“Castelbasso Progetto Cultura 2008“
21-22-23-24 agosto 2008
Castelbasso (TE)
IL CONSUNTIVO
“Castelbasso Progetto Cultura 2008“
25 agosto 2008
Castelbasso (TE)
Domenica 24 agosto si è conclusa la decima edizione del festival “Castelbasso Progetto Cultura”, organizzato dall’Associazione Amici per Castelbasso e dal suo Presidente Osvaldo Menegaz. Le vie del piccolo borgo medioevale della provincia di Teramo si sono animate per tutta l’estate con la musica di Stefano Bollani, Incognito, Baustelle, The Niro, Marcus Miller, Roberto Cacciapaglia, Roberto Gatto e il suo quartetto. Grandi ospiti anche per la sezione teatro, a cura di Federico Fiorenza, direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo, che ha dato la possibilità di ascoltare artisti come Lucio Dalla, Michele Placido, Alessandro Haber e Rocco Papaleo, Max Giusti, Gabriele Lavia e tanti altri; e poi ancora letteratura, organo, enogastronomia e danza.
Un successo di pubblico strepitoso che ha ulteriormente sancito il valore, non più solo nazionale, di un evento che anche quest’anno ha superato la quota dei 45.000 visitatori. Grandissimo successo anche per la mostra sul Maestro Giorgio De Chirico, che da sola ha avuto 10.000 visitatori.
Un grazie a tutti coloro che hanno seguito con attenzione la manifestazione e l’appuntamento è per il 2009.
INFO
Ufficio Stampa:
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Segreteria organizzativa:
Associazione Amici per Castelbasso Onlus
Tel/fax:0861.508000
E-mail: info@castelbasso.it
Via S.Nicola, 17 64020 Castelbasso (Te)
www.castelbasso.it
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Giovedì 21 agosto prende il via l’ultima settimana di “Castelbasso Progetto Cultura 2008”, organizzato dall’Associazione Amici per Castelbasso, che anche quest’anno ha ottenuto un successo di pubblico da record.
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Giovedì 21 Agosto, si chiude il ciclo “D’estate l’organo”, a cura di Roberto Marini, con un concerto dal titolo “Omaggio a Haendel”. Haendel, tra i più celebri compositori e organisti dell’epoca barocca, creò, oltre ai grandi Oratori e alle opere strumentali, importanti concerti per organo (Roberto Marini) e orchestra (Insieme strumentale “S. Aquilano”, direttore Sabatino Servilio), che il Maestro eseguiva come supplementi agli Oratori. Questi brani, profondi per la creatività e la libertà inventiva, dimostrano il virtuosismo di Haendel e il suo amore per l’organo.
Inizio ore 21.30. Ingresso gratuito.
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Venerdi 22 Agosto, torna protagonista l’Enogastronomia, a cura di Massimo Di Cintio, con una serata dedicata a “L’elegante forza della montagna”. Le altitudini del Gran Sasso e della Maiella rappresentano da sempre l’emblema dell’Abruzzo. Così la tradizione pastorale richiama un’immagine senza tempo della vita e dell’alimentazione quotidiana fatta di preparazioni semplici e di prodotti unici, rari nelle quantità e ad alto valore ambientale, spesso ottenuti da un’agricoltura che strappa la terra alla montagna o che supera le difficili condizioni climatiche.
Interverranno gli chef Daniela Zunica, del ristorante Zunica 1880 di Civitella del Tronto, Valerio Centofanti, dell’Angolo d’Abruzzo di Carsoli, Elenia e Marco Di Stefano del ristorante PerVoglia di Castelbasso e Angelo Di Masso, pasticcere di Scanno, capitano della squadra nazionale Pasticceri. Nel corso della serata, inoltre, saliranno sul palco alcuni produttori e artigiani alimentari abruzzesi
Inizio ore 21,00. Ingresso cena 35 euro (per prenotazioni tel. 0861/508000)
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Sabato 23 Agosto a Castelbasso va in scena “Il Sogno di Uomo Ridicolo” con Gabriele Lavia, a cura di Federico Fiorenza, direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo.
La sofferenza umana vista dagli occhi di un attore che nel suo monologo ripercorre le tappe di uno dei più significativi scritti di Dostoevskij. E’ un uomo incatenato nella sua individualità, quello di cui si parla, che ha compreso il modo per risolvere tutto…senza riuscirvi…
Inizio ore 21,30. Biglietto: 15 euro (+1 per la prevendita) posto a sedere.
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IL SOGNO DI UN UOMO RIDICOLO
di Fëdor Michajlovič Dostoevskij
a cura di Federico Fiorenza, direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo.
Chi è ‘l’uomo ridicolo’? E’ un uomo del ‘sottosuolo’ , cioè di quell’inferno sulla terra abitato da dannati che vivono in cupa solitudine, indifferenza, livore, odio nei confronti degli altri. Essi si sottomettono alle pene di questo inferno,come per una fatalità crudele e misteriosa, e, a un tempo, conservano gelosamente un lucido senso della colpa che li condanna a vivere un’esperienza carica di esaltazione frenetica e sofferente.
E allora perché ‘ridicolo’? Perché differenza degli altri dannati quest’uomo ha scoperto il segreto della bellezza e della felicità, il segreto per ‘rimettere tutto a posto’. ‘Ama gli altri come te stesso’ ‘vecchia Verità che non ha mai attecchito’.. E appunto nell’assurda proposta d’amore per il prossimo si trova tutta la sua ‘ridicolaggine’. Ma, attenzione, quest’uomo ridicolo è consapevole dell’impossibilità di riuscita del suo progetto, eppure nel raccontare, nel ‘predicare’ la ‘vecchia verità’ trova il senso più profondo e l’unico scopo possibile della vita: mostrare la via di salvezza agli uomini pur sapendo che non vi è possibilità di riuscita e di vittoria.
L’uomo è infelice, ma questo non è il suo ‘stato naturale’, e la sua ‘naturale’ condizione non è la solitudine. Questi sono ‘stati’ e ‘condizioni’ culturali sopraggiunti quando la cultura della menzogna si è allontanata dalla natura della verità. Ma il destino ultimo dell’uomo è quello di realizzare una completa comunione con gli altri uomini che può avvenire soltanto attraverso l’annullamento della propria individualità e attraverso l’amore per il prossimo. ‘… Cominciò la lotta per la separazione, per l’individuazione, per la personalità, per il tuo, per il mio…’ . Dostoevskij vede nell’individualità l’origine e la causa dello spirito di separazione che c’è tra gli uomini e che ha trasformato la terra in un sottosuolo.
‘Il sogno di un uomo ridicolo’ è forse la più sconcertante opera di Dostoevskij. Nella situazione paradossale di un uomo che, decidendo di suicidarsi, si addormenta davanti alla rivoltella e ‘sogna’ il suicidio e la vita dopo la morte, lo scrittore, con una partecipazione sconvolgente e appassionata ci racconta come l’umanità si sia rovinata per sempre. E la coscienza che l’uomo non può vivere senza individualità significa che la condizione umana è senza via d’uscita.
Ho letto per la prima volta, questo racconto, a sedici anni.
A diciotto (non facevo ancora il teatro) ne tentai una messinscena con alcuni amici. Molti anni dopo (circa quindici anni fa) lo misi in scena a Spoleto, con un buon successo. Lo ‘ripresi’ la stagione successiva ma, nonostante il successo che lo spettacolo aveva, dovetti interrompere le repliche per una brutta bronchite.
Ora, dopo quindici anni, lo rimetto in scena. Qualcosa, o tanto, è cambiato dentro di me, attorno a me.
Il mio rapporto con le parole, con lo spazio, è cambiato. Ma come? Quanto?Dove? non lo so.
Un monologo è qualcosa di molto particolare e delicato e tutto o quasi tutto dipende dal rapporto che l’attore riesce a stabilire con lo spettatore. Dal suo respiro, del respiro del pubblico e da tante altre cose, piccole o piccolissime, troppo delicate, intime e misteriose, di cui, se non impossibile, forse, non è bene parlare: esse vanno a toccare il cuore di un mistero che è quello del Teatro e, come per tutti i misteri, porta male tentare di svelarli.
Quello che posso dire è solo la parte superficiale, visibile, della messa-in-scena di un racconto non scritto per il teatro. Essa si fonda tutta sull’idea del ‘doppio’ e della moltiplicazione dell’’Io’. Il mio desiderio è quello di rappresentare una umanità che si è condannata alla sofferenza, autoreclusa, serrata e costretta in una metaforica camicia di forza, vista come condizione e impedimento di ogni azione ‘buona’. Non c’è altra possibilità che raccontare, raccontare e ancora raccontare un pensiero allucinato e impotente.
Gabriele Lavia
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Gabriele Lavia è nato a Milano nel 1942, è una delle figure più rappresentative del teatro italiano degli ultimi quarant’anni. Ha debuttato come attore teatrale nel 1963 dopo il diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. È stato diretto in teatro da molti importanti registi, tra i quali Giancarlo Sbragia, Luigi Squarzina, Giorgio Strehler e Mario Missiroli. Come regista teatrale ha esordito nel 1975 con “Otello” di William Shakespeare e come regista cinematografico, nel 1983 con il film “Il principe di Homburg”. Come regista d’opera lirica il suo esordio è nel 1983 con “I pellegrini alla Mecca” di Gluck. Nel 1989, insieme a Giancarlo Volpi, ha fondato a Milano la Compagnia Lavia. È stato co-direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma dal 1980 al 1987, direttore artistico del Teatro Stabile di Torino dal 1997 al 2000, e del festival Taormina Arte nel 1993. Nel 2004 ha vinto il Premio Olimpici del Teatro per la migliore regia e per il migliore spettacolo con ”L’avaro” di Molière.
Per informazioni: TEATRO STABILE D’ABRUZZO tel. 0862 62946 / 413200 fax. 0862 414269
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Domenica 24 Agosto, ultima serata del festival “Castelbasso Progetto Cultura 2008”, con lo spettacolo musicale di The Niro. Una voce emozionante e un grande falsetto, pezzi folk e indie rock “fatti in casa”: questa la ricetta semplice, ma efficace con cui Castelbasso è lieta di presentare il tour d’esordio di uno degli artisti più interessanti della giovane scena italiana. Aprirà il concerto l’artista Giulio Corda (ex voce dei Giuliodorme).
Inizio ore 21,30. Biglietto: 10 euro (+1 per la prevendita) posto a sedere.
“SEI + 1”
L’ESORDIO DA SOLISTA DI
GIULIO CORDA
EX LEADER DEI GIULIODORME
Era il 1998 quando i Giuliodorme, prodotti da Enzo Miceli (produttore di Daniele Silvestri) per la BMG Ricordi, salirono sul palco del Festival di Sanremo per presentare “Non sei Tu” brano tratto dall’album “Venere” album di debutto molto stimato dalla critica musicale.
Con loro, al debutto con il grande pubblico televiso, a gareggiare nella sezione giovani quell’anno tra i tanti anche Alex Britti, Max Gazzè, Quintorigo e Madreblu.
Nel 2002 i Giuliodorme decidono di separarsi e Giulio Corda, voce e leader della band, torna oggi sulle scene con un album tutto suo, una produzione indipendente per la sua etichetta Benka Records, che nel 2005 ha esordito dando luce ad un altro particolare progetto musicale, l’album di Violante Placido, in arte Viola, “Don’t Be Shy”.
Il titolo dell’album “SEI + 1” ha a che fare con l’Essere e l’unità e di conseguenza con il significato simbolico legato al numero ‘7’ che nella filosofia cinese per esempio rappresenta la ‘vita nuova’ la ‘rinascita’ ed il ‘ritorno’..la funzionalità della Morte come origine della Vita Nuova”
L’album è il racconto di emozioni, l’energia di un artista, il punto d’arrivo di un desiderio e l’inizio di un nuovo cammino che Giulio ha intrapreso con la collaborazione di alcuni amici e colleghi come Paolo Bucciarelli (anche lui ex componente dei Giuliodorme) che del disco ha realizzato insieme a Giulio la produzione artistica, Piero Monterisi (prezioso musicista che ha collaborato tra i tanti con Tiromancino, Raf, Daniele Silvestri e attualmente con Cristina Donà), Marcello Di Leonardo (batterista di Stefano Di Battista), Luca Bulgarelli (contrabbassista di Sergio Cammariere), Molecola (da anni ai suoni dei Tiromancino) che ha realizzato alcune delle registrazioni e il mixaggio
11 tracce con suoni puliti, caldi, avvolgenti e testi che riflettono anni importanti di vita, di emozioni, di interrogativi.
Un sezione di archi per Non Vedi e Finestrino, i fiati per Malattia e l’intervento del terzo Giuliodorme, Andrea Moscianese (uscito anche lui con un nuovo progetto Mughen), alle chitarre nei brani Sette, Sei Tu, Malattia e Finestrino.
E proprio Finestrino è il cameo dell’album: un brano che a differenza degli altri, è suonato dai Giuliodorme, in quanto realizzato su registrazioni originali della band live in studio prima dello scioglimento.
L’album sarà distribuito sul sito internet www.benkarecords.com venduto quindi online al prezzo di 12,00 euro comprensive di spese di spedizione.
www.benkarecords.com
www.myspace.com/giuliocorda
ufficio stampa e promozione radio/tv benka records:
pocheparole comunicazione
alessiasavino@pocheparole.com
CREDITI
Musica e Testi: Giulio Corda
eccetto ‘Malattia’: musica(Corda,Bucciarelli)testo(Corda)
Produzione Artistica:Paolo Bucciarelli e Giulio Corda
Giulio Corda:voce,chitarre,percussioni,basso su ‘Luce’
Paolo Bucciarelli:tastiere,piano,percussioni,campionatore
Alessandro Gabini:basso
Piero Monterisi:batteria
hanno inoltre collaborato…
Marcello Di Leonardo: batteria su ‘Malattia’
Luca Bulgarelli: contrabasso su ‘Se Puoi’ e ‘Malattia’
Paolo Giordano: steel guitar su ‘Finestrino’
Michelangelo Del Conte: batteria su ‘Luce’
Andrea ‘Mughen’ Moscianese: chitarre su ‘Sette’,’Malattia’,Sei tu’ e ‘Finestrino’
Roberto Di Egidio: basso su ‘Finestrino’
Federico Giannini: batteria su ‘Finestrino’
Andrea Santilli: chitarra su ‘Om Namah Shivaya’
Max Leggieri: chitarra su ‘Occhi’
Daniele Fratini: chitarre percussioni e preproduzione su ‘Luce’
Lucia Antonacci: arpa su ‘Malattia’
ARCHI: Diego Conti(violino)
Hazel Goddard (viola)
Federico Orlando(violoncello)
FIATI: Adriano Jannucci(tromba)
Marco Malandra(sax)
Marco Felicioni(flauto traverso)
Registrato alla Benka(Pescara) da Max Leggieri e Giulio Corda
‘Sette’ e ‘Finestrino’ registrate da Molecola(registrazioni addizionali: Max Leggieri e Giulio Corda)
La batteria di Piero Monterisi è stata registrata da Molecola
Il basso di Luca Bulgarelli su ‘Se Puoi’ è stato registrato all’NGR studio(Roma) da Francesco De Nigris
L’album è stato mixato da Molecola al MelaEsse studio(Pe)
Assistenti di studio:Cesare Sampognaro e Riccardo Ricci
Masterizzazione:’The Lab'(PE)
TRACK LIST
Quello che mi fai -Io so cos’è – Sette – Luce – Occhi – Non Vedi –Malattia – Sei Tu –
Finestrino – Se puoi – Om Namah Shivaya.
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Ogni giorno, dalle 19 alle 24, sarà inoltre possibile visitare le due mostre d’arte ospitate dal borgo: “GIORGIO DE CHIRICO. MITO E MISTERO” e “SPAESAMENTI. 7 artisti intorno a de Chirico”.
Le mostre sono a cura di Silvia Pegoraro.
INFO
Ufficio Stampa:
L&R Comunicazione Studio Associato di Aprati & Partner
Via Monserrato 43 – 00186 Roma
Tel. 06 97747669 Fax 06 97747671
E mail: info@lrcomunicazione.com
Segreteria organizzativa:
Associazione Amici per Castelbasso Onlus
Tel/fax:0861.508000
E-mail: info@castelbasso.it
Via S.Nicola, 17 64020 Castelbasso (Te)
www.castelbasso.it
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