Campania.Stati generali dell’agricoltura e delle attività produttive: i dati in vista del convegno.
1) Confagricoltura Campania: “La Regione sostenga la competitività delle imprese anche attraverso una lotta agli sprechi e alla burocrazia”.
La posizione del presidente Micillo in vista degli Stati Generali dell’Agricoltura e delle Attività Produttive della Campania
Napoli, 30 marzo 2007 – Una ricerca del CENSIS commissionata da Confagricoltura ha evidenziato che il 27% delle imprese agricole italiane genera il 90% del valore aggiunto nel settore. “Si tratta – puntualizza Pietro Micillo, presidente di Confagricoltura Campania- di aziende agricole che fanno sistema, innovano e guardano avanti. Dobbiamo preservare la competitività di queste imprese”. Le politiche agricole, peraltro, sono già state adattate per soddisfare i nuovi obiettivi che la società indica: l’ambiente, la sicurezza alimentare e del lavoro, la qualità, il benessere degli animali, la biodiversità. “Tutto questo- continua Micillo- è presente nelle misure del nuovo Piano di Sviluppo Rurale regionale; occorre, però, che anche le politiche del “secondo pilastro” siano funzionali al ruolo produttivo che gli agricoltori svolgono ed ai compiti multifunzionali delle imprese. Ci auguriamo che dagli Stati Generali dell’Agricoltura e delle Attività Produttive della Campania, convocate dall’assessore Andrea Cozzolino e che partiranno nei prossimi giorni, emergano indicazioni per politiche coerenti con questi obiettivi ed un determinato impegno delle Istituzioni nella direzione del contenimento della spesa pubblica e del peso burocratico della Pubblica Amministrazione.”
“Ci sono troppi vincoli sulle imprese – conclude il Presidente di Confagricoltura Campania- e l’intreccio di competenze dei diversi Enti si traduce in costi che gravano sulle imprese e sulla competitività delle nostre produzioni. Crediamo che su questi temi sia necessaria e possibile una convergenza forte e credibile che superi la contrapposizione tra i due schieramenti politici”.
Michele M. Ippolito (Responsabile Comunicazione Confagricoltura Campania) – 3403008340 [michele.ippolito@fastwebnet.it]
2) L’AGRICOLTURA CAMPANA AI RAGGI X IN UNA RICERCA DELLA REGIONE E DEL FORMEZ.
In vista degli Stati generali dell’Agricoltura e delle Attività produttive, viaggio nelle imprese agricole per cercare punti di forza e punti critici dell’economia locale.
L’assessore Cozzolino: “Lo sviluppo ha bisogno di istituzioni forti”.
Solo il 30 % degli imprenditori agricoli che ha beneficiato delle politiche regionali non è impegnato in attività specializzate, il 21 % abbina al lavoro della terra anche la zootecnia nonostante l’80 % delle imprese abbiano a disposizione più di sei ettari di terreno.
Sono solo alcuni dei dati che emergono da una ricerca condotta dalla Regione Campania (Area di Coordinamento Generale Settore Primario), in collaborazione con il Formez, nell’ambito di un progetto sulla valutazione di qualità delle politiche agricole in materia di Fondi europei.
La ricerca, pubblicata in un volume, parte da una lunga campagna di ascolto delle imprese agricole campane.
Sono stati intervistati circa 600 imprenditori della Regione; sono stati raccolti ben 45mila dati che, incrociati ed elaborati, hanno fornito una fotografia reale dell’economia agricola regionale.
La pubblicazione è stata oggetto di un confronto con gli stessi agricoltori e con le associazioni di categoria.
“Perchè l’ascolto – dice l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Cozzolino – ha poi bisogno di un feedback di ritorno; bisogna far capire che si sta lavorando insieme per migliorare le politiche di sviluppo e che dalla sfida della crescita nessuno è esentato. La battaglia riguarda la Pubblica amministrazione, riguarda le imprese agricole, riguarda le banche e riguarda i territori”.
La ricerca di Regione Campania e Formez è stata presentata l’altro giorno a Città della Scienza, nel corso del convegno “Dare voce a cittadini e imprese”, che è stato il primo passo verso la seconda edizione degli Stati generali dell’Agricoltura e delle attività produttive fissati per aprile alla Mostra d’Oltremare.
La ricerca ha lavorato su due direttrici: le aziende agricole che hanno usufruito dei fondi Por e le Fattorie didattiche.
I risultati che emergono consegnano un quadro che ai ricercatori è apparso positivo ma con aspetti che richiedono approfondimenti. L’economia agricola campana appare poco specializzata, poco attenta alla innovazione tecnologica, molto legata alle vecchie tradizioni. Solo 7 imprenditori agricoli su dieci usano Internet, il 60 % delle aziende è condotto da un maschio, il 60 % degli imprenditori ha un diploma o una laurea.
Solo il 50 % delle imprese agricole campane è inserito in un consorzio o in una struttura associata, segno che si fa fatica ad uscire dal guscio dell’autonomia e a costruire reti sui territori.
Il 57 % delle imprese agricole dà un giudizio complessivamente positivo sul Por e su come sono stati gestiti i fondi strutturali. Si chiede, però, maggiore sforzo sul fronte della comunicazione istituzionale.
Il 62 % degli imprenditori ha attinto le informazione dai progettisti e dai professionisti, quindi fuori dai canali ufficiali. La grande maggioranza degli imprenditori agricoli campani lamenta ancora la scarsa certezza dei tempi di erogazione dei fondi e, soprattutto, la mancanza di un interlocutore unico.
Il 26 % degli imprenditori, per la prossima programmazione, chiede maggiore rispetto dei tempi; il 24 % vuole maggiore affidabilità.
“Abbiamo investito sull’ascolto – ribadisce l’assessore Cozzolino – proprio perchè vogliamo trarre dal basso, dall’opinione di chi lavora, le linee guida per le prossime programmazioni, per garantire al cliente-cittadino una Pubblica amministrazione più vicina, più attenta, più efficace”.
Controverso il tema del rapporto tra banche e impresa agricola. Gli imprenditori si sono dichiarati insoddisfatti dei costi eccessivi (26%), del mancato rispetto degli accordi (25%), delle difficoltà con credito e fidejussioni (15%). Ciò nonostante, ben l’81 % si dichiara complessivamente soddisfatto, a conti fatti, del suo rapporto col sistema creditizio.
“Le banche non devono chiudersi – conclude l’assessore Cozzolino – in un circuito autoreferenziale. La sfida dello sviluppo riguarda anche loro perché se un territorio produce ricchezza, questa si mette in circolo, moltiplica benessere e qualità e il vantaggio è per tutti. Ognuno deve fare la sua parte nella sfida per la crescita”.
Per ulteriori informazioni – RiMEDIA – 338 9034524; 3334433668 ufficio stampa [ufficiostampa@rimediaonlus.com]
0 commenti