AZIENDE DI ECONOMIA DI COMUNIONE
Sabato 28 ottobre a Burchio (Incisa in Val d’Arno – Firenze) ha aperto i battenti il Polo italiano delle aziende di Economia di Comunione, “laboratorio di una nuova economia”, la cerimonia inaugurale, è stata preceduta da una settimana di eventi promossi dalla E. di C. spa, società di costruzione e gestione del Polo. Diretta di Telepace.
Il Polo Lionello Bonfanti, che è stato inaugurato sabato 28 ottobre, alle ore 15,30, alla presenza di numerosi imprenditori, di autorità civili e religiose, è tra le espressioni tipiche dell’Economia di Comunione, progetto che conta 15 anni di vita.
Lanciato in Brasile nel 1991 da Chiara Lubich, la fondatrice dei Focolari, ha come obiettivo contribuire a sanare il crescente divario tra ricchi e poveri.
L’inaugurazione è stata preceduta da una settimana di eventi:
• 22.10 – Porte aperte al Polo Lionello
• 23.10 – Incontro regionale con le istituzioni e il mondo economico
• 25-26.10 – Seminari multidisciplinari di formazione per imprese pubbliche e private
• 27.10 – Convegno: “Segni di fraternità in economia”.
Il Polo italiano delle Aziende di Economia di Comunione sorge in località Burchio, Incisa in Val d’Arno (FI), nei pressi di Loppiano, la cittadella internazionale dei Focolari.
Inizialmente ospiterà 15 aziende italiane di svariati settori: tessile, artigianale, impiantistico e alimentare, oltre che studi professionali di consulenza fiscale e amministrativa, servizi assicurativi, informatici, di consulenza e formazione aziendale.
Sarà punto di convergenza, luogo di scambio di idee e progetti, offerta di servizi per le oltre 200 aziende italiane aderenti al progetto dell’Economia di Comunione.
Sinora sono 7 i poli imprenditoriali nel mondo, in varie fasi di realizzazione: il primo e più sviluppato sorge in Brasile, nei pressi della cittadella dei Focolari di Vargem Paulista (San Paolo).
Una peculiarità di questi poli è quella di sorgere nei pressi delle cittadelle del Movimento dei Focolari, a completamento di quello che mira ad essere un bozzetto di una società rinnovata, improntata alla fraternità.
Anche per questo il Polo italiano porta il nome di “Lionello Bonfanti”, magistrato, che fu tra i primi artefici della cittadella di Loppiano.
Lelio Bernardi, Unaga-Arga Lazio [lelio.bernardi@libero.it]
NOTE FINALI SUL POLO ECONOMICO
Il Polo Lionello Bonfanti – via Castagneto, 21 – 50064 Incisa in Val d’Arno (FI) – tel. 055/8334427 – info@edicspa.com – www.edicspa.com
Card. Antonelli: “Un modello che può contagiare tante altre imprese”
Prodi: “Ha un ruolo esemplare, perché la società non inaridisca”
All’inaugurazione del Polo nei pressi della cittadella internazionale dei Focolari
a Loppiano, sabato 28 ottobre 2006.
Il card. Antonelli:“L’economia di comunione, niente affatto utopistica”
Così l’arcivescovo di Firenze, cardinale Ennio Antonelli, intervenendo all’inaugurazione
del primo del primo Polo europeo delle aziende di Economia di Comunione,
che sorge nei pressi della cittadella internazionale dei Focolari a Loppiano, sui colli
toscani. Aveva esordito citando papa Benedetto XVI:“Ha detto più volte che la storia
è guidata da minoranze creative. Stasera partecipiamo ad un evento importante
di una minoranza creativa”. Ne ha evidenziato le radici: l’amore evangelico, un
amore che “non riguarda solo le persone singole, elemosina e volontariato, ma
riguarda la cultura, le strutture e i dinamismi della società. È il criterio di trasformazione
del mondo” come afferma il Concilio. “Mi pare – ha aggiunto – che stasera
comprendiamo meglio che cosa tutto questo significa”. Ed ha definito l’idea
dell’Economia di Comunione “niente affatto utopistica”, che “certo richiede grandi
energie spirituali, grandi motivazioni, ma è così affascinante che può contagiare
tante altre imprese”.
Prodi: “In ogni società, per andare avanti abbiamo bisogno di esempi”.
Così il Presidente del Consiglio italiano intervenuto a sorpresa alla cerimonia inaugurale.
Il Presidente Prodi, ha mostrato gratitudine per questa realizzazione, per
l’impegno di “trasparenza nei bilanci, il rispetto delle leggi, e la libera condivisione
degli utili per attivare una rete di solidarietà”. Ed ha ribadito:“Ogni società ha bisogno
di esempi, perché altrimenti si inaridisce, altrimenti tutto diventa standard ripetitivo.
Qui c’è un esempio. Qui c’è un di più a cui non tutti sono chiamati, ma è il
segno di un progresso nella convivenza umana”.
Il Polo rende visibile una nuova via economica tesa a sanare il divario tra ricchi e poveri
Arrivando al Polo, si è subito colpiti dalla originale costruzione che si estende su
9600 metri quadri, ma non appare come un capannone industriale. La sua architettura
esprime, quale è, “la casa” di una comunità di imprese che, pur stando sul
mercato, hanno avuto l’ardire di scegliere e rendere visibile una nuova via economica,
l’Economia di Comunione, con l’obiettivo di contribuire a sanare il divario tra
ricchi e poveri. 5621 gli azionisti. Un altro tassello che va a costruire questo progetto:
anche pensionati, casalinghe, studenti sono coinvolti: attraverso l’azionariato
diffuso che costituisce la E.di C. spa, si sentono protagonisti di un progetto che ha
respiro mondiale.
Incisa in Val d’Arno, 30 ottobre 2006
Comunicato Stampa finale
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Il Polo ospita ad oggi 15 aziende di varie attività produttive e di servizio: nel campo
tessile, informatico, impiantistico, dolciario, con spazi commerciali, e iniziative di
formazione professionale. Un’impresa non facile, quella di trasferire la propria
azienda o di creare nuove filiali, come è emerso dai flash delle esperienze di questi
imprenditori. Ma affascina – è stato detto – venire al Polo per essere una comunità
di aziende che si apre al territorio, che si rende visibile per dare il proprio contributo
di etica al mondo dell’economia. Impresa che si va ad aggiungere alla scelta di
destinare una parte degli utili a favore degli indigenti e alla formazione a questa
nuova cultura, oltre all’incremento dell’azienda con la creazione di nuovi posti di
lavoro.
Zamagni: Per far rifiorire l’impresa, bisogna ricentrare tutto sulla persona
“La finalità di queste aziende – ha detto Cecilia Manzo, presidente della E. di C. spa,
che gestisce e promuove il polo – suscita la compartecipazione dei dipendenti nella
gestione dell’azienda”. È proprio quest’ultimo aspetto che è stato sottolineato dal
prof. Zamagni.“Oggi, in quest’epoca post-industriale – ha detto – il fattore strategico
non è più la macchina, né il capitale, ma la persona umana. Se vogliamo che l’impresa
torni a fiorire bisogna ricentrare tutto sulla persona. Più degli incentivi è
importante agire sulle motivazioni di chi lavora. È quanto avviene nelle imprese di
Economia di Comunione. Gli stessi dipendenti condividono il fine per cui l’impresa è
nata. Un’idea geniale, che ha giocato di anticipo”.
Chiara Lubich – La consegna di un motto:“Dio opera sempre”
La fondatrice dei Focolari, a cui si deve, quindici anni fa, il lancio dell’Economia di
Comunione, in un messaggio ha auspicato che il Polo sia “una risposta concreta ai
problemi economici di oggi”. Ed ha dato al Polo un motto:“Dio opera sempre”, iscritto
su una targa in cotto realizzata dallo scultore Benedetto Pietrogrande, scoperta
oggi.“E questo per ricordarci del valore che Dio dà al lavoro, all’ingegno creativo proprio
dell’uomo”. Ha poi precisato un altro aspetto di questo progetto: essere “parte
costitutiva delle cittadelle, chiamate ad essere un bozzetto di una società nuova
basata sul Vangelo”.
Ufficio di Segreteria e Relazioni Esterne via Castagneto, 21 50064 Incisa in Val d’Arno (FI)
tel. 055/8334427 info@edicspa.com www.edicspa.com
Per informazioni: Stefania Tanesini Addetta stampa cell. 338-5658244
Polo Lionello Bonfanti
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