Avellino: Il Gal Partenio-Taburno: la Regione ha finanziato l’economia rurale nella Valle Caudina.
Il tema del convegno promosso dal Gal Partenio Taburno Valle Caudina, che si è svolto presso la Sala «Grasso» della Provincia di Avellino nei giorni scorsi, riguardava i «Modelli di sviluppo sostenibile per l’economia rurale». In realtà è stata l’occasione per il presidente del Gal, Gruppo di azione locale, Giovanni Pignatelli della Leonessa, per informare i presenti e gli addetti ai lavori, tra cui molti sindaci e consiglieri comunali, che da parte della Regione Campania, è stato approvato il Piano di sviluppo locale con un finanziamento 4,359 milioni di euro. Maurizio Reveruzzi, coordinatore Gal, ha espresso la sua soddisfazione per l’assegnazione, aggiungendo che si sta lavorando alla realizzazione di un programma per lo sviluppo rurale, con interventi nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato, del turismo e dell’ambiente. Il Gal Partenio agisce su un comprensorio che interessa le province di Avellino e Benevento, costituito da 21 comuni. Il versante irpino raccoglie i Comuni di Chianche, Montefusco, Petruro Irpino, Pietrastornina, Santa Paolina, Sant’Angelo a Scala, Summonte, Torrioni, Tufo.
Tra l’altro, presso l’azienda Le Masserie ”Ri Coccia” di Summonte, il Gal Partenio nei giorni scorsi ha organizzato un seminario tecnico sul tema: «La nuova politica comunitaria agricola nelle aree rurali della Campania» al quale tra gli altri sono intervenuti: Antonio Colombo, direttore Coldiretti Avellino; Giovanni Colucci, vice direttore Col diretti, e Angela Cerullo, agente sviluppo Gai. Il finanziamento consentirà di accelerare lo sviluppo turistico dell’area ricompresa nel progetto. L’esistenza del Gal nella provincia irpina, ma anche nelle altre province campane, movimenta non poco l’interesse dei comuni verso iniziative di sviluppo dei territori e la cosa non può che far piacere. La speranza è che gli enti preposti non dimentichino i loro doveri per evitare battute d’arresto che spesso sono la causa dei fallimenti di tutte le idee di sviluppo. Quando si parla di zone interne bisogna dare loro lo stesso valore che si attribuisce alle zone costiere: purtroppo è una storia antica ma l’errore è sempre dietro l’angolo. La nuova Regione (perché con lo Statuto riveduto e innovato così dovremo considerarla), si spera non ripeta gli errori della vecchia.
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