1) Rifiuti, tre modelli per uscire dall’emergenza.
AVELLINO – Rifiuti, è l’ora delle scelte. Iniziativa del Cosmari Av 1 in vista della futura provincializzazione della gestione del ciclo integrato dei rifiuti che sarà preceduta dalla creazione dell’Ato. Ieri alla Camera di Commercio iniziativa di comunicazione come sollecitato dalla legge regionale. Secondo il piano regionale in campania sorgeranno sette ambiti territoriali: quello irpino sarà l’Ato 6. Ogni territorio deve garantire la chiusura dell’intero ciclo integrato dei rifiuti attraverso un sistema di raccolta differenziata che raggiunga, entro dieci anni, il 65%, utilizzando, per ogni provincia, un sistema impiantistico adeguato a soddisfare le esigenze stimate per ogni territorio. Sulla scorta delle proprie risorse di competenza il consorzio Av 1, guidato dall’architetto Raffaele Spagnuolo, ha realizzato uno studio di ricognizione dello stato impiantistico e dei fabbisogni necessari per completare il ciclo de rifiuti in provincia. Lo studio è stato illustrato nel corso del convegno al quale hanno partecipato tecnici ed esperti del settore a livello internazionale, come il professore Marco De Bertoldi membro delegato per l’Italia nella commissione europea gestione e trattamento dei rifiuti ed energia di biomasse, l’ingegner Ermanno Barni dell’Enea, Mariella Maffini, commissario straordinario per l’emergenza in Campania, il docente universitario Bruno Meoli, Giovanni Mastino consigliere nazionale Amici della Terra, Alberto Confalonieri della scuola agraria del Parco di Monza e l’ingegner Ulrike Schnappinger dell’Università di Monaco. Presente anche l’assessore provinciale all’Ambiente, Bruno Fierro che, sulla proposta di piano presentata dal Cosmari Av 1, ha espresso il proprio assenso, anche se ha ricordato che esistono ad oggi almeno due impianti già finanziati ma che non sono ancora stati realizzati. Nello studio presentato ad amministratori e sindaci irpini l’analisi dell’offerta di impianti pubblici dedicati al recupero delle frazioni provenienti da raccolta differenziata mostra chiaramente una dotazione insufficiente: mancano impianti di compostaggio e recupero in senso ampio, mentre l’assenza di impianti a valle degli impianti per il trattamento della frazione residua indifferenziata, insieme alla mancanza di discariche, impedisce di fatto la chiusura del ciclo. L’impianto di compostaggio di Teora, nonostante il previsto ampliamento, risulterà già a breve del tutto insufficiente per la provincia di Avellino mentre per la parte indifferenziata si sta realizzando l’impianto di selezione a Montella. Per gli ingombranti attualmente ci si rivolge ai privati, ma potrebbe essere necessario realizzare un sistema pubblico ad hoc. Senza contare che la raccolta differenziata resta nettamente ancora al di sotto degli obblighi di legge. Secondo Spagnuolo si può ragionevolmente pervenire ad almeno tre modelli integrati diversi con modalità di gestione e tecnologie diversificate. Il primo prevede il recupero di materia a valle della raccolta differenziata con trattamento del rifiuto indifferenziato e degli scarti in impianti per la produzione di combustibile (inceneritori con recupero di energia e discarica provinciale). Tale opzione comporta la riduzione dell’impianto di Cdr che sarà attrezzato anche per il compostaggio, usando dunque lo stesso presidio industriale di Pianodardine per la produzione di due prodotti con la possibilità di avvantaggiarsi di economie di scala. Il secondo modello prevede il recupero di materia a valle della differenziata, trattamento termico con recupero di energia per i rifiuti indifferenziati. Impianti finali: inceneritore e discarica. In questo caso si eviterebbe la fase di trattamento dell’indifferenziato al Cdr, rifiuto che sarebbe inviato ad impianti di termovalorizzazione. Nel terzo modello si prevede, come sempre, il recupero di materia a valle della differenziata con trattamento di recupero a freddo dell’indifferenziato. Impianto finale: discarica provinciale. Questa opzione evita il trattamento termico contrapponendo ad esso la valorizzazione spinta del rifiuto attraverso un trattamento meccanico biologico per il quale si potrebbe utilizzare il Cdr già in dotazione. Ora tocca alla politica e agli enti di gestione scegliere la strada per uscire dall’emergenza.
Rossella Strianese
Da: Redazione on line di Ottopagine, quotidiano di Avellino e provincia – 20.04.07, 1:23 pm

2)Raccolta differenziata a Roccadaspide (Sa).
Mentre la crisi legata allo smaltimento dei rifiuti imperversa sulla Campania, a Roccadaspide ha preso il via la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Dopo la conclusione dei lavori di sistemazione della piattaforma ecologica di località Ecoli, che di fatto impediva di dare inizio al nuovo sistema di raccolta, nei giorni precedenti l’inizio del nuovo sistema di raccolta, si è intensificata la campagna di sensibilizzazione promossa dal comune per informare i cittadini. Inizialmente il nuovo sistema di raccolta riguarderà solo il capoluogo, mentre il servizio alle contrade sarà applicato solo agli utenti che ne faranno richiesta: questi ultimi, infatti, disponendo di un giardino, avranno la possibilità di smaltire l’umido in una buca a terra, in una concimaia o in una compostiera domestica, evitando il conferimento ed ottenendo uno sgravio economico sulla tariffa. In alternativa potranno fare richiesta al comune di poter usufruire della raccolta “porta a porta”. “L’adozione del sistema della raccolta differenziata con il sistema “porta a porta” – sostiene Girolamo Auricchio, sindaco di Roccadaspide – permetterà al nostro comune di entrare a far parte di quei comuni virtuosi definiti “ricicloni”, che non soffrono più per il disagio creato dalla degradante presenza di cumuli di rifiuti lungo le strade”. E’ Gerardo Di Verniere l’autore del Progetto e del Nuovo Regolamento per la Raccolta e lo Smaltimento dei Rifiuti, applicato a Roccadaspide. Naturalmente nei mesi scorsi, i cittadini di Roccadaspide hanno avuto la possibilità di sfogliare l’opuscolo informativo circa le modalità per differenziare i rifiuti, e il calendario per il conferimento degli stessi, che è il seguente: il lunedì, il giovedì e il sabato si raccoglie l’umido, il martedì il secco indifferenziato, il mercoledì la plastica e il venerdì la carta.
Gli orari di conferimento sono differenti in base alle stagioni:
– periodo invernale, 1 ottobre-31 marzo, dalle ore 20.00 alle 6.00,
– periodo estivo, 1 aprile-30 settembre, dalle ore 2.00 alle 6.00.
Luca Gargiulo
da: Cilentinforma Quindicinale di informazione supplemento di Voci dal Cilento.
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