“Rifiuti, crisi Europea”
15 dicembre 2010, ore 19,
Alte Feuerwache – (Axel Springer
Straße 40/41 – 10969), Berlino

Incontro sul tema:“Rifiuti, crisi Europea.Crisi rifiuti in Italia, emergenza europea. Perché il dramma del Belpaese è un problema per l’intera Unione”.
Iniziativa nata per volontà della comunità italiana presente in Germania e che ha l’obiettivo di spiegare ai cittadini tedeschi ed europei perché il dramma vissuto da milioni di
cittadini italiani rappresenta, in realtà, un problema comune e dalle proporzioni amplissime.
L’obiettivo dell’iniziativa, che si terrà nella sede storica della Alte Feuerwache è approfondire la tematica della crisi sistematica dei rifiuti in Campania, analizzando la situazione e le sue drammatiche ricadute sia dal punto di vista scientifico che
medico, economico e sociale.
Previsti gli interventi di
– Ernesto Burgio (coordinatore scientifico dell’Isde – International Society of Doctors for Environment),
– Anna Fava ( Società di studi politici),
– Luigi Bergantino (Istituto Italiano
per gli Studi Filosofici) e
– Salvatore Manzo (tra i protagonisti della “resistenza” di Terzigno).
L’incontro è promosso da numerose associazioni locali quali il Centro Malaparte e l’Ag italiani Spd
e Mafia nein danke.
“Napoli e l’Italia affondano nell’immondizia – affermano gli organizzatori –. Una terra ricca di
agricoltura e prodotti straordinari è ormai la pattumiera di un intero Paese. Decine di migliaia di persone si ammalano di cancro e leucemie, mentre milioni di euro vengono gettati al vento e la situazione rimane identica a sé stessa. Liquidare tale situazione come mera responsabilità di pochi
corrotti è sbagliato quanto controproducente”.
“In Germania – continuano gli organizzatori –, così come in molti altri paesi dell’Ue c’è grande
curiosità e interesse nel capire come si sia potuti arrivare a questo punto e, soprattutto, come se ne possa uscire. La cosa che ci è chiara è questo problema non solo distrugge la vita dei cittadini italiani, ma impoverisce e grava sulle spalle di tutti gli europei per i suoi costi incalcolabili, sia dal punto di vista economico che, soprattutto, umano e sanitario. Stiamo parlando di una vera e propria catastrofe ambientale, sociale ed economica che per portata e conseguenze è paragonabile ad una
piccola e silenziosa Cernobyl”.
La sola Unione Europea ha pronti altri 500 milioni di euro, oltre a quanto già speso in passato, da destinare al
“piano-Campania”. Soldi pubblici che provengono da tutti i paesi Ue, Germania in testa. A questo bisogna aggiungere i costi straordinariamente elevati delle cure specialistiche cui si
deve sottoporre l’esercito di malati di tumore della regione: basti pensare che in alcune zone della regione l’incidenza di tali patologie è pari al doppio della media nazionale (“la mortalità per tutte le cause è risultata in eccesso significativo per gli uomini del 19 per cento dei comuni della provincia di Caserta e nel 43 per cento nei comuni della provincia di Napoli; per le donne nel 23 per cento dei comuni della provincia di Caserta e nel 47 per cento dei comuni della provincia di Napoli”
(fonte: Trattamento dei rifiuti in Campania: impatto sulla salute umana studio Oms-Iss-Cnr 2007).
“Un filo rosso sangue – concludono le associazioni –, unisce il destino della Campania a quello dell’intera Unione Europea, un filo che rischia di spezzarsi se anche lontano dal triangolo della morte non si prenderà coscienza delle scelte assassine operate nel corso degli ultimi anni e se, soprattutto, non si farà fronte comune contro l’inquinamento e la gestione lobbistica e criminale
delle fonti energetiche”.

UFFICIO STAMPA
Francesco M. Cirillo
mobile: +49 (0) 170.70.77.082
– email: francescocirillo3@gmail.com


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