ASSOCIAZIONE ARTISTICO – CULTURALE “ Talenti Vesuviani “ www.talentivesuviani.it
Gentile Signore, Le scrivo per invitarla alla presentazione del 3 marzo p. v. h. 17.30, presso il Sottopalco del Teatro Bellini, via Conte di Ruvo 14, Napoli di un recente libro, a mio avviso di grande valore educativo (trova tutti i dettagli nei file allegati).
Si tratta di GIUSEPPE di El Grinta, che, pubblicato nel maggio scorso dal Gruppo Editoriale Albatros, ha già ricevuto numerosissimi riconoscimenti in ambito letterario, distinguendosi oltre che per la tematica affrontata (tanto difficile da trattare quanto purtroppo attuale tra i giovani) e il messaggio di speranza e fiducia che veicola.
È la tragica storia di Giuseppe, un ragazzo milanese di 21 anni come tanti, che però soffre segretamente a causa della sua identità di genere, ancora incerta. Sempre più schiacciato dal peso di questo travaglio esistenziale, a marzo 2014, Giuseppe scompare suicida lasciando suo padre nel dolore più grande. Testimone di questa esperienza sconvolgente, l’uomo riesce a trovare la forza per non cedere alla disperazione anche attraverso la possibilità di scrivere la storia di suo figlio, allo scopo di tenerne vivo il ricordo.
Ispirato a una storia vera quindi, questo libro coraggioso rende conto della complessità di uno specifico disagio giovanile, causato spesso da pregiudizi e discriminazione, senza mai cadere nella retorica.
La storia di questo padre che risponde con dignità e coraggio (appunto grinta) alle avversità della vita, mi sembra esemplare per tanti uomini e donne che vivono con difficoltà il proprio ruolo genitoriale.
In sostanza, secondo me, leggere questo libro significa poter ascoltare la voce di chi è riuscito a trasformare il proprio dolore in un grido di speranza che potrebbe essere di aiuto ad altre persone.
Completa la spiegazione delle ragioni per le quali la Città di Napoli è voluta scendere in campo attraverso il Teatro Bellini per la presentazione di GIUSEPPE, è che El Grinta vive a Milano dal 1982, ma, emerso alla ribalta partenopea per aver conseguito il 1° Premio per la sez. Narrativa edita alla X Edizione del Premio “Talenti Vesuviani” di San Giorgio a Cremano a dicembre scorso, è un nostro conterraneo (è originario di Salerno) e quindi è giusto e doveroso ospitarlo e rendergli questo riconoscimento.
Personalmente, sono anche convinto che questa storia, a maggior ragione se proposta come lettura autonoma nelle scuole, possa rivelarsi significativa su più fronti: per sostenere i nostri figli, studentesse e studenti, in alcune fasi delicate della loro crescita; per informare i docenti fornendo alcuni spunti di riflessione allo scopo di arricchire la loro preparazione su come approcciarsi ad un fenomeno così drammaticamente presente tra i giovani di oggi, ma comunque potrà avere altre informazioni guardando la seguente intervista:
http://youmedia.fanpage.it/video/aa/WCxD8eSwOjL6Mres
Per motivi organizzativi, Le chiedo di confermare la tua presenza o rispondendo a questa mail o per via breve a Vincenzo Russo, Presdiente dell’Associazione “Talenti Vesuviani”, cell. 3356330809.
In attesa di incontrarla il giorno della presentazione, la ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione. I migliori saluti.marco armenante (cell. 3346322698)
da: Vincenzo Russo [vincenzorussopoeta@gmail.com] San Giorgio a Cremano (Napol

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Dalla collana STRADE Nuove Voci del Gruppo Editoriale Albatros Il Filo ARRIVA A NAPOLI “GIUSEPPE”
Cronaca di una tragedia e coraggiosissimo romanzo verità sui nostri figli più difficili o racconto pesante e delirante?
“Muore giovane chi piace agli Dei!”
Esiste dolore più grande per un genitore, che sopravvivere al proprio figlio? In particolar modo quando un figlio sceglie di togliersi la vita?
Prova a raccontarcelo un padre coraggioso che ha sperimentato questa sofferenza sulla propria pelle.
L’idea di fissare per l’eternità, in un libro, il ricordo di Giuseppe, un ragazzo di 21 anni, tormentato, con enormi dubbi sulla sua identità di genere al punto di diventare a volte un’altra persona e cioè Noemi, dà a El Grinta, onomatopeutico pseudonimo scelto dall’autore, appunto la grinta necessaria per questo progetto, unito al desiderio d’innalzare ad imperitura memoria del figlio una Cappella in un Cimitero milanese.
Questo, in estrema sintesi, GIUSEPPE, il romanzo del Gruppo Albatros che, ispirato a quanto realmente accaduto nella notte tra il 24 ed il 25 marzo 2014 a Milano, in presenza dello stesso El Grinta, viene illustrato a Napoli, presso il sottopalco dello storico Teatro Bellini, via Conte di Ruvo 14, alle h. 18.30 di venerdì 3 marzo p. v. Introducono Vincenzo Russo, scrittore e Presidente dell’Associazione culturale di San Giorgio a Cremano “Talenti Vesuviani” ed Aldo Putignano scrittore ed editore di Laterzagorà.
GIUSEPPE, emerso in Campania per aver vinto il primo premio per la narrativa edita della Decima Edizione del Concorso “Talenti Vesuviani” lo scorso dicembre, è stato pubblicato a maggio 2016, ma già vanta una storia di tutto rispetto: la presentazione ufficiale del libro è avvenuta a Milano con il Patrocinio del Comune il 28 settembre scorso, giorno del compleanno dell’autore, ma, ad oggi, in questi mesi, ha già ricevuto in tutta Italia altri riconoscimenti, vincendo otto premi letterari, tra cui altri due primi premi, il secondo ex aequo al Premio Piersanti Mattarella, il Premio del Presidente per la Testimonianza umana al Concorso Thesaurus, e ricevendo tre menzioni d’onore.
Il 4 marzo p. v., poi, ritirerà uno dei sette premi Golden Book Awards previsti dall’Accademia degli Artisti presso la Sala Positano dell’Hotel Terminus qui a Napoli.
Insomma un libro con i fiocchi ed i contro fiocchi che sembra presupporre abbia tutti i numeri per far parlare di sé a lungo e destinato a lasciare poi una traccia profonda nella nostra cultura e per i n ostri giovani.
Ultima connotazione che ben completa il quadro: El Grinta è originario di Salerno, dove è vissuto fino a laurearsi in Scienze Politiche all’età di ventitré anni e mezzo, per poi emigrare a Milano, ove attualmente vive e lavora come dirigente in una grande azienda pubblica.
Questa presentazione è, quindi, oltre all’attenzione ad una tematica così particolare come quella narrata, anche e soprattutto un riconoscimento, giusto e doveroso, che la nostra regione vuole dare ad uno dei suoi figli che emigrano per lavoro ma che non dimenticano le proprie origini.
Ma com’è veramente GIUSEPPE? Cosa si può dire in merito?
Veramente è stato scritto da un gigante buono che ha forgiato un Tornado che tutto avvolge e travolge al suo passaggio?
Preferiamo innanzitutto riportare direttamente qualche breve commento di chi l’ha letto questa estate:

“Un po’ di tristezza nei primi capitoli… ma il piglio nel narrare è così vivace e diretto che non solo tiene desta l’attenzione, ma scrolla via passo passo i momenti più angolosi o i temi più difficili.
Ho molto goduto nel leggere l’infanzia di Giuseppe e mi ha fatto molto piacere costatare che vi trovino spazio tanti quadri di momenti felici, pieni.”
“Intenso”.
“A titolo personale, voglio aggiungere anche la mia ammirazione ad El Grinta per lo sforzo umano (e credo anche organizzativo) che sta facendo per Giuseppe… spero servirà almeno con la solidarietà di tutti noi, a lenire un dolore così grande”.
“Leggo anche se mi turba, perché mi prende troppo”.
“E’ sempre bello leggere GIUSEPPE”.
“L’ho divorato!”.
“Veramente bello, veramente! Mi sono soffermato su alcune parti”.
“Parole toccanti”.
“E’ scritto molto bene ma per me è angosciante perché ho vissuto un’esperienza analoga da ragazza. Non ne ho mai parlato, invece El Grinta scrive tutto… Boh ognuno reagisce a modo suo”.
“Un ottimo libro”.
“Veramente interessante. Una lettura scorrevole, ricca anche di cenni umoristici, che alleviano la tristezza del tema di fondo… e di spunti psicologi che inducono a profonde riflessioni.”
“Complimenti a El Grinta per il libro. L’ho appena iniziato ma già intuisco che sarà un grande libro”.
“Solo il tempo guarirà le ferite, ma non potrà cancellare mai le cicatrici. Rimarranno per sempre. Siamo tutti emozionati della vera storia raccontata. E le parole non esistono più”.
“Giuseppe è un uccellino che è volato in Paradiso!”.
Questo invece il punto di vista dell’editore, volto a spiegare la scelta della pubblicazione:
“In tutto ciò che è scritto, primeggiano emozioni e sentimenti fortissimi, che l’autore ha vissuto in prima persona e che nessun altro meglio di lui può esprimere: si percepisce indubbiamente la sua sincerità in tutto e per tutto, nella sofferenza, nella confusione, nella solitudine e nelle incomprensioni con il resto dei familiari. Ognuno vive a modo proprio il dolore e, purtroppo, anche se questo dovrebbe unire le persone, a volte finisce per allontanarle.
La morte (così come altre questioni di cui tratta il romanzo) è ancora oggi vista come un tabù. Invece, per quanto paradossale possa essere, anch’essa fa parte della vita: quando si viene colpiti da un dolore così grande, si pensa ad essere giustificati, ad avercela con tutto il mondo, chiedendosi perché sia capitato proprio a noi, che non è giusto e si cerca in tutti i modi di trovare una spiegazione razionale a quello che è successo.
La scelta di El Grinta di parlare sinceramente di Giuseppe, nonostante le fortissime rimostranze della moglie e degli altri due figli, è una scelta coraggiosa e noi crediamo che ogni iniziativa, per quanto possa sembrare azzardata, è sempre preferibile ad una chiusura, e va sostenuta e premiata.
Ci ha molto colpito poi il concetto che emerge più volte da parte di chi scrive: “cosa non abbia funzionato in me ed in Lella come genitori”…
I genitori trasmettono tanto ai figli, è vero, ma non possono ritenersi responsabili di tutto ciò che accade loro. Cosa infatti i figli abbiano realmente nel proprio animo, è qualcosa di intimo a cui nessuno, nemmeno appunto un genitore, neanche il più attento e vigile, può a volte arrivare a sapere.
A prescindere da come saranno i risvolti di GIUSEPPE, raccontare la vera storia di Giuseppe, se da un lato è servito ad El Grinta per “drogarsi di morfina” , come dice lui, e perciò per potere andare avanti, dall’altro può aiutare, anche fosse una sola persona, ad aprire gli occhi su eventuali disagi e, dove possibile, a prevenire altre tragedie.
Noi non siamo sicuri di cosa ci sia dopo la morte ma sappiamo cosa c’è qui, in questa vita, nella nostra società, nelle famiglie, ossia un grande bisogno di comunicare, condividere, sostenerci a vicenda e, in una parola, essere uniti…”
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EL Grinta è nato a Venezia il 28 settembre 1958. Appartiene, però, a una famiglia meridionale, ed infatti è cresciuto a Salerno. Qui, nel 1976, ha iniziato l’attività giornalistica per una rivista parrocchiale, conseguendo poi il primo premio per la narrativa ad un concorso letterario (Premio “Ortensio Cavallo” – 1977); dal 1980 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Nel 1982 si è laureato in Scienze Politiche,
all’Università Statale cittadina. Nello stesso anno si è trasferito a Milano, dove ha cominciato a lavorare in qualità di consulente stampa per aziende del settore informatico ed alta tecnologia. Attualmente, è impiegato come dirigente presso una grande azienda italiana.
E’ possibile contattare l’autore sulla sua pagina Facebook “EL Grinta Milano” od intervistarlo, attraverso la mediazione del Presidente dell’Associazione “Talenti Vesuviani”, Vincenzo Russo, di San Giorgio a Cremano, cell. 3356330809, indirizzo di posta elettronica: vincenzorussopoeta@gmail.com.
da: vincenzorussopoeta@gmail.com.

Categorie: Libri

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