Nel parco marino di Baia è stato sequestrato un vivaio illegale di mitili su tre filari di 200 m. ciascuno, posto proprio sopra gli scavi archeologici marini di Lucrino. Nove tonnellate di cozze, allevate a cinque metri di profondità, le cui boe di ancoraggio erano nascoste da buste di plastica bianca per non essere viste dalla terra ferma. Il pescato è stato distrutto e questa è l’ennesimo tentativo, sventato dai guardiani del parco marino, che i contrabbandieri di cozze hanno messo in atto. Ora, visto che le boe per evitare l’accesso alla zona marina non sembrano sufficienti, si aspettano particolari tutori alla delimitazione delle acque del parco marino, per evitare che si possano verificare altri episodi di pesca abusiva. Com’è noto, infatti, in quell’area la pesca, ogni tipo di pesca o di immersione, è stata proibita e non vi si può nemmeno transitare con barche o altri natanti, a meno che non si possegga un permesso rilasciato dalla Soprintendenza archeologica per particolari e documentate esigenze.
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