Bagnoli Irpino(Av), il lago Laceno nel degrado, il turismo langue, appello al Comune.
Agenews. Nei lontani anni ’60 Bagnoli Irpino puntava tutto sul Laceno, che non pochi si affrettarono a paragonare a montagne più famose e celebrate, quali il Terminillo o il Matese. La grande scommessa del turismo sembrava vinta. In Irpinia, infatti, non vi era manifestazione che non avesse come centro attrattivo il Laceno, grazie anche allo zavattiniano circo di Camillo Marino, Giacomo D’Onofrio, Tommaso Aulisa e Aniello Capozzi che crearono lassù un festival senza eguali sul cinema neorealista. Ma, poi inevitabile, giunse l’oblio. Vuoi per il cambio degli uomini di buona volontà che per mancanz di fondi, ma soprattutto di idee. La scoperta del Laceno, un piccolo boom, fu opera esclusivamente della iniziativa privata, di schiere di patiti degli sport invernali e della montagna che, per restarvi, si accontentarono di piste caserecce, di un percorso tracciato dal grande Zeno Colò, e di madre natura che d’inverno non ha mai fatto mancare neve e freddo. Questo non molti anni fa, oggi è tutt’altra storia, purtroppo scritta in negativo. Colpa di un degrado inesorabile, inarrestabile, che nonostante la buona intenzione di imprenditori locali, deve registrare anche l’assenza del Comune di Bagnoli. Pessimistica e avvilente la previsione espressa da un ristoratore del lago, Salvatore Nigro, un operatore che da anni lavora sull’Altopiano, un bagnolese doc, che vede il futuro ancora più nero di quanto appare: “Per come stanno le cose, nonostante gli sforzi degli operatori della zona, Laceno è destinato a diventare un territorio di buoni pascoli, un grande caseificio: è questa per ora l’unica prospettiva. Da anni ormai, le varie amministrazioni, quale che fosse il colore, hanno fatto poco o nulla per il suo sviluppo. Non vi è stata una strategia promozionale di ampio respiro; nessun ente pubblico ha mai proposto un’iniziativa valida, avviato un progetto serio, capace di fare da spinta autopropulsiva alla risorsa maggiore che è il turismo”. Malgrado il bilancio della stagione estiva non abbia riservato l’atteso risveglio economico-finanziario, i conti degli operatori non registrano ancora scompensi disastrosi, grazie ad un’accorta gestione, a una meticolosa conduzione d’esercizio, a una contabilità attenta. Ma non si può pensare che le cose vadano sempre in pareggio. Bisognerà che il Comune si inventi qualcosa, perché il Laceno diventi nuovamente “d’oro”.


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