VERSO LA CONFERENZA NAZIONALE PER LA BIODIVERSITA’

In cammino verso la Strategia Nazionale per la Biodiversità [ERCNews]

WORKSHOP A:
FIRENZE 29 APRILE
A PADOVA 6 MAGGIO
A NAPOLI IL 13 MAGGIO
A ROMA CONCLUSIONI 20 – 22 MAGGIO

Il Ministero dell’Ambiente ha avviato un percorso di confronto e consultazione con gli attori istituzionali, economici, sociali e culturaliper la strategia nazionale per la biodiversità in attuazione dell’art 6 della Cbd.

Grazie all’organizzazione di 3 workshop verranno raccolti i contributi alla bozza della Strategia da attuare.

I workshop della durata di un giorno si svolgeranno a Firenze, Padova e Napoli.

Grazie ad un sito web ed un Forum telematico gli uteti interessanti di tutto il territorio nazionale potranno anch’essi seguire lo sviluppo della Strategia e partecipare inviando contributi, commenti ed osservazioni alla bozza per la Strategia nazionale della Biodiversità.

Il processo di consultazione puvbblica vedrà il suo momento conclusivo da 20 al 22 maggio a Roma con la Prima Conferenza Nazionale sulla Bodiversità

Informazioni www.minambiente.it

da: ERCNet – Il network della conservazione ecoregionale
[ erc@wwf.it ]
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A SAPORI E SAPERI IL WORKSHOP DI BIOMONDO
Sabato 24 Aprile 2010, ore 10
Area espositiva Santuario di Pompei(Na).

IL REPORT
di Gianpaolo Necco

Pompei, la città dove sono stati eternati in perfetta simbiosi il sacro e il profano, cioè il santuario della Madonna del Rosario e gli scavi archeologici (un tempo abitati da cittadini “pagani”), ha ospitato il convegno sulle BIOdiversità nell’ambito della fiera agroalimentare “Sapori e saperi”. Un territorio antichissimo quello vesuviano che, se potesse parlare, direbbe che dalle furie del vulcano all’inquinamento di tutte le cose della natura, uomo compreso, c’è voluto poco: appena duemila anni…

Un convegno che si è sviluppato con i diversi “grani tematici” del Bio grazie alle numerose professionalità che hanno trattato i vari aspetti di quello che oggi sembra essere diventato l’unico modello di vita per salvare il nostro pianeta che ci ospita ma che non è nostro.
Ed è proprio perché il pianeta non ci appartiene che abbiamo fatto quello che sta sotto gli occhi di tutti: degrado ambientale, dissesti idrogeologici, deforestazione selvaggia ovunque, con la distruzione sistematica del verde, urbanizzazione senza regole, industrializzazione con emissioni incontrollate di gas insopportabili per piante, animali e esseri viventi all’inseguimento di un inquinamento irrefrenabile, grazie anche a discariche che spesso oltre ai rifiuti normali contengono anche quelli tossici…mi fermo qua, perché tutto il resto in negativo è ampiamente derivato dalle cose prima scritte.
Dunque il Bio, salvezza del mondo malato purchè sia il responsabile ad attivarsi per evitare un tracollo irreversibile. E chi dovrebbe farlo? L’uomo, ovvio. L’uomo di governo, l’uomo delle istituzioni, l’uomo delle aziende,l’uomo comune, l’uomo che decide, l’uomo che fa.

Dal dopo guerra in poi l’homo sapiens ha cercato di mettere a disposizione dei suoi consimili la sua intelligenza per migliorare la qualità della vita, per costruire occasioni che gli dessero la possibilità di entrare nel novero della classe benestante. Di chi ha. E allora il boom degli anni ‘60, (chi ha la mia età lo ricorderà), come il periodo del miracolo italiano.
Gli italiani, grazie alle cambiali (altra novità che sostituì per ogni incombenza la moneta che circolava poco nelle tasche degli italiani) tutti ebbero la possibilità di comprarsi la lavatrice, il frigo, la tv, l’automobile, e poi la casa, con le cucine americane, i mobili moderni, i termosifoni, l’aria condizionata, e gli elettrodomestici (proprio tutti).
Poi, sopraggiunta l’era della comunicazione a tutto campo ecco i telefoni cellulari di prima, seconda, fino alla trentesima generazione e oltre, con milioni di messaggini amorosi o osceni (poco importa ormai) e contemporaneamente i computer, i portatili, le connessioni skype, face book, you tube con dentro filmati di ogni tipo.
Manca solo il mini aereo da mettere sul tetto o nel cortile ma è una lacuna che durerà poco: in Germania stanno già in fase sperimentale…
L’uomo che si incontra per strada, l’amico, il conoscente, la mamma, il papà, la figlia, la zia, l’amante, il nonno: tutti stanno al telefono e nessuno si prende la briga di parlare con l’ essere umano in carne e ossa che gli sta davanti, privilegiando il rapporto virtuale con una voce.
Per l’energia che occorreva per realizzare tutti questi oggetti del benessere c’è stato il petrolio, nel ’74, col fermo auto per tutta la penisola, (ricordate le domeniche senza auto?), non fu un campanello d’allarme (e invece doveva esserlo) e si proseguì con l’ideazione di centrali nucleari.
Chi non ricorda gli strani fenomeni nelle vicinanze dell’impianto di Minturno(Latina) con bestie a due teste e zucche più grandi di un maiale? Una visita in quell’impianto mi costò due denti!
Di casi strani e preoccupanti in quella zone, come nelle altre dove c’erano impianti analoghi (e poi Seveso), a dire la verità ce ne furono anche altri: bambini focomelici, portatori di handicap vari e autistici cominciarono a preoccupare le autorità del tempo. L’impianto fu chiuso e gli altri esistenti fecero la stessa fine. A guai fatti, però.
Oggi si ritorna a parlare di energia nucleare, anzi s’è deciso di servirsene direttamente costruendo alcune centrali qui da noi, perchè l’energia di quella della Francia, a due passi dal confine, costa troppo. Alla faccia del referendum col quale gli italiani dissero no al nucleare…Ne faremo un altro certamente ma intanto non è che ci attrezziamo per l’uso di energie alternative e non nocive. Macchè.
Di energia eolica, termica, solare si parla su riviste patinate o a tempo perso ma un piano nazionale non c’è.
In campagna abbiamo voluto frutta e verdure tutto l’anno: giù additivi chimici, pesticidi, e altri intrugli che hanno avvelenato il terreno. In mare , la nafta, plastica e quant’altro l’uomo non sapeva dove sversare e noi a mangiare pesce al mercurio e cozze al petrolio e nei fiumi e laghi ancora peggio. visto che sono diventati tutti cloache a cielo aperto.
L’uomo s’è procurato tutto quello che gli serviva, anche il superfluo, ed ha proseguito come un carro armato: guardando avanti non s’è accorto dello sfascio che si verificava alle sue spalle e ai suoi fianchi: quello sfascio che adesso sta per superarlo e quando lo avrà sorpassato allora l’uomo si fermerà e cercherà un rimedio che non troverà, perché se si arriva alla fase sorpasso saremo tutti nell’aldilà a guardare la nostra palla azzurra fluttuare nel cielo immenso, finalmente libera dai guai.

Capito cos’è il Bio ora? E’ la nostra ultima possibilità per continuare ad abitare questo pianeta che col sole, le stelle e la luna è la cosa più bella del creato, ma sembra lo sappia solo la terra.
Di questo hanno discusso scienziati, docenti universitari, medici, agronomi e vignaioli riuniti dal dinamico presidente dell’associazione BioEnerMan, l’ing. Mario Esposito, e da Pompei Now, col giornalista Marco Pirollo che ha fatto da promoter stampa all’iniziativa chiamata BIOmondo in un convegno al quale hanno assistito anche alcune scolaresche, moderato da nostro Peppe Iannicelli che batte questo tema da più lustri e che ha messo verve e diversità agli interventi dei dotti uomini che figurano nel programma già pubblicato, tutti accomunati dalla possibilità di fare ancora qualcosa per il nostro pianeta blu.

BIOmondo, dunque, per continuare a sperare in un futuro meno preoccupante dal punto di vista della vivibilità, in tutti i suoi aspetti e che si avranno altre occasioni per tornare sul tema già il 13 maggio quando a Napoli si celebrerà il workshop sulle Biodiversità
Infatti, nella marcia di avvicinamento alla Conferenza Nazionale per la BIOdiversità [ERCNews] per una chiara strategia nazionale ci saranno workshop a:
FIRENZE 29 APRILE, A PADOVA 6 MAGGIO, A NAPOLI IL 13 MAGGIO e a ROMA le CONCLUSIONI dal 20 al 22 MAGGIO.


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