Al Sud crescono agrumi succulenti e deliziosi: perché non consumarli noi per primi prima di pensare alle esportazioni? L’idea-campagna l’ha lanciata il Ministero delle politiche agricole e partirà in questi giorni con un obiettivo: far mangiare più frutta, agrumi in particolare, agli italiani. Tra Calabria, Sicilia, Campania, Basilicata e Sardegna, cioè le regioni dove il sole è più di casa durante tutto l’anno, la produzione di agrumi arriva a 2.920.396 tonnellate annue. Si tratta di prodotti di altissima qualità che però in questi ultimi anni, a causa dell’abbattimento delle barriere doganali, hanno fatto registrare un calo nelle vendite ed una resa nei mercati abbastanza preoccupante. Quello dei prezzi, dall’avvento dell’euro, è il tallone d’achille della nostra economia in generale, ma quando a risentirne è soprattutto la merce avariabile, è un bel problema per chi ne è produttore. Ecco il perché della campagna ministeriale. Il calo negli ultimi cinque anni delle vendite assomma al 29% della produzione di agrumi dice chiara un’altra cosa: che il non consumo di questoa frutta favorisce l’aumento di particolari malattie dovute alla carenza di numerosi tipi di vitamine. Mangiare frutta nostrana, preferibilmente agrumi, dicono i nutrizionisti, fa bene soprattutto alla salute. E alla tasca. Infatti, i mercatini rionali già da tempo hanno adottato questa politica. Non è difficile trovare, ottimi agrumi di prima scelta al prezzo di 50 cent. per chilogrammo. Poco meno di mille lire.


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