Una famiglia su dieci a Napoli è povera e spera nel Reddito di Cittadinanza
di Claudia Torre
Una famiglia su dieci a Napoli ha un reddito inferiore a 5000 euro all’anno e spera nel contributo di 350 euro mensili del Reddito di Cittadinanza. Le procedure informatiche per la richiesta del provvedimento regionale hanno permesso di sistemare rapidamente i dati che sono stati presentati ieri a Palazzo san Giacomo. In un solo mese sono state infatti 34.288 le domande inoltrate nella speranza di rientrare tra i 20.000 nuclei familiari campani (circa 5.500 quelli napoletani) che usufruiranno del pacchetto di misure per l’inclusione sociale previste dal provvedimento. Nel capoluogo partenopeo è stato quindi il 10% delle 337.787 famiglie residenti a farsi avanti. Dal controllo dei consumi è emerso che il 40% dei richiedenti ha una spesa annua per telefono, gas e corrente elettrica di 600 euro, ovvero 50 euro al mese; poco meno di 18.000 famiglie dichiara un reddito Isee pari a zero, oltre 4.000 sono sotto i 2.500 euro annui. Si tratta di famiglie composte da due-tre persone nel 34% dei casi, da più di cinque per il 28%. Il 41% dei componenti familiari che hanno fatto domanda per il sussidio ha la licenza media, il 29% quella elementare e non ha nessun titolo di studio ben il 23 %, è facile comprendere quindi come il 51% di questi sia disoccupato, ed il 31% senza fissa dimora. “Chi vuole parlare di sviluppo non può non partire da questi dati – ha affermato l’assessore agli Affari sociali Raffaele Tecce -. Oltre alla nuova povertà c’è una vecchia povertà che avanza. E’ significativo inoltre che a Scampia, mentre infuriava la guerra di Camorra, ben 2.500 persone hanno fatto domanda per il Reddito di Cittadinanza. Questa misura deve diventare universale – ha concluso l’assessore Tecce – e il Governo deve iniziare a cofinanziare attraverso il Reddito di ultima istanza previsto nella Finanziaria 2004”. Il sindaco Rosa Russo Iervolino ha ribadito l’esigenza di contastare la povertà per contrastare la criminalità: “Quando la gente è ridotta a reddito zero è facile che divenga manovalanza per la camorra, deve essere aiutata a non cadere per fame e per pietà dei propri figli nelle mani della malavita, per questo faremo in modo che si torni a far diventare misura universale questa regionale. Lo Stato rispetti la legge, il Reddito di ultima istanza è stato previsto dalla Finanziaria 2004”. Grazie alle procedure informatiche utilizzate dal Comune di Napoli i tempi per la definizione delle graduatorie, ha assicurato l’assessore Tecce, saranno rispettati. L’appuntamento è quindi per il 10 marzo 2005.


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