Da giorni non tutti si davano da fare per sminuire le preoccupazioni di quanti, commercianti, albergatori e ristoratori napoletani vedevano nero sulle festività pasquali. Troppi i mali di Napoli da aggiustare e senza nemmeno il tempo necessario per farlo (ammesso che si fosse potuto). Dai rifiuti che ancora in grosse quantità sembravano fioriere puteolenti messe per ricevere i turisti, ai vigili invisibili nei punti chiave, cioè nel centro storco, in quello antico e sulle strade costiere della città. Da un tempo che i metereologi davano per pessimo alle conseguenti prenotazioni alberghiere annullate anche all’ultimo momento. E poi la città storica e archeologica in preda al più penoso abbandono: decumani intasati da un traffico di motorino e auto in marcia abusiva, alla sosta selvaggia, con autobus a singhiozzo e con file di viaggiatori in attese interminabili. Per di più cancelli chiusi al museo di Capodimonte, terzo nella classifica dei più visitati dai possessori dell’Artecard nel 2003. Tuttavia, proprio nei musei aperti le presenze sono state numerose, riequilibrando la chiusura di Capodimonte e facendo registrare un exploit di 4000 visitatori nella giornata di lunedì, nel museo di san Gennaro per la visita al tesoro. Bene fuori porta, a Pompei scavi, dove le presenze in un solo giorno sono state 13mila. Buona la presenza di turisti nelle isole ma gli stranieri non si sono visti. Il tempo incerto, però, non ha fermato i buongustai che anno preso d’assalto i ristoranti, mentre i soliti lamenti degli albergatori riguardano la programmazione turistica del tutto inesistente. A Stabia c’è fermento per un altro evento, oltre cento affreschi di epoca romana, esposte nel museo archeologico di Napoli, torneranno a casa, nella villa San Marco per rifarla bella com’era un tempo e non fa niente che si tratterà di copie perché gli originali resteranno nell’archeologico. Per quanto riguarda le località interne la sorpresa ma ormai non è più tale, è stata rappresentata dal pienone registrato da buona parte delle aziende agrituristiche che, però, devono fare attenzione a non equiparare i loro prezzi a quelli degli alberghi a 5 stelle. Troppa la differenza e troppo poche le scelte, in termini di tempo libero, per accettare superprezzi. Il cibo buono e la possibilità di fare una vacanza diversa la cercano i giovani e quelli di soldi non è che ne abbiano tanti da spendere. La buona notizia viene dalla sicurezza: ovunque è stata all’altezza della situazione, sempre presente e sempre a portata di mano. Uno schieramento di militi non si vedeva da una vita a Napoli e dintorni. Forse il vento è cambiato. (Nota di Gianpaolo Necco, inviata alle Arga).


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