Cilento, costiera mitica del salernitano
Cilento, nella terra dove Ulisse lottò contro il canto ammaliante delle sirene. Dopo la Terra delle Sirene, rappresentata dalla penisola sorrentina, e la divina costiera, la penisola amalfitana, ecco che scendendo verso la parte più estrema della Campania c’è un’altra costiera, quella cilentana, detta anche del mito, perché qui si vuole sia sbarcato il mitico Ulisse, tant’è che ogni ferragosto una nota discoteca locale ne rappresenta lo sbarco con centinaia di comparse. Per andare alla scoperta del Cilento cercando di capire come e di che vive la gente che lo popola per tutto l’anno ed il suo rapporto col mare più limpido e pulito d’Italia, (anche dopo i rilevamenti di Goletta blu), proponiamo ai nostri lettori un bell’articolo della giornalista Antonella Durazzo, pubblicato qualche settimana fa su Il Mattino.
“È ad Agropoli che prevalentemente fa base la flotta di Nausica. Arrivarci è davvero semplice: l’uscita autostradale da imboccare è quella di Battipaglia; da qui si prenderà la strada Statale Tirrena inferiore percorrendo ancora poco più di venticinque chilometri. Poi, basterà seguire le indicazioni. Agropoli dista dalla città di Napoli meno di cento chilometri. I depliant turistici lo presentano come il luogo che confuse Ulisse; punta Licosa, il lembo meridionale del golfo di Salerno, già dimora di sirene e serbatoio di leggende, si protende in un mare da cartolina. Ma non è solo nel piacere indubbio della vista che s’esaurisce la bellezza di questo tratto di costa e da Agropoli ad Acciaroli, arrivando magari sino a Pisciotta, c’è la possibilità di vivere diversamente l’elemento mare. Come? Con curiosità e spogliandosi degli abiti del bagnante, poi ci si fa condurre tra le onde da chi il mare lo vive ogni giorno, sia in estate, sia in inverno: le emozioni sono assicurate ed il mare rivelerà storie, ricchezze, emergenze.
LA STENELLA E IL TURSIOPE. La cooperativa Nausica, formata da pescatori, biologi marini e geologi, oltre ad occuparsi di turismo responsabile, collabora con il Wwf in un programma di monitoraggio dei cetacei nel golfo di Salerno. Un programma che non esclude la partecipazione d’osservatori esterni e che spesso si conclude in piacevoli giornate a zonzo tra le onde. Sulla barca a vela che si adopera per le uscite l’atmosfera è informale e gli ospiti sono sempre bene accetti, ancora meglio, ma non obbligatorio, se danno una mano, collaborando magari a stilare le schede in caso di avvistamento. Il più delle volte a guidare la spedizione è Gianfranco Pollaro, responsabile del centro studi degli ecosistemi marini di Montecorice. Chiedete e vi sarà detto: i delfini sono creature leggendarie, ma se osservati con occhio scientifico possono rivelarsi ancora più sorprendenti. Ad abitare le acque del golfo è una popolazione di settantacinque esemplari composta dall’agile ed elegante stenella striata e dal massiccio tursiope, per intenderci, il delfino Flipper di televisiva memoria; più raro è invece il delfino comune, che pure alcuni pescatori sostengono d’aver avvistato più volte. È lui il ricercato numero uno. Gruppetti di giovani maschi in cerca di avventure, delfini bambinaie con piccoli al seguito, poi branchi organizzati e numerosi: ogni avvistamento si può risolvere in una storia. Ma le acque cilentane possono riservare sorprese ancora più eccezionali e a poche miglia dalla costa potrebbe anche capitare l’incontro ravvicinato con una balenottera, magari sorella di una delle due gigantesse che due anni fa soggiornarono per oltre quindici giorni a punta Licosa.
I PESCATORI. Il pescaturismo è un’altra delle proposte della cooperativa per un approccio al mare che superi il concetto di spiaggia-bagnetto-sdraio. Lungo la costa da Agropoli sino a Pisciotta sarà possibile imparare le tecniche di pesca più antiche e i trucchi del mestiere tramandati da generazioni; infine gustare il sapore del pesce appena catturato con sistemi tradizionali: il bollentino, la traina, il tremaglio, la correntina. Tutto questo sotto il sole, ma anche con la magia della luce lunare, quando si va a pesca con la lampara”. (Antonella Durazzo, Il Mattino)
Categorie: Il Contadino
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