BATTIPAGLIA(SA). EVENTI DI NOVEMBRE e DICEMBRE 2011 AL CAPRIJAZZBAR
L’ingresso ai concerti (Lunedì, Mercoledì e Venerdì – ore 22:00) ed alle mostre è completamente libero e senza alcun obbligo di consumazione.
Per info e prenotazioni:
0828300124
Capri Jazz Bar via Pastore – 42 – Battipaglia (SA).
L’addetto stampa_ Alessandra De Vita – cell. 349 8709870
alessandra_devita81@virgilio.it
26 dicembre 2011
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IL RITORNO DEL RUGAMUFFIN: PARANZA VIBES IN CONCERTO.
Dopo aver realizzato la colonna sonora del film “Napoletans”, fedeli al mix
tra reggae e folk campano che ne contrassegna da sempre la cifra stilistica, i Paranza Vibes tornano al Capri Jazz bar. Nato da un’idea di picentini Piervito De Rosa e Matteo Citro, il gruppo è presente sullo scenario musicale dal 2000
ed il suo posto se l’è guadagnato con una gavetta faticata a insistente. Testi e musica del progetto “Paranza Vibes” hanno poco o nulla a che fare con gli stereotipi a presa rapida del pop nazional-consumistico. I Paranza si sono fatti le ossa nel circuito dei centri sociali italiani, amalgamando
spontaneamente nel proprio canzoniere i motivi portanti dell’arte militante al
servizio dell’orgoglio sudista e l’universo sonoro del ruga muffin più
combattivo, abbondantemente innaffiati dagli umori del folk picentino.
“Permettete nà parola” è il titolo del primo cd della band, autoprodotto, che
gli valse subito un positivo riscontro anche fuori dai confini regionali; un
successo replicato con i “3 terroni”, un disco ancora autoprodotto che nel 2004 riscosse l’attenzione dello scenario ragamuffin italiano, portando i Paranza ad esibirsi sul palchi dei più importanti festival nazionali nell’ambito del genere proposto, oltre che ad aprire i concerti di gruppi come la Banda Bardò, i Sud Sound System, Roy Paci, gli Almamegretta e i Massive Attack. “Nata Manera” è il titolo dell’ultimo lavoro dei Paranza, ancora a metà strada tra il ritmo in levare del reggae tradizionale e il folclore musicale campano che viene fuori attraverso i testi, piccoli quadri che raccontano di una quotidianità piena di pesanti contraddizioni.
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venerdì 23 dicembre 2011
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“LINEE, SEGNI E CROMIE NARRANTI” PER APRIRE IL CONCERTO DI ANDREA VENTRIGLIA.
“Linee, segni e cromie narranti” è il vernissage, a cura di Antonio Boffa che aprirà, venerdì 23, la rassegna “Capri Jazz & Art”. L’artista presenterà al pubblico il proprio percorso espositivo nel corso di un incontro mirato a fornire un’ulteriore chiave di lettura ai presenti in sala. Pittore, incisore, ceramista e illustratore, negli ultimi anni Boffa si è cimentato anche nell’
editoria dell’infanzia come illustratore di libri per bambini; tra la serie di volumi pubblicati, “Sulle rotte dell’avventura. In viaggio con il capitano Emilio Salgari.” gli è valso il 1° premio di Lucca Comics Junior. Nato a Contursi Terme, nella Valle del Sele, dove vive e lavora tutt’oggi, Boffa propone opere di un realismo-surreale che ci riporta ad un passato nostalgico,fanciullesco: è evidente nelle sue illustrazioni, realizzate con tecniche miste, il desiderio di un tempo“bloccato”, fermato, sospeso. Paesaggi che ci consegnano visioni legate al vissuto popolare: il chiasso dei bambini, le vecchiette sull’uscio di casa, le meste processioni, le movimentate feste.
Rappresentazioni reali che danno forme fantastiche di gioia legati ad un universo onirico e misterico.
Seguirà la rassegna jazz che vedrà salire sul palco il tenorsassofonista Andrea Ventriglia, nella foto. Originario di Capua, classe ‘53, Ventriglia ha intrapreso la sua carriera professionale sul finire degli anni ’60, sulla scia del Rhythm & Blues e Soul di James Brown, Wilson Pickett, Aretha Franklin, Ray Charles e Joe Cocker. Giovanissimo, ha avuto l’onore di entrare a far parte delle grandi orchestre con le quali ha accompagnato: Nino Taranto, Alighiero Noschese, Pietro de Vico e Anna Campori, i Fratelli Maggio “Dante, Beniamino, Rosalia e Pupella”, Lina Sastri, Regina Bianchi, Sergio Bruni, Mario Merola, Aurelio Fierro, Mirna Doris, Luciano e Giacomo Rondinella, Claudio Villa e altri ancora. Trasferitosi negli anni a seguire negli Stati Uniti ha militato in piccole formazioni sulle navi da crociera sulle quali ha l’onore di conoscere artisti quali: Count Basie, Mercer Ellington, Sarah Vaughan, Harry James e Bob Crosby. Tornato in Italia, ha collaborato con Bruno Martino e con la cantante brasiliana Guadalupe Barrera con la quale è nato un sodalizio artistico durato due anni. Nel corso della sua quarantennale carriera, Ventriglia ha collaborato con artisti che hanno rappresentato la migliore epoca della musica italiana e straniera quali: The Equipe84, The New Trolls, I Camaleonti, I Dik Dik, Roky Robert, Wess, Aphrodite Child’s di Demis Roussos, I Pooh, Milva e Massimo Ranieri.
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21 dicembre 2011
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IL TRIBUTO AI PINK FLOYD DEI PINK BRICKS.
I Pink Bricks , mercoledì 21 dicembre, renderanno omaggio ai Pink Floyd per il pubblico del Capri Jazz bar. 5 musicisti, una voce solista e due coriste, con l’
ausilio di un campionatore rievocheranno le atmosfere oniriche dei Floyd; le insolite sperimentazioni musicali che esercitarono durante i loro live verranno riproposte nel corso del Live show dei Pink Bricks, la tribute band napoletana della leggendaria band britannica. Un repertorio, quello abbracciato, che ripercorre la lunga e tormentata carriera del gruppo: dalle sperimentazioni sonore degli esordi, prive delle lunghe parti strumentali (caratteristica peculiare del gruppo dopo l’abbandono di Syd Barrett) ad “Animals”, “Wish You Were Here”, e “Dark Side of the Moon: A Piece for Assorted Lunatics”, come era conosciuto allora: dischi che a quasi 40 di distanza si rivelano ancora capaci di suscitare, all’ascolto, un forte interesse, musicale e non solo. Saliranno sul palco: Francesco Matrone (voce solista); Antonio Maiorano (sassofono); Carlo Castellano (tastiere); Alessio D’Amaro (chitarre); Antonello Buonocore (basso elettrico) e Pasquale Benincasa (batteria e percussioni).
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venerdì 16 dicembre
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“VISIONI APOCRIFE” PER PIETRO CONDORELLI
“Visoni apocrife” è il titolo del vernissage che la sera di venerdì 16 apre il prossimo appuntamento con Capri Jazz & Art.
Il percorso espositivo da cui scaturisce questa serie fotografica realizzata da Dario Renda parte da una riflessione sul rapporto tra l’Immanente e il Trascendente rivisitato attraverso la manipolazione digitale della fotografia; l’immagine diventa allora lo strumento per rappresentare visioni e ispirazioni scaturite dalla lettura, dallo studio e dall’analisi dei testi apocrifi.
Gli scenari ricreati sollevano sia nella forma che nel contenuto questioni contemporanee, prima fra tutte il ruolo del potere temporale e l’influenza delle religioni nella società occidentale.
Come sette sono i doni dello Spirito Santo nel Cristianesimo;
sette sono i principali Arcangeli del Cristianesimo;
sette sono i libri dell’Eptateuco nella Bibbia;
sette sono i Sacramenti del cristianesimo cattolico romano;
sette sono le opere di misericordia;
sette sono i dolori di Maria;
così sette dunque sono le rappresentazioni illustrate in fotografia: Passione, Dolore, Amore, Giustizia, Ribellione, Ignoranza e…Fantasia.
Seguirà, come di consueto, l’appuntamento con il jazz che vedrà salire sul palco Pietro Condorelli, (nella foto). Segnalato come uno dei migliori chitarristi italiani dello scenario jazzistico contemporaneo, nonostante l’assoluta padronanza della grande tradizione jazzistica, da sempre esposta in maniera solida, con la pubblicazione del suo quarto album da leader “Wild Cats, difficult to bo…ed altre storie”, un disco che dà l’impressione di discostarsi nettamente dall’impronta che il chitarrista aveva impresso ai suoi precedenti lavori, Condorelli ha rivelato ben più ampie mete che lo proiettano verso un percorso di ricerca.
Nel suo ultimo lavoro, che si apre con “Lennie’s hour”, dedicato al pianista Lennie Tristano, genio innovatore, precursore del free jazz, non mancano brani dai richiami post jazz Coltraniani, né strutture armoniche standard come il “Rhytm Change”. Con una lunga esperienza concertistica alle spalle, Condorelli ha collaborato con i grandi nomi del jazz internazionale come Lee Konitz, Paolo Fresu, Franco Cerri, Giulio Capiozzo, Gary Bartz, Fabrizio Bosso.
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9 dicembre 2011
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“FRAMMENTI DI REALTA’” PER STEFANO GIULIANO 4TET.
“Frammenti di realtà “ è il titolo della personale di Vanessa Pignalosa che aprirà, venerdì 9, il prossimo appuntamento in agenda per “Capri & Art”, la rassegna del Capri Jazz bar che ogni settimana accoglie un nuovo vernissage cui segue l’incontro con il jazz. L’esposizione verrà inaugurata da un incontro – dibattito alla presenza dell’artista che si racconterà al pubblico nell’intento di fornire un’ulteriore chiave di lettura del progetto presentato, tutto orientato verso il teatro come traslitterazione della realtà, seguendo la scia della scuola brechtiana che parte dalla realtà e la racconta nell’intento di agitare argomenti favorendo un giudizio morale e politico. Ed è a questi principi che si è ispirata la Pignalosa nel raccontare la sua passione per il teatro attraverso il linguaggio pittorico. Pittrice di lungo corso, oltre ad aver portato a termine il suo percorso di studi artistici la pittrice di origine napoletana si è formata frequentando una bottega di arte rinascimentale. Sebbene ella abbia abbandonato l’indirizzo figurativo, l’acquisizione delle tecniche dei maestri del ‘500 è percepibile in molti dei suoi lavori. A seguire, la rassegna jazz ospiterà il sassofonista Stefano Giuliano,(nella foto), accompagnato dalla sezione ritmica del Capri Jazz bar Trio.. Da diversi anni direttore della Prima orchestra Jazz di Salerno, Giuliano ha condiviso il palco con nomi di rilievo del panorama jazzistico nazionale e non, quali: Giovanni Tommaso, Roberto Gatto, Maurizio Giammarco, Mario Raja, Riccardo Fassi, Giampaolo Ascolese, Pietro Condorelli, Tino Tracanna, Dario Deidda, Luca Mannutza, T. Harrell, Randy Brecker, Peter Erskine, New York Voices. Dedito soprattutto all’attività didattica musicale, dal 1998 tiene regolarmente corsi di Tecnica dell’Improvvisazione Jazzistica presso l’Università degli studi di Salerno. Caratterizzato da un’accentuata versatilità, Giuliano oscilla con estrema semplicità tra stili diversi, dalla tradizione latina e bossanova a contaminazioni di radice afro-cubana, fino al jazz classico, il be-bop.
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lunedì 5 dicembre
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PER LE “MEZZE SERATE” I GARAGE 71.
Il blues e il soul, musica senza età come i Garage 71 che si esibiranno, lunedì 5 dicembre, nell’ambito della rassegna de “Le mezze serate” del Capri Jazz bar. Un progetto musicale che coinvolge ben 3 generazioni nei 6 musicisti che hanno aderito al progetto, tutti con alle spalle un retaggio differente, ma uniti nel comune intento di proporre i classici del Delta, uno dei primi stili del genere, uniti al blues di matrice contemporanea, quale è quello, ad esempio, rappresentato dai classici di Joe Bonamassa, Robert Cray, Robben Ford. Nomi che sollecitano le idee di un gruppo che ripropone, interpretandolo una musica “nera” per eccellenza ma che racchiude mille colori rappresentati dai tanti modi di vivere ed interpretarla sul palco. Nati da un’idea di Fernando De Vita (batteria) e Francesco Sagarese (chitarra), già coinvolti in un comune progetto negli anni ’70, I Garage hanno visto aggregarsi in seguito nuove leve e esponenti già rodati del panorama musicale battipagliese. Il nome fa riferimento a due elementi ricorrenti nella storia della formazione: l’anno del primo sodalizio tra De Vita e Sagarese e il numero civico del garage che ha poi accolto la rinnovata band cui hanno aderito: Davide Mazzeo (voce); Vincenzo Carbone (sax); Nuccio Santimone (tastiera); Giuseppe De Martino (basso).
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venerdì 2 dicembre 2011
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“FRAMMENTI DI MEMORIA” PER GIULIO MARTINO.
“Frammenti di memoria” è il titolo del vernissage che aprirà, venerdì 2, il prossimo incontro con la rassegna
“Capri jazz & Art”.
Un progetto a cura del m° Franco Sortini, allievo diretto di Franco Fontana, che in 10 scatti comunica un messaggio antitetico al concetto della fotografia tradizionale che punta a congelare l’attimo.
Sortini lo prolunga, quasi all’infinito, cogliendo una nuova visione “impressionista” della camera che limitare lo sguardo, ma dilatare il tempo e lo spazio. Costruzione in diagonale, particolare pigmento del colore, e rapporto dialettico frammenti di volti, sono i mezzi adoperati da Sortini che non ci consente di individuare gli sfondi che diventano luoghi del dovunque che simbolicamente esprimono il passare di questa gente anagraficamente assente sospinta da una grande e trasparente energia.
Un archivio di memorie delle occasioni mancate, e di incontri impossibili è quello che rivive nelle immagini di Sortini.
“Con questo suo lavoro Franco ha salvato le emozioni delle cose leggere, togliendo il peso delle cose intorno”, ha detto di lui critico fotografico Denis Curtis.
A seguire, l’ appuntamento con la rassegna jazz che questa settimana il ospiterà il sassofonista Giulio Martino, nella foto.
Dopo aver iniziato a studiare sassofono tenore e soprano all’età di diciotto anni, Martino ha perfezionato i propri studi sotto la guida di Steve Grossman e di Jerry Bergonzi; in passato ha collaborato con grandi nomi quali Eliot Zigmud, Steve Smith, Pino e Pietro Iodice, Fabrizio Bosso, Pietro Condorelli.
Per anni ha fatto parte per anni del gruppo Elbas del batterista Antonio Golino, fiore all’occhiello del jazz campano.
Tra le numerose collaborazioni importanti, risaltano i progetti realizzati insieme alla pianista newyorkese Peggy Stern, con cui ha inciso ben 2 dischi, “Duality”, in duo, e “Blood & Treasure” in quartetto. L’intensa attività concertistica del musicista si volge parallelamente a quella didattica che lo vede nelle vesti, da anni, di direttore artistico della “Federico II Jazz orchestra”.
Nel corso della serata, Martino eseguirà standard della tradizione be Bop e Hard bop non tralasciando incursioni nel jazz moderno.
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14 novembre 2011
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HYBRIDA UNPLUGGED PER LE “MEZZE SERATE”.
Rock acustico per il prossimo appuntamento con le “Mezze serate”, la rassegna diretta da Carmine Cataldo destinata alle proposte musicali inedite.
In agenda, lunedì 14 novembre (ore 22), un’ora di musica con il progetto Hybrida in versione unplugged, a cura del chitarrista e cantante Carmine Di Leo, front – man del grupo.
La musica degli Hybrida raccoglie l’eredità del panorama musicale degli ultimi decenni, e se agli inizi, a dettare le linee guida, era il retaggio della new wave sviluppatasi tra i ’70 e gli ’80, le espressioni sonore degli ultimi tempi si avvicinano sensibilmente al crossover italiano. All’impatto di un solido rock si aggiungono elementi sintetici per un sound pieno di sfaccettature; i brani vengono fuori da diversi approcci: talvolta si tratta di combinazioni pianistiche, i altri casi lo stimolo è rappresentato da groove elettronici. Nel linguaggio degli Hybrida sono fondamentali le influenze stilistiche; nei brani convivono ambienti apparentemente distanti tra loro ma complementari, strada peraltro già indicata dalle band cui la formazione si ispira, quali: Sound garden, Muse, Carpark North, Deasonika, Subsonica.
È attraverso due anime che si sviluppa la musica degli Hybrida: se da un lato, le melodie corrono lungo strutture ampie e rassicuranti, dall’altro il sound si accende grazie al calore intenso dello slancio rock, e questo crea un solido supporto su cui poggiano i testi e le tematiche in essi affrontate, che sondano in maniera “ravvicinata” i rapporti interpersonali, con un particolare interesse per gli aspetti più scomodi e “obliqui”; nelle canzoni degli Hybrida si parla di tutte le deformazioni dell’uomo, di sentimenti e azioni che ne conseguono, dei meccanismi di difesa che si instaurano tra le persone e delle perversioni che ne derivano.
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Mercoledì 9 Novembre,
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“CE STA SEMP’ NU SUD” CON LA COMPAGNIA DALTROCANTO.
Per il pubblico del Capri ci sarà la Compagnia di musica popolare Daltrocanto al completo, che intratterrà i presenti con canti popolari, tammorriate e tarantelle, reinterpretate attraverso un’assortita strumentazione che attinge da diverse aree geografiche; i canti, saranno accompagnati dalle danze tradizionali soventemente congiunte a questo repertorio. Sin dalla nascita la Compagnia Daltrocanto ha posto al centro dei propri interessi strumenti popolari, come zampogna, chitarra battente, bouzuki, ciramella, dalle grandi potenzialità espressive ma spesso relegati in ambiti “di nicchia” se non dimenticati. Guidata da sempre da Antonio Giordano, musicista salernitano di lungo corso, la compagnia Daltrocanto è composta inoltre da: Paola Tozzi (voce), Martino Brucale (ciaramelle, flauti e sax), Bruno Mauro (bouzuki irlandese), Floriana Attanasio (voce, tamburello e danza), Flavio Giordano (basso elettrico), Christian Brucale (voce, tamburo a cornice e percussioni) e Luca Lanzara (tamburo a cornice e percussioni). “La nostra – spiega Giordano – è una proposta musicale che nasce prima di tutto dalla passione per la musica e gli strumenti popolari del sud Italia, dal riconoscersi in comuni radici di cultura e tradizione, dal volerli rileggere all’oggi perché vivano nel presente e del presente.” L’ensamble proporrà al pubblico un’anteprima del disco di prossima pubblicazione dal titolo “Ce sta semp ‘nu Sud”, dedicato alla memoria del musicista salernitano Franco Smeraldo, chitarrista dei Cimarosa. La compagine ha già all’attivo due album: Macedonia Mediterranea, il disco d’esordio del 2009, per cui si è scelta la forma di libro + CD, e Seguendo la Stella Cometa, pubblicato nel dicembre del 2010, contenente novene, pastorali e canti religiosi su zampogna per un omaggio al Natale. Ancora in esposizione fino al prossimo lunedì nella sala del bar, la personale di Katarina Drienovska dal titolo “Vampa”.
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Per info e prenotazioni:
0828300124
Capri Jazz Bar via Pastore – 42 – Battipaglia.
L’addetto stampa_ Alessandra De Vita – cell. 349 8709870
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