuerà ad incalzare Consiglio e Giunta Regionale sperando che cardini delle porte si aprono, perché a questo punto,, non basta nemmeno più una “sana fierezza” patrimonio degli agricoltori.
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16 10 2015. Il Piano di liquidazione dell’A.r.s.s.a. approvato dalla Giunta Regionale impone il confronto
Le lancette del tempo ritornano indietro di otto anni e mezzo
Molinaro: occorre una chirurgia di guerra e non possiamo rilasciare deleghe in bianco
L’annuncio che la Giunta Regionale della Calabria ha approvato il piano di liquidazione dell’A.R.S.S.A. sembra una buona notizia. “Una soluzione tecnica – si legge nel comunicato della Regione – con i principi di economicità e che prevede l’affidamento all’ARSAC come gestione stralcio”: ed ecco – commenta Coldiretti – che la notizia ci spaventa! Per Coldiretti Calabria, le lancette del tempo ritornano indietro di otto anni e mezzo da quel fatidico 11 maggio 2007 quando il Consiglio Regionale all’art. 5 della L.R. n.9/2007 dispose la soppressione e conseguente messa in liquidazione dell’ARSSA e, successivamente, con la L.R. 66 del 20 dicembre 2012, cambiando solo il nome, con l’ARSAC. In questi anni – continua – le inefficienze e i privilegi, non sono stati mai intaccati (anzi…), e/o eliminati. Il succedersi di commissari e varie governance non hanno prodotto gli atti che dovevano compiere e attingendo a piene mani dalle risorse riservate all’ agricoltura, hanno forse nascosto le magagne sotto il tappeto. In questi anni, come già abbiamo avuto modo di segnalare sono stati spesi inutilmente oltre 362 milioni di €uro, (124mila €uro circa al giorno) oltre i corrispettivi delle dismissioni, sottratti di fatto alla crescita dell’agricoltura e dell’agroalimentare. Fino ad oggi – continua Coldiretti – il fallimento della governance aziendale è stato propiziato da un sistema compromesso da battaglie politiche e lobbystiche che hanno portato a soluzioni poco credibili e inefficienti, oltre che macchinose e dannose, che hanno fatto solo il bene delle sontuose strutture di vertice, che evidentemente nessuno ha controllato. “Seguiremo con molta attenzione la delibera della Giunta Regionale – afferma Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – ma una cosa è certa: sarebbe un notevole passo avanti se la Giunta Regionale, si confrontasse per condividerne gli obiettivi. Come Coldiretti, senza presunzione, sappiamo bene cosa bisognerebbe fare per assicurare servizi reali all’agricoltura e contestualmente, salvaguardando l’occupazione, operare una drastica diminuzione dei costi di una spesa rivelatasi ad oggi improduttiva e insostenibile. Il comune interesse è di recuperare, nel bilancio regionale, le risorse per gli investimenti, in modo da finalizzarli all’innovazione e alla crescita dell’occupazione in un settore particolarmente dinamico quale è l’agricoltura e l’agroalimentare, e questo già a partire dalla prossima, ce lo auguriamo, manovra di assestamento del bilancio regionale. Occorre una “chirurgia di guerra” e non possiamo rilasciare una delega in bianco. Coldiretti tifa per il successo dell’operazione altrimenti saremmo costretti a continuare a pagare un costo eccessivo in termini economici ma anche reputazionale. E sarebbe grave che dopo oltre 3mila giorni si continuasse solo ad enunciare le riforme che per Coldiretti significano finalità chiare, obiettivi precisi, revisione della spesa e misurazione della crescita.


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