COMUNICATO STAMPA DEL 14 SETTEMBRE 2009

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BAMBINI AUTISTICI, VIA ALL’ISTITUZIONE DI SERVIZI SANITARI SPECIALISTICI

La giunta regionale della Campania, su proposta dell’assessore alla Sanità Mario Santangelo, ha approvato un provvedimento volto a potenziare l’assistenza ai bambini autistici.
Con questa delibera si procede ad una riorganizzazione dell’intero sistema attraverso l’istituzione di servizi sanitari specialistici, di diagnosi e trattamento dell’autismo in età evolutiva, accessibili e omogeneamente diffusi su tutto il territorio regionale.
Tali centri specialistici sono inseriti nella rete dei servizi delle Aziende Sanitarie Locali alle quali sono assegnate competenze riabilitative, psicosociali ed educative a favore dei minori e delle loro famiglie.
L’autismo è un disturbo neurologico che impedisce il normale sviluppo del bambino, con difficoltà a relazionarsi con il mondo esterno, a comunicare e ad interagire con gli altri con intuibili, pesanti conseguenze anche per le famiglie.
Allo stato non esiste una cura specifica per l’autismo. Nondimeno, un intervento precoce, intensivo ed integrato è cruciale per la qualità di vita di un bambino con autismo, in quanto alcuni sintomi si riducono ed altri possono scomparire grazie ad un intervento appropriato.
Un piano di intervento “ideale” coordina terapie ed interventi che riconoscano quali obiettivi prioritari i sintomi dell’autismo: ridotta interazione sociale, carenti competenze di comunicazione recettiva ed espressiva – verbale e non verbale -, interessi ripetitivi ed ossessivi.
Gli interventi previsti dalla delibera si basano su strategie cognitivo – comportamentali, e prevedono un approccio di tipo evolutivo multiprofessionale e interdisciplinare. Un approccio cioè in grado di assicurare una stretta collaborazione tra scuola, servizi e famiglia, perché solo tale sinergia si è dimostrata efficace nel conseguire il massimo potenziale comunicativo e sociale, di gioco e di autonomia di un bambino con autismo.
“Con questo provvedimento – sottolinea Santangelo – miriamo a conseguire una presa in carico complessiva del bambino, con l’obiettivo di sviluppare risorse che promuovono il ruolo centrale delle famiglie. Infatti la famiglia si configura come uno “spazio” privilegiato per l’implementazione dei progetti finalizzati a favorire la crescita comunicativo-sociale del bambino con autismo”.


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