Il Parco Archeologico di Paestum secondo museo in Italia per la tempestività nei pagamenti: solo 4 giorni dall’emissione della fattura

Quattro giorni e mezzo – è questa la media di quanto le imprese che lavorano per il Parco Archeologico di Paestum devono aspettare per il pagamento delle fatture emesse. Tempi record per la pubblica amministrazione che hanno posizionato il museo di Paestum, dotato di autonomia speciale in base alla riforma dei beni culturali Franceschini, al secondo posto in Italia tra tutti i musei statali.
Soddisfatto il direttore Gabriel Zuchtriegel: “Un ottimo lavoro dei colleghi del bilancio e dell’ufficio contratti che conferma la validità della riorganizzazione degli uffici che abbiamo avviato in occasione dell’autonomia. Abbiamo dimostrato un’altra volta che non tutti gli stereotipi sulla pubblica amministrazione sono veri. È una questione di motivazione e determinazione che sono felice di trovare tra i nostri collaboratori.”
Intanto il Parco Archeologico di Paestum affronterà presto nuove sfide, considerando che tra progetti europei e ministeriali sono stati stanziati più di 38mio di Euro per lavori e restauri nei prossimi anni. Non contando quelli finanziati da sponsor e donatori, come il restauro del tempio di Athena e delle mura antiche di Paestum, sostenuto da privati e aziende del territorio e oltre.
“Anche in questo caso la tempestività è essenziale – afferma il direttore (nella foto) – i sostenitori chiedono trasparenza e incisione, e noi non deluderemo le aspettative, anche perché il patrimonio è di tutti e merita il massimo impegno da parte di chi è chiamato a custodirlo e conservarlo per le generazioni future.”
Ufficio Stampa
Rossella Anna Tedesco
pae.promozione@beniculturali.it 0828811023
www.museopaestum.beniculturali.it
Facebook: Parco Archeologico Paestum
Twitter: @paestumparco
Instagram: paestumtempli

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CHE FICO!!! Paestum con Slow Food Cilento:prossimo appuntamento domenica 25 febbraio 2018, ma bisogna prenotarsi!!!
Questo mese il Laboratorio del gusto di Slow Food Cilento è dedicato al “Fico monnato” di Prignano Cilento (SA).
Una degustazione speciale guidata da esperti del settore enogastronomico e dell’Associazione: valenti artigiani e produttori, cuochi e selezionatori accompagnano i partecipanti alla scoperta dei prodotti di eccellenza. I partecipanti possono toccare con mano, annusare, assaggiare, confrontare quanto viene descritto e raccontato, interagendo con i relatori.
La partecipazione è prevista per gruppi per un massimo di 20 partecipanti.
Prenotazione obbligatoria entro le ore 12:00 di sabato 24 febbraio.
orari: appuntamento alle ore 10:00 e alle ore 11:30 alla biglietteria del Museo.
Costo del laboratorio: € 3,00 che ogni partecipante dovrà aggiungere al biglietto d’ingresso al Museo e all’area archeologica o all’abbonamento PaestumMia.
Biglietto d’ingresso: € 9,00; gratuito per chi ha meno di 18 anni; ridotto per chi ha un’età compresa tra i 18 e i 25.
Info e prenotazioni: info@slowfoodcilento.it tel 3394758553 / 3455859155

I laboratori del Gusto si terranno ogni quarta domenica del mese per tutto il 2018 [calendario degli appuntamenti: goo.gl/M9zSwu ]

Il fico monnato di Prignano Cilento è un Presidio Slow Food.
Il progetto Presidi di Slow Food nasce nel 1999 per il recupero e la salvaguardia di piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall’agricoltura industriale, dal degrado ambientale, dall’omologazione. Il progetto sostiene le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizza i territori, recupera antichi mestieri e tecniche di lavorazione, per salvare dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta.
Nel territorio del Cilento, in provincia di Salerno, da secoli si coltivano i fichi dottati, meglio conosciuti come fichi bianchi del Cilento. Nei secoli passati le comunità agricole cilentane – in particolare a Prignano Cilento, e poi nei paesi vicini – hanno sviluppato una tecnica particolare, che non si ritrova in nessun’altra area di produzione di fichi essiccati (sia in Italia sia in tutto il Mediterraneo): i frutti, ad uno specifico grado di maturazione, vengono sbucciati e poi posti ad essiccare. Il colore dei fichi monnati essiccati tende al bianco latte, con sfumature color crema chiaro e screziature brune simili al colore del miele di castagno. In bocca sono molto solubili e il loro aroma è intenso e complesso.

Ufficio Stampa
Rossella Anna Tedesco
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