con gli spettacoli di “QUATTRO NOTTI E…PIU’ DI LUNA PIENA” e ancora di più Iside.
Benevento, 11-16 luglio.

Benevento: circa 700mila presenze in città. Festival Internazionale di Benevento: domani 16 la chiusura con Lina Sastri e l’Orchestra da Camera del Teatro dell’Opera di Roma.
Elio Mastella: sarà un gran finale.
E’ tutto pronto per il gran finale delle “notti beneventane” dove il numero di presenze stimato dall’Associazione “Iside Nova”, promotrice del Festival Internazionale di Benevento, nonchè responsabile della direzione artistica e tecnica della manifestazione “Quattro notti e…più di luna piena”, sfiora le 700mila unità.
“Tra i numerosi eventi previsti in cartellone per la serata di chiusra del VI Festival Internazionale di Benevento – ricorda il direttore artistico Vittorio Iollo – si segnalano quello al Chiostro S. Domenico (ore 21,15) con Lina Sastri in “Concerto napoletano” e l’ “Orchestra da Camera del Teatro dell’Opera di Roma (ore 21,15) che si esibirà nell’Auditorium di S. Agostino”.
“Sarà un gran finale – commenta soddisfatto Elio Mastella, presidente dell’Asssociazione Iside Nova – sia per la qualità degli spettacoli che per la partecipazione di pubblico”.
“In questa edizione – continua Mastella – abbiamo superato ogni più rosea aspettativa: segno di maturità della organizzazione ma anche del pubblico che ha collaborato con noi riuscendosi a divertire senza creare incidenti”.
“E’ ancora presto per fare un bilancio definitivo – conclude il presidente dell’Associazione Iside Nova – ma vorrei ringraziare le istituzioni e le forze dell’ordine che hanno contribuito nella riuscita della manifestazione”.
L’Associazione Iside Nova ricorda poi che per gli spettacoli previsti dal cartellone del Festival Internazionale di Benevento è possibile ritirare i biglietti il giorno stesso dell’evento all’Ufficio Informazioni, ubicato presso la Biblioteca provinciale di Benevento al corso Garibaldi (si possono ritirare due biglietti per persona).

“Quattro notti e…più di luna piena”: il programma del 16 luglio 2006:

Piazza Sabariani ore 21.30
The Echos in concerto
Il gruppo, ispirandosi alla tradizione Rock degli anni ’70 e sostenuto da una solida formazione classica, propone un proprio sound di brani inediti scritti e arrangiati dalla stessa band.
Il gruppo si forma attorno al duo Verga-Rocco, che nell’arco di un triennio danno vita a varie formazioni musicali che si esibiscono in alcuni live. Nella seconda metà del 2005 il gruppo prende la sua fisionomia attuale con l’ingresso di Romano e Giordano, con il nome “The Echos”.
In questo scorcio di tempo i “The Echos” arrangiano alcuni pezzi composti da Alfredo Verga e si esibiscono in alcuni live. A gennaio superano le selezioni per partecipare alla manifestazione “Over The Rock”, dedicata a gruppi emergenti, che si svolge il 7 gennaio al “Teatro Comunale” di Benevento e si piazzano al 2° posto.
Vengono scelti per esibirsi alla manifestazione “1° Benevento Live Aid” tenutasi al “Palatedeschi” il 22 febbraio, concerto benefico, volto a raccogliere fondi per la ricerca contro i yumori.
Il 2 marzo suonano all’Operà di Benevento insieme ad altre 2 band (Lisergica e King’s Field) in occasione della presentazione della Demo Emergentia, ideata da Gianluca Bufis e realizzata presso il suo C.D.M., contenente 9 brani inediti, tra cui 3 brani proprio dei “The Echos”.
Mentre lavorano ai nuovi brani orientati verso la psichedelia, nel mese di maggio si separano dal bassista Romano, ma al contempo si arricchiscono di un nuovo elemento, Rocco Ranaldo, promettente tastierista.
Nome: The Echos
Nascita: Ottobre 2005
Provenienza: Benevento
Genere: Rock
Influenze: Blues, Prog/Rock-Art e Psychdelic
Gruppi Preferiti: Pink Floyd, Queen e Led Zeppelin
Componenti: Alfredo Verga (Chitarra e Voce), Luigi Rocco (Chitarra e Basso), Alessandro Giordano (Batteria), Rocco Ranaldo (Tastiere)

Cool Cider in concerto ore 23.30
Componenti: Leonardo De Stasio (chitarra e voce), Mario Romano (tastiera), Fiorenzo Serino (basso e voce), Luciano De Ioanni (batteria)
I Cool Cider è un gruppo formatosi nel 2003: i componenti si sono conosciuti in occasione di diverse esibizioni e, accomunati dagli stessi gusti musicali, hanno deciso di formare un gruppo. Sono ormai tre anni che suonano insieme nei diversi locali di Benevento e nelle zone circostanti. Hanno partecipato a diverse manifestazioni, tra le quali il “LIVE AID” tenutosi al Palasannio ed eventi organizzati dall’università, come ad esempio lo “SCATALIVE”. Hanno scelto il nome COOL CIDER ,che significa “buon sidro”, per indicare il fatto che con la loro musica vogliono portare piacere al loro pubblico, come può farlo una buona tazza di sidro. Continuano a suonare per puro piacere e divertimento.

Hortus Conclusus ore 21.00
Compagnia Filarmonico Drammatica *
presenta
“Souvenir”
di Valentina Capecci
con Piero Piccioni
regia Andrea Caldarelli

Esistono persone stupende che pare abbiano sposato, sopra ogni cosa, l’etica del sacrificio finendo per distruggere la propria vita, senza, con questo, apportare particolari migliorie a quella del prossimo. Sono i tolleranti, accomodanti, remissivi, in una parola i buoni. Ma di una bontà che spesso è frutto di un micidiale mix di debolezza, vigliaccheria, paura del giudizio degli altri e terrore delle conseguenze che alla lunga finisce per diventare odio covato, sebbene inespresso, per i beneficiari della loro dedizione. Ciò che in apparenza sembra una pacata esistenza in realtà è un susseguirsi di pulsioni contrastanti, perennemente in bilico tra soffocate aspirazioni, menzogne, recriminazioni e rimpianti.
Nel retrobottega di un negozio di souvenir religiosi si consuma il tormento di Mariano, un quarantenne con moglie e figlio, che ha fatto dell’obbedienza una regola ma che ora è costretto a confrontarsi con le proprie frustrazioni. Cresciuto in un ambiente gretto e asfittico, accontentandosi di un’ esistenza preconfezionata, in preda a tic nervosi, segretamente innamorato della sua commessa, quando la ragazza gli lascia capire che lo corrisponderebbe, mettendo fortemente in crisi i valori in cui ha fortemente creduto, l’uomo si interroga se sia lecito pretendere il diritto alla felicità. Questione spinosa per uno che, sprecando opportunità e sottraendosi alla competizione, si è relegato ad un ruolo di mero spettatore. Ma al termine di una giornata trascorsa a macerarsi nel dubbio, una soluzione, pretestuosa ma inoppugnabile, gli affiorerà alla mente permettendogli di compiere, a suo modo di vedere, la migliore delle scelte possibili.
(Valentina Capecci)

Piazza Roma ore 21,30
Mimì Palmiero in “Napulitanata”
Concerto-Spettacolo di canzoni, poesie, danze classiche e popolari napoletane dal 1600 ai nostri giorni, con un cast artistico nel rispetto della vera tradizione, formato da chitarre, mandolini, violini, tammorre , voci popolari, voci della scuola del Maestro Sergio Bruni, da voci liriche e con un corpo di ballo di danza classica e popolare. Il tutto accompagnato sapientemente e poeticamente da una voce guida, che introduce ed ambienta gli spettatori nel viaggio musicale, che avrà anche delle piacevoli e comparative espressioni musicali con il mondo della lirica.
Mimì Palmiero (presidente dell’omonima Associazione): poeta, attore, direttore artistico, creatore e organizzatore di spettacoli musicali. Inizia da giovanissimo la sua formazione artistica nel mondo del teatro e della musica. Nel 2000 costituisce l’associazione musicale e culturale Mimì Palmiero, che annovera tra soci e collaboratori esterni circa 150 valenti musicisti e cantanti di vari stili musicali per rispondere alle varie esigenze concertistiche. Sempre nel 2000, con una formazione artistica di 80 elementi (Orchestra – coro – voci liriche) partecipa a vari concerti e messe solenni per il Giubileo del 2000 con repertorio classico sacro e lirico. Nel 2001 per la classica napoletana forma “La piccola orchestra di Mimì Palmiero”, composta da voci liriche, voci popolari e voci della scuola del grande Maestro Sergio Bruni, con accompagnamento musicale di chitarre, chitarre battenti, mandolini ,mandole, mandoloncelli, tammorre e tamburelli e coreografie con ballerine di danza classica. Sempre nel 2001 produce il CD “Saluti da Napoli”.
Nel 2002 effettua la ripresa televisiva e ne cura il montaggio per la televisione del suo spettacolo “Saluti da Napoli “(effettuato nella Reggia di Caserta ), che vince a Roma il 3° Premio al Concorso Internazionale Antonio De Curtis (TOTO’) e viene messo in onda da emittenti televisive terrestri e satellitari, riscuotendo grande successo di pubblico in Italia e all’estero.
Nel 2003 partecipa con varie formazioni a manifestazioni culturali, a feste di piazza ed allarga la sua attività con spettacoli per emittenti televisive.
Nel 2004 porta su varie piazze d’Italia il suo concerto “Napulitanata “ (Omaggio a Sergio Bruni e Enrico Caruso).
Sempre nel 2004 VINCE a Roma con il suo filmato “Inno Alla Vita” (concerto natalizio) il 1° premio (settore Cinema)al Concorso Internazionale Antonio De Curtis TOTO’, trasmesso da varie emittenti nazionali e satellitari.
Nel 2005 con lo spettacolo “Napulitanata” si apre l’attività concertistica anche in Sicilia , dove riscuote un successo di pubblico e di critica.
Sempre nel 2005 idealizza e crea lo spettacolo “Recondite Armonie”, ne cura la ripresa e il montaggio televisivo.
Lo spettacolo risulta graditissimo tanto che viene messo in onda da varie emittenti terrestri , satellitari e web tv. Fin dalla costituzione, Mimì con la sua associazione ha operato anche nel campo sociale con vari concerti per manifestazioni e rassegne musicali e culturali : Premio internazionale Antonio De Curtis – Roma , premio Gianni Agus – Roma , Premio La Fonte – Caserta, Premio Miss Regno delle Due Sicilie – Scalea, Premio Stefanelli Caserta, Premio F.Palasciano – Capua, “ Quattro notti e …più di luna piena ”. Effettua concerti di beneficenza per: Telethon , AVO,Telefono Azzurro, Associazione A.B.C. (associazione bambini Cri du chat), istituti penitenziari, istituti per anziani.

Lucy In The Ska in concerto ore 23.30
I Lucy In The Ska si formano nel marzo del 2006. Lo spettro sonoro della band affonda le proprie radici nello Ska, servendosi delle vibrazioni e dell’ immediatezza tipiche del genere per riarrangiare classici cantautoriali della canzone italiana. Nell’arco di un brevissimo lasso di tempo la formazione inizia una intensa attività live che li porterà ad esibirsi nel circuito campano. L’infuocato live set che il gruppo è capace di sprigionare sul palco è un adrenalinico concentrato di potenza, melodia, sudore e scoppiettanti good vibration. Il recente ingresso nella formazione del chitarrista Michele Panella ha conferito ancora maggiore spessore e intensità al sound della band, oramai pronta a macinare chilometri su chilometri in giro per la penisola.
I LUCY IN THE SKA SONO: GIACOMO CAVALLO (VOCE), STEFANO COCCA (CHITARRA E CORI), MICHELE PANELLA (CHITARRA E SVISATINE), EUGENIO COCCA (BASSO), DANIELE PESCATORE ( TASTIERE, ORGANO E SVISATINE), FABRIZIO DE CUNTO (TROMBA E CORI), FLAVIANO ESPOSITO (SAX E CORI), FRANCESCO DE TATA (BATTERIA E CORI)

Piazza San Bartolomeo ore 21.00
Incontro con l’autore Rita Charbonnier “La sorella di Mozart”
Modera Gino D’Anna Legge Silvana Giordano
Wolfgang Amadeus Mozart, il più grande compositore di tutti i tempi, aveva una sorella che era a sua volta un genio musicale e con la quale si esibiva durante l’infanzia, sotto la guida severa del padre Leopold. Ma d’un tratto della sorella, Nannerl, sembra sparire ogni traccia.
La figura del genio fanciullo giganteggia nel tempo e tutt’intorno si fa ombra. Perché mai? Cosa accadde di quel prodigioso talento, nato in un corpo di donna? Rita Charbonnier ha deciso di addentrarsi nel regno indistinto della storia non scritta e di restituire a Nannerl Mozart quella personalità che solo a tratti si può intuire dalle poche lettere che di lei ci rimangono. Ne è nato un romanzo da cui emerge una vibrante figura femminile del Settecento, per tanti versi così vicina a una donna del nostro tempo. Gli amori di Nannerl – il fratello minore prima di tutto e poi i due grandi uomini della sua vita – sono influenzati dal suo vero, grandissimo amore: quello per la musica, che la porta a lottare senza sosta per esprimere il proprio talento, alla ricerca di un riconoscimento che appare sempre più lontano, ma forse non è davvero irraggiungibile…
Con La sorella di Mozart Rita Charbonnier ha scritto un romanzo che fonde felicemente realtà storica e finzione, che dà vita a un’eroina appassionata e appassionante, e che avvince, diverte e commuove non solo il lettore amante della musica, ma chiunque creda nelle proprie passioni. Il romanzo, uscito nel mese di gennaio, è alla seconda edizione ed è stato tradotto in spagnolo, tedesco, olandese e francese.

Rita Charbonnier ha frequentato la Scuola per Attori dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico e agli inizi della carriera ha ottenuto il ruolo di coreuta in diversi spettacoli classici, andati in scena negli antichi teatri di Siracusa e Segesta (TP). Ha poi intrapreso una collaborazione con il Teatro della Tosse di Genova, grazie alla quale ha avuto i primi ruoli da coprotagonista, in spettacoli diretti da Aldo Trionfo, Tonino Conte e Vito Molinari. Parallelamente ha preso parte ad alcuni spettacoli prodotti e promossi da Lucia Poli, e andati in scena in teatri “off” romani. In uno di questi spazi è stata notata da Nino Manfredi, che stava cercando la giovane protagonista del suo testo Parole d’amore… parole, per il Teatro Sistina di Roma. Così è cominciata l’incursione nel mondo del “musical”, che è proseguita con Victor Victoria di Sandro Massimini, rappresentato sempre al Sistina nella stagione successiva, e su altri prestigiosi palcoscenici italiani.

C’è stata anche una parentesi statunitense, nel corso della quale Rita ha interpretato il ruolo di “Spider Woman”, la Donna Ragno, nello spettacolo On Broadway, andato in scena a New York.
Proprio durante la “tournée” di Victor Victoria ha iniziato a collaborare nel ruolo di giornalista con diverse riviste di teatro. E nel primo articolo che ha scritto è coparso il germe dell’idea de La sorella di Mozart, esattamente 10 anni prima del romanzo. Da quel momento la recitazione ha cominciato a perdere d’interesse e la scrittura ad acquisirne sempre più. Il passo successivo è stato il Corso di Formazione e Perfezionamento per Sceneggiatori della RAI, con insegnanti di livello internazionale quali Syd Field, Dara Marks e John Truby. Appena terminato il corso, Rita ha sottoposto un suo elaborato (dal titolo In-Volontari) al Premio Dora, organizzato nell’ambito del XIX Torino Film Festival, ed ha ottenuto la Menzione Speciale della Giuria. Da allora ha fatto parte dei gruppi di scrittura di diverse serie e programmi televisivi: Cuori rubati (RAI 2), Forum (Retequattro), La Squadra (RAI 3), Vivere (Canale 5), ed ora Sottocasa, in onda su RAI 1.

Piazza Piano di Corte ore 22.30
Le Orme in concerto
Le Orme nascono nel 1966 a Marghera, ma è nel ’68 che arrivano al primo successo discografico (Senti l’estate che torna), dopo l’ingresso di Michi Dei Rossi e successivamente di Tony Pagliuca, provenienti dal disciolto gruppo degli Hopopi. Della loro lunga e prolifica carriera segnaliamo: due dischi d’oro, un premio della critica discografica, un Tour in Inghilterra, la collaborazione con Peter Hammill, le registrazioni nelle sale di incisione di Londra, Parigi e Los Angeles e la realizzazione del primo disco Live italiano. La loro discografia si compone di 16 dischi, diversi singoli più una serie infinita di Compilations rimanendo così, nelle vette delle classifiche per molti anni. Le Orme sono state, e lo sono tuttora, uno dei gruppi Rock più importanti della scena musicale italiana. Negli ultimi anni hanno tenuto concerti a Los Angeles (PROG FEST), San Francisco, Quebec City (PROG EAST), Mexico City (MEX PROG), Mexicali (Mex) (BAJA PROG FEST), Buenos Aires, Rio de Janeiro (RARF PROG FEST), Macaè (Rio) e Chihuahua (Mex). Con il loro ultimo CD “Elementi”, si sono confermati uno dei gruppi più significativi della musica Progressiva mondiale. La formazione attuale è costituita da: Aldo Tagliapietra (voce, basso e sitar), Michi Dei Rossi (batteria), Michele Bon (tastiere) e Andrea Bassato (pianoforte e violino).

Largo Feoli ore 21.00
Compagnia ALEPH presenta:“La carne ed il corpo sacro”Tratto dalle poesie di Sylvia Plath
Regia e coreografia di Paola Scoppettuolo
Le parole limpide e sofferte, quasi una danza raggelata, che contrassegnano il cammino poetico e di ricerca di Sylvia Plath giungono ad incastonare ed a serbare in sé, come in uno specchio immobile e muto, molti dei mali del vivere propri della nostra esistenza quotidiana.
“La carne ed il corpo sacro” è pressoché un diario per frammenti, costituito di dieci quadri separati, molti dei quali sottolineati dai versi di altrettante poesie della grande scrittrice americana, un diario che intende cogliere alcuni dei momenti essenziali di quel percorso di costruzione poetica che ha attraversato, come un filo unitario, la vita interiore di Sylvia Plath dal primo manifestarsi, a ventidue anni, della depressione sino al suicidio avvenuto all’età di trentuno.
Tanti i temi affrontati: la solitudine interiore, lo sdoppiamento dell’anima, la pietrificazione dei sentimenti, i limiti del perfezionismo, l’impossibilità di costruire un matrimonio capace di condurre alla scoperta-regalo, all’interno stesso del proprio corpo, del senso della vita. Costante, tuttavia, è la severità e, al tempo stesso, la casualità nuda con cui Sylvia Plath usa le parole, si riferisce improvvisa agli eventi, tratteggia i volti dei suoi personaggi veri o immaginari. E’ in tal modo che ella si pone come testimone reale del cammino da parte dell’ umanità contemporanea in vista della conoscenza della verità che la concerne e del dolore, spesso lancinante, che la serra.
Ogni cosa, ogni aspetto del reale animato e non, diventa soggetto di una danza – poesia, di un mondo – teatro dell’immaginario che sottende, in modo spesso apparentemente incomprensibile, il succedersi degli eventi. In tale contesto l’unica vera attrice/attore è la creatività pura e geniale, accompagnata, come in un contrappunto, da una verità sofferente ed inquieta che si presenta come l’ossatura stessa, il punto di riferimento necessario di una vita che rifiuta le ipocrisie ed i mali oscuri di una società per lo più ignara o mediocre.
(Paola Scoppettuolo)

Sannio Arte Danza ore 22.30
Direttore artistico Francesco Melillo presenta “Galà di danza”
La Sannio Arte Danza, compagnia di balletto classico e contemporaneo, diretta dal maestro e coreografo Francesco Melillo, è composta da giovani professionisti campani, anche se l’intento è quello di crescere con giovani talenti sanniti. Infatti il direttore artistico, sempre alla ricerca di nuovi sbocchi professionali, soprattutto in ambito regionale, fa sì che i componenti abbiano la possibilità di studiare e formarsi ad alti livelli anche con insegnanti ospiti, nazionali ed internazionali, di chiara fama. Nonostante si sia formata da poco più di un anno, per il successo e critica ottenuti agli spettacoli dati in ambito nazionale, vanta con orgoglio la consapevolezza delle quantità professionali raggiunte.

Piazza Mazzini
Persuaria in concerto ore 22.00
I Persuaria sono cinque giovani musicisti beneventani la cui unica passione per la musica fa da collante alle loro singole esperienze artistiche in campo. L’idea di un progetto musicale nasce in sala prove dove realizzano il
loro primo cd che chiamano: Persuaria. Difficile riuscire ad inglobarli in una semplice definizione, il loro
groove, la capacità singolare di modellare i ritmi in melodie dense e crescenti, fa di questo emergente gruppo un fenomeno che già lascia parlare di sé. I suggestivi colpi di chitarra, avvalorati dal melodico suono della
tastiera, sono già marchio di fabbrica per i giovani musicisti. Ma sarebbero solo parole, la musica è emozione e va ascoltata ed è per questo che i Persuaria decidono di auto prodursi lanciando il loro primo singolo “Salvami”, scaricabile gratuitamente dal loro sito. La scelta del nome della band “Persuaria” è stata come il far confluire in
un’ unica parola le singole emozioni e le forti sensazioni dei vari componenti nell’eseguire la loro musica, ed è per questo che l’aria stessa sembra persuadersi sfiorata dalle note, ora vibranti ora più pacate, del loro stile.
Risultato: musicalità crescente accentuata da atmosferica energia, saturazione dell’aria che si lascia attraversare disarmata dal ritmo perforante, ma non privo di una curata melodia. Questi sono i Persuaria e questa è la loro musica.

La Band
Voce: Antonio Terlizzi Tastiere: Pellegrino Cirocco Batteria: Guido Salzano Chitarra: Donato De Ieso Basso: Nando Roberti

Sonoria in concerto ore 22.30
Curriculum Sonoria:
-2 esibizioni al programma “La scuola in diretta” su Raisat nel marzo 2000
– Partecipano alle selezioni del Bengiofestival di Benevento, edizione 2001
– Partecipano all’edizione 2001 del “CANTO CITTA’ DI CALVI” nel mese di ottobre Si classificano al quarto posto, accedono ad uno stage presso l’accademia di San Remo.
– Nel settembre 2001 incidono il loro primo demo intitolato “I SOGNI DI UN ICARO”
contenente 2 pezzi dai titoli:1)ICA(testo Carlo Mazzone; musica Gianpiero Timbro/Carlo Mazzone) – 2) I SOGNI DI UN ICARO (testo Carlo Mazzone; musica Gianpiero Timbro) che riscuote molto successo nella provincia di Benevento.
– Nasce il sito ufficiale www.sonoriaweb.com che ad oggi conta più di 9000 contatti
– Nel maggio 2003 viene trasmessa su RADIO1 RAI “Ica”, (primo pezzo del demo “I sogni di un Icaro”) in occasione della trasmissione DEMO di Michael Pergolani e Renato Marengo. Nella classifica finale nazionale si classificano 24esimi su 310 gruppi.
– Nel luglio 2003 Ica inizia ad essere programmata da varie emittenti radiofoniche locali
– Partecipano al concorso regionale “Live music 2003”
Il 24 luglio 2003 suonano allo “Scatalive”, importante manifestazione universitaria, aprendo il concerto agli “Après la classe”.

Suonano alla sesta edizione di ScataNight come special guest, importante manifestazione universitaria (Heinjoy 24-10-03).
Incidono il loro primo e atteso album dal titolo June.
Continuano, moltissime, le serate live per i locali.
Partecipano come artisti ospiti ad alcune trasmissioni televisive locali (Tv7-Cn43-MediaTv)
Si contano moltissime recensioni sul gruppo su quotidiani locali, siti e riviste specializzate.
Il 21-05-04 partecipano a “The music contest”, festival per band emergenti, consacrandosi leader assoluti del “college” rock beneventano.
il 06 ottobre 2004 esce il loro primo autoprodotto dal titolo “june”(quasi 400 copie vendute in 14 giorni)
i singoli What I’m searching for?; Dreams; Non ho sonno vengono trasmessi da tutte le emittenti locali, qualche regionale e una nazionale (radio 1 rai) che nell’ambito del programma “demo” ha presentato ufficialmente l’album.
il brano 12th September viene incluso nella compilation “2Rock” prodotta da Rai Trade e diffusa sul territorio nazionale aprono il concerto di Anna Tatangelo a Benevento
Partecipazione a “4 notti e più di luna piena” edizione 2005;

Piazza Santa Sofia ore 23.00
Compagnia Valerio Festi presenta “Come La Luna”
Rottura del tempo nella notte di mezza estate
Valerio Festi è un artista italiano tra i più grandi al mondo nel realizzare proiezioni di immagini su grandi superfici. È maestro riconosciuto di questa nuova forma dinamica di arte pubblica del XXI secolo. Da oltre 20 anni la sua compagnia realizza storie magiche sullo sfondo del cielo, combinando mirabili prodezze aeree, danze acrobatiche e giochi pirotecnici per celebrare la maestà della creatività umana. I suoi spettacoli, destinati ad
ampi spazi aperti, rievocano su scala gigante altri mondi, trasformando il profilo delle città in reami incantati.
Rione Ferrovia ore 22.30
Anna Oxa in concerto
Il caso di Anna Oxa, nata a Bari il 28 aprile 1961, è tipicamente sanremese. Vocalist tra le più dotate nel panorama italiano, vanta una carriera ventennale punteggiata da diversi successi, che si dipana soprattutto attraverso le sue partecipazioni al Festival. Vi debutta infatti nel 1978 con la RCA Italiana. Ha solo 17 anni, canta “Un’emozione da poco” e il successo è clamoroso. Seguono quattro anni di successi (“Pagliaccio azzurro”, “Controllo totale” e “Fatelo con me”), ma anche di assestamento e di sperimentazione e nel 1982 passa alla casa discografica CBS. Ritorna subito al Festival con “Io no”. Lascia passare un anno ed è di nuovo a Sanremo con la canzone “Non scendo”. Poi con il brano “Eclissi totale” si afferma in un’altra manifestazione, Azzurro ’84. Nel 1985 pubblica l’album “Oxa” (che contiene “A lei” e “Parlami”). Altro Festival fortunato nel 1986 con “É tutto un attimo”. Tra l’ ’86 e l’ ’87 si concede una parentesi televisiva per presentare “Fantastico 9”, ma nel 1988 eccola di nuovo a Sanremo con “Quando nasce un amore”. Nel 1989 arriva la grande affermazione. Vince a Sanremo in coppia con Fausto Leali (“Ti lascerò”). Conduce di nuovo “Fantastico” (con Massimo Ranieri), e nel 1990 torna al Festival con “Donna con te”, va in tour con i New Trolls e ne ricava l’album “Live”. Nel 1991 si concede una pausa di lavoro per dedicarsi alla figlia Francesca e nel 1992 pubblica un nuovo album, “Di questa vita”. Seguono, nel 1993 e nel 1994, le raccolte “Cantautori” e “Cantautori Vol.2”, con le canzoni più belle dei cantautori. Nel 1996 pubblica “Anna non si lascia”, prodotto da Gianni Belleno e Danilo Madonia (che contiene “Spot”). Nel 1997 manca di poco la vittoria al Festival con “Storie”. Nel 1999 pubblica il CD “Senza Pietà”, prodotto da Fio Canotti. Con questa canzone vince il Festival di Sanremo 1999.
Nel 2001 esce “L’eterno movimento”, disco caratterizzato da una forte ricerca del ritmo, grazie soprattutto alle numerose collaborazioni con artisti di fama internazionale come Wil Malone e Tony Levin. Nello stesso anno partecipa al Festival di Sanremo con il brano omonimo ed è protagonista dello show di Giorgio Panariello “Torno Sabato”.
Nel 2003 partecipa al Festival di Sanremo con “Cambierò”, il primo singolo estratto dall’album “Ho un sogno”, nel quale la cantante pugliese racconta attraverso la musica e le parole delle sue canzoni l’intima odissea nel tortuoso cammino della propria esistenza.

Teatro Comunale ore 21
“DANZANDO CON LE STELLE” *
Serata di Gala, Spettacolo di Balletto a cura di
Saveria Cotroneo e Luigi Ferrone
Direzione Artistica Luigi Ferrone

Dall’11 al 16 luglio
Corte dell’Università – P.zza Arechi II – Palazzo De Simone
“Chiari di luna” – The art side of the moon –
A cura di Donato Panarese e [archiattack]
14, 15 e 16 luglio
P.zza S. Sofia ore 21.30
Compagnia Valerio Festi
Presenta
“Il Fin, la meraviglia”
Dall’11 al 16 luglio – Teatro Comunale (Bn)
Stage di Danza a cura di Saveria Cotroneo e Luigi Ferrone

Danza Classica
LEONID E TATIANA NIKONOV
Teatro alla Scala di Milano
Repertorio Classico
MARCO PIERIN
Etoile Internazionale Teatro alla Scala di Milano
Passo a Due Repertorio Classico
LUIGI FERRONE
Primo Ballerino del Teatro San Carlo di Napoli
Danza Contemporanea
Coreografi Internazionali
MICHELE MEROLA ED ENRICO MORELLI
Danza di Carattere
SALVATORE INGHILLERI
Afro-Contemporaneo e Hip Hop
Danzatore cubano ARMAY FERREIRO
Danza Modern-Jazz
ROBERTO SALAORNI E JESUS APONTE

* Per gli eventi contrassegnati dall’asterisco
Prenotazione obbligatoria all’Ufficio Informazione della Manifestazione
presso la Biblioteca Provinciale – Corso Garibaldi – Benevento
Non sarà consentito l’ingresso a spettacolo iniziato

“Come la Luna”
Rottura del tempo nella notte di mezza estate Un progetto di Arte degli Ambienti di Valerio Festi
per Benevento 16 luglio 2006 ore 23:00 – Durata dello spettacolo: circa 60 minuti
Alla luna, al pallido astro, al suo mondo alla rovescia è dedicata questa notte di festa.
Lo spettacolo è composto da differenti quadri che raccontano in momenti magici le atmosfere incantate e i simboli legati alla luna, alle immagini oniriche connesse ad essa e allo splendore argenteo della sua luce.
Lo spettacolo si basa sull’utilizzo delle straordinarie macchine sceniche di Valerio Festi: ballerine volanti su trapezi o agganciate a sfere giganti che rappresentano gli astri e la luna; pianoforti bianchi sospesi saranno le tavole da palcoscenico per le ballerine; in un meraviglioso passo a due i ballerini voleranno sulla parete verticale della torre del campanile; su un sipario d’acqua traslucido saranno proiettate immagini giganti che illumineranno la notte.
Ad inizio spettacolo, nella piazza sono attenuate le solite luci, i grandi lampioni della luce pubblica.
La piazza diventa così il luogo della fantasia – fuori dal tempo e dallo spazio usuale – dove tutto è possibile; è il regno della Luna, signora degli innamorati e dei ladri.
In questa atmosfera magica, si apre un delizioso teatrino, ornato con tralci di fiori di gelsomino che svela un mondo delicato e fantastico: una fanciulla danza sotto una miriade di gocce di luce, stille di rugiada e la sua coreografia è una canzone d’amore per la Luna, regina delle maree.
Poi si accendono le luci su un pianoforte bianco sul quale danza una ballerina in tutù e alto, nell’aria dolce della sera, un secondo pianoforte attraversa lo spazio aereo con la sua pianista e una ballerina-carillon.
Sospesa nel cielo della notte, una fanciulla duplica ‘il pallido astro’: danza nell’aria come se volasse senza alcun sostegno, ed il suo lungo abito di seta è d’argento, intessuto con raggi cangianti della lattea luce lunare. A lei si unisce una seconda fanciulla: sono le due facce della Luna una notturna e una diurna, ed eseguono, nell’aria, una danza che cattura il cuore degli uomini ed i pensieri, mentre su di loro cade una pioggia di luce.
Di seguito, una grande sfera trasparente, emblema della “pienitudine” della Luna, avanza lentissima; a rappresentare la Luna una fanciulla bellissima danza sospesa nel vuoto al centro della sfera.
Infine, sopra le teste del pubblico entra in scena una fanciulla sospesa tra due sfere che rappresentano il cielo e la terra e danzando e giocando attraverso lo spazio buio fino ad arrivare sopra una grande conchiglia che lentamente si apre mostrando la più bella delle perle: è la nascita di Venere, della bellezza senza tempo e senza confini.
La Luna incontra la bellezza, ed è un passo a due tra Venere e danzatori sul cavo sospesi accanto a una luminosa sfera azzurra.

CURRICULUM della Compagnia Di Valerio Festi
Da molti anni il nostro lavoro è “fare festa”.
Oggi, in Italia e nel mondo: nelle città, nei territori e nei paesi del nostro tempo, in ambienti naturali e luoghi storici, paesaggi culturali e terre di transito, di memoria e di incontro tra le civiltà.
E’ una grande scena “a cielo aperto” nella quale progettiamo e realizziamo creazioni uniche di teatro degli ambienti, spettacoli d’occasione con un soggetto, un tema e un motivo di festa, ideati da Valerio Festi, con drammaturgia e regia di Monica Maimone.
Parliamo di festa, e di tante feste città per città e occasione per occasione, poiché ogni volta lo spettacolo ha una ragione, uno scopo, una funzione speciale: è pensato e prodotto per un pubblico, un luogo e un tempo in cui la città si incontra, si riconosce e si celebra attorno a nuovi simboli, segni ed immagini.
Lo spettacolo costruisce e rappresenta questi simboli, articolando racconti per immagini in grado di cogliere una memoria e renderla icona riconoscibile, di catturare un ambiente e trasformarlo in teatro, incanto, spazio di eventi che a loro volta divengono simboli, cose mai viste e cose da ricordare.
In sintesi: Incanti e Memorie
Questo è il nostro lavoro che, stagione dopo stagione ritrova appuntamenti e scadenze festive o ne inventa di nuove: dai cicli delle feste invernali (Natali, Capodanni, Carnevali) alle feste religiose e devozionali, dalle feste civili nazionali ai nuovi grandi eventi per la scena urbana del nostro tempo.
Città come Milano, Roma, Bologna, Napoli (Capodanni in piazza, Carnevali), Palermo (per quattro anni il Festino di Santa Rosalia), Catania (la trilogia della Festa del Fuoco, fino al Capodanno del 2000) Torino, Venezia; all’estero metropoli come Houston, Kobe, Parigi, Pechino, Madrid, Hong Kong, Praga, Lisbona, Santiago di Compostela, Shangai, Mosca, Bogotà, Sidney, Nairobi (in progetti internazionali dedicati al tema della Luce, a grandi rappresentazioni di Cosmogonie e Misteri Medievali, al tema degli Angeli in occasione del Giubileo), Tokyo (in occasione dell’apertura dell’anno dell’Italia in Giappone) sono alcune delle “piazze” in cui abbiamo prodotto questo contemporaneo “teatro della festa” e abbiamo rappresentato – riprendendo le parole del festosissimo Barocco – “il mondo come vorremmo che fosse”.

“FESTIVAL INTERNAZIONALE di BENEVENTO”
direttore artistico M° Vittorio Iollo
Benevento 11-16 luglio 2006

PROGRAMMA del 16 luglio 2006
AUDITORIUM S. AGOSTINO
Domenica 16 Luglio 2006 ore 21,15
Orchestra da camera del TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Direttore SUSANNA PESCETTI
Violoncello solista ANDREA NOFERINI
W.A. MOZART
Serenata “Eine kleine Nachtmusik”
Allegro – Romanze (Andante) – Menuetto (Allegretto) – Rondò (Allegro)
J. HAYDN
Concerto per Violoncello e Orchestra in Do Maggiore Hob VIIb n.1
Moderato – Adagio – Allegro molto
O. RESPIGHI
Antiche danze e arie per liuto
Italiana – Arie di corte – Siciliana – Passacaglia
Un repertorio notevole ove il notturno la Serenata, universalmente nota come Piccola musica notturna, per orchestra, s’impone per antonomasia. Ma nel concerto per Violoncello di Haydn potremo ammirare il
violoncellista, che vanta di un cospicuo curriculum, formatosi strumentalmente a Bruxelles in Belgio.

CHIOSTRO S. AGOSTINO
Domenica 16 Luglio 2006 ore 21
ANTONIO DI CRISTOFANO Pianoforte
W.A. MOZART Sonata i n do magg. K 330
J. BRAHMS 4 ballate op. 10
R. SHUMANN Carnaval op. 9
Antonio Di Cristofano ha conseguito il Diploma di Pianoforte nel 1986 al Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze sotto la guida del M° Antonio Bacchelli, e si è successivamente perfezionato con il M° Massimiliano Damerini. Si è esibito in recital e con orchestra presso prestigiose Istituzioni italiane quali il Teatro Pergolesi di Jesi, il Teatro Verdi di Firenze, il Festival dei Due Mondi di Spoleto, Asolo Musica, la Sala Puccini di Milano, Teatro Comunale di Alessandria, Teatro Bibiena di Mantova, Teatro Diana di Napoli, Teatro Comunale di Alessandria, Teatro Politeama di Palermo, ecc. ed all’estero nel Festival Pianistico Internazionale di Vigo e Gioventù Musicale di Siviglia, Sala del Conservatorio Ciaikovsky di Mosca, Smetana Hall e Dvorak Hall a Praga, Moores Opera House in Houston, Ateneum e Sala della
Radio a Bucarest, Auditorium Villanueva a Città del Messico, Newman Center a Denver, ecc. ed anche in Bulgaria, Albania, Turchia, Inghilterra, Croazia, Svizzera, Francia. Recentemente ha debuttato con successo di pubblico e di critica alla Carnegie Hall a New York. Ha collaborato con direttori quali G. Taverna, F. A. Krager, E. Batiz, O. Balan, G. Lanzetta, M. Bosch, G. De Lorenzo, M. Ancillotti, ecc. con orchestre quali: Cantelli di Milano, Università Cattolica di Milano, da Camera Fiorentina, Sinfonica di Lecce, Magna Grecia, Sinfonica Siciliana, Ciaikovsky (Russia), Filarmonica di Bucarest, Sinfonica dello Stato del Messico, Università di Houston, RTV Albanese, Istanbul Chamber Orchestra, Praga Symphony Orchestra, North Czech Philarmonic, Lamont Symphony Orchestra di Denver, Czech Philarmonic, ecc. Tra i suoi prossimi impegni è previsto il debutto alla Konzerthaus di Vienna ed in Clavier Hall a Seoul. Recentemente ha inciso per la Velut Luna, con il flautista Enzo Caroli, un CD monografico su Schubert. E’ regolarmente invitato in Giurie di Concorsi Pianistici Internazionali (Madrid, Varallo, Osjiek, Barletta, Pordenone, Parigi, Marsala, Belmont, Zagabria, ecc).
CHIOSTRO S. DOMENICO
Domenica 16 Luglio 2006 ore 21,15
LINA SASTRI
in Concerto Napoletano
E’ un concerto classico. In scena, con l’artista, un gruppo di musicisti disposto in due semicerchi, solo una sedia in proscenio e illuminata. L’atmosfera visiva e musicale è assolutamente lirica, pronta a spezzarsi talvolta su ritmi e battiti popolari, come un percorso che arriva da lontano, e va fino all’origine, per tornare poi alla melodia, alla memoria, sia con le parole e i brani citati, sia con la musica.

ROCCA DEI RETTORI
Domenica 16 Luglio 2006 ore 21
LABORATORIO DELLA MUSICA FIGURASFONDO JAZZ GROUP
UMBERTO AUCONE Sax alto
ANTONIO BOCCHINO Sax tenore
ALESSANDRO TEDESCO Trombone
PASQUALE VOTINO Contrabbasso
CARLO CATURANO Chitarra
MICHELE NOTARIELLO Batteria

È un sestetto strumentale nato circa dieci anni fa. Il progetto artistico del gruppo è caratterizzato dalla costruzione di un repertorio di brani originali, (composizioni originali di Carlo Caturano), ma anche da arrangiamenti creativi di pezzi famosi della musica jazz.
Figurasfondo group ha registrato un CD promozionale in cui la ricchezza di colori, di sfumature e di “figuresfondo”, talvolta imprevedibili nel loro sviluppo evolutivo, è dovuta anche ad una straordinaria libertà compositiva che permette una ricerca autentica e creativa situata al confine tra la tradizione jazz-blues e la cultura musicale contemporanea

PROGRAMMA DEL 14 luglio 2006
Il Ministro Mastella “intervista” la giornalista del Tguno Ferrario nell’ambito della manifestazione “Quattro notti e…più di luna piena”.
Cresce la febbre per il concerto di Lucio Dalla di domani sera che si esibirà con la Grande Orchestra Sinfonica russa “Chaikowsky”.
Successo ieri sera per l’esibizione dei Negramaro.
Sara’ il Ministro della Giustizia, sen. Clemente Mastella, ad “intervistare” la giornalista del Tguno Tiziana Ferrario che domani sera (ore 22,30) sarà a Benevento per presentare il suo libro “Il vento di Kabul” nell’ambito dell’evento culturale “Quattro notti e…piu’ di luna piena”, che si conludera’ domenica prossima.
Ad annunciarlo è il professor Luigi D’Anna, Amministratore dell’Ept di Benevento, organizzatore dell’evento.
L’intervista pubblica si terra’ in piazza San Bartolomeo a Benevento.
Ieri sera, intanto, i Negramaro hanno fatto il pienone portando a Benevento, in occasione della manifestazione “Quattro notti e…piu’ di luna piena”, circa cinquantamila fans provenienti da tutto il Centro Sud.
In una piazza gremita i sei giovani musicisti (Giuliano Sangiorgi, voce e chitarre; Emanuele Spedicato, chitarre; Ermanno Carlà, basso; Danilo Tasco, batteria; Andrea Mariano, pianoforte e sintetizzatori; Andrea De Rocco, campionatore) hanno entusiasmato il pubblico esibendosi per circa due ore.
“Quella di Benevento – ha commentato Gino D’Anna, amministratore dell’Ept di Benevento – era d’altronde l’unica tappa in Campania dei Negramaro e, quindi, per certi versi, ci aspettavamo una folla di pubblico”. “Ma la cosa che piu’ ci ha lusingato – ha aggiunto D’Anna – sono stati gli apprezzamenti ricevuti da tanta gente comune che si sono complimentati per l’accoglienza e la tanquillita’ con cui hanno potuto seguire gli spettacoli in una ‘magica’ citta’”.
Cresce, nel frattempo, la “febbre” per il concerto di Lucio Dalla, in programma per domani sera (ore 23,30) in Piazza Castello a Benevento.
Dalla si esibirà con la Grande Orchestra Sinfonica russa “Chaikowsky”, diretta dal Maestro Leonardo Quadrini.
Per ulteriori informazioni www.quattronotti.it.

“Quattro notti e…più di luna piena”
Programma del 14 luglio 2006.

Piazza Sabariani ore 21.30
Ok Band
Con Carmine Ricciolino e Gerardo Ignelzi
Ospite: Lidia Fusaro
Repertorio musicale vario a 360°.
RICONOSCIMENTI: 2°classificati al Bengiofestival edizione1999.
CURRICULUM: L’OK BAND nasce nel 1992; nel 1994 partecipa a “Benevento Città spettacolo”; nel 1996 partecipa al concerto di beneficenza UNICEF; nel 1999 partecipa al Bengiofestival; nel 2000 compone l’inno “Giallorosso” per lo Sporting Benevento; nel 2001 ospiti in varie trasmissioni televisive (TV7); nel 2004 apertura del concerto Contattotour di Radio Company; nel 2005 partecipa a 4 notti e più di luna piena; nel 2006 protagonista su TV7 della trasmissione “e’tutto ok? t’a’ post!”
Lidia Fusaro, 17 anni, di Benevento. Ha frequentato il quarto Liceo Scientifico ” Rummo” di Bn. Canta da 6 anni. Studia canto jazz e moderno presso l’Accademia Musicale Musicisti Associati di Napoli sotto la guida del maestro Carlo Lomanto e ha studiato per quattro anni pianoforte. Predilige il genere pop e funky. Ha partecipato a numerosi Concorsi e Festival Nazionali vincendo diversi premi e riscuotendo ovunque consensi. Tra i risultati più importanti il secondo posto alla finalissima nazionale del Premio Mia Martini 2005, la partecipazione al festival di Castrocaro 2005. Nella sua città, terza al Bengiofestival 2004 e premio speciale Grease al Bengiofestival 2005. Nel suo repertorio, che spazia nel panorama italiano e internazionale, ha al suo attivo due brani inediti, ” Di notte” e “Canzone”, scritti per lei dal musicista sannita Gaetano Panella. E’ autrice dei testi del prossimo brano inedito che a breve registrerà.Attualmente sta partecipando al Videofestivallive.
Hortus Conclusus ore 21.00
“La vita come prima” *
Di Giuseppe Miale di Mauro e Mario Gelardi
Regia Fabrizio Bancale
Con Mimmo La Rana e Rosalba Battaglia (premio Fersen per il Teatro 2005)
L’Omicidio.
Un’anima bianca che si trasforma in un’anima nera. Un peccato, un reato, qualcosa che sconvolge gli animi e le coscienze. E’ rassicurante pensare ad un pentimento, ad un rimorso di chi uccide.
Ma a volte la coscienza è distratta o è debole, talmente debole da non vigilare sulle nostre azioni.
E’ cronaca contemporanea: sono volti visti, quelli degli assassini senza motivo, senza un motivo apparentemente valido per eliminare una vita.
A volte basta niente, un niente per convincerti che quello che stai facendo è giusto, che è l’unica possibilità. In quante parti del mondo in questo momento qualcuno viene ucciso senza lasciare traccia, senza lasciare colpevoli?
Come si può vivere dopo aver commesso un omicidio? Si può vivere?
A volte bisogna morire per capire come si è vissuti.
Due animali addomesticati che cercano di ribellarsi ai propri padroni, così appaiono i protagonisti di questa storia.
Anime inquiete che confondono l’amore con la morte.

Piazza Roma ore 21,30
I Fichi d’India in
“Nani, principi e fichi d’India”
Regia Cesare Gallarini
Scritto da: Bruno Arena, Massimiliano Cavallari, Marco Posani e Sergio Cosentino
“Nani principi e Fichi d’India” potrebbero ricordare i personaggi delle fiabe. Invece no, sono i personaggi che noi vediamo nelle cronache di tutti i giorni. Basterebbe rileggere le fiabe per riconoscere e interpretare i fatti dei nostri tempi, ma nessuno lo fa più. Per questo motivo i Fichi hanno deciso di caricare sulle spalle questo oneroso impegno e proveranno a riproporle. Magari non proprio come erano una volta, perché i tempi sono cambiati e qualche aggiornamento andava fatto, ma sempre piene di verità e, soprattutto, domande :
Cosa è successo alla Bella addormentata dopo il matrimonio?
È vero che non tutti i nani di Biancaneve sono indefessi lavoratori?
Era più cattivo Pierino o il lupo?
Tutto ciò lo saprete da Bruno e Max, due Fichi d’India in perenne conflitto comico. I due “clown” della comicità italiana smontano le fiabe della nostra infanzia e aggiungono la loro comicità fisica, la plasticità dei loro personaggi, le trasformazioni rapide e irresistibilmente buffe e una satira esilarante che snobba il lieto fine per dirci, come già diceva Perrault, che le fiabe sono cose che dovremmo rileggere da grandi!

Piazza San Bartolomeo ore 21.00
Incontro con l’autore
Franca Minnucci
“La figlia di Iorio” – Lettere inedite di Eleonora Duse a Gabriele D’Annunzio
Modera Mario Ianieri
e con I Solisti Muteart
Direzione musicale Davide Cavuti
Si tratta del carteggio inedito fra D’Annunzio ed Eleonora Duse, che comprende 25 lettere tutte intorno al grande tema della Figlia di Iorio, al dolore e alla delusione che Eleonora visse non avendo potuto interpretare il personaggio di Mila. Il libro racconta in queste lettere il tormentato rapporto della più grande attrice italiana e il poeta più discusso e noto del panorama letterario del Novecento. Eleonora capisce che non sarà lei l’interprete di quel dramma teatrale che lei aveva visto nascere, che aveva desiderato più di ogni altra cosa al mondo, preparandosi al personaggio con meticolosa cura, facendo viaggi in Abruzzo, studiando usi e costumi. Vive così un dolore “immedicabile” che riporta in queste lettere con una scrittura quasi fisica e visiva. Il libro, insieme a quello su Sarah Bernhardth, scritto anch’esso da Franca Minnucci, è un occasione per parlare del ruolo della donna e in particolare delle attrici nel Novecento in un clima di guerra; delle loro capacità imprenditoriali, della capacità di muoversi nonostante le difficoltà di comunicazione e le distanze incolmabili. Il libro è stato accolto da recensioni prestigiose come “Tutto Libri” della Stampa di Torino, dal Giornale e dal Corriere della Sera.
Franca Minnucci, nata a Teramo, vive a Pescara dove insegna Materie Letterarie al Liceo Tecnico.
Laureata in Filosofia e in Sociologia, specializzata in Psicologia dell’età evolutiva; attrice professionista, ha avuto una lunga esperienza radiofonica, lavorando per molti anni in Rai e si è dedicata al teatro, sua grande passione, in spettacoli di grande rilevanza. Cura da molti anni le pubbliche relazioni per la prestigiosa Casa di Dante ed è membro nei direttivi di molte associazioni e di importanti premi letterari. Appassionata e studiosa di tradizioni popolari, cura la realizzazione di eventi artistici e culturali al Museo delle Genti d’Abruzzo. Dirige laboratori teatrali producendo testi e spettacoli con gli studenti intorno agli eventi più significativi della storia legati al territorio; realizzando importanti spettacoli sull’emigrazione, sulla rivoluzione napoletana, su Vittoria Colonna Marchesa di Pescara, per far conoscere meglio personaggi, vicende e tradizioni del grande patrimonio culturale e storico della terra d’Abruzzo. E’ stata direttore artistico per il Comune di Pescara e per la Regione Abruzzo, di manifestazioni che hanno avuto una grande eco anche a livello nazionale ed ha curato, sempre per questi Enti, tutte le manifestazioni di spettacoli, convegni, mostre, in occasione dei cento anni della Figlia di Iorio e dei cento anni della Fiaccola sotto il moggio.Ha organizzato mostre di livello internazionale: “D’Annunzio e la terra d’Abruzzo – Il ritorno del poeta”, “la Figlia di Iorio – Cent’anni di passione” che sono state allestite a Parigi, Varsavia, Bruxelles, Cracovia, negli Istituti Italiani di Cultura dove ha tenuto incontri e recital sulla cultura e sugli autori abruzzesi. Studiosa di D’Annunzio, ha pubblicato due importanti lavori in collaborazione con il Vittoriale degli Italiani e con la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma: uno sulla Figlia di Iorio e le complesse vicende della sua messa in scena e l’altro sul carteggio di Sarah Bernhardth con il poeta intorno alla Città morta. Le pubblicazioni uscite per l’editore Ianieri, sono state recensite dalle più importanti testate nazionali, che hanno evidenziato l’importanza e il rigore dei lavori dell’autrice, che sta attualmente lavorando alla pubblicazione dell’intero carteggio, ancora oggi inedito, di oltre 1000 lettere di d’Annunzio e di Eleonora Duse.
Ensemble « I SOLISTI MUTEART »
Antonio Scolletta violino
Sara Cecala pianoforte
Davide Cavuti fisarmonica classica

L’Ensemble nasce da un’idea di Davide Cavuti nel 2002 ed è formato da artisti che da molti anni svolgono l’attività concertistica in Italia e all’estero sia come solisti che in prestigiosi complessi cameristici e sinfonici (Orchestra da Camera di Stato della Romania, Orchestra Sinfonica della Rai di Roma, Sophia Festival Orchestra, I Filarmonici di Torino, Orchestra da Camera di Bologna, I Solisti Dauni, Orchestra del Gonfalone, Officina Musicale, Orchestra Sinfonica Abruzzese, Orchestra da Camera di Kishinev, , Trio di Milano, etc.), collaborando con solisti e direttori di livello Internazionale (H. Aisemberg, D. Bogdanovich, F. Bosso, B. Tommaso, M. Quarta, M. Campanella, B. Canino, J. Cura, B. Lupo, I. Gromakov, T. Gurtu, S. Kaiazkij, K. Ricciarelli, S. Gazzelloni, C. M. Giulini, Rampal, M. Sirbu, U. Ughi, R. Pellegrino, etc.).
Molti dei suoi elementi hanno collaborato con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Fondazione Toscanini di Parma, la Fondazione Ignazio Silone, il Vittoriale degli Italiani, il Premio Michetti, il Teatro Stabile d’Abruzzo, l’Istituto Culturale Italiano di Budapest, l’Istituto Culturale Sloveno di Budapest, Università di tutto il mondo ed hanno ottenuto numerosi premi e riconoscimenti in concorsi internazionali; vantano inoltre registrazioni per varie case discografiche e per le radio RAI e Radio Vaticana.
L’Ensemble ha collaborato inoltre agli spettacoli Teatral-Musicali scritti da Davide Cavuti D’Annunzio e Il Cenacolo Michettiano con la partecipazione dell’attrice Paola Gassman e di Milo Vallone; Tango pour Claude e La donna vestita di sole con la partecipazione di Caterina Vertova; Il Sogno di Weimar che ha debuttato nel dicembre 2003 al Teatro Comunale dell’Aquila nella Serata di Gala per la Solidarietà del Festival Internazionale Raoul Follereau, condotta dal giornalista di Rai Uno Andrea Sarubbi.
Ad agosto 2004 ha debuttato con il testo e la regia di Davide Cavuti con l’attore Arnoldo Foà nello spettacolo Quaderni Siloniani e con Ugo Pagliai nel Recital Lo Scrigno della pace; ha inoltre realizzato due recital di ampio respiro quali “Popoli del Mondo” con la partecipazione straordinaria di Cecilia Gasdia e Ugo Pagliai e “Federico II” con Michele Placido, con l’ideazione del M° Cavuti .
Nel 2005 ha realizzato La Donna Vestita di Sole con Caterina Vertova, Popoli del Mondo con Ugo Pagliai e Cecilia Gasdìa.
Sempre nello stesso anno si è esibito in Le Stanze dell’Arcobaleno con Flavio Bucci e La Ballata dell’Arte, una nuova collaborazione con il regista Michele Placido e, sempre con il testo e la regia di Davide Cavuti, il recital El Amor con Vanessa Gravina.
Per il tutto il 2006 ha in agenda numerosi concerti che proietteranno l’Ensemble nelle maggiori città italiane ed all’estero (Portogallo, Austria, Germania).
Piazza Piano di Corte ore 22.30
Gianni Fiorellino in concerto
1989-1996: STUDI E CONTAMINAZIONI
Gianni Fiorellino nasce il 3 aprile 1982 a Giugliano di Napoli. Sotto la spinta artistica del padre, anch’egli musicista, Gianni muove i primi passi nel mondo della musica all’età di sette anni, quando da privatista studia musica classica al pianoforte; appena due anni dopo sarà già in grado di intrattenere il pubblico destreggiandosi al piano-bar in più generi musicali. La formazione artistica di Fiorellino è caratterizzata da svariati successi personali: a tredici anni consegue, con il massimo dei voti, la licenza di solfeggio, dettato musicale e teoria; dopo due mesi sostiene l’esame di compimento inferiore, svolto, solitamente, al quinto anno del programma di studi; giunge, dunque, all’ottavo ed ultimo anno della sua preparazione come pianista, dopodiché sarà pronto per affrontare la prova che lo porterà al raggiungimento del diploma in pianoforte. Parallelamente agli studi classici, Gianni si interessa alle sonorita’ blues, standard americano, latino, ed in particolare si avvicina al jazz, che studierà ed amerà e che da subito entra a far parte dello stile di Fiorellino. Sempre durante la sua adolescenza, paradossalmente ricca di avvenimenti professionali, ha modo di farsi conoscere dal pubblico della realtà napoletana per le sue performance colorate ed interessanti. Tanto a Napoli nei suoi locali più rinomati, quanto negli spettacoli di musica contemporanea nei teatri, Gianni Fiorellino è capace di soddisfare l’ampio ventaglio di gusti musicali, muovendosi abilmente tra improvvisazioni jazz e variazioni di brani classici. E’ in questo modo che Gianni Fiorellino comprova il suo essere musicista.
1997-2000: I PRIMI RICONOSCIMENTI
Curando le espressioni vocali, Gianni affianca alla sua attivita’ di musicista quella di cantante, e non solo: in collaborazione con il maestro Mario Simeoli della Clacson Records scrive brani musicali e ne cura gli arrangiamenti. Da questo momento in poi lo sviluppo artistico di Fiorellino e’ quasi inarrestabile: tra il 1997 e il 1998 incide due album; è alla fine del ’98 che al teatro Bellini, a Napoli, gli viene assegnato il premio come “Rivelazione dell’anno”. Fondamentale l’incontro con il paroliere Antonio Casaburi, nel 1999, anno in cui partecipa alla seconda edizione del “Festival di Napoli” con “Girasole” (Fiorellino-Casaburi), meritandosi la vittoria e il premio “Renato Carosone”. Il 2000 sarà un anno ricco di eventi: si farà portavoce nel mondo dell’associazione “PER LA VITA CONTRO L’AIDS”, insignito della medaglia della Zecca dello Stato.
2001-2004: I SANREMO, IL REALITY, I SUCCESSI
La Don’t Worry Records, nella figura di Rolando D’Angeli, nel 2001 non esita a contattare Fiorellino per presentarlo alle selezioni di “Sanremo Giovani ’02” che lo porterà alla 52°edizione del “Festival di Sanremo” con “Ricomincerei” (Casaburi – Fiorellino) sfiorando il podio, arrivando quarto in classifica. Immediatamente dopo, chiamato dal maestro Giancarlo Menotti, partecipa al “Festival dei due mondi” di Spoleto come jazzista al pianoforte acustico, in «compagnia» di Massimo Moriconi al contrabbasso, Alessandro Canini alla batteria, Roberto Ciotti alla chitarra e Kelly Joice come voce solista. Sarà la Emi Music Italy ad accompagnarlo, per la seconda volta (di seguito), nell’intensa attività sanremese con il pezzo, dell’ormai consolidata coppia Fiorellino-Casaburi, “Bastava un niente”, conquistando il quinto posto nella classifica finale. E’ a questo punto che viene riproposto l’album “Gli amori sono in noi”, nel quale compariranno due inediti: il brano presentato a Sanremo’03, e “Mi piaci come sei”; farà seguito, nell’aprile 2004, l’intervento al reality show “Music Farm”. Riaccende gli animi musicali di chi già lo conosceva e si fa apprezzare da chi, invece, in questa occasione ha modo di conoscerlo tanto per il suo carisma di «giovane esperto di pianoforte», quanto per la sua verve coinvolgente di cantante. Caricato dal successo del reality, porterà in giro per l’Italia la sua ultima opera, insieme ad Anzalone (basso), Abate (tastiere), Vigliotti (chitarre), e Muto (batteria); è in questa occasione che registra, il 15 agosto 2004 al concerto in Piazza Diaz a Napoli, il cd live, comprendente diciassette brani, che uscirà tre mesi dopo con un inedito: “In questa nostalgia” (Fiorellino-Casaburi), per il quale avrà alla batteria Maurizio Dei Lazzaretti, Roberto Gallinelli al basso e Paolo Carta alle chitarre.
ANNO 2005
Ad aprile esce il nuovo cd “Passion”, lavoro composto di dieci pezzi, di cui uno strumentale (che dà il nome all’album), eseguito da Anzalone al basso, Muto alla batteria e, naturalmente, da Fiorellino al pianoforte. Come per i grandi nomi internazionali della musica, l’album è stato masterizzato interamente allo Sterling Sound di New York da Creg Calbi e registrato in diversi studi italiani ed in Bulgaria, con il benestare del general manager Lele Mora. Tra le presenze «importanti» di questo lavoro possiamo sottolineare Alfredo Golino e Maurizio Dei Lazzaretti alla batteria, Rodrigo Rodriguez alle percussioni, Paolo Carta alle chitarre, Cesare Chiodo e Roberto Gallinelli al basso, con in più delle “featuring” di Kevin Hetienne, Mario Reyes e Dodi Battaglia, i quali si alternano vicendevolmente per la caratterizzazione di questa elaborazione artistico-musicale.

· DISCOGRAFIA……………

1996 E IO CANTO
1997 C’E’ UNA VOCE IN GIRO
1998 DOLCE PULCINO
1999 FAVOLE
2000 FUTURO SEMPLICE
2001 RACCONTI DI VITA
2002 GLI AMORI NON SONO IN NOI
2003 GLI AMORI NON SONO IN NOI re-pakaging
2004 LIVE TOUR
2005 PASSION

Largo Feoli ore 21.00 e ore 22.30
”Café” A.U.Ri. *
di Viliana Cancellieri
In un’atmosfera calda ed accogliente, gli ospiti assaporeranno e gusteranno prodotti locali conditi da musiche, coreografie, gags e macchiette, delle quali diventeranno loro stessi protagonisti. Si tornerà ai tempi del Cafè chantant e del Varietà, in quel mondo affascinante e terribile in cui la vita notturna esplode. Si rivivranno le follie del Moulin Rouge, del Salone Margherita, del Tabaren, dei viveurs, delle risate. L’iniziativa vuole essere, insomma, una celebrazione della cultura, vista in tutte le sue sfaccettature più diverse: teatro dei sapori, dunque, dei ricordi, del gusto e dell’olfatto.
Personaggi e interpreti:Pino De Rosa, Rosanna Cancellieri, Maria Pia Palladino, Caterina Bove, Enrico Di Fede,
Patrizia D’Alessandro, Antonio Di Fede, Mariangela De Rosa, Daniele Giallonardo, Paolo Palombo, Antonella Strumolo, Alessandra Franco, Melania Petriello, Peppe Bovio, Cosimo Rillo,Serena Strumolo, Francesca Cimino,
Giovanni Quaranta, Federica Pasquarella, Andrea Varricchio, Tiziana Iasiello
Assistenti alla direzione di scena: Mariantonietta Lo Maglio, Peppe De Blasio, Loredana Compare, Imma Villani
Direzione di allestimento: Daniela Donatiello
Coreografie : Mariangela De Rosa
Direzione artistica e regia: Viliana Cancellieri

Piazza Mazzini
Sancto Ianne in concerto ore 22.00
Il gruppo SANCTO IANNE, il cui nucleo originario nasce a SAN GIOVANNI di CEPPALONI (BN) nell’estate del 1995, fonda la propria musica su un profondo rapporto emotivo con la propria cultura e la propria tradizione, lasciandosi guidare dalla forte attrazione che la storia della propria terra esercita su ogni suo musicista .
I Sancto Ianne mettono in pubblico pulsioni rock e sapienza ancestrale creando un folk contemporaneo dalla straordinaria capacità di coinvolgimento. La loro musica diventa così partecipazione e riappropriazione di un mondo che non ci ha mai abbandonato, nonostante i black out generazionali e le periodiche operazioni di rimozione della cultura popolare. Testi che esprimono spesso il bisogno di raccontare di uomini e luoghi che conservano in sé, nello stesso tempo, asprezza e dolcezza, voglia di riscatto e poesia, caratterizzano lo stile personale dei Sancto Ianne i quali, grazie alla passione e alla grande energia della loro musica, continuano a partecipare ad importanti manifestazioni, in Italia e all’estero, riscuotendo sempre un notevole successo di critica e di pubblico.
Nel giugno del 2001, a CASALE MONFERRATO (AL), il gruppo vince l’EUROPEAN FOLKONTEST (il più importante concorso italiano per gruppi folk emergenti) conquistando così il diritto a partecipare, nell’agosto dello stesso anno, come unico rappresentante italiano, al FESTIVAL INTERCELTIQUE de LORIENT, in FRANCIA, da molti considerato il più prestigioso folk festival del mondo. Qui Sancto Ianne vince l’ambito premio TROPHEE DAGAN CELTIC CIDER come miglior formazione non celtica partecipante.
Nel luglio 2005, a VILLADOSE (RO), il gruppo vince l’ottava edizione del concorso dal vivo VOCI PER LA LIBERTA’ – UNA CANZONE PER AMNESTY con il brano UOCCHIE (impreziosito dalla splendida voce araba del palestinese FAISAL TAHER), diventando così testimonial per il 2006 di Amnesty International.
I Sancto Ianne, prima di MO’ SIENTE, hanno realizzato due lavori discografici: TANTE BANNERE, TANTI PADRUNE (Sie 01, 2000) e SCAPULA’ (Folkclub Ethnosuoni-IRD, 2002), distribuiti in Europa e NordAmerica e recensiti positivamente dalle più importanti riviste specializzate in Italia, Francia, Inghilterra, Olanda, Germania, Belgio, Spagna e Stati Uniti.
Il gruppo, inoltre, e’ presente anche nelle antologie TRIBU’ ITALICHE/ CAMPANIA (EDT / WM 024 – 2002), LAS MUSICAS DE ITALIA (FNAC – 2003), FOLK GENETICAMENTE MODIFICATO (in allegato all’omonimo libro di Luca Ferrari edito da Stampa Alternativa, 2003) e VOCI PER LA LIBERTA’ 2005 (in allegato al numero 02/2006 della rivista Rockstar).
Il disco SCAPULA’ e’ stato e continua tuttora ad essere programmato con successo in diverse radio italiane ed estere (Germania, Svizzera, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Israele, Australia, Colombia e Stati Uniti) e la trasmissione radiofonica FOLKNIGHTS, curata da Giovanni Alcaini (direttore artistico del Festival Isola Folk di Suisio), lo ha giudicato tra i tre migliori cd italiani del 2002. Il mensile TRAD MAGAZINE (la più autorevole rivista francese di musica folk) gli ha conferito il BRAVOS e la rivista FOLK BULLETTIN, nel suo referendum “I MAGNIFICI CINQUE”, lo ha giudicato tra i tre migliori dischi italiani del 2002.
I Musicisti GIANNI PRINCIPE voce e castagnette – ALFONSO COVIELLO tammorre, tamburello, darbouka, percussioni
CIRO SCHETTINO chitarra battente, mandoloncello, ciaramella
ANTONIO PASQUARIELLO chitarra classica e acustica
SERGIO NAPOLITANO fisarmonica, percussioni
RAFFAELE TISEO violino
MASSIMO AMORIELLO basso elettrico

Rei Momo in concerto ore 23.30

Un progetto che nasce dal talento e dalla penna di Ennio Cavuoto, in arte Erès, che sin da giovanissimo realizza dei brani inediti. Da una esperienza di Cover band inizia la collaborazione con Michele Criscuolo, chitarrista arrangiatore con il quale fonde un sound Pop-Rock inglese ad un modo di scrivere testi man mano più raffinati, con melodie sincere ma allo stesso tempo complesse e sempre più caratterizzanti.La ritmica è affidata a Pasquale Riccio alla batteria e Luca Frusciante al Basso elettrico, il quale conferisce al Sound l’energia ed il groove che il genere richiede.
L’album completato nelle sua stesura e registrazione è intitolato CONTRO TUTTI I PRONOSTICI
Erès (Ennio Cavuoto)partecipa al “Salone della Musica di Torino ‘98” (suonando al Palalingotto) e alla manifestazione musicale e teatrale “Big Torino 2000” proponendo sempre brani inediti. Prende parte a diverse trasmissioni in onda sulle reti satellitari della Rai nonchè alla trasmissione “Mediamente” in onda su Rai Tre.
Nel 2003 si classifica terzo al festival “Fuoritempo 2003” (tenutosi a Roma al Teatro Viganò e organizzato da Risuono) e vince, nella stessa occasione, il premio speciale come miglior cantautore del festival assegnato dalla casa discografica “Creazioni Musicali”.
Insieme alla sua band, i Rei Momo, vince la prima edizione del concorso “Live Music”(Benevento 11/07/2003), conseguendo peraltro il premio speciale della giuria per la migliore esecuzione.
È, inoltre, selezionato tra gli otto finalisti del festival “Vocidomani” che si svolge a Pescara presso lo Stadio del Mare e che ha visto la partecipazione di importanti ospiti, tra cui Irene Grandi.
Vincitori delle selezioni Campane del Festival Primo Maggio, accedendo così alle finali Nazionali tenutesi all’ Alpheus di Roma, vincitori in quella sede del premio come miglio brano radiofonico da Radio Norba.
Con la sua band ha appena terminato la realizzazione dell’album ed ha suonato in molteplici contesti Campani con repertorio di Inediti e cover dal 2001.
Ennio Cavuoto Voce e chitarra acustica
Michele Criscuolo Chitarra elettrica
Luca Frusciante Basso elettrico
Pasquale Riccio Batteria

Piazza Castello ore 23.30
Lucio Dalla con la Grande Orchestra Sinfonica russa “Chaikowsky”
Direttore Leonardo Quadrini
Dopo il trionfale successo in piazza Duomo a Spoleto 2005 per Spoleto Estate, il concerto-evento di Lucio Dalla accompagnato dalla Grande Orchestra Sinfonica “Chaikowsky” (75 elementi) diretta da Leonardo Quadrini, viene riproposto quest’estate a Benevento. Dalla, artista poliedrico, specialmente negli ultimi anni si sta cimentando con le più svariate forme musicali dal musical (tosca) al jazz (in trio con il clarinetto). La bellezza delle sue canzoni oramai storiche, sarà messa ancora di più in risalto ed apprezzata sotto una luce sinfonica.
Biografia di Lucio Dalla
Nasce a Bologna il 4 marzo 1943. Comincia a suonare sin da giovanissima età: quindicenne, passa dalla fisarmonica al clarinetto e, trasferitosi a Roma, entra a far parte d’un complesso, la Second Roman New Orleans Jazz Band.
Nel 1960 si esibisce con un altro gruppo musicale, i Flipper; il suo esordio nella canzone (“Lei” e “Ma questa sera”) avviene però solo quattro anni più tardi, auspice Gino Paoli. Il debutto di Lucio Dalla al Festival di Sanremo con “Paff…Bum” risale al 1966, lo stesso anno in cui incide il suo primo album, “1999”; ad esso fanno seguito “Terra di Gaibola” (1970, con la morandiana “Occhi di ragazza”) e “Storie di casa mia” (1971; vi trovano posto gemme quali “Il gigante e la bambina”, “Itaca”, “La casa in riva al mare”).
Brani come “4/3/1943” e “Piazza Grande” gli conferiscono una meritata fama; sull’onda del successo, egli stringe col poeta bolognese Roberto Roversi una proficua collaborazione, destinata a generare tre LP del valore di “Il giorno aveva cinque teste” (1973), “Anidride solforosa” (1975), “Automobili” (1976).
Nel ’77, sciolto il sodalizio con Roversi, diviene paroliere di se medesimo nel microsolco “Com’è profondo il mare”, seguìto l’anno dopo da “Lucio Dalla” (ove trovano posto “Anna e Marco” e “L’anno che verrà”): inizia così la fase più fortunata della sua carriera, attraversata dal tour “Banana Republic” – titolo pure dell’omonimo disco dal vivo del 1979 – col collega Francesco De Gregori, e dai 33 giri “Dalla” (1980, con le stupende “La sera dei miracoli”, “Cara”, “Futura”), “Q-Disc” (1981), “1983” (1983), “Viaggi organizzati” (1984), sino a “DallAmeriCaruso” (1986) che include la splendida “Caruso”.
In seguito, si rifugia in un altissimo mestiere, sfornando ancora pezzi di grande effetto. Si pensi, ad esempio, ad “Attenti al lupo”, o a “Canzoni”(1996), che intitola l’album omonimo. Tra le sue più recenti fatiche, “Ciao” (1999) e “Luna Matàna” (2001). Einaudi dedica a Lucio Dalla “Parole e canzoni” (2001), un cofanetto contenente tutti i testi delle canzoni e un video, curato da Vincenzo Mollica, e verso la fine dell’anno il cantante pubblica il suo primo libro di racconti “Bella La vita”, edito da Rizzoli. Nel 2002 esce l’album antologico “Caro amico ti scrivo” che raccoglie 16 successi di trent’anni di carriera. Il 2003 è l’anno di “Tosca. Amore disperato”, opera inedita che si ispira all’opera di Puccini. Nello stesso periodo esce il nuovo lavoro “Lucio” che raccoglie canzoni come “Prima dammi un bacio”, colonna sonora dell’omonima opera prima del regista Ambrogio Lo Giudice, “Le stelle nel sacco” e “Yesterday o Lady Jane?”, “Per Te” e “Amore disperato”, cantata in duetto con Mina.

GRANDE ORCHESTRA SINFONICA DELLA REPUBBLICA DI UDMURTIA
(RUSSIA)
Vivendo nell’epoca in cui le idee musicali e la maggior parte dei pensieri intimi dell’umanità sono assimilati (la descrizione del termine sinfonismo dato da B. Asafiev) dove la musica sinfonica è uno degli stili superiori e complessi dell’arte musicale, ci rendiamo conto che l’atteggiamento al confronto di questa, era, ed è ancora un testo di verifica, un segno importante del livello culturale della società. L’orchestra sinfonica della repubblica di Udmurtia si trasforma oggi in un emissario dell’arte e della cultura nazionale all’estero. Fondata nel 1992, nel territorio noto per aver dato i natali al grande compositore russo P. J. Chaikowsky e terra di grande tradizione musicale, l’orchestra ha effettuato i primi concerti nel territorio vicino al fiume Volga e lo spirito che animava
l’attività è stato quello della propaganda dei maggiori compositori e opere più importanti con particolare attenzione ai concerti didattici e per le scuole. Oggi questa orchestra ha raggiunto un livello qualitativo alto con 900 titoli in repertorio tanto da essere presente nei 3 più importanti festival della repubblica quali: “Festival Chaikowschi” ,”Festival dei giovani talenti” ,”Festival del jazz”. Sin dalla nascita ha collaborato con direttori e solisti esteri (Rilov, Quadrini, Mansorov, Mennier, Krell, Horovitz,Valdmann ecc.) e solisti D. Kramer, K.Rodj,
D. Mazviev, A. Chindin, Riccardo Caruso, D.Kogan, Katia Ricciarelli, Cecilia Gasdia, Aldo Ciccolini, Antonella Ruggiero ecc. Nel 2000 ha ricevuto il premio statale della Repubblica per l’attività svolta. Nel 2003 l’orchestra è stata insignita del riconoscimento “Lira” della capitale Jhievsk. Da 7 anni tiene tourneè in Italia su tutto il territorio nazionale partecipando ai più prestigiosi festival “Caruso”, “Lanza” “Leoncavallo” ecc. ed esibendosi a
Villa Adriana di Tivoli, Capri, Ischia, Ravello, Notofestival, Ultrapadum-festival, museo delle scienze di Torino, palazzo Ducale di Massa Carrara, Castello Lancellotti di Lauro, “Festival pucciniano” di Formia, ecc.
Nel luglio 2004 ha preso parte alla trasmissione televisiva su RAI TRE “Ciao Massimo” condotta da Pippo Baudo.
LEONARDO QUADRINI
Il maestro Leonardo Quadrini, personaggio di spicco della scena nazionale ed internazionale, docente presso il conservatorio di Avellino “D. Cimarosa”, ha tenuto circa 1700 concerti in 32 nazioni e 4 continenti, collaborando con famosi artisti e personaggi : Katia Ricciarelli, Cecilia Gasdia, Chiara Taigi, Gianluca Terranova, gli attori Ugo Pagliai, Enzo Garinei, Moni Ovadia, Giorgio Merighi, Peppino Principe,Oscar Ghiglia, Antonella Ruggiero, Lucio Dalla, Mariella Nava ecc…Diplomato in Direzione d’orchestra, Strumentazione per banda, Musica corale e direzione di coro, Organo e composizione organistica, Pianoforte, è stato per 10 anni Ispettore Onorario del Ministero dei Beni Culturali per la tutela degli organi e strumenti storici. Ha partecipato, accompagnando la Ricciarelli, alle trasmissioni televisive:
– “CASA RAIUNO” da Massimo Giletti febbraio 2003
– “LA VITA IN DIRETTA” di Michele Cucuzza , marzo 2004 RaiUno
– la trasmissione Rai Uno “Venezia la luna e tu” in settembre 2002 condotta da Mara Venier
– febbraio 2004 Rai Uno trasmissione “nel nome del cuore” da Assisi con Milly Carlucci .
– Agosto 2004 RaiUno “Napoli prima e dopo” condotta da Luisa Corna
– 14 dicembre 2005 “Sotto l’albero” Rai Due condotta da Masciarelli
– Ottobre 2003 RaiSat Mozart-“Requiem” dal duomo di Orvieto
ed ancora:
– 30 maggio 2005 Rai Tre “Cominciamo…. Bene” con il soprano Chiara Taigi
– 16 agosto 2004 “ciao Massimo ” su RaiTre condotta da Pippo Baudo
– ottobre 2003 dalla Cattedrale di Tirana, in Eurovisione il concerto per la Beatificazione di Madre Teresa di Calcutta
– gennaio 2004 in mondovisione su Telepace-sat il concerto, con il soprano Cecilia Gasdia, per la laurea honoris causa a Giulio Andreotti dall´Aula Magna dell´Universita Lateranense in Roma
– 16 settenbre 2004 su SKY SAT 849 il concerto straordinario con Peppino Principe alla fisarmonica
– 18 dicembre 2005 Rai Due “Notte d’amore” accompagnando al pianoforte il tenore Gianluca Terranova
– agosto 2003, per “Ragusani nel mondo” dalla cattedrale in diretta su MediterraneaSat
– gennaio 2004, patrocinato dal Ministro Tremaglia per gli italiani nel mondo, per il NabuccoDay, dal teatro di Faenza, ha accompagnato – con il pianoforte storico Stenway & Sons di Giuseppe Verdi – i soprani K.Ricciarelli, C. Taigi e R. Canzian (in diretta radiofonica mondiale) con arie di Verdi.
– Ha inciso, inoltre, 8 compact disk e 2 DVD e di prossima pubblicazione un CD con il soprano Cecilia Gasdia e l´orchestra filarmonica di Timisoara

Dall’11 al 16 luglio
Corte dell’Università – P.zza Arechi II – Palazzo De Simone
“Chiari di luna” – The art side of the moon –
A cura di Donato Panarese e [archiattack]

14, 15 e 16 luglio
P.zza S. Sofia ore 21.30
Compagnia Valerio Festi
Presenta
“Il Fin, la meraviglia”

* Per gli eventi contrassegnati dall’asterisco
Prenotazione obbligatoria all’Ufficio Informazione della Manifestazione
presso la Biblioteca Provinciale – Corso Garibaldi – Benevento
Non sarà consentito l’ingresso a spettacolo iniziato
Benevento: superate le 200mila presenze in città.
L’Associazione onlus “Iside Nova” ringrazia le istituzioni e la collaborazione del pubblico.
I biglietti per gli spettacoli si ritirano il giorno stesso dell’evento all’Ufficio Informazioni presso la Biblioteca provinciale.
Domani, in cartellone, al Festival Internazionale di Benevento, gli Ottoni di Napoli, l’Orchestra Sinfonica di Kiew e i Connective Quartet.
Oltre duecentomila persone nelle prime due serate, senza contare il “boom” previsto per questa sera con il concerto di Gigi D’Alessio: sono queste le cifre stimate dall’Associazione “Iside Nova”, promotrice del Festival Internazionale di Benevento, nonchè responsabile della direzione artistica e tecnica della manifestazione “Quattro notti e…più di luna piena”, in programma a Benevento dall’11 al 16 luglio.
“I siti che pubblicizzano i cartelloni degli eventi (www.isidenova.it e www.quattronotti.it) – ha detto Elio Mastella, presidente di “Iside Nova” – hanno superato i due milioni e mezzo di cliccate: c’e’ grande attenzione verso le manifestazioni che stanno animando le serate nella città di Benevento e, in particolare, il suo centro storico”.
A riguardo l’Associazione Iside Nova ricorda che per gli spettacoli previsti dal cartellone del Festival Internazionale di Benevento, diretto dal Maestro Vittorio Iollo, è possibile ritirare i biglietti il giorno stesso dell’evento all’Ufficio Informazioni, ubicato presso la Biblioteca provinciale di Benevento al corso Garibaldi (si possono ritirare due biglietti per persona).
“Nonostante le migliaia di persone – aggiunge Elio Mastella – la città di Benevento regge bene all’impatto: segno tangibile del grande sforzo con cui si stanno adoperando le forze dell’ordine e del comando dei Vigili urbani di Benevento per l’ordine pubblico e del Comune che con grandi sforzi riesce a rendere sempre piu’ accogliente la citta’”.
Indovinato è anche il servizo navetta gratuito che sta garantendo durante le serate il collegamento dalle aree di sosta al centro della città con continuità, a partire dalle ore 19,00 e fino al termine degli spettacoli.
Le navette partono da Via Delcogliano, capolinea, presso il parcheggio ospedale Rummo e proseguono raggiungendo le fermate Bar 2000, parcheggio GS e UPIM, parcheggio TC Sannio, fino a raggiungere il capolinea presso il campo di calcio Mellusi I in Via Mustilli (alle spalle di Piazza Risorgimento e viceversa).
“Tra i numerosi eventi previsti in cartellone per domani nell’ambito del VI Festival Internazionale di Benevento – ricorda poi il direttore artistico Vittorio Iollo – si segnalano quello al Chiostro S. Domenico (ore 21,15) con gli OTTONI DI NAPOLI in “Ottoni nel Mondo”; l’Orchestra SINFONICA DI KIEV, diretta dal Maestro Vitly Skakun, che si esibirà (ore 21,15) nell’Auditorium di S. Agostino, e CONNECTIVE QUARTET (ore 21,00) alla Rocca dei Rettori”.
Programma del 14 luglio 2006
AUDITORIUM S. AGOSTINO
Venerdì 14 Luglio 2006 ore 21,15
Orchestra SINFONICA DI KIEV
Direttore VITALJ SKAKUN
Programma
W. A. MOZART
Sinfonia N° 40 K. 550 in sol minore
Allegro – Andante – Presto
A. LISENKO Taras Bylba
N. MAIBORODA Gutssulka rhapsody
HATCHATURAN Wlatz masquerade
Fondata nel 1918, questa orchestra possiede un gruppo di musicisti come se ne vorrebbero sempre trovare. L’ensemble dell’orchestra è del massimo …così si espresse Dimitri Shostakovich.
CHIOSTRO S. DOMENICO
Venerdì 14 Luglio 2006 ore 21,15
OTTONI DI NAPOLI in Ottoni nel Mondo
Programma
G.F.HAENDEL Royal Fireworks
G.BIZET Carmen
AUTORI VARI Fantasia Avventura
S.JOPLIN Easy Winner
H.CARMICHAEL Stardust
C.HAZELL Kraken
A.C.JOBIM The girl from Ipanema
D.SHORT Tango
A. KHACHATURJAN La danza delle spade
G.GERSHWIN Rapsody in Blue

Trombe, corni, tromboni, basso, tuba, timpani e percussioni, gli Ottoni di Napoli, dal suono inconfondibile e ben amalgamato, diretti da M° Massimo Bartoletti, si esibiranno in un repertorio vario che dalla musica classica di Haendel, G. Bizet ,si estende al Jazz e alla musica contemporanea. Gli Ottoni nascono dall’unione di musicisti eclettici, da un curriculum intenso, non dimenticando che sono i primi strumentisti del San Carlo.
CHIOSTRO S. AGOSTINO
Venerdì 14 Luglio 2006 ore 21,15
DE LUCA LAURA Soprano
FRANCESCO SANTOLI Tenore
ROSA MONTANO Pianoforte
in “Sette liriche su testo di autori sanniti”
a cura di Gloria Guida Docente di Canto
Musiche Cosimo e Maura Minicozzi
Le Sette liriche, per canto e pianoforte, di Cosimo e Maura Minicozzi, nascono dal legame con il nostro Sannio, dall’amore per la musica e dall’affetto che unisce gli autori ai numerosi poeti locali.
Si comincia con “Sogno”, di Manfredi Luongo, dove vengono evocati sentimenti freschi e giovanili, per poi continuare con “Nocchiero assonnato” e “Il lago” di Pina Bartolini Luongo, due liriche, decisamente non classiche, che danno quasi l’emozione di trovarsi di fronte a un acquerello; seguono “I tuoi occhi” e “La carezza”, miniature di Giovanni Barricelli, e “Sciume amaro” di Tullio Iannotti che racconta un tragico amore; l’ultima è “N’ata giuventù” di Alberto Abbuonandi, dove si narra l’amore che non ha tempo.

ROCCA DEI RETTORI
Venerdì 14 Luglio 2006 ore 21,15
LABoRATORIO DELLA MUSICA
CONNECTIVE QUARTET
MIRIO COSOTTINI Cornetta, Tromba e Flic soprano
MASSIMO MELANI Tromba, Flicorno baritono
LEONARDO RAMADORI Percussioni
in “La musica dei balocchi”
Il live di La musica dei balocchi è un frizzante cocktail di brani compiuti e pillole compositive con cui giocare, come fanno i bambini con i loro balocchi. E’ un affresco musicale che coniuga la ricchezza
timbrica, stilistica ed espressiva di questo ensemble strumentale con la libera e vivacità creatività dei numerosi compositori che per questa formazione hanno scritto.
PALAZZO PAOLO V
Venerdì 14 Luglio 2006 ore 21
PIRELLI RE Franchising Orchestra
Alessandro Calcagnile, Direttore
Rossella Spinosa, pianoforte

“Musica e immagini in movimento”
Suggestioni dal Grande Cinema
La Pirelli Re Franchising Orchestra nasce per volontà del Presidente e Direttore Comunicazione di Pirelli Re Franchising Mario Rozza, grazie ad una stretta collaborazione con l’Orchestra Nuova Sinfonica Italiana di Milano ed il direttore artistico della stessa, la pianista e compositrice Rossella Spinosa.
L’orchestra rappresenta un nuovo modo di fare comunicazione, che ha portato all’azienda ed ai suoi affiliati grandissimi risultati di critica e dì pubblico in ciascuno dei numerosi eventi che l’orchestra ha realizzato in questo suo primo anno di vita. Sono stati spettacoli affascinanti e coinvolgenti, quelli offerti dalla Pirelli Re Franchising Orchestra, spesso con la partecipazione di grandi artisti (quali i ballerini Rossella Brescia e Kleidi) che hanno acquistato ancor maggior fascino grazie al prestigio delle location in cui si è esibita, ricordiamo il Castello Odescalchi di Bracciano, il Teatro Sociale di Como, il Teatro Comunale di Benevento e tante altre, fino al debutto presso la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. L’orchestra è stata anche promotrice di messaggi solidali, attraverso la partecipazione a concerti, manifestazioni di raccolta fondi e produzioni discografiche, collaborando, fra le altre, con AVIS, Lega del Filo d’Oro e Unitalsi. L’orchestra ha, inoltre, collaborato con lo “IED – Istituto Europeo di Design di Roma – Sezione Cinema “ alla realizzazione di un’’originale produzione di musica e cinema, con la partecipazione di registi emergenti.

Programma del 13 luglio 2006
“Quattro notti e…più di luna piena”: il programma di domani, 13 luglio 2006:
Piazza Sabariani ore 21.30
Associazione Culturale Telesina Telesia Terme
presenta
“Napoli, parole e musica”

L’ Associazione Culturale Telesina “TELESIA TERME POESIA” nasce a Telese Terme nel mese di dicembre del 1997. Dalla sua costituzione ha dato vita a vari incontri culturali nazionali ed internazionali; è’ gemellata con il “SALOTTO TOLINO” di Napoli, con la SOCIETATEA SCRIITOLOR MILITARI di Bucarest. Ha presentato in Romania il Libro “L’ARCO DI TRAIANO” del Prof.Gianni dell’Aquila, tradotto in romeno e in altre sette lingue; ha contribuito alla pubblicazione dell’ANTOLOGIA BILINGUE (Romeno e Italiano), comprendente 25 poeti rumeni e 25 poeti italiani. Con cadenza annuale, organizza un concorso di poesia regionale della Campania; attualmente sta organizzando il concorso nazionale: “POETI TERMALI IN POESIA”. Si sta esibendo, con poesia, musica e canzoni nelle Teme di Telese nelle mattinate domenicali. Nei mesi di Agosto e Settembre 2006 darà vita ad un “salotto culturale” con cadenza settimanale, nel parco delle Terme di Telese.

Laura Saurino ore 23.30
“In…canto napoletano”

Lo spettacolo è un viaggio all’interno del mondo della Canzone Classica Napoletana di tutte le epoche arricchito da aneddoti e poesie di autori come Totò, Bovio, D iGiacomo, Russo, Viviani.
Grazie ad un repertorio conosciuto e al tempo stesso indimenticabile si riesce a costruire un rapporto particolare con il pubblico che partecipa all’esecuzione di brani come ‘O Surdato ‘nnammurato, Funicuì Funiculà ,’A Città ‘e Pullecennella , Tammurriata Nera¸ ma riesce anche a entrare con i musicisti nell’anima vera di canzoni come Te voglio bene assaje, Reginella, Era De Maggio, Voce ‘e Notte e numerose altre.

Voce femminile/Attrice Laura Saurino
Voce maschile /Chitarra/Fisarmonica: Rosario Saccardi

Laura Saurino, giovane e poliedrica artista irpina; nasce oltre 15 anni fa come attrice, inizialmente opera in compagnie teatrali locali e dopo aver frequentato corsi di recitazione, dizione e canto, calca da professionista i palcoscenici napoletani. L’amore per la cultura partenopea la spinge all’approfondimento della tradizione popolare e in particolar modo della canzone classica napoletana. Da alcuni anni con un suo gruppo, costituito da apprezzati musicisti, con l’uso di strumenti tradizionali, quali chitarra, mandolino, tammorre, fisarmonica, fa rivivere le più famose melodie della canzone napoletana, nello spettacolo “In…canto.

Hortus Conclusus ore 21.00

“Napoli e Parigi nella canzone d’autore” *
Con Roberto Ruocco e Sabrina Cimino

Questo itinerario musicale attraverso le mitiche Canzoni Francesi del Novecento e la grande Canzone Napoletana, si prefigge lo scopo di un magico incontro fra queste due straordinarie culture musicali, diverse ma al tempo stesso, unite dalle intense emozioni che le caratterizzano, rendendole sensuali, trascinanti, ironiche e forse uniche testimoni di quella speciale agitazione che nasce dal coinvolgimento nei rapporti e nelle vicende sentimentali. La canzone francese, da Mistinguett a Josephine Baker, da Trenet ad Edith Piaf, da Brel a Becaud fino ad Aznavour e la canzone napoletana, da Bovio a Salve D’Esposito, E.A. Mario a Carosone, pur con diversi approcci, vanno accomunate per la loro incontenibile carica passionale, che le rende un intrigante specchio dei tempi e un significativo crogiuolo dei sentimenti di tutte le generazioni. Le curiosità e l’interpretazione dei testi, le originali ed attente rielaborazioni vocali e strumentali, attraverso il piacevole svolgersi delle canzoni, sono affidate ai colori della talentuosa vocalità di Sabrina Cimino, già ospite fissa nel corso di svariati programmi Rai (Domenica In ,L’amore è:…) accompagnata al pianoforte da Roberto Ruocco (Piacere Raiuno , Novecento Controluce Sat 2000,ecc)

Piazza Roma ore 21,30

Farias in concerto

I fratelli Farias nascono artisticamente dalla loro terra: la Patagonia. I 4 musicisti argentini provengono da una antica tribù indios e ancora oggi nei loro brani e nella musica che eseguono magistralmente con le loro chitarre, hanno il sapore della loro antica tradizione argentina. Hanno partecipato al Festivalbar con Natalia Estrada e Amadeus e successivamente con Alessia Marcuzzi e Fiorello. il loro brano più famoso e’ la colonna sonora del film “il ciclone” di Leonardo Pieraccioni. Di rilievo artistico la loro collaborazione con cantautori nazionali tra cui Gigi D’Alessio, con cui hanno partecipato ad un tour mondiale diventando successivamente autori di alcuni grandi successi del cantautore partenopeo come: Como suena el corazon, Bum bum e tante altre dal sapore latino. Il loro ultimo successo dal titolo “Poppea” risale alla scorsa estate ed è stato inserito nella compilation “Super estate latina” . Nonostante le numerose ed importanti collaborazioni artistiche , “i Farias” tendono sempre a distaccarsi da ciò che il passato ha dato a loro come fama e notorietà, cercando sempre di non etichettarsi in un brano come tormentone ed essendo sempre alla ricerca di nuove armonie e ritmiche. I quattro fratelli argentini tra poche settimane proporranno al pubblico un nuovo lavoro discografico che dà il titolo al tour 2006 “Che Wen”, che significa la forza della gente, un messaggio che racchiude in pieno il loro modo di fare musica e soprattutto di cercare nella quotidianità le emozioni da regalare al pubblico.

Piazza San Bartolomeo ore 21.00
Incontro con l’autore
Domenico Coduto
“Il libro degli Area”
Modera Mario Giammetti

Dietro il mito degli Area si nasconde una storia, vera e tutta da raccontare. Nelle loro vicende e nella loro musica si condensa il significato storico di un’ intera generazione: quella dei movimenti degli anni ’70. La musica piena di valenze politiche, satura di riferimenti storici e ideologici, carica di nette prese di posizione è l’essenza sonora di un’epoca. Non solo. La loro produzione travalica i termini cronologici per l’intrinseco valore: gli Area hanno innestato la forza iconoclasta del free jazz con l’energia del rock, hanno aperto per primi le porte a quella che in seguito sarà chiamata world music; hanno usato l’elettronica in una maniera innovativa per gli sviluppi dell’epoca; hanno varcato i confini della popular music per aprirsi all’avanguardia e alla musica colta riuscendo a portarla a contatto con il calore della folla. E poi quel continuo sfuggire ad ogni catalogazione, le performance provocatorie, i testi scomodi ed irritanti, i riferimenti colti, i rapporti con John Cage, Fluxus, il Situazionismo. Tutto questo li ha resi una sorta di amplificatore delle avanguardie storiche presso il movimento. Gli Area non erano uno dei tanti gruppi che affollavano quegli anni ’70: erano un gruppo di persone caparbie e cocciute, musicalmente molto preparate e con un forte senso dell’essere, con una profonda coscienza critica, un’ampia apertura mentale e una sensibilità che permetteva loro di cogliere le agitazioni della società e di riversarle nella musica. Persone non sempre semplici da comprendere e che non riscuotevano facilmente le simpatie degli altri. Insomma la loro esistenza ha rappresentato una storia appassionante da raccontare fino in fondo. Con questo testo Domenico Coduto ha cercato di mettere insieme i tanti pezzi della loro storia, cercando di demistificarne l’alone mitico che la avvolge, ma senza dimenticarne la poesia, di andare a fondo nei perché senza svelarne del tutto quella patina di mistero che è giusto rimanga su una storia autentica che affonda le radici nel finire degli anni ’60, nel disimpegno del beat, nell’odore delle balere romagnole e nelle brillantina delle cover band e che attraversa sulla cresta dell’onda gli anni ’70 e ne sintetizza in qualche modo il senso e anche la misura del fallimento. Tempi troppo spesso liquidati come “anni di piombo” ma che invece sono stati una stagione di fertile creatività e di grandi ideali. La ricerca, nata dalla tesi di laurea dello stesso Coduto si è scontrata con la quasi totale scarsità di fonti bibliografiche che documentino adeguatamente le loro vicende sia biografiche che musicali. Quindi l’autore ha raccolto le testimonianze delle persone che hanno vissuto da vicino le vicende del gruppo, toccando con mano quell’atmosfera creativa e libera che li accompagnò sempre: i musicisti stessi, i fotografi che hanno lavorato con loro, i collaboratori di Sassi alla Cramps, i giornalisti che hanno scritto della loro musica, i musicisti che li hanno conosciuti. Come un ampio affresco, in cui ognuno ha raccontato il suo ricordo, la sua testimonianza. Il tutto è stato integrato dalla lettura dei materiali dell’epoca e dall’ascolto dei dischi. E così il testo ripercorre e chiarisce i punti salienti della loro carriera legandola direttamente a quella realtà che gli Area vivevano profondamente. Tutto questo per cercare di raccontare fino in fondo una storia vera, con le sue luci e le sue ombre, senza la presunzione di dare ad ogni cosa la “giusta interpretazione”, ma con l’umiltà di proporre una visione.
Domenico Coduto è nato a Milano nel 1976 e vive a S.Giorgio la Molara (BN). Diplomatosi in clarinetto, si è laureato all’Università “Federico II” di Napoli in Storia della musica con una tesi sugli Area. Giornalista musicale, recentemente ha scritto, tra gli altri, per Strumenti Musicali, InSound, Le vie della musica e il portale Rockit. Nel 2005 ha pubblicato per Auditorium Edizioni “Il libro degli Area”. Come musicista ha pubblicato il disco Tracce con il gruppo rock Merizero. Collabora ad alcuni progetti musicali e teatrali per il Teatro Kismet Opera di Bari.

Piazza Piano di Corte ore 22.30

Rosalia De Souza in concerto

Ha l’eleganza flessuosa di un’attrice della Dolce vita e una voce che, a detta del produttore, il noto dj Nicola Conte, “è velluto che non ha crepe né punte, picchi o cadute, è una brezza, un soffio di vento”. Provare per credere. Rosalia De Souza, voce eccellente del nuovo jazz, presenta il bellissimo album d’esordio ‘Garota moderna’ (Schema Records). Partita anni fa da Rio de Janeiro, distretto di Nilopolis, Rosalia autrice di alcuni pezzi dell’album, scritti con Nicola Conte, esalta in questo lavoro le potenzialità della sua voce e la naturalezza con cui suoni e melodie anni Sessanta sono ricondotti nella contemporaneità.

Largo Feoli ore 21.00

Modern Dance School di Enzo Mercurio
e Ariston Proballet San Remo
presentano
“New Work”

“La BATTAGLIA” della vita, la difficoltà di vivere ogni giorno, il coraggio di svegliarsi ogni mattina e gettarsi nel vortice dell’esistenza che non rispetta i ritmi naturali, che impone una velocità, una violenza più consona ad un macchia che ha l’animo umano. I sentimenti si confondono, le certezze si azzerano e i dubbi si insinuano fra le poche verità che la nostra storia e la nostra cultura ci hanno tramandato. Forse l’unica realtà probabile è “L’AMORE”quello cristiano,quello pagano, non importa, basta che sia quello vero, quello primitivo, istintivo di un “fauno”…l’uomo…la bestia, il regalo di questo ritorno alle verità naturali è, forse, la più bella e agognata conquista dell’uomo:”LA GIOIA” che cancella, attraverso un sorriso, tutto il brutto e si scatena in un bisogno di purezza, di libertà, di sensualità. Immagina un mondo dove non ci sono guerre e dove non ci sono ideali che giustificano le violenze, questo è ciò che dovrebbe essere e ciò a cui bisogna aspirare ma alla fine si ripresenta la realtà diversa, frenetica. Il cammino per raggiunger la felicità è stato indicato ma non esiste, ce lo dobbiamo costruire con l’impegno dei piccoli gesti di ogni giorno.

Centro Formazione Danza ore 22.30
di Lia e Antonio Zito
presenta
“Silenzio…stasera c’è Spettacolo”

La scuola nasce nel 1989 come scuola di Pattinaggio Artistico su rotelle diretta dalla prof.ssa Lia Zito istruttore federale di III° livello. Nel 2001, con l’aiuto del ballerino professionista Antonio Zito, ex allievo della Scuola del Teatro di San Carlo in Napoli, prende corpo il progetto Danza con l’insegnamento delle maggiori arti Tersicoree: Danza Classica, Modern Jazz, Danza Contemporanea e da qualche anno anche l’ HIP HOP.
Nel 2005 nasce il Centro Formazione Danza che si completa nel 2006 con la Compagnia “Il Balletto di Benevento”, che si avvale della collaborazione di Massimiliano Scardacchi , docente dell’Accademia Nazionale di Danza in Roma, e di Barbara Melica, coreografa di numerosi programmi RAI e MEDIASET, uno tra tutti il recentissimo “Notti sul Ghiaccio” condotto da Milly Carlucci.

Piazza Mazzini

True Blues in concerto ore 22.00

E’ tra i gruppi che meglio rappresentano il blues nel panorama campano. La formazione è composta da Chicco Accetta, chitarrista solista e voce graffiante della band, Stefano Piccirillo e Patrizio Buonaiuto alla base ritmica e Massimo Furio, “il respiro del blues”, uno dei più grandi armonicisti d’Italia. Il sound dei True Blues si caratterizza per la ricerca di quelle sonorità tipiche del più puro e vero ” Chicago” blues, grazie al groove di una solida sezione ritmica e alla presenza di virtuosi intermezzi di armonica che, in un attimo, sembrano rievocare quei luoghi oltreoceano dove il vento del blues soffia ancora forte. Il repertorio ripercorre, infatti, la storia del blues, spaziando dai classici di “Muddy Waters” e ” B.B. King” al più aggressivo Texas blues di “Steve Ray Vaughan”. Da ricordare, infine, la presenza della band nelle più importanti rassegne di blues al fianco di grandi artisti internazionali come i “Creedence Clearwater revival”, “Mick Martin and the bluesrockers”,” Rudy Rotta”, “Kenny Neal” e “Billy Branch”.

Opéra Squallid Orchestra in concerto ore 23.30

Opèra Squallid Orchestra nasce nel 2003 in un noto locale di Benevento da cui prende il nome, in una serata dove la goliardia e la grappa la fanno da padrona, la band ripropone gli storici successi degli Squallor di Cerruti, Bicazzi, Savio, Daniele Pace, tutti artisti di grosso spessore artistico nazionale. Opèra Squallid Orchestra riporta in vita gli Squallor dedicando un vero e proprio tributo che sta raccogliendo tantissimi successi in tutta Italia.
Una delle cose più belle dei concerti della band è l’aggregazione generazionale degli spettatori: si passa dagli ultra sessantenni ai ragazzini di 14 anni, creando serate uniche e di grande confronto tra diverse generazioni. L’ultimo lavoro che sta diventando un vero e proprio cult è un dvd di un concerto tenuto a piazza Vari per la chiusura di Città Spettacolo dal nome RINCULO: parte del ricavato del dvd va all’asilo nido di via Firenze; nel dvd c’è la partecipazione di Don Nicola de Blasio, il quale ha detto, a scanso di equivoci: “la volgarità sta solo in chi la vuole cercare, perché l’arte non può essere mai volgare”.

I COMPONENTI DELL’ OPÈRA SQUALLID ORCHESTRA:

Francesco Mandato voce, Giuseppe Timbro basso, Fabiano Fasoli tastiere, Marco Pietrantonio batteria, Paolo Parrella chitarra, Giorgio Stefanelli tastiere, Vincenzo Saetta sax, Giuseppe Telaro violino ,tastiere e arrangiamenti , Pierluigi Iele fonico

Piazza Risorgimento ore 23.00

Gigi D’Alessio in concerto

Gigi D’Alessio nasce a Napoli il 24 febbraio 1967, ultimo di tre figli. Ha soltanto quattro anni quando il padre, costretto a trasferirsi spesso in Venezuela per assicurare una vita decorosa alla sua famiglia, gli regala una fisarmonica comprata a Caracas. E’ il primo contatto con la musica: Gigi studia lo strumento con la stessa passione con cui i suoi coetanei si dedicano ai giochi dell’infanzia. In breve impara a suonarlo ad un buon livello, tanto promettente che a dodici anni si iscrive al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, conseguendo a ventun anni il diploma di pianoforte. Molto presto entra nel circuito degli studi di registrazione della sua città, avviando una serie di collaborazioni come musicista, arrangiatore e autore. Ha soltanto 23 anni quando si trova a dirigere la prestigiosa Orchestra Scarlatti, esperienza esaltante che accresce di molto la sua statura professionale. Poco dopo D’Alessio diventa il pianista di Mario Merla, con il quale scrive “Cient’anne”, interpretato da entrambi, brano destinato ad un grande successo che segna il passaggio di Gigi dal “dietro le quinte” alla platea in veste di cantautore. Sulla scia di “Cient’anne” esce nel 1992 il suo primo album “Lasciatemi cantare”. I buoni risultati di vendita, accompagnati dall’entusiasmo dei fans sempre più numerosi, spalancano le porte al secondo lavoro “Scivolando verso l’alto”, che vende 30.000 copie al netto dei falsi ( la precisazione è d’obbligo considerata la zona ad alta presenza di “mercato parallelo”). Il 1994 è l’anno del suo ingresso nella discografia ufficiale con l’album “Dove mi porta il cuore” pubblicato dalla Ricordi, mentre con l’anno seguente arriva il grande successo dell’album “Passo dopo passo” che contiene canzoni fortunatissime, futuri inni da stadio, come “Fotomodelle un po’ povere” e “Annaré”.
Ormai D’Alessio ha spiccato il volo: un suo concerto al Palapartenope raccoglie 8.000 persone, il record per questo famoso spazio meta di prestigiosi artisti italiani e internazionali. Nel 1997 arriva il grande successo dell’album “Fuori dalla mischia” e dei singoli “Anna se sposa” e “Chiove”, in buona compagnia di altri brani destinati ad entrare stabilmente nel suo repertorio, che si fa via via più corposo, come “30 Canzoni”, “San Valentino” e “Di notte”. Il risultato straordinario ottenuto da questo lavoro consente a Gigi di realizzare un grande sogno: quello di suonare allo Stadio San Paolo di Napoli. La serata, memorabile, arriva il 7 giugno del 1997: 20.000 persone sono ad acclamarlo. Gigi D’Alessio diventa il “fenomeno” Gigi D’Alessio, con tanto di spiegamento di forze da parte di tutti i mass media. Nella primavera del 1998 pubblica il suo sesto album intitolato “E’ stato un piacere”, lavoro che contribuisce non poco a disegnare la vera fisionomia dell’artista: “fenomeno” D’Alessio non lo è affatto, è semmai un autore e un musicista di razza, un talento che applica istintivamente le regole della comunicazione immediata e popolare senza giocare sulla facile retorica dei sentimenti; un artista che ha i “tempi” narrativi giusti, che sa costruire piccoli spaccati di vita reale all’interno di strutture musicali moderne e solide sotto l’aspetto compositivo. Ancora una volta il successo di vendite e di pubblico è consistente; i concerti-adunata si ripetono in ogni parte d’Italia. In giugno esce nelle sale cinematografiche “Annaré” per la regia di Ninì Grassia. Il film che Gigi interpreta (sua naturalmente la colonna sonora) al fianco di Fabio Testi e Orso Maria Guerrini, nella prima settimana di programmazione polverizza in Campania gli introiti di “Titanic” arrivando nella sola Napoli ad incassare circa 30 milioni di lire per ogni sala dove viene proiettato. I giornali tirano in ballo la “D’Alessiomania” in contrasto con la “Dicapriomania”: naturalmente è solo un gioco, gratificante, ma solo un gioco. Molto più seriamente, qualche settimana più tardi, la stampa darà notizia del concerto di Gigi al “Todi Festival ‘98” parlando di lui come della “riscoperta della nostra cultura più vera, la migliore per rappresentare l’Italia nel mondo”.
Sul finire di questo straordinario 1998, Gigi decide di fare una bella foto di gruppo: lui, il suo pubblico, i suoi musicisti, i suoi amici, i teatri, i palasport, le canzoni cantate in coro dall’inizio alla fine, il suo mondo: la fotografia viene benissimo e ha un titolo preciso, “Tutto in un concerto”, il settimo album, 13 brani di una scaletta in crescendo e un inedito, “Quel che resta del mio amore”, registrato in studio, a testimonianza di un momento creativo intimo, privato. 1999: “Portami con te”, l’album n.8, immette nel circolo virtuoso che Gigi ha stabilito con il pubblico, altri 11 brani inediti alcuni dei quali diventano subito altri pilastri del suo repertorio ormai vastissimo come “Una magica storia d’amore”, “Portami con te”, “Dove sei” e specialmente “Buongiorno”, la canzone che apre il disco: un affresco di colori che si accendono con il risveglio della città, un piano sequenza dai vicoli al porto, ai quartieri spagnoli, a Fuorigrotta; un susseguirsi di immagini che rimandano alla malinconica dolcezza di un film di De Sica, forse soltanto l’introduzione ad un musical che Gigi ha nella sua testa. Febbraio 2000: Festival di Sanremo. La nuova fase. D’Alessio non è soltanto il vincitore morale. E’, banalmente, quello numerico: la sua “Non dirgli mai” ha per mesi il più alto ascolto radiofonico di tutte le canzoni in gara, mentre il relativo album dal titolo profetico, “Quando la mia vita cambierà” ( il nono) è già disco d’oro a quindici giorni dall’uscita (arriverà a superare le 400.000 copie). Un album che si rivela un formidabile hit maker dopo il grande successo del secondo singolo “Una notte al telefono” e, in particolare, di “Caro Bambino Gesù” i cui proventi vengono devoluti all’associazione inglese promotrice delle adozioni a distanza “Azione Aiuto” (Action Aid) alla quale Gigi, già padre di Claudio e Ilaria, ha nel frattempo aderito. Stessa, fortunatissima sorte, ha la tournée che, dopo una partenza europea (Zurigo, Neu Ulm, Karlsrhue, Manneheim), tocca le maggiori città italiane per tutta l’estate fino al concerto record – 220.000 spettatori – di Piazza del Plebiscito del 19 settembre. Festival di Sanremo 2001: la storia si ripete. “Tu che ne sai”, la canzone presentata alla 51° edizione, porta subito alla conquista del primo posto della classifica dei dischi più venduti l’album n.10 “Il cammino dell’età”. Estate 2001: è il tempo di “Bum bum” e “Mon Amour”, ideale seguito del discorso iniziato con “Como suena el corazon”. Tutte canzoni già “assorbite” sotto forma di melodie subito cantabili, di incisi contagiosi, di parole da cantare tutti insieme ammassati sotto un palcoscenico.
Così è puntualmente anche nell’estate del 2001, in una lunga tournée italiana ed europea che Gigi affronta sull’onda del successo del nuovo album. Concerti che registrano nuovi primati come quello di affluenza allo stadio San Paolo di Napoli che bissa il record di quattro anni prima. Ma è a fine giugno che D’Alessio vive una serata unica, indimenticabile, il coronamento di un sogno cullato fin da ragazzo. Sul palcoscenico del 32° Premio Barocco incontra Sophia Loren: dopo aver suonato al pianoforte il sottofondo di note che accompagna l’intervista di Milly Carlucci alla diva, Gigi si lancia in fuori programma chiedendo alla Loren di cantare con lui “Reginella”. Il duetto inchioda davanti ai teleschermi oltre cinque milioni di persone. Una consacrazione che viene inoltre suggellata da un abbraccio e da un bacio che D’Alessio “ruba” ad una Loren divertita e commossa. Un incontro destinato ad avviare una bella amicizia a distanza: la Loren, in conferenza stampa alla Mostra del Cinema di Venezia “gli manda un bacio azzeccuso” dopo aver ascoltato, per caso al TG1, la canzone “Donna Sofì”, il brano dedicatole nell’ultimo album “Uno come te”, il quinto che la BMG pubblica nel settembre 2002 preceduto dal singolo “Miele”. Un repertorio che tra febbraio ed aprile 2003 “sbarca” in Canada, Australia e Stati Uniti ( Montreal, Toronto, Sidney, Melbourne, Atlantic City le più importanti) in una decina di teatri di grande capacità dove al pubblico di origini italiane, che già conosce alcune canzoni, si unisce una platea di giovani cresciuti con il pop e il rock di ben altra estrazione: Gigi fa il miracolo, le generazioni per una sera si uniscono nel nome di una musica che è bella “a prescindere”. Lo special televisivo, “Uno come te…in giro per il mondo” arriva puntuale su Raiuno in maggio, in una seconda serata che tiene davanti allo schermo oltre due milioni di persone con uno share del 17%, un successo senza riserve per questa fascia oraria.

Due concerti trionfali allo stadio Olimpico di Roma e al San Paolo di Napoli chiudono in giugno il lungo tour “Uno come te”. Nell’autunno del 2003 arriva “Buona vita”, il doppio cd che in 22 brani ripercorre i primi dieci anni della folgorante carriera di Gigi. Ottobre 2004: è il momento di “Quanti amori”, altre 13 canzoni che rappresentano semplicemente il nuovo punto di arrivo di un musicista che sempre di più e meglio conosce la strada per coniugare melodie vincenti, ispirate, con il suono delle più importanti produzioni pop internazionali. A canzoni che ancora una volta sanno dare il colpo di emozione, l’impennata del sentimento, si dedica un team di musicisti stellare formato da Tony Levin al basso ( ex King Crimson ), Steve Ferrone alla batteria, Michael Thompson alle chitarre, mentre gli arrangiamenti orchestrali portano la firma, oltre che del fedelissimo Adriano Pennino, di Jeremy Lubbock, già con Madonna, Sting, Michael Jackson, Ray Charles. “Non c’è vita da buttare” (con le chitarre di Alex Britti),“Spiegami cherè”, “Napule” ( un affresco straordinario a più voci: D’Alessio, Sal Da Vinci, Gigi Finizio e Lucio Dalla ), “Liberi da noi”, “La donna che vorrei”, “Le mani”, tanti titoli per altrettante canzoni che anche questa volta il pubblico deciderà di portare con sé.

Dall’11 al 16 luglio
Corte dell’Università – P.zza Arechi II – Palazzo De Simone
“Chiari di luna” – The art side of the moon –
A cura di Donato Panarese e [archiattack]

* Per gli eventi contrassegnati dall’asterisco
Prenotazione obbligatoria all’Ufficio Informazione della Manifestazione
presso la Biblioteca Provinciale – Corso Garibaldi – Benevento
Non sarà consentito l’ingresso a spettacolo iniziato

“FESTIVAL INTERNAZIONALE di BENEVENTO”
direttore artistico M° Vittorio Iollo
Benevento 11-16 luglio 2006
Programma 13 luglio 2006

AUDITORIUM S. AGOSTINO
Giovedì 13 Luglio 2006 ore 21,15
Coro Hortus Musicae
TRIO VOCALE ONIKON
Giuseppe Puopolo
Roberto Boarini
Carlo Mancini
In
La pazzia senile
di Adriano Banchieri
“Ragionamenti vaghi et dilettevoli a tre e sei voci miste”
Voce recitante Linda Ocone
Direzione e coordinamento Adriana Accardo

CHIOSTRO S. DOMENICO
Giovedì 13 Luglio 2006 ore 21,15
Orchestra U. GIORDANO
Soprano CECILIA GASDIA
Direttore GIANNA FRATTA
Ospite d’eccezione una delle interpreti rossiniane, internazionalmente più apprezzata, vanta oggi nel suo repertorio ben quattordici ruoli, la veronese Cecilia Gasdia ci presenterà un repertorio variegato con arie tratte dall’opera fino ad includere i classici brani della canzone napoletana.

Programma
G. F. HAENDEL Lascia ch’io pianga (dall’opera Rinaldo)
Rejoice Greatly, O Daughter Of Zion! (dal Messiah)
A. VIVALDI (dalle Quattro stagioni “La Primavera”)
W. A. MOZART Voi che sapete (dall’opera Le nozze di Figaro)
Alleluia (Dal Mottetto Exultate, jubilate)
L. BERNSTEIN Somewhere (da West side story)
F. LOEWE I could have danced all night (da My fair lady)
G. GERSHWIN The Man I Love
E. DE CURTIS Tu Ca Nun Chiane
E. CANNIO ‘O surdato nnammurato
F. P. TOSTI Marchiare
F. P. TOSTI First waltz
M. A. MACISTE Angelitos negros
A. LARA Granata
Corso Garibaldi, 36 – 82100 Benevento Tel.-Fax 0824.42535 – P.I. 00961810629 – info@isidenova.it – www.isidenova.it

CHIOSTRO S. AGOSTINO
Giovedì 13 Luglio 2006 ore 21

MAURA MINICOZZI Soprano
Roberto Laino Pianoforte
in Concerto lirico
Mozart
Deh, vieni non tardar (da Le nozze di Figaro)
Puccini
O mio babbino caro (da Gianni Schicchi)
Puccini
Quando men vo (da Boheme)
Massenet
Sola, perduta, abbandonata (da Manon Lescaut)
Bellini
Ah, non credea mirarti (da La sonnambula)
Fauré
Mandoline
Aprés un Rêve
Clair de lunedì
Il programma è un viaggio attraverso i sentimenti che l’amore suscita.
Un percorso tra i brani d’opera e da camera in cui si sottolineano tutte le sfaccettature dell’amore, primo fra tutti l’amore filiale, per poi continuare attraverso la pazzia per amore, il sentimento dell’abbandono, l’amore ironico, la sicurezza della corrispondenza.
Al sentimento dell’amore inteso liricamente, con tutte le esasperazioni, si contrappone l’amore più intimo quello espresso dalle chansons francesi, in cui l’amore viene espresso intimamente e con raffinatezza.

ROCCA DEI RETTORI
Giovedì 13 Luglio 2006 ore 21,15
LABORATORIO DELLA MUSICA
BERNADETTA LUCIANO Flauto
GIACINTO IANNACE Mandolino
LORENZO MARINO Chitarra e Mandolino
SAVERIO COLETTA Pianoforte
MARIKA MARMORALE Soprano
in “L’Oro di Napoli”
Il gruppo ”l’Oro di Napoli” nasce nei corridoi del Conservatorio di Benevento, tra amici amanti della canzone classica napoletana.
Questo nome ci è stato ispirato dall’omonimo film del 1954 di Vittorio De Sica dal quale si evince che la vera ricchezza di Napoli non sta nel denaro ma nel colore, nelle tradizioni, nella spontaneità e nella passionalità della sua gente. Tutte caratteristiche che troviamo nel repertorio classico napoletano.

PROGRAMMA
• Tarantella napoletana (G.Rossini)
• Munasterio ‘e Santa Chiara (M.Galdieri, A.Barberis)
• ‘E dduje paravisi ( Melina, E.A. Mario)
• Palomma ‘e notte (S. Di Giacomo, Buongiovanni)
• Voce e notte (E. Nicolardi, E. De Curtis)
• Era de Maggio (S. Di Giacomo, P. M. Costa)
• Comme Facette mammeta (Capaldo, Gambardella)
• Reginella (L. Bovio, G. Lama)
• Dicitencelle vuje (E. Fusco, R. Falvo)
• Maria Marì (V. Russo, E. Di Capua)
• Malafemmena (A. De Curtis)
• ‘E spingole frangese (S. Di Giacomo, E. De Leva)
• Carmè Carmè (A. De Curtis)
• Marchiare (S. Di Giacomo, F. P. Tosti)
• ‘O sole mio (G. Capurro, E. Di Capua)

Corso Garibaldi, 36 – 82100 Benevento Tel.-Fax 0824.42535 – P.I. 00961810629 – info@isidenova.it – www.isidenova.it

12 luglio: il programma.
A “Quattro notti e…piu’ di luna piena” di Benevento arrivano anche i Negramaro e Monica Guerritore.
Dopo il successo della giornata inaugurale continua domani 12 “Quattro notti e… piu’ di luna piena”, promossa a Grande Evento della Regione Campania, che si concludera’ domencia prossima, 16 luglio, nel capoluogo sannita.
Tra i numerosi appuntamenti in calendario si segnalano l’esibizione della bellissima Monica Guerritore presso il suggestivo Hortus Conclusus (ore 21,00) e il concerto in piazza Risorgimento (ore 23,00) dei Negramaro, che sarà l’unica esibizione in Campania dei sei giovani musicisti.

“Quattro notti e…più di luna piena”: il programma di domani, 12 luglio 2006:

Piazza Sabariani ore 21.30

Ringe Ringe Raja in concerto
Massimiliano Sacchi, clarinetto soprano e basso; Roberto Vacca, fisarmonica e pianoforte; Ernesto Nobili, chitarra elettrica; Marco Di Palo, violoncello; Cristiano Della Monica, percussioni
I Ringe Ringe Raja (giro giro tondo, nelle lingue slave) nascono nel 1997. All’epoca Massimiiliano Sacchi, andandosene in giro per mezzo mondo con gli spettacoli teatrali del cantante post-futurista Mauro Gioia, comincia ad esplorare l’universo della musica europea orientale rimanendo folgorato dalla scoperta di un mondo sonoro obliquo. Canzoni e musiche che sotto forme diverse comparivano in luoghi lontanissimi tra loro, danze slave portate in giro dai musicisti ebrei, musiche da festa. L’ensemble, in cui fin dall’inizio erano presenti Marco Di Palo e Cristiano Della Monica, comincia un’intensa attività di sperimentazione sonora che porta a soluzioni originali mettendo a punto un suono e un mood di forte singolarità, in cui il rock’n’roll si incrocia con la musica da camera, il jazz con la canzone napoletana. Il risultato di queste ibridazioni è una musica raffinata ed energica, fortemente teatrale, che trova ampio consenso di pubblico e di critica e porta i Ringe ad esibirsi in occasioni importanti pur continuando a suonare in strada o nei clubs, sviluppando una rara compattezza di ensemble.
Curriculum:
Concerti radiofonici per la trasmissione Audiobox, Rai3, diretta da Pinotto Fava
Biennale Internazionale dei Giovani artisti, B.I.G. 2000 Torino
IncontroSenso, festival delle culture emergenti, Napoli, Teatro Mercadante
NapoliPoesia, Villa Patrizi, performance con i poeti G. Frasca T. Ottonieri M. Frixione
RomaPoesia, concerto sulle poesie di T. Ottonieri
Marsiglia, l’Intermediaire
Parigi, Theatre du Rond Point
Roma, Locanda Atlantide
Semaine Italienne, Paris
Assalti al cuore, Festival, Rimini
“Cent’anni di solitudine”, spettacolo musicale, Teatro Il pozzo e il pendolo, Napoli, dicembre 2005
“Food Sound System”, concerto-reading, Auditorium della musica, Roma, febbraio 2006-05-13
Stazione Leopolda, Marzo 2006
Salone del libro, Torino 2006
Macchine da poesia, Festival, Castell’arquato
Pubblicazioni:
Con le poesie di Tommaso Ottonieri, “Elegia verigo”, cd allegato a “Elegia sanremese”, Bompiani, 1998
Il cd “Unreal book vol.1” è pubblicato da Prikos/Audioglobe, Nantes, etichetta con la quale sono in procinto di pubblicare un nuovo album.

MusiKa Sfusa ore 23.30
presenta: “”Napoli tra swing e funky” Con Gioacchino Corona e Antonio Bocchini
Gioacchino Corona comincia a suonare la chitarra a sette anni. Arricchisce la sua esperienza chitarristica partecipando a seminari tenuti da importanti jazzisti internazionali quali: Mike Stern, Joe Di Jorio. Tra le maggiori esperienze, l’esibizione con l’orchestra russa della Rai diretta dal Maestro Pippo Caruso nel programma del 2004 “Ciao Massimo”, condotto da Pippo Baudo in omaggio al compianto Massimo Troisi.
Recentemente si è esibito con il Maestro Leonardo Quadrini e il soprano Katia Ricciarelli presso la Casa Circondariale di Airola. Ha lavorato come turnista con Mario Tessuto, Gianni Pettenati, Leano Morelli. Lo scorso anno ha partecipato alla tournee’ di Antonella Ruggiero con l’orchestra russa diretta da Leonardo Quadrini, in un progetto orchestrale ritmico sinfonico.
Antonio Bocchini: nato a Benevento il 6 ottobre 1986, si avvicina alla musica all’età di otto anni iniziando lo studio del pianoforte, proseguendo fino ai diciassette anni per poi poter iniziare a specializzarsi alle tastiere
(workstation-synth). Vive esperienze con gruppi diversi fino a quando approda alla band di Gioacchino Corona, insieme al quale e’ protagonista di vari concerti tra cui la tournee’ con Antonella Ruggiero, accompagnata dall’orchestra ritmico sinfonica russa diretta dal Maestro Leonardo Quadrini, il concerto durante “4 notti e piu’ di luna piena (edizione 2005), la manifestazione “Ceppaloni jazz &blues festival”. Studia al Conservatorio di Benevento per la cattedra di pianoforte e frequenta il corso di jazz.

Hortus Conclusus
* Monica Guerritore In “Canto alla donna”
…..La menzogna ed il Sortilegio, le parole di Elsa Morante, gli splendidi versi di Mario Luzi, gli Infiniti spazi di Leopardi, la poetica passionale di Patrizia Valduga e poi un pianoforte, la musica, il teatro, sono il sensuale percorso tessuto da Monica Guerritore nel suo “CANTO ALLA DONNA”: un omaggio alla poesia ed alla vita.

….e il naufragar m’è dolce in questo mare…. (G. Leopardi)
Dopo il folgorante debutto a sedici anni nel Giardino dei Ciliegi con la regia di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano avvenuto nel 1974, Monica Guerritore viene diretta dai maggiori registi italiani. Nel 1977 è con Missiroli nello Zio Vanya, poi con la compagnia Valli-De Lullo per la Dodicesima notte e il Malato Immaginario.
Con I Masnadieri di Schiller ha inizio nel 1981 il lungo sodalizio artistico e sentimentale con Gabriele Lavia. Interpreta in quegli anni di ruoli di grande rilievo (Giocasta, Lady Macbeth, Ofelia) e dà vita a personaggi femminili di grande forza. Tra le sue interpretazioni spiccano La Signorina Giulia di Strindberg e Marianne in Scene da un matrimonio (portato anche in televisione). Dal 2001 al 2004 si lega a Giancarlo Sepe e porta in tournee con enorme successo Madame Bovary, Carmen e La Signora dalle Camelie. Figura anomala nel panorama italiano, ha dato vita a figure inquietanti anche al cinema come in Fotografando Patrizia di Salvatore Samperi seguito da Scandalosa Gilda, Sensi e la Lupa diretta da Lavia.
In televisione debutta nel 1977 con il primo sceneggiato a colori diretto da Sandro Bolchi, Manon Lescaut, che ottiene un grande successo. Torna in Rai, sul primo canale, nel 1997, con Costanza di Pierluigi Calderoni e nel ’99 con L’amore oltre la vita di Mario Caiano, che raccolgono entrambi nove milioni di telespettatori, così come Amanti e segreti prodotto da Sergio Silva e diretto da Gianni Lepre, campione auditel nel marzo 2004. Da Giugno del 2004 lavora attorno alla figura di Giovanna D”Arco, da lei scritto diretto e interpretato.

Piazza San Bartolomeo ore 21.00
Incontro con l’autore
Paolo Crimaldi
“Iniziazione agli amori karmici”
Modera Raffaella Iacovelli
Legge Silvana Giordano

Il libro “Iniziazione agli amori karmici” (ed. Mediterranee, Roma 2000) è un piccolo e suggestivo viaggio nella galassia delle relazioni interpersonali, in cui si prende in considerazione la possibilità di ritrovare amori che vengono da passate esistenze o di incontrare partner con i quali poter superare l’insieme di problematiche emotive e esistenziali, tanto di questa, come delle passate esistenze. Attraverso una serie di storie si possono riconoscere alcune trame che possono in parte appartenerci e, con l’ausilio dell’astrologia, della psicologia e di alcune filosofie tanto occidentali che orientali, imparare poi a dirimere se non a superare definitivamente.
La conferenza si basa su una descrizione delle interconnessioni tra amori che nascono già da vite precedenti e quelli che invece appartengono esclusivamente alla presente, cercando di trovare il filo rosso che accomuna rapporti che spesso hanno quel qualcosa che sembra essere esclusivamente destinato alla comprensione di alcuni aspetti particolarmente forti della nostra esistenza. Paolo Crimaldi, Cancro ascendente Pesci con Luna in Scorpione, dopo la laurea in filosofia si è specializzato in psicologia umanistico-esistenziale e in Psicosintesi ed ha intrapreso un percorso di ricerca che ha abbracciato tanto la psicologia che l’antropologia quanto il suo primo, e più profondo interesse: ’astrologia. Tutto ciò l’ha portato a viaggiare e a vivere per lunghi periodi soprattutto in oriente, dall’India alla Birmania, passando per gran parte in Indocina, dove ha anche appreso tecniche alternative di cura dell’Anima ed ha iniziato ad interessarsi a tematiche molto poco spirituali come la musica pop di Bollywood o la danza kmer. L’insieme di queste esperienze l’hanno spinto ad intraprendere una duplice strada tanto personale quanto professionale, cercando di far convivere le due nature, quella spirituale e quelle più “pop”, attraverso la pubblicazione di libri tradotti anche in diverse lingue europee, tra cui “Iniziazione agli amori karmici” (edizioni Mediterranee) e tramite la divulgazione dell’astrologia attraverso mezzi di comunicazione quali riviste, radio e televisione. Senza dimenticare che svolge anche l’attività di insegnante di filosofia presso un liceo romano. Attualmente cura la rubrica di astrologia all’interno del programma invernale di Rai Tre “Cominciamo bene prima” condotto da Pino Strabioli e in onda tutte le mattine da ottobre a giugno ed in questa estate è in giro per le piazze italiane con il suo spettacolo multimediale “Zodiacando”, un alternativo modo di far conoscere l’astrologia al grande pubblico attraverso fiabe, suoni e interazione attiva su musiche tanto new-age che bollywood style.

Piazza Piano di Corte ore 22.30

Maria Nazionale in concerto
Sull’onda di un successo popolare sempre crescente, Maria Nazionale è oggi la regina della nuova canzone napoletana, la più amata e ascoltata. La sua voce colpisce subito, contiene tutta la sapienza dei grandi classici, ma, allo stesso tempo, è sorprendentemente moderna e attuale. A metà tra l’occidente e l’oriente, con quella vena scura e sensuale, con quel timbro mediterraneo (anzi, partenopeo) che trasmette il sapore del mare. Una voce flessuosa e possente di un’interprete capace di far vibrare le corde del sentimento senza scadere nel facilonerie del pop nostrano.

Largo Feoli ore 21.00
Associazione Socio Culturale I Ragazzi della Pace in “Tre pecore viziose” di E. Scarpetta
Le tre pecore viziose sono Fortunato, Camillo e Felice, tutti e tre sposati, che a dispetto delle mogli, se la spassano con altrettante giovanissime donne, alle quali lasciano credere di essere scapoli e di avere la serissima intenzione di sposarle. I primi due sono avanti negli anni e vengono coinvolti in un rapporto nel quale il sentimento ci sta come cavolo a merenda. Il terzo, Felice, ancora giovane, suscita un sentimento più reattivo e attento, insomma meno epidermico e pragmatico. La trama parte vivace e stretta intorno a una fetta del morale quotidiano e cresce in ampiezza via via che si manifestano i personaggi, ma si fa più intensa ed esplosiva nel secondo atto, nel corso dell’incontro delle tre pecore con le ragazze, e cresce ancora fino alla terz’ ultima scena del terzo atto, per risolversi poi in un calo eccessivamente sbrigativo nell’ultima scena della commedia. I personaggi si alimentano e si giovano di quanto accade loro intorno nel movimentato corso della vicenda. Si configura ampiamente e compiutamente Beatrice, che pur pare condannata dall’autore a certa immobilità rispetto agli altri personaggi principali. Essa si rafforza nel carattere e minaccia e tuona nel suo ruolo istituzionale di moglie restia al perdono. Il titolo indica il tema del vizio del maschio, dell’uomo sposato, che maschio non par che possa più definirsi se non si lascia andare a divertimenti extraconiugali.
Intenzionale la solidarietà fra i “ viziosi “ che a parte tutto imprime al narrato una direzione imprevedibile.
Ma quel che svolge il ruolo di fondo sta nel sotteso, interamente diffuso dalla ironica accettazione dell’autore di certe consuetudini maschilistiche, che si trasferisce allo spettatore e gli resta dentro come l’unico senso che può offrire la commedia.
La Compagnia teatrale amatoriale “ I RAGAZZI DELLA PACE” è nata nel 1999, grazie agli sforzi ed alla lungimiranza della regista- attrice amatoriale Gaetana Polcari e del consorte, responsabile organizzativo, e addetto alle pubbliche relazioni Cosimo Galliano.
La preparazione viene svolta presso i locali dell’I.A.C.P. di Benevento nel rione Pacevecchia, dove durante l’anno vengono effettuate delle prove anche didattiche che sono fruibili gratuitamente, senza alcun onere per coloro i quali ci partecipano, se non quello di rispettare il regolamento del gruppo e della compagnia teatrale.
Il tutto rimanendo in una logica di dilettantismo, di studio e di divertimento.
Diversi giovani, ambosessi, oggi ammogliati con prole, hanno già fatto questa esperienza ed ognuno, con vero amore, la custodisce gelosamente e con orgoglio, come uno dei tasselli più importanti del proprio bagaglio culturale.
Rappresentazioni:
Anno 2000 “ Le bugie con le gambe lunghe “di E. de Filippo
Anno 2001 “ Li Nepute de lu Sinneco “ di E. Scarpetta
Anno 2002 “ Na Commedia ‘e tre atti “ di E. Scarpetta
Anno 2004 “ Lo Scarfalietto di E. Scarpetta
Anno 2005 “ Tre pecore Viziose di E. Scarpetta
Anno 2006 “ Lu Pagnottino “ di E. Scarpetta

Piazza Mazzini ore 22.00
Vertigo in concerto
I VERTIGO nascono nel novembre 2005 come confluenza di due gruppi beneventani: i Maluenga e gli Intervalla Insaniae… L’enorme esperienza dei primi e l’estro sperimentale dei secondi si unisce in questo nuovo sodalizio musicale, che vede le sonorità pop/rock appartenenti alle realtà anglosassoni degli anni 80′ e 90′ che hanno fatto la storia di questi generi (U2, Red Hot Chili Peppers, R.E.M. e Oasis su tutti), sfociare nella più contemporanea variante sperimentale, che ha visto la luce agli albori del nuovo millennio (Negramaro, Muse, Robbie Williams).

Silvio Muccino. Il video è ambientato a Porto Cesareo, nel Salento e segna un ritorno alle origini del gruppo rock pugliese. L’estate corona il successo dei Negramaro con la vittoria al Festivalbar 2005 del Premio Rivelazione. A settembre il gruppo chiude l’ MTV DAY suonando davanti a ottantamila persone.
A ottobre vincono il Premio Mia Martini come gruppo rivelazione dell’anno. Nello stesso mese “Solo3min”, il nuovo singolo, è già una delle prime 10 canzoni più programmate dalle radio. Il video vede protagonista la giovane attrice Valeria Solarino. In novembre, agli MTV EUROPE AWARDS di Lisbona, vincono il premio BEST ITALIAN ACT. Qualche giorno dopo, vincono per il miglior video di un artista emergente, al PREMIO VIDEOCLIP ITALIANO con “Mentre Tutto Scorre” e il PREMIO M.E.I. come miglior band emergente dell’anno.
Il 25 novembre viene pubblicata la SPECIAL LIMITED EDITION dell’album “Mentre Tutto Scorre”. La nuova edizione dell’album è accompagnata dal dvd del concerto che i Negramaro hanno tenuto all’MTV DAY 2005 il 17 settembre a Bologna. Nel febbraio 2006 i Negramaro vincono il NASTRO D’ARGENTO come MIGLIOR CANZONE con “Mentre Tutto Scorre” e come MIGLIOR COLONNA SONORA, in collaborazione con Fabio Barovero, Roy Paci, Simone Fabbroni e Luis Siciliano. A un anno di distanza dalla partecipazione al Festival di Sanremo, i Negramaro tornano nel marzo 2006 sul palco del Teatro Ariston per ritirare il premio SIAE, per il successo ottenuto dal brano “Mentre Tutto Scorre” nella vendita dei dischi, nelle esecuzioni pubbliche (concerti e discoteca), televisione, radio e nelle sale cinematografiche. A poco più di un anno dalla sua pubblicazione, “Mentre Tutto Scorre” è Multiplatino.

Dall’11 al 16 luglio Corte dell’Università – P.zza Arechi II – Palazzo De Simone “Chiari di luna” – The art side of the moon –
A cura di Donato Panarese e [archiattack]
* Per gli eventi contrassegnati dall’asterisco
Prenotazione obbligatoria all’Ufficio Informazione della Manifestazione presso la Biblioteca Provinciale – Corso Garibaldi a Benevento
Non sarà consentito l’ingresso a spettacolo iniziato.

11 luglio 2006: il programma.
La mostra “L’Arte nell’Arte” apre ufficialmente il pomeriggio del giorno 11 di “Quattro notti e…piu’ di luna piena” a Benevento.
Sarà la Mostra “L’Arte nell’Arte”, curata da Rosanna De Cicco, ad aprire ufficialmente questo pomeriggio – ore 18,00 – presso il Museo del Sannio di Benevento la nuova edizione di “Quattro notti e … piu’ di luna piena”, promossa a Grande Evento della Regione Campania.
Alla inaugurazione interverranno, tra gli altri, il presidente del Consiglio Regionale della Campania, Sandra Lonardo; il presidente della Provincia di Benevento, Carmine Nardone; l’Assessore alla Cultura del Comune di Benevento, Raffaele Del Vecchio; l’Amministratore dell’Ept di Benevento, prof. Luigi D’Anna; Elio Mastella, presidente Associazione onlus “Iside Nova”, e il critico d’arte, Angelo Calabrese.

PRELIMINARE
Al via a Benevento “Quattro notti e… piu’ di luna piena”. Fino a domenica prossima piu’ di sessanta spettacoli gratuiti, tra cui i concerti di Califano, D’Alessio, Oxa, Dalla e i Negramaro.
Piu’ di sessanta spettacoli da vedere gratis in piazza e tutti nomi di altissimo livello, come Lucio Dalla con la Grande Orchestra Sinfonica russa “Chaikowsky” (diretta da Leonardo Quadrini), i Negramaro (unica tappa in Campania), Gigi D’Alessio (primo concerto del 2006), Franco Califano, Nicola Conte, Rosalia De Souza, Maria Nazionale, Roberto Ruocco e Sabrina Cimino, Gianni Fiorellino, Mariella Nava, Le Orme, Farias, i Sancto Ianne, Cesare Cremonini, Anna Oxa, Mimì Palmiero, e Monica Guerritore.
Sono questi alcuni dei protagonisti della prossima edizione di “Quattro notti e… piu’ di luna piena”, una manifestazione che nasce nove anni con l’Associazione “Iside Nova”, e che quest’anno e’ stata “promossa” tra i Grandi Eventi della Regione Campania.
L’evento culturale, che prende il via domani sera a Benevento, riservera’ anche quest’anno non poche sorprese che attireranno centinaia di migliaia di visitatori.
Domani pomeriggio (ore 18,00) verra’ invece inaugurato anche il percorso “L’Arte nell’arte” che si terrà presso la Sala Conferenze “G. Vergineo” del Museo del Sannio di Benevento.
E tra le novità di questa edizione c’e’ quella di aver allargato il set degli spettacoli non solo al centro storico della citta’ ma anche ad altri rioni, compreso il popoloso Rione Libertà.
Proprio per agevolare la partecipazione delle migliaia di persone a “Quattro notti e…più di luna piena”, che si concluderà domenica prossima, è stato istituito un sistema di parcheggi e un servizio navetta allo scopo di facilitare la circolazione veicolare in città e favorire il rapido raggiungimento dei siti ove si svolgerà l’evento.
I parcheggi allestiti in questa occasione saranno individuabili attraverso una specifica segnaletica, all’uopo istituita, ed il costo di tale servizio sarà pari alla tariffa unica di € 1,00; la custodia delle autovetture sarà garantita da personale della AMTS e della cooperativa “Benevento Lavoro utilità”, coadiuvate dall’Associazione di volontariato “La Magnolia”.
Il servizio navetta sarà assolutamente gratuito e garantirà il collegamento dalle aree di sosta al centro dell’evento con continuità, a partire dalle ore 19,00 e fino al termine della manifestazione.
Le navette partiranno da Via Delcogliano, capolinea, presso il parcheggio ospedale Rummo e proseguiranno raggiungendo le fermate Bar 2000, parcheggio GS e UPIM, parcheggio TC Sannio, fino a raggiungere il capolinea presso il campo di calcio Mellusi I in Via Mustilli (alle spalle di Piazza Risorgimento e viceversa).
Per maggiori infomazioni: www.quattronotti.it.

IL PROGRAMMA DI MARTEDI’ 11 LUGLIO di “QUATTRO NOTTI… “

NOTA. Gli accrediti stampa possono essere ritirati a partire dalle ore 11,00 di domani, 11 luglio 2006, presso la sede dell’Associazione “Iside Nova”, ubicata al C.so Garibaldi a Benevento (tel. 0824-42535).
Dall’11 al 16 luglio Corte dell’Università – P.zza Arechi II – Palazzo De Simone
“Chiari di luna” – The art side of the moon – A cura di Donato Panarese e [archiattack]
Per gli eventi contrassegnati dall’asterisco Prenotazione obbligatoria all’Ufficio Informazione della Manifestazione presso la Biblioteca Provinciale – Corso Garibaldi – Benevento.
Non sarà consentito l’ingresso a spettacolo iniziato

PROGRAMMA EVENTI DEL GIORNO 11 LUGLIO
Piazza Sabariani ore 21.30 Luca Passariello e Antonio Calabrese in “Non c’è due senza quattro”
Spettacolo diviso in due momenti: animazione di compagnia, in cui si intrecciano diversi stili di animazione che varia dalla radio ad uno spettacolo canoro con imitazione, parodie e sketch di cabaret. Animazione propositiva: lo spettacolo tipico cabarettistico si trasforma in un vero e proprio varietà in cui i due artisti si esibiscono con le dovute trasformazioni costumistiche in balli e show di musical famosi nonché film che hanno riscosso fama internazionale. L’ultima mezz’ora diventa un vero happy hour in cui con i supporti di un D.J. si balla insieme al pubblico le grandi Hit del passato. Momento denominato: “non ci resta che ballare”.

Hortus Conclusus ore 21.00
“La misteriosa scomparsa di W” * Di Stefano Benni Con Gabriella Petti Regia Rosi Giordano
Testo dalle tematiche attuali, ironico e graffiante. Racconta, attraverso diverse scene, i luoghi comuni, i paradossi, le anomalie della società contemporanea attraverso il vissuto dell’unico personaggio “ W “. W ha perso una delle due V che formava la sua personalità originaria ed è rimasto psicologicamente instabile . Nella ricerca di tale pezzo mancante si evidenzia tutta la sua fragilità in un fluire continuo di contraddizioni emotive e comportamentali. Nella scrittura scenica, oltre “W”, un contrabbassista e un danzatore, i quali propongono “più voci” ai diversi momenti. Lo spettacolo, nella sua evoluzione, è caratterizzato da una recitazione arguta e sfaccettata, dato che molteplici sono gli aspetti che il personaggio “attraversa” nel racconto e da un attento e approfondito lavoro sul movimento, che non vuole essere solo descrittivo ma, soprattutto, emozionale e viscerale, in stretto rapporto con lo spazio. capace di nobilitare il romano. Di lì a poco alcune frasi tratte da sue canzoni divengono veri e propri slogan, entrando a far parte del lessico quotidiano. Il pubblico lo adora e la sua fama è trasversale: tocca le corde di tutti, senza distinzioni sociali o anagrafiche. I media si sbizzarriscono e lui gongola: “il Prévert di Trastevere”, “il Brel romanesco”, “il Pasolini della canzone”, “il Belli di quest’ epoca”, “un personaggio kafkiano”.
Basti pensare che il severo testo critico-musicale incentrato sulla “Storia della Canzone Romana”, lo cita quale più grande Autore vivente per “aver scritto la più bella pagina della canzone dialettale Romanesca”. Poi c’è la filosofia di Califano, la magia di una frase che titola e che relega all’eternità una canzone, forse la più “usata” del suo pur lungo repertorio: “Tutto il resto è noia”. Un testo che, tra filosofia e pragmatismo, è stato oggetto di discussione in molte aule scolastiche italiane. E tra i numerosi riconoscimenti che non finiranno mai di arrivare, singolare quello “ordito” dal Comune di Borbona (Rieti), dove hanno pensato bene, contro la legge, di fermare sulla targa di marmo: “Piazza Franco Califano, musicista e poeta”. Un caloroso tributo che la cittadinanza, respingendo l’ordine della Magistratura, ha rifiutato di rimuovere. Ma nonostante questo, “il Maestro” non ha ancora avuto tutto il successo che merita. Perchè l’universo Califano, in quanto tale, è in gran parte tutto da scoprire. Come spiegare altrimenti gli entusiasmi della crescente fanzine adolescenziale che lo vede citato anche tra i miti rappati dalle attuali band hip-hop nostrane? (dagli Articolo 31 a Frankie Hi-Ngr, dal Piotta a Ligabue con il quale Califano duetta “Certe notti”). Ha firmato una moltitudine di emozioni portate al successo da altri: da Mina a Renato Zero, da Lando Fiorini ai Vianella. Ricordiamo ad esempio “La musica è finita” e “Una ragione di più” (Ornella Vanoni); “E la chiamano estate” (Bruno Martino); “Un grande amore e niente più” (Peppino Di Capri), “Minuetto” e “La nevicata del ‘56” (divenuti cavalli di battaglia dell’ indimenticata Mia Martini). Franco Califano è stato insignito della Laurea Honoris Causa in Filosofia all’università di New York “per aver scritto una delle più belle pagine della Canzone Italiana”, recita la motivazione.
Per la cronaca, prima di lui la stessa università aveva assegnato la Laurea a Edoardo De Filippo e all’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.

Jumbè in concerto ore 23.30
Il gruppo musicale Jumbé è nato cinque anni fa grazie a un incontro casuale che ebbero i suoi 6 elementi in occasione di una selezione riservata a giovani musicisti, che si esibivano in una rassegna per gruppi emergenti ed all’intuizione tecnico-artistica di Margherita Maiello. Lo spettacolo, carico di allegria, emozioni e musica dal vivo ai massimi livelli, è basato sul Revival di vecchi successi, Rhythm & Blues e Taverna napoletana. Gli artisti che compongono il gruppo Jumbé sono tutti di provata esperienza accumulata nelle varie manifestazioni sia pubbliche che private. Il gruppo è composto da: Antonio Bocchini, Jack Corona, Piero Dell’Aquila, Dario Dell’Oste, Michele Visconte e dalla virtuosa Margherita Maiello, che con il suo charme è in grado di coinvolgere qualsiasi pubblico. I Jumbè rappresentano la vera espressione moderna del nostro territorio musicale.

Piazza San Bartolomeo ore 21.00 Incontro con l’autore Ulisse Loni
“Partenopeide” Modera Maria Cristina Donnarumma Legge Ulisse Loni
Che senso ha una pubblicazione come Partenopeide? La risposta è semplice. Nelle intenzioni dell’autore non c’è mai stata la pretesa di fare, di questo testo, un nuovo trattato storico o un nuovo saggio su Napoli. Con Partenopeide, ha voluto proporre un testo dal taglio caro agli antichi cantori. Vi ricordate di Omero? Con il dovuto rispetto e le necessarie proporzioni, Ulisse Loni ci racconta Napoli in versi e in due lingue: quella napoletana (sulle pagine pari) e quelle italiana (sulle pagine dispari). La duplice versione soddisfa due esigenze, una di carattere editoriale (una storia di Napoli in vernacolo), l’altra per dare a tutti (anche a quelli di Domodossola) la possibilità di conoscere una affascinante storia senza avventurarsi nella lettura di tomi corposi, seppur importanti.
Partenopeide, infatti, conduce il lettore in un viaggio di 25 secoli, utilizzando una forma snella, fatta di 24 canti, ognuno di 100 versi (tranne qualche rara eccezione, dovendo riportare versi di altri). Condensare in una centuria di versi la trattazione di un periodo storico, o di un personaggio che lo ha caratterizzato, è stata a priori una sorta di sfida che Ulisse Loni ha voluto fare con se stesso e con la sua capacità di poeta.
Si può senz’altro affermare che l’autore l’abbia vinta, questa sfida, poiché la lettura di questo testo è una piacevole cavalcata che parte dalla nascita di Neapolis e termina ai tempi nostri, in un susseguirsi di avvenimenti, personaggi, curiosità, narrando del valore degli scugnizzi napoletani durante le gloriose Quattro Giornate. Ulisse Loni è nato ad Acerra (Na) il 2 gennaio 1943; attualmente vive a S. Angelo a Cupolo (Bn) tra le colline sannite. Ha già pubblicato: Aret’ a’ fenesta (1987), La ballata dei dodici mesi (1989), Il Vecchio Testamento (1992), Fiabasia (1994), L’altro inferno (1995), La Divina Commedia Napoletana (2004).

ore 21.00 Largo Feoli – Hely Dance School di Elisa Ardore in:“Luna: incanto al guizzo di Tersicore”. Fascino, ma anche magia, dove danza e musica si fondono dando origine ad un gioco di colori e costumi, di sonorità intense ed eleganti, di movimenti e stati d’animo che riempiono gli occhi ed il cuore. La Hely Dance, diretta dalla Maestra Elisa Ardore, è una scuola di ballo che opera in ambito della provincia di Benevento, da circa due decenni, ha sede sociale in Ponte (BN) e sedi operative in Morcone, Pontelandolfo, S.Giorgio del Sannio, Casalduni e Cuffiano. E’ specializzata nell’ insegnamento di varie discipline, dal liscio unificato ai latino americani, alle varie discipline dei balli sociali. La maestra Elisa cura personalmente le coreografie dei balli sociali e ne disegna i costumi indossati dagli allievi. La Hely Dance opera, con progetti di Danza Sportiva in varie scuole pubbliche di ogni ordine e grado a supporto dell’incremento del piano formativo. Con gli allievi delle scuole private ha partecipato a varie competizioni di Danza Sportiva regionali, interregionali e nazionali riportando sempre ottimi risultati in particolar modo sempre primi posti per le coreografie della Social Dance. Nelle scuole pubbliche ha partecipato con i suoi allievi a tutte le manifestazioni organizzate dagli Istituti Comprensivi: settimana scientifica, progetto legalità, ecc.

ore 22.00 – Franco Califano in concerto
Se fosse nato altrove, magari in America, oggi sarebbe annoverato tra i guru di quell’ élite rivoluzionaria targata “beat generation”. In Francia si parlerebbe di lui come di un impenitente chansonnier. In Inghilterra, non da meno, per meriti artistici si sarebbe potuto fregiare dell’ambito titolo di Sir. Da noi invece, sebbene goda di un’indiscussa popolarità, la sua figura oscilla tra l’altalenante gradimento di una cultura popolare, storicamente dissonante e contrapposta: il mito, un Maestro, un poeta, l’unico. Diversamente: trash, maledetto, eccessivo, inaffidabile. In realtà, in quanto “sfacciatamente italiano”, Franco Califano appartiene a ciascuna fazione: poeta maledetto, artista scomodo e, ovviamente, proprio per tutto questo, unico. Del resto, basterebbe ripercorrere il suo excursus anagrafico per capire quanto il destino abbia inciso nella formazione del controverso personaggio. Originario di Pagani, piccolo centro del salernitano, Franco Califano è nato 14 settembre del 1938. Benché giovanissimo, animato da un’irrefrenabile irrequietezza, Franco non perderà tempo ad incarnare gli stilemi comportamentali di chi sa guardare al futuro con i propri occhi. Dopo le scuole dell’obbligo, è costretto a frequentare un corso serale di ragioneria perché, “rapito” dalla vita notturna, non riesce a svegliarsi presto la mattina! È affascinato dalla bella vita e dalle donne che, senza pudori, contraccambiano. Califano, come poi canterà più volte in seguito, ha sempre amato la notte. E lo dimostra con un invidiabile profitto scolastico. Una sorta di Dr Jackyll e Mr Hyde: la scuola e la boxe, i compiti e i locali da ballo. E se l’istruzione gli regala le basi per non cadere nei tentacoli della manovalanza (siamo nel Sud della rinascita), le notti di luna smussano desideri ed ambizioni oniriche. Così, deciso a dare un senso alla sua natura di “uomo contro”, parte per Roma dove si impone nel mondo dei fotoromanzi. Ma non basta. Sono gli anni della Dolce Vita e via Veneto è un brulicare di divi e di sinuose bellezze. Califano ama la musica e canta. La sua fame di novità lo porta a sperimentarsi con differenti generi musicali: dalle ballate popolari sino agli standard a stelle e strisce. E quando una bellissima attrice di quegli anni sta per stringergli “il cappio intorno al collo”, dopo una notte di severa introspezione, Franco sceglie definitivamente la musica: destinazione Milano. È giovane ma ha le idee chiare, “la pratica deve vincere sulla teoria”, dunque spazio all’istinto e all’amicizia. Le sue frequentazioni in ambito artistico lo portano a collaborare con diversi artisti allora in voga che apprezzano il suo modo di pensare. Scrive le prime canzoni anche se, pagando lo scotto della gavetta, per diverso tempo si limiterà a comporre per altri. Alterna la scrittura alle prime incisioni che in breve tempo arrivano finalmente al grande pubblico. Seguono anni di grandi successi che culminano con un bellissimo “LP” interamente cantato dalla grande Mina. Così, esaurito un periodo determinante della nostra storia musicale, il “Califfo” si trova inevitabilmente a dover fare i conti con l’avvento dei cantautori. Personaggio “contro” e, per questo condannato a pagare duramente ogni sua scelta, l’artista assurge alle cronache dei giornali per una serie di frequentazioni e “costumi” che la società di allora non tollera. Califano diventa il mostro, il vizioso. Dopo il rodaggio giovanile del collegio, ora è costretto a patire anche l’umiliazione del carcere. Una frustata, tra le tante che negli anni continueranno a susseguirsi, di quelle “che piegano ma non rompono”. Nonostante lo scandalo, come l’araba fenice il Califfo rinasce, si reinventa e torna a toccare l’impervia vetta del successo. I monologhi, alternati a canzoni di grande impatto emotivo, divengono il suo cavallo di battaglia. La romanità, per alcuni soltanto un dialetto, grazie a lui diventa una lingua. Franco è il primo artista moderno

Piazza Piano di Corte ore 22.30 – Nicola Conte in concerto –
Percorrendo la strada di Nicola Conte, sì, perché ne ha già fatta tanta!, sembra di tornare indietro nel tempo, verso la fine degli Anni Cinquanta e non solo perché è uno dei periodi musicali che lui ama in particolare, ma perché a quei tempi si cominciava a respirare il jazz in un modo diverso. Si cominciavano a scoprire musicisti, si ascoltavano i primi dischi stranieri, si respirava un’atmosfera diversa, quella che poi si è ricreata al Fez di Bari, vera e propria fucina di idee, di persone, di scambi culturali. Da qui partono e si sviluppano le prime produzioni di Nicola Conte che fanno conoscere, in pieno movimento acid jazz, gruppi come il Paolo Achenza Trio, Quintetto X, Fez Combo, Intensive Jazz Sextet. Alcune di queste formazioni facevano riferimento alla scena appena citata, altre, come i Balanço, si sono evolute nella ricerca di sonorità strettamente legate alle colonne sonore, con la riscoperta di autori italiani come ad esempio Morricone e Piccioni, vere e proprie muse ispiratrici e altre ancora, come gli Street Jazz Unit, riprendevano in forma vocale, quel sound tipico della Blue Note. Il tutto per far capire la versatilità e l’intelligenza di Nicola Conte, che stava trasmettendo in maniera misurata ad ognuna di queste sue produzioni, il suo vero grande amore, il jazz. In particolare, il suo modo di sentire il jazz è strettamente legato alla musica di fine Anni Cinquanta, inizio Anni Sessanta, anche di estrazioni differenti, come ad esempio tutti quei trii e quartetti dei brasiliani, che soprattutto dal punto di vista ritmico e della melodia, avevano una freschezza unica, anche se poi si trattava di armonie molto semplici, come il blues. La sua passione per il jazz lo porta nella seconda, importantissima fase della sua carriera: ora siamo verso la fine degli Anni Novanta e in questo periodo nascono le produzioni più strettamente legate alla musica afroamericana. Ecco venire alla luce i Jazz Convention, il Quartetto Moderno, il Rosario Giuliani Quartet e lo Schema Sextet: in queste produzioni, eseguite sempre nello stesso studio di Bari, ci sono quei musicisti che guarda caso oggi lo accompagnano, suonano le sue composizioni ed eseguono le sue creazioni e stiamo parlando, fra gli altri, di Fabrizio Bosso, Gianluca Petrella, di Lorenzo Tucci, Pietro Ciancaglini, Gaetano Partipilo, Pietro Lussu. Forte di queste esperienze Nicola decide che è giunta l’ora di un album a suo nome, Jet Sounds, uscito nel 2000, elegante simbiosi di sonorità tipicamente italiane, legate al mondo del cinema e influenzate da jazz, bossa nova e psichedelia. Con questo lavoro Nicola prosegue parallelamente all’attività di produttore quella di DJ, che lo porta a suonare in diversi club sparsi in tutto il mondo. Ma in questo frangente cresce anche la sua importanza come compositore e musicista e il momento della svolta è caratterizzato dal singolo “New Standards”, scritto assieme a Petrella, vera e propria dichiarazione d’intenti sul suo immediato futuro. Per un curioso gioco di rimandi, nel 2002 Nicola produce il disco di Rosalia De Souza, cantante dei mai dimenticati Quintetto X, uno dei primi gruppi a cui aveva dato la sua impronta. In Garota Moderna viene focalizzata la sensuale voce della Souza attraverso tredici tracce di “bossa nova flavour”. Attraverso i remix ha sviluppato la ricerca sul suono con strumenti veri: l’obbiettivo era quello di ottenere musica con lo stesso impatto dell’elettronica, ma suonata acusticamente con la finezza del jazz anni sessanta. È riuscito ad ottenere, primo fra tutti, facendo risuonare i brani ai suoi musicisti, ritmi puramente jazz che diventano musica da club. I lavori per personaggi come Greyboy, Eli Goulart, Yoshinori Sunahara, Trüby Trio, Re:Jazz, Koop, The Dining Rooms, Sunaga t Experience, Five Corners Quintet e altri, sono fondamentali per capire il lavoro di Nicola Conte. Un esempio lampante si può ascoltare nell’ultimo album degli Hi-Five, dove, accanto al brano originale, ci sono due versioni remixate da Conte, prima un arrangiamento per quintetto jazz, poi, in post produzione, con l’aggiunta dell’elettronica, una versione club. Questi sono i nuovi standard per il jazz moderno, con musicisti italiani, sui quali Nicola, insieme alla Schema Records, etichetta italiana che pubblica i suoi dischi, ha sempre creduto e investito con passione sulla loro capacità musicale. E ora penserà a quando si rigirava i vecchi e storici vinili della Blue Note, e mai avrebbe immaginato che in futuro su una di quelle copertine ci sarebbe stato il suo volto.

ore 22.30 – Gym Dance Center di Simona Morelli in “Ballando sotto le stelle, il Musical”
Direttrice Artistica e Maestra di Danza della Gym Dance Center con sede a Benevento e Campolattaro, è la professoressa Simona Morelli. Laureata in Scienze Motorie, segue il Corso integrato in Cattedra in Teoria e Metodologia delle Attività Motorie, si dedica allo studio delle tecniche d’espressione corporea ed alle nuove tendenze psicomotorie. Diplomata in danza classica e modern jazz, amplia la propria formazione professionale conseguendo il diploma di 1°e 2° livello hip hop. La passione, l’amore per la danza, la propria formazione professionale, ha portato Simona ad aprire il suo Centro di danza, la “Gym Dance Center”, per diffondere e trasmettere ai suoi allievi quest’arte bellissima, mezzo per vivere emozioni e farle rivivere. Simona Morelli, tenendo fede alla propria linea di formazione e crescita professionale dei suoi allievi, si è imposta anche all’attenzione del pubblico e della critica, collaborando e partecipando alle più importanti manifestazioni come “Quattro notti e più di luna piena”(2002 e 2003) e “Città Spettacolo”(2001). Partecipa al concorso “I have a dream to dance” (2004) classificandosi al primo posto; ottiene un lusinghiero quinto posto al 7° concorso di coreografia nazionale 2005. Affinchè il fare dell’allievo diventi saper fare, il gesto diventi intelligente e logico oltre che creativo, la personalità del futuro ballerino abbia la libertà di emergere ed esprimersi liberamente ed il percorso formativo possa cogliere il fine ultimo, ossia il teatro, la Maestra da anni affronta con il Musical un repertorio non solo di danza ma anche di espressività, di mimica, d’interpretazione, di musicalità…e dopo Notre Dame De Paris e Tosca – Amore Disperato, quest’anno lo studio di Pinocchio.
L’Associazione “Gym Dance Center” è affiliata al Centro Sportivo Educativo Nazionale (Federazione del Ballo Sportivo Ente di promozione sportiva riconosciuta dal CONI), ed alla Federazione Italiana Professionisti della Danza ( Ente Nazionale con finalità Assistenziale riconosciuto dal Ministero degli Interni). E quest’ anno la FIBES – CSEN ha consegnato una targa di merito a Simona per le sue alte qualità professionali nel campo dell’insegnamento della Danza e della Coreografia; nonchè per il rapporto che ha saputo creare con i suoi allievi e per l’innovazione che ha portato nei Corsi Accademici della sua scuola.
Piazza Mazzini
RESP. UFFICIO STAMPA Mimmo Ragazzino 335 5421600 mira relations mirarelations@virgilio.it


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