COLDIRETTI: IN CALABRIA I CINGHIALI ORMAI DIMORANO INSIEME AGLI AGNELLI (IL VIDEO)
Molinaro: la politica non può continuare ad essere latitante
I danni da cinghiali nella nostra regione ormai non si contano più. Nel corollario delle scorribande i cinghiali non si sono fatti mancare niente: coltivazioni rasate al suolo, recinzioni abbattute, incidenti stradali, pericolo per i cittadini, immondizia rovesciata, bagno nel mare, problemi sanitari e chi più ne ha ne metta. L’ultimo caso, come si vede nel filmato allegato , è davvero emblematico di una situazione non più tollerabile. Infatti nel video, ripreso in Calabria, si vede un cinghiale che “dimora insieme a pecore e agnelli”. Una ulteriore conferma del loro proliferare e che ormai sono diventati “animali domestici”. “Dalla Regione però si fa poco o nulla – commenta Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – forse si aspetta qualche cinghiale che faccia una scorribanda alla Cittadella? Chissà che non accada!! Qualcosa la struttura burocratica del Dipartimento ha fatto ma non basta! Ribadiamo, che c’è una inerzia di iniziativa politica: contenere la presenza dei cinghiali rientra nelle competenze della Regione. Occorre – prosegue – un immediato e virtuoso percorso come prevede la L. R. 17 maggio 1996 n° 9 “Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e l’organizzazione del territorio”. La prima cosa da fare è uno stralcio al Piano Faunistico Venatorio per ridelimitare le zone non vocate che in questi anni si sono, in modo abnorme, allargate. Questo – indica – può essere fatto con ARCEA (l’organismo pagatore in agricoltura) che ha tutti gli elementi per l’individuazione alla perfezione delle aree agricole, quindi quelle non vocate. Poi per i parchi e le aree protette o comunque le zone vocate– continua – in collaborazione con l’ISPRA (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale), occorre fare una efficace pianificazione faunistica-venatoria,. e stimare, la popolazione della specie che insiste sui territori, attraverso appositi censimenti. Ciò consente di delimitare la presenza dei cinghiali per densità agro-silvo -forestale sostenibile, che deve intendersi quale massima densità raggiungibile dalla popolazione di cinghiale, per fare in modo comunque che in queste aree, non ci siano scompensi dovuti all’eccessiva presenza del territorio. Gli agricoltori e i cittadini sono davvero sconfortati – conclude Molinaro – tanto è che anche per la farraginosità e i costi degli adempimenti, gli agricoltori hanno rinunciato a presentare la domanda di risarcimento”.
26.10.2017 Ufficio Stampa Coldiretti Calabria
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3 ottobre 2017 -COLDIRETTI: LA REGIONE HA GLI STRUMENTI PER CONTENERE LA PRESENZA DEI CINGHIALI  
Molinaro: il Dipartimento Agricoltura proceda a rimborsare i danni subiti  
“L’ultimo incidente, per fortuna senza gravi conseguenze per le persone, avvenuto a causa della presenza dei cinghiali, e che si è verificato sulla strada provinciale Camarda tra Rogliano (CS)  e la frazione Saliano (vedi foto) rende sempre più attuale agire velocemente  per contenerne la presenza.  La Regione Calabria, che  ha ormai piena coscienza dei danni che hanno e stanno arrecando i cinghiali alle coltivazioni, alla stessa sicurezza dei cittadini oltre problemi sanitari ha gli strumenti per intervenire”.  La Coldiretti ribadisce che occorre, approvando uno stralcio di Piano Faunistico Venatorio,  ridelimitare le zone vocate e non vocate e con apposito censimento consentire la presenza dei cinghiali per densità agro-silvo -forestale sostenibile , ponendo in atto misure atte ad evitare scompensi dovuti all’eccessiva presenza del territorio. Confidare o solo pensare  che possa provvedere l’Europa o il Parlamento su sollecitazione della Conferenza Stato-Regioni significa allungare i tempi e non ottenere il risultato. “Detto questo che è prioritario e serve ad evitare ulteriori danneggiamenti e pericoli– aggiunge Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – chiediamo che il Dipartimento Regionale Agricoltura proceda, con opportuna semplificazione delle procedure,  al rimborso dei danni a chi a fatto domanda e dia la possibilità a chi non lo ha fatto, perché sfiancato e deluso, di poterlo fare.  E’ evidente che le imprese agricole non possono aspettare all’infinito”.  
29.09.2018        Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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URGE TROVARE UN RIMEDIO AI DANNI PROVOCATI DAI CINGHIALI
In Calabria ma in generale nei territori Appenninici gli agricoltori sono in ginocchio .
Nelle Serre Calabresi hanno dato vita ad un comitato per il
CONTENIMENTO DEL CINGHIALE E DIFESA DEL TERRITORIO
di cui fa parte Piero Martelli socio della condotta Slow Food Soverato versante Jonico.
Il comitato organizza presso la cittadella regionale una manifestazione di agricoltori il 22.9.2017 ore 10.00 /14,00..
”per chiedere un serio e definitivo intervento del Presidente della Giunta Regionale della Calabria e di tutte le Autorità competenti al fine di risolvere i problemi di pubblica sicurezza, di pubblica salute, di impossibilità di svolgere le ordinarie attività imprenditoriali agricole a causa della presenza dei cinghiali nell’intera Calabria ed in particolare nelle Serre e pre Serre dello Ionio e del Tirreno rientranti nelle Province di Catanzaro e Vibo Valentia.” Siamo tutti preoccupati come cittadini e produttori.
Registriamo anche la delusione di molti giovani che hanno puntato sul recupero di terreni e produzioni identitarie e che stanno decidendo di abbandonare
Vi invitiamo a partecipare e seguiremo comunque la problematica nella speranza che venga trovata una soluzione.
Marisa Gigliotti ( referente Slow Food Calabria del progetto Stati generali delle comunità dell’Appennino)
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COLDIRETTI: LA CONFERENZA STATO REGIONI NON SIA UN ALIBI INTERVENIRE SUL CONTENIMENTO DEI CINGHIALI E’ COMPITO DELLA LA REGIONE CHE PUO’ E DEVE FARLO  
Molinaro: chiede l’approvazione di uno stralcio del Piano Faunistico Venatorio per delimitare le zone non vocate 
“Contenere la presenza dei cinghiali nei territori è ormai una vera e propria necessità. Danni alle coltivazioni, sicurezza per i cittadini e problemi sanitari sono ormai una costante. La Regione può e deve farlo anche velocemente, poiché rientra nelle sue competenze esclusive. Pensare o confidare che possa provvedere  il Parlamento su sollecitazione della Conferenza Stato-Regioni significa allungare i tempi e non ottenere il risultato.” Questa la sollecitazione della Coldiretti che indica il percorso da fare. La Legge Regionale del 17 maggio 1996 n° 9 “Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e l’organizzazione del territorio” stabilisce che la Regione Calabria, con metodi di razionale programmazione, disciplina la tutela della fauna selvatica e l’attività venatoria; pianifica l’attività faunistico -venatoria del territorio agro-silvo -pastorale regionale; predispone il Piano Faunistico Venatorio. Ebbene, la prima cosa da fare è uno stralcio al Piano Faunistico Venatorio per ridelimitare le zone non vocate che in questi anni su pressione degli ATC si sono , in modo abnorme, allargate. Questo significa proprio nello spirito della Legge Regionale, raggiungere e mantenere solo sul territorio assegnato una presenza dì  cinghiali tale da garantire la salvaguardia delle colture agricole e forestali. Il secondo aspetto, anche in questo caso è previsto dalla normativa regionale,– continua Coldiretti – è l’individuazione dei territori vocati per il cinghiale e stimare, avvalendosi dell’ISPRA ( Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) la popolazione della specie che insiste sui rispettivi territori, attraverso appositi censimenti svolti con strumentazione elettronica e quindi consentire la presenza dei cinghiali per densità agro-silvo -forestale sostenibile, che deve intendersi quale massima densità raggiungibile dalla popolazione di cinghiale, senza che essa determini danni rilevanti alle coltivazioni o scompensi dovuti all’eccessiva presenza del territorio. “Da tre anni – conclude Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – seguiamo l’incresciosa vicenda e abbiamo presentato una proposta di Legge per il risarcimento agli agricoltori dei danni da cinghiali. Il sit-in di stamane alla Cittadella è l’ulteriore conferma che siamo in una situazione di allarme e pericolo che deve e può essere immediatamente affrontata”. 
22.09.2018     Ufficio Stampa Coldiretti Calabria


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