IL CASO KANTE IN PARLAMENTO
In Parlamento il caso dell’immigrata segnalata alla Polizia dall’ospedale Fatebenefratelli di Napoli. Interrogazione alla Camera del gruppo Pd e risposta del Ministro Elio Vito
Bossa e Murer (deputate Pd): “la posizione del Governo ci lascia perplesse. Il diritto di cura è universale e va garantito a tutti. Lotteremo per non far passare norme e comportamenti razzisti”.
Arriva in Parlamento il caso della donna ivoriana che i sanitari dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli, dove l’immigrata si era recata per partorire, hanno segnalato alla Polizia perché sprovvista di documenti. Nella seduta della Camera di oggi, il Ministro per i rapporti col Parlamento Elio Vito ha risposto ad una interrogazione proveniente dai banchi del Pd che, con i deputati Luisa Bossa e Delia Murer, nei giorni scorsi aveva sollevato il caso alla Camera e aveva annunciato una azione politica tempestiva.
“Siamo decisamente insoddisfatte delle risposte fornite dal Ministro – hanno detto le parlamentari Bossa e Murer -; in sostanza Vito ha sminuito l’azione dei sanitari dell’ospedale napoletano, parlando di una semplice richiesta di identificazione finalizzata all’anagrafe e trascurando che la durezza dell’intervento è apparso chiaramente sproporzionato alla situazione. Inoltre il Ministro ha, sostanzialmente, rilanciato quella pessima intenzione di abolire il divieto di denuncia dei clandestini da parte dei sanitari che si recano nei luoghi di cura. Anzi ha rilanciato la mistificazione secondo cui abolire il divieto non significa obbligare alla denuncia. Il Ministro fa finta di non sapere che se c’è il reato di clandestinità, un pubblico ufficiale non può non denunciare. E, oltretutto, basta il rischio che ci sia una denuncia per allontanare i clandestini dai luoghi di cura, sottraendo un diritto riconosciuto universalmente. Al Ministro, che è napoletano, va ricordata la scritta affissa sulla facciata dell’ospedale cinquecentesco degli Incurabili di Napoli: “Qualsiasi donna ricca o povera, patrizia o plebea, indigena o straniera, purché incinta, bussi e le sarà aperto”. Al Fatebenefratelli non hanno fatto così. Quando il disegno di legge sicurezza arriverà alla Camera lotteremo per abolire questa norma razzista e anticostituzionale”.
da: Antonio Menna [antoniomenna@camera.it]
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CASO KANTE, L’ASSESSORE DE FELICE AL FATEBENEFRATELLI: “PROCEDIAMO RAPIDAMENTE NELL’ATTUAZIONE DELLA CARTA DEI DIRITTI DEGLI STRANIERI E DEGLI APOLIDI ALL’ASSISTENZA”
Questa mattina l’assessore alle Politiche sociali Alfonsina De Felice si è recata all’ospedale Fatebenefratelli per accompagnare la cittadina ivoriana Kante Katiadou, il suo compagno Traore e il bimbo Abdou, in occasione della prima visita pediatrica di rito.
Dopo la visita, l’assessore ha incontrato i responsabili dell’ospedale con i quali ha concordato di costituire un gruppo di lavoro e di coordinamento per agevolare il percorso di integrazione e di assistenza sociosanitaria per cittadini immigrati.
“Regione, Asl e Comune – ha dichiarato l’ assessore De Felice- devono affiancare le strutture ospedaliere per assicurare quei sostegni concreti di mediazione e accoglienza che aiutino soprattutto donne e madri, al fine di evitare sterili polemiche che non agevolano i percorsi di integrazione.
“Il caso della cittadina ivoriana, che ha destato grande clamore per la procedura di identificazione, ha messo in evidenza le carenze di una mancata integrazione socio sanitaria, carenze che appaiono più gravi nei casi di cittadini più deboli. Su questo intendiamo procedere nell’attuazione della ‘carta dei diritti degli stranieri e degli apolidi all’assistenza’ che la giunta ha prontamente deliberato in questi giorni”, ha concluso l’assessore.
SCUOLA, INCHIESTA MAZZETTE SUPPLENZE, GABRIELE: “FARE LUCE AL PIU’ PRESTO”.L’ASSESSORE CHIEDE AL MINISTRO GELMINI UN TAVOLO PER I PRECARI DELLA CAMPANIA
L’assessore all’Istruzione della Regione Campania Corrado Gabriele, in merito all’inchiesta in corso sull’alterazione delle graduatorie per le supplenze nella scuola elementare di Napoli ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Le scelte insensate del governo nei confronti del mondo della scuola in Campania con oltre 5000 tagli, il blocco delle assunzioni e delle graduatorie, e il conseguente aumento della precarietà e della crisi occupazionale non giustificano gli abusi e le derive che vengono fuori dall’inchiesta.
“Mi auguro che l’indagine condotta dagli inquirenti faccia luce al più presto su questa triste vicenda che mostra non solo l’inadeguatezza degli insegnanti indagati, ma rivela in modo chiaro che il dramma del non lavoro sta inquinando anche la scuola.
“Mi appello al ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini perché convochi al più presto un tavolo straordinario per la situazione dei precari della scuola in Campania”.
REGIONE CAMPANIA. COMUNICATI UFFICIO STAMPA DEL 6 APRILE 2009
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