I CARBURANTI IN CAMPANIA.
I CHIARIMENTI DEL PRESIDENTE DELLA FIGISC CONFCOMMERCIO, VINCENZO MOSELLA.

Napoli.In un momento estremamente difficile per l’economia mondiale, ed in particolare per quella italiana si sta dando vita, grazie a qualcuno che invece di informare è pronto a disinformare ed aizzare gli animi della gente, ad un meccanismo molto pericoloso: “la caccia al colpevole”. Logicamente i petrolieri e lo Stato escono immuni da questo subdolo attacco e chiaramente ad essere attaccato è l’anello debole della filiera : “il gestore benzinaio”.
E’un gioco pericoloso sulla pelle di chi vive il quotidiano fra mille insidie di questa città, esposto diturnamente alle intemperie e incurante dei rischi connessi ad un’attività di strada che offre il fianco alla microcriminalità e ai malviventi con furti, scippi, minacce e vessazioni, continua a servire l’automobilista per 12 ore al giorno.
La categoria non ci stà ad essere sbattuta sulle pagine dei giornali ed essere accusata,in maniera becera e disinformata, di essere la causa di questi aumenti indiscriminati.
Si ha il dovere di fare chiarezza sulla politica dei prezzi e non di aizzare la gente contro chi subisce forse più di tutti questi folli aumenti del carburante.
In particolare, stiamo parlando dei gestori campani che, giorno dopo giorno, vedono diminuire il proprio guadagno volatilizzato dal prezzo alto. Ebbene, che si sappia che il gestore o rivenditore comodatario, come più vi piace chiamarlo, guadagna sui litri venduti.
Tradotto in termini pratici, un automobilista che qualche mese fa con 20 euro riceveva 16 litri di benzina adesso ne preleva 13, quindi il gestore guadagna su 13 litri e non su 16 come accadeva prima.
Pertanto, alla luce dei fatti, il gestore con un prezzo alla pompa così alto, non solo investe piu capitale per l’acquisto della merce da rivendere, ma guadagna di meno in rapporto al capitale investito.
Come si fa ad accusare i gestori di alzare i prezzi ingiustificatamente, quando il prezzo viene consigliato dalla compagnia petrolifera ed il gestore non fa altro che applicare gli accordi economici in essere con le petrolifere ?
Come si fa a notare una differenza di prezzo fra gestori della stessa compagnia, senza chiedersi il motivo di tutto questo ?
Forse che questi offrono un servizio diverso ?
Si potrebbe pensare, infatti, che un impianto ha il servizio, mentre l’altro un classico “fai da te”; oppure, che alcune compagnie applicano un trattamento economico diverso da gestore a gestore, creando la classica concorrenza infra-brand (all’interno dello stesso marchio) per spostare i volumi di vendita su impianti da loro ritenuti più remunerativi, operando così la famosa razionalizzazione della rete; ma questa volta, senza regole che garantiscano il lavoratore che fuoriesce dal sistema distributivo, generando, così, un bagno di sangue.
Immaginando un simbolico combattimento fra due soggetti, la compagnia petrolifera arma le mano di uno dei due pretendenti, quello disarmato (che poi è quello che offre più servizi legati alla presenza umana), non può far altro che soccombere ed anche nel peggiore dei modi.
Il mercato petrolifero ha delle dinamiche particolari spesso molto diverse da quelle tradizionali che regolano altri tipi di attività, così come è diverso il rapporto commerciale fra compagnia petrolifera e gestore.
Il gestore deve necessariamente acquistare il carburante al marchio di appartenenza, al prezzo che stabilisce la compagnia e secondo le modalità di pagamento che la compagnia stessa fissa, e molto spesso, in barba a qualsiasi capacità organizzativa del gestore, la compagnia fissa anche le quantità! Evviva la tanto decantata capacità imprenditoriale.
Forse, prima di criminalizzare una categoria, sarebbe stato opportuno chiedersi il perchè, ma soprattutto documentarsi e non alitare insulti ingenerando confusione e tensione fra gli automobilisti con la classica caccia all’untore.
Concludendo, mi rivolgo ad una delle tante associazioni dei consumatori, che individuano nelle “pompe bianche” la panacea per risolvere tutti i mali.
Ma si sono mai chiesti questi signori, dove le pompe bianche acquistano il carburante ?
Forse avranno delle coltivazioni biologiche, oppure avranno dei pozzi personali, oppure andranno in Libia ad acquistarlo direttamente ?
Non ci è dato sapere. Vuoi vedere che sono le stesse compagnie petrolifere a fornirgli il prodotto?
Ma no ! Non è possibile, dirà qualcuno più attento, perchè ci sono 15 centesimi di differenza con le pompe colorate dove il gestore guadagna 4 centesimi al litro e gli altri 11?
Allora: perchè tutta questa differenza?
Ma è chiaro: è colpa del gestore che guadagna troppo, bisogna estrometterlo dalla rete e fare solo impianti “fai da te” dove paghi ad una macchinetta, ti rifornisci da solo ed alla stessa macchinetta chiedi un’ informazione, oppure di essere controllato le gomme o di essere lavato il vetro.
Mentre oggi, con l’avvento delle tecnologie moderne, molti impianti si sono dotati di computer collegati ai servizi più vari: si possono acquistare on-line biglietti per cinema, teatro, eventi tv, posti in treno, aereo e bus, escursioni, crociere, ecc.
Tutto ciò per accontentare le richieste della clientela e allo stesso tempo per difendere i propri livelli occupazionali, pianificando l’avvenire delle famiglie di chi opera nel settore carburanti.
Ma non è questo quello che ci aspetta nel prossimo futuro, costretti come saremo a fare a meno di collaboratori e servizi.
Lotteremo, è ovvio, per evitare che ciò accada, anche se il coltello dalla parte del manico è chiaro lo hanno i petrolieri.
Ma anche lo Stato: basterebbe abbassare le accise, magari livellando la tassa imposta dalle Regioni, portandola ad un minimo uguale in tutta la penisola, e non com’è oggi che si pratica un gioco al rialzo.
Così facendo, si realizzerebbe il federalismo fiscale uguale per tutti nella fruizione di un servizio di cui gli automobilisti hanno necessariamente bisogno. Questi i fatti e le prospettive non sono rosee.
Nel frattempo, però, chiediamo rispetto e chiarezza di informazione ai media che per la fretta non sono documentati su quanto accade nel sistema della distribuzione e vendita dei carburanti.
Vincenzo Mosella, (nella foto),
Presidente Regionale
Figisc-Confcommercio
iMac20.Mosella [vmosella@gmail.com]


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