ASOIM NEWS

26 gennaio 2012
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Cari Soci, vi inoltro un messaggio di Maurizio Fraissinet:
“Cari amici, siamo stati informati che questo numero della Rivista Picus uscirà con un leggero ritardo perché sono pervenute tardi le note del notiziario di una delle Associazioni aderenti (non siamo noi!!). Fra non molto comunque andrà in stampa e Vi arriverà. Sarà un numero piuttosto corposo. Prego Silvana di informare tutti i soci, anche quelli cioé non iscritti nella mailing list.
Un cordiale saluto
Maurizio”.
Ciao e a presto, Silvana
Grimaldi [sisci78@yahoo.it]
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Giro volentieri la risposta affettuosa di Luca Sattin alla mia mail sul campo di Cuma.Danila Mastronardi
Da: inanellamento@yahoogroups.com [mailto:inanellamento@yahoogroups.com] Per conto di Luca Sattin
Inviato: domenica 22 gennaio 2012 22:14
A: inanellamento@yahoogroups.com
Oggetto: Re: [inanellamento] IWC Casertano e campo di Cuma

Mi fa molto piacere leggere queste mail! Il mondo dell’ornitologia e dell’inanellamento è vivo e resiste anche ai rigori dell’inverno….
Facciamoci sentire!
Luca Sattin ( Laguna di Venezia )
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Il giorno 22 gennaio 2012 19:25, Danila ha scritto:
I censimenti per gli IWC quest’anno hanno fornito spunti per diverse riflessioni. Un numero più basso di Folaghe al lago Patria, al lago d’Averno, poche anatre (rispetto agli anni passati) negli invasi del basso Matese. Confortante invece un’alta presenza di Canapiglie ai Variconi (46 contate l’11 gennaio da me, Elio Esse, Maurizio Fraissinet, Alessio Usai), le Albanelle reali presenti sia al lago Patria che alle Soglitelle (CE), la presenza ormai “scontata” dello Sparviere nelle stese località. Lo stagno dei Variconi, fra quelli censiti dall’Asoim, è risultato come sempre il più interessante, insieme alle Mortine.
Ieri, invece, è terminato il campo di inanellamento invernale a Cuma (Campi Flegrei-Napoli). Protagonista indiscusso: il gelo, evidente soprattutto all’interno della stazione (chi conosce il luogo sa che per stazione intendo proprio la stazione ferroviaria!), nostra abitazione durante il campo, evidentemente non riscaldata. Le catture hanno messo in evidenza una popolazione abbastanza chiusa di Pettirossi, Usignoli di Fiume, Merli con un numero molto alto di ricatture. Circa 130 gli uccelli catturati in tre giorni effettivi di cattura con preponderanza di Pettirosso, Merlo, Passera scopaiola, Luì piccolo, quasi scomparsa la Capinera.
E’ giunta dall’ISPRA la scheda relativa alla capinera slovena ricatturata da noi ad aprile. L’animale era stato inanellato a Dolenje Jezero il giorno 1/8/2010. E’ stato ripreso da noi a Cuma il 12/4/2011. Perfettamente congruente l’attribuzione dell’età (codice età 3 per la prima cattura, codice età 5 per la nostra ricattura). Abbiamo chiuso ieri con nostalgia; questo campo era l’ultimo previsto nell’ambito del progetto della Regione Campania sulla fauna vertebrata delle foreste demaniali della provincia di Napoli. Nel cuore una bellissima immagine: Silvia Capasso, Elio Esse, Marcello Bruschini, Silvana Grimaldi, Maurizio Fraissinet e la sottoscritta davanti a una tavola imbandita …. sul marciappiede accanto ai binari, col sole che finalmente ci riscaldava un po’. Ovviamente il campo di Cuma non termina qui, è diventata una bellissima realtà.
Danila Mastronardi
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23 GENNAIO 2012
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PRESENTAZIONE DEL LIBRO
“I RAPACI DIURNI DELLA CAMPANIA”
MONOGRAFIA N.10 DELL’ASOIM ONLUS
23 GENNAIO 2012 ALLE ORE 18.00
STUFE DI NERONE – POZZUOLI
INTERVERRANNO
CRISTINA CANORO (LEGAMBIENTE POZZUOLI CAMPI FLEGREI) – Saluti di benvenuto
ANTONIO CARMINE ESPOSITO (ASSESSORATO ALL’ AMBIENTE REGIONE CAMPANIA)
PASQUALE RAIA (Centro Recupero Animali Selvatici)
STEFANO PICIOCCHI, DANILA MASTRONARDI E MAURIZIO FRAISSINET (ASOIM ONLUS)
GENNARO FERRILLO (CORTO CIRCUITO FLEGREO) – Prendiamoci cura.
Ecologia sociale in area flegrea.

Si terrà a Bacoli, presso le “Terme Stufe di Nerone” alle ore 18,00 la seconda presentazione della X Monografia edll’Asoim – onlus: “ I Rapaci diurni della Campania”.
In allegato la locandina.
Vi aspetto nella splendida cornice delle Terme.Danila Mastronardi
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8 gennaio 2012
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Salve, inoltro di nuovo la bella riflessione che ha scritto Maurizio Fraissinet per i 25 anni dell’Asoim. Probabilmente molti di voi avranno già ricevuto questa mail ma per sicurezza la rinvio perchè c’è un pò di confusione nell’ambito della mailing list e non sappiamo se tutti i soci ricevono le mail che riguardano l’associazione.
Fatemi sapere se questo indirizzo mail è quello giusto o se preferite ricevere le nostre comunicazioni su un altra casella di posta.
Approfitto per fare a tutti i soci ancora auguri per un buon 2012,
a presto,Silvana Grimaldi
Inizio messaggio inoltrato:

Si conclude un 2011 che per l’ASOIM è stato intensissimo. Al punto che per alcuni di noi sta diventando un impegno che assorbe la gran parte del tempo, andando ad erodere, piano piano, gli spazi destinati alla famiglia e, in qualche caso, il conto corrente.
Ma tant’è, la realtà messa in piedi è tale e talmente grande, vasta ed interessante che davvero vale la pena di essere vissuta, costi quel che costi.
La premessa per una breve riflessione di fine anno sull’ASOIM è forse un po’ troppo enfatica (e in effetti lo è!), ma non si discosta molto dal vero.
Il 2011 è stato davvero un anno in cui l’ASOIM ha vissuto tanti momenti intensi, fatti di lavoro sul campo, di contatti istituzionali, di attività di conservazione, di convivialità che, penso, stiano a suggellare degnamente le sue “nozze d’argento” con l’ornitologia.
Eh si, perché quest’anno l’ASOIM ha compiuto 25 anni di vita, confermandosi una delle Associazioni ornitologiche italiane più longeve ed attive, la prima dell’Italia meridionale.
Il tutto cominciò ufficialmente nella stanza del notaio D’Alessandro, zio di Lello d’Anselmo che ora ci segue dall’Olanda, nel suo studio posto a Corso Umberto a Napoli. Dopo la lettura dello statuto tutti noi, invitati dal notaio, ponemmo la nostra firma sulle varie pagine di cui si componeva. Eravamo tanti, per lo più neolaureati, ma anche qualche studente, qualche docente. Ci univano tante cose: la frequentazione della stazione di inanellamento dell’isola di Vivara, la passione per l’ornitologia ovviamente, l’amicizia e la stima nei confronti del professore Milone, l’aver fatto o avere in corso, quasi tutti, la tesi di laurea con lui, la voglia di mantenere unito e solidale un gruppo di amici che stava vivendo momenti bellissimi a contatto con la natura.
Quello dell’atto della firma nello studio del notaio era ovviamente l’ultimo di una serie di momenti che ci avevano portato lì.
L’idea era nata l’anno prima, nel 1985, quando con Milone si rifletteva sulla inadeguatezza amministrativa del Dipartimento di Zoologia a fare da collettore di finanziamenti pubblici per la ricerca ornitologica. La normativa era cambiata e ora per l’Università diventava oneroso e complesso ottenere finanziamenti da enti pubblici che avevano interesse a promuovere la ricerca ornitologica, in primis la Regione Campania.
A questo si aggiungeva un’altra preoccupazione. Giunti a metà degli anni ’80 era incredibilmente cresciuto il numero di appassionati di ornitologia in Campania. Erano per lo più giovani laureatisi con il prof. Milone e formatisi, dal punto di vista ornitologico, nelle escursioni che il prof organizzava per il progetto sugli I.K.A. e nella frequentazione della stazione di inanellamento di Vivara. La preoccupazione di Milone era quella di non disperdere questo patrimonio di uomini e donne, con le loro idee e i loro entusiasmi, e di tenere aggregato un gruppo di ornitologi preparato che potesse fornire un contributo alla conoscenza naturalistica nell’Italia meridionale, allora molto carente, e riuscire ad essere autosufficiente sul piano economico per la conduzione delle ricerche scientifiche.
Con questi input Sergio Scebba, Raffaele D’Anselmo e il sottoscritto, nella primavera del 1985, partirono per le coste del Mar Baltico, in Polonia, per una campagna di inanellamento degli uccelli migratori diretti in Finlandia. In quell’occasione discutemmo molto delle idee di Milone, ce ne convincemmo, ci entusiasmammo e tornammo a Napoli desiderosi di concretizzare il tutto. A Milone forse serviva qualcuno che lo incoraggiasse. Tutta la restante parte dell’’85 fu dedicata a perfezionare il progetto. Io sintetizzai le varie proposte di nomi nell’attuale, Mario Kalby fece disegnare il logo: ci ispirammo al Picchio nero perché in quegli anni lo avevamo scoperto, per primi, nell’Appennino. Altri si dedicarono alla stesura dello statuto.
In questi 25 anni l’ASOIM ha conosciuto tanti momenti, che potremmo definire belli e brutti. Se immaginassimo un grafico con sulle ascisse gli anni e sulle ordinate i momenti belli e meno belli, la linea si presenterebbe con una serie di oscillazioni, ma il trend sarebbe comunque in costante crescita.
In questi 25 anni la storia della ricerca ornitologica campana, e non solo, si è intrecciata con quella dell’ASOIM. Tutti coloro che in Campania si interessano o si sono interessati di ornitologia hanno avuto a che fare o sono stati soci, almeno una volta, con l’ASOIM.
E’ grazie all’ASOIM e ai suoi 25 anni di attività che oggi la Campania è una delle Regioni italiane meglio indagate e conosciute sul piano ornitologico ed ospita sul suo territorio tanti appassionati che la perlustrano in lungo e in largo incessantemente. Questo aspetto, per chi come me viveva l’ornitologia campana già negli anni ’70, sembra davvero di vedere realizzato un sogno.
E’ grazie all’ASOIM e ai suoi 25 anni di attività se oggi in Campania esistono dieci monografie a carattere ornitologico, se sappiamo molto sullo svernamento del Cormorano e sul trend della specie in Campania, se conosciamo il trend dei podicipediformi negli ultimi 30 anni, se abbiamo gli atlanti degli uccelli nidificanti e svernanti in Campania, quello urbano di Napoli in due edizioni realizzate a distanza di dieci anni, se conosciamo la situazione regionale degli anatidi e dei rapaci, se esistono pubblicazioni sulle avifaune di singole località, se esistono centinaia e centinaia di articoli sull’avifauna dell’Italia meridionale su tutte le riviste italiane e diverse riviste europee, se esiste l’atlante degli uccelli nidificanti in provincia di Napoli, se la Campania è ben rappresentata nell’atlante ornitologico europeo, se la folaga è ben studiata, se sappiamo tanto sui gabbiani, sul gruccione, sul falco pellegrino, sulle migrazioni, se per tanti anni Vivara ha ospitato la più importante stazione insulare di inanellamento del Mediterraneo, se molte aree naturali protette dispongono oggi di importanti database sugli uccelli, se conosciamo e proteggiamo la Cicogna nera, se si è fatto contrasto al bracconaggio e alla distruzione della natura, se tante persone si sono appassionate alla natura e agli animali, se tante persone dei media e delle istituzioni si sono appassionate e ora ritengono importante promuovere la ricerca naturalistica di campo.
E’ grazie all’ASOIM che tanta gente si è avvicinata al bird-watching, e se oggi quando giri in Campania con il binocolo al collo le persone ti riconoscono come un bird-watcher.
E’ grazie all’ASOIM che tanta gente ha potuto vivere momenti ed emozioni indimenticabili dinanzi ad un camino acceso su di un’isola deserta, dinanzi al volo di un’aquila reale, dinanzi al verso possente ed impressionante di un picchio nero in una faggeta, ha potuto commentare l’osservazione fugace di un lanario, ha potuto scoprire il piacere di riconoscere il canto della capinera da quello del pettirosso, ha potuto percepire il bello degli uccelli anche senza poterli vedere, se tanti bambini e tanti adulti hanno potuto vedere prendere il volo una poiana o un merlo con l’anellino alla zampa, se hanno potuto partecipare ad eventi culturali legati all’ornitologia.
Forse la funzione dispensatrice di emozioni è quella meno indagata ed esaltata dell’ASOIM, ed invece dietro la ricerca scientifica, dietro l’osservazione o la denuncia contro uno scempio ambientale c’è proprio la passione derivante dalle emozioni.
Ed è questo che spinge alcuni di noi al sacrificio del proprio tempo libero per questa causa, a dedicare del tempo per stare dietro un banchetto a illustrare gli uccelli della Campania, ad andare a proiettare diapositive a degli studenti, ad organizzare una escursione o un evento pubblico, a cercare risorse per poter pagare l’abbonamento ad una rivista o i francobolli per le raccomandate alla procura della repubblica o alla regione e, a volte, non trovandole metterle di proprio.
In questi anni, si diceva, in tanti sono passati per le fila dell’ASOIM. In tanti sono anche andati via, chi per motivi di lavoro, chi perché in disaccordo. Ci sono state bagarres, polemiche, contrasti, come è normale che sia in un consesso di persone che condividono aspetti prevalentemente idealistici. Si sono fondate altre realtà ornitologiche. Purtroppo nessuna ha avuto la longevità dell’ASOIM ed è riuscita a portare avanti per così tanto tempo le proprie attività. Alcuni sono tornati, altri hanno smesso di praticare il bird-watching, altri ancora preferiscono oggi agire in maniera isolata. Di certo, ne sono sicuro, tutti continuano a ricordare i momenti belli delle emozioni provate sul campo sotto la bandiera del picchio nero.
E veniamo al 2011, l’anno che va a chiudersi. Un anno, dicevo, intensissimo. E la cosa stupisce me per primo. Quando si chiuse il 2010, e prima ancora il 2009, e prima ancora il 2008, ero stupito per le tante cose fatte e mi chiedevo se mai avessimo potuto eguagliare tanta attività. E invece l’anno successivo si è fatto ancora di più. E lo stesso accade quest’anno. E’ l’anno in cui in tanti hanno partecipato ad un grande progetto di ricerca, uno dei più grandi messo in atto dall’Associazione nella sua storia, quello del monitoraggio della fauna (la fauna vertebrata e non solo gli uccelli) delle foreste regionali di Cuma e Roccarainola, con il conseguimento di risultati a dir poco straordinari, oltre al piacere di aver ritrovato in tanti il gusto di stare insieme ad inanellare o a guardare le stelle in una foresta la notte. E’ l’anno in cui abbiamo pubblicato la nostra decima monografia, raggiungendo un traguardo scientifico e culturale straordinario e prestigioso, unico in Italia. Una monografia sui rapaci diurni che corona il sogno e l’obiettivo che ci eravamo posti da tanti anni. E’ l’anno in cui si è realizzato un PON con una scuola elementare a dir poco commovente. E’ l’anno in cui si sono eseguiti tanti monitoraggi, si sono fatte tante escursioni, tante belle osservazioni, tanti eventi.
Un anno in cui le escursioni, gli incontri, gli appuntamenti, gli eventi, i documenti, le denunce, le richieste sono stati talmente tanti da far sembrare ad alcuni di noi che l’attività dell’ASOIM fosse diventata la principale occupazione, un lavoro, anche se non retribuito.
E’ stato anche l’anno che io definisco del rinnovo. L’uscita di alcuni elementi, il cui disagio nell’Associazione era ormai evidente da tempo, al punto che stava diventando un problema, ha liberato l’ASOIM da questa situazione, permettendo di aprire le porte e le finestre per fare entrare aria nuova, aria fatta di tanti ornitologi simpatici, preparati e motivati che desiderano far parte di questo consesso associativo e che hanno già portato come dote il loro sorriso, le loro competenze, la loro voglia di fare, i loro progetti.
Ed è proprio la progettualità che, guardando al 2012, in qualche modo “spaventa”. Dai contatti e dalle iniziative messe in cantiere in questa seconda parte del 2011, c’è da attendersi un 2012 ancora più intenso e ricco di soddisfazioni di quello che si è chiuso. Un 2012 che vale la pena di vivere con serenità , determinazione e quel pizzico di incoscienza e di follia che caratterizza gli ornitologi. Un 2012 che ci vedrà di nuovo insieme sul campo a sbinocolare, di nuovo a discutere sull’età di una sterpazzolina da inanellare, di un dato e di un grafico da interpretare, di un’osservazione da commentare, di una richiesta istituzionale da soddisfare, di una nuova monografia da realizzare, di un’attesa nell’anticamera di un assessore per chiedere un contributo, di un nuovo progetto ( e ce ne sono alcuni in procinto di partire davvero belli ed originali) da realizzare, di un nuovo monitoraggio da effettuare (tornerà la cicogna nera anche quest’anno?). Insomma di tante emozioni da vivere insieme, come sempre da 25 anni.
AUGURI
Maurizio Fraissinet
Silvana Grimaldi [sisci78@yahoo.it]

Categorie: Ornitologia

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